Sono stati presentati nella Sala Baldini a Roma giovedì 4 novembre, i lavori di recupero, catalogazione e digitalizzazione di uno dei fondi degli Archivi dei Comitati Civici conservati nella comunità di Campitelli da P. Lucio Migliaccio che fu stretto collaboratore del Prof. Luigi Gedda (1902-2000) e Assistente Nazionale dei Comitati Civici. Così, in una risposta a Don Gianni Baget Bozzo su Repubblica del 5 dicembre 1981 Gedda definiva in sintesi l’esperienza dei Comitati Civici: “Un’articolazione della coscienza cristiana e quella politica”. L’intuizione nacque dalla mente lucida e dinamica di Luigi Gedda dopo una udienza avuta con Pio XII.
L’8 febbraio del 1948 in vista delle elezioni politiche del 18 aprile che videro la vittoria della DC con oltre il 48% dei suffragi, i Comitati si stabilirono in tutto il territorio nazionale ed ebbero come finalità, ha affermato il Prof. Ernesto Preziosi dell’Università Cattolica di Milano e Storico dell’Azione Cattolica Italiana: “La formazione della coscienza civica, la formazione di una coscienza democratica, l’anticomunismo che avversava l’ateismo pratico”. Questa capillare sensibilizzazione nazionale ebbe una preparazione remota in quei movimenti spontanei che fin dal 1946 si svilupparono in molte diocesi italiane “una sorta di aratura civile del paese”. Si trattò di una nuova partecipazione dei cattolici alla vita politica italiana coinvolgendo le giovani generazioni in questo impegno. Il recupero della memoria del fondo archivistico conservato a Campitelli, come anche la sistematizzazione del complesso patrimonio degli “Archivi Gedda”, offre uno “scorcio visivo sull’intero movimento cattolico italiano ed un apporto consistente che apre ad una nuova stagione storiografica” ha proseguito Preziosi. Non si tratta di integrismo cattolico, né di cambiamento ideologico, ma di autentico impegno politico del cristiano. Lo stesso uso delle immagini nei manifesti pubblicitari che costituiscono una cospicuo corpo dell’Archivio “è una propaganda evocativa e non descrittiva come accadeva in quella social-comunista”. Si trattava, inoltre, “di un impianto fortemente motivante” anche se, occorre ricordare che, l’Azione Cattolica e la Chiesa non potevano agire direttamente in politica perché impediti da una norma concordataria. In questa prospettiva, l’opera dei Comitati Civici, fu per certi versi, “un canale inibito” per altri “un percorso di mediazione prepartitica”.
Nei loro saluti il P. Vittorio Pascucci a nome del Padre Generale ha ricordato che quello dei Comitati Civici: “fu uno sforzo formidabile di cultura politica”, mentre il Presidente dell’Istituto di Studi Politici “San Pio V” Prof. Antonio Iodice, che ha concorso al riordino del Fondo del Comitato Civico di Campitelli sotto la cura del Dott. Marco Tabacco, ha riferito che si tratta di una occasione da cogliere nell’ambito delle celebrazioni dei centocinquanta anni dell’Unità d’Italia: “Per rinnovare la memoria storica ed evitare rimozioni e riletture di comodo. Tale lavoro potrà illuminare la conoscenza di un passato glorioso”. Inoltre, “la depurazione della memoria - ha concluso Iodice - potrà far bene alla coscienza collettiva”. In effetti, la Chiesa italiana: “Da Loreto, Reggio Calabria, Verona, fino al recente progetto educativo per il prossimo decennio, vuole riproporre un messaggio ad una società che rischia di smarrirsi”. Ben venga dunque, la fruizione di una delle pagine importanti della nostra storia italiana.