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Mercoledì, 07 Settembre 2011 12:03

Cristo Gesù avanti agli occhi della nostra mente

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sgl 15Con queste parole in una lettera del 1603 S. Giovanni Leonardi scriveva ai suoi confratelli: "Havendo davanti agli occhi della mente nostra solo l'onore, il servitio, la gloria di Christo Gesù crocifisso". Un progetto suggestivo che illumina la statura e la santità di Giovanni Leonardi.


In questa irriducibile esperienza spirituale è possibile intravedere "la forza rinnovatrice della Pasqua" che riabilita la creazione nella bellezza primordiale e ristabilisce l'uomo nella definitiva relazione con Dio. Un processo di polarizzazione verso "Cristo e questi crocifisso" (1Cor 2,2).

A tale evento è riconducibile ogni annuncio "quasi per un suo naturale e irreversibile approdo a Cristo contemplato soprattutto nel Santissimo Sacramento dell'altare" (Cf. V. Pascucci).

Il Leonardi come i santi della riforma, ebbe particolare attenzione verso l'Eucaristia. Occorre ricordare a tal proposito, che la stessa pratica della comunione frequente era valutata in campo cattolico con meraviglia e sospetto. Ma il santo memore della forza rinnovatrice che scaturisce dal memoriale cristiano per eccellenza, ordinava, esortava e guidava i suoi a nutrirsi con frequenza di così grande sacramento.

Uno spaccato del tempo ci viene offerto dal P. Giuseppe Bonafede primo biografo del Leonardi: "Il Confessore conosciuto per prova 1'ardente cuore di Giovanni, li concesse la Santissima Comunione due e tre volte la settimana, cosa in quei tempi rara, e di gran spirito, poiché quelli che spesso si comunicavano di una volta all'anno, erano da tutti derisi et ingiuriati, e bisognava che segretamente lo facessero, e non in tutte le Chiese; perché in molte gli era negato, tanto erano corrotti i tempi." (Bonafede, Libro 1 cap. VI).

Il santo stesso concedeva la comunione segretamente a due giovani che poi furono i primi compagni di fondazione: il Venerabile Giovanbattista Cioni e fratel Giorgio Arrighini invitandoli a soffermarsi sovente nella contemplazione della "passione di Cristo Signore, di cui il santissimo Sacramento è rappresentazione e memoria".

Nei "Sermoni", il Leonardi, commentando la parabola delle nozze regali (Mt 22,1), propone il significato nuziale del memoriale eucaristico: "Tu Signore invitandoci per la parola del tuo vangelo alla mensa, altro non ci indichi che, le tue nozze, in questo mondo per grazia, c'invitano al convito del tuo Santo Corpo. Tu conduci la sposa (la Chiesa) nella tua casa e nutri la sua anima nella cena eterna della tua sapienza".

Sono "tre li sposaliti" che il Cristo compie nei confronti dell'umanità: "Quello celebrato nel grembo della santa Vergine (Incarnazione); quello che si celebra nel tempo santo della Chiesa (Eucaristia); quello ancora non visibile, ma velato nello Spirito Santo, per il quale possiamo vedere Dio faccia a faccia (Parusia)" (S. Giovanni Leonardi, Sermoni, C. 468).

Con grande passione e amore per la Chiesa, testimone dei segni della grazia, il "santo speziale" di Lucca ci addita nell'eucaristia il "farmaco dell'immortalità", per il quale: "siamo confortati, nutriti, uniti, trasformati in Dio e partecipi della natura divina (2Pt 1,4)".
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