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Con Cristo
misurate le cose
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Con Cristo
misurate le cose
“Fame d’amore”. Una delle espressioni colorite, ma profonde di P. Alceste Piergiovanni sacerdote dell’Ordine della Madre di Dio, nativo di Tuscania, per oltre mezzo secolo missionario in Cile e fondatore di una associazione che in questi anni ha provveduto all’adozione di oltre mille e duecento ragazzi e ragazze cilene. In Sala Baldini giovedì 1 dicembre, è stato presentato il libro “Ho partorito mille volte. Padre Pier e le sue incredibili storie di adozione”, editrice Ancora della giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga. Per questi ragazzi P. Alceste è stato “il primo Padre”, ha affermato Massimo Palombi Presidente della Pro ICYC Famiglie Adottive in Italia. Non solo, ma: “P. Pier dava il suo nome la data di nascita e la sua stessa vita”. “Ho partorito” gridava nel cuore della notte, incurante dei fusi orari, alle famiglie italiane in attesa. Ma io volevo una femmina e invece sono quattro maschi! “Prendere o lasciare” inesorabile P. Pier. A chi poi manifestava desideri troppo personali, ovvero il bambino deve essere biondo con gli occhi azzurri, P. Pier replicava senza remore: “Fattelo!”. Aspro, ma dal cuore traboccante d’amore. Così Lucia Bellaspiga giornalista di avvenire ha descritto il Padre nella pubblicazione che raccoglie le testimonianze delle famiglie e dei numerosi ragazzi e ragazze che tra di loro si considerano “fratelli” e figli di P. Alceste, senza togliere nulla ai loro genitori naturali e adottivi. “Oggi tutto deve essere a misura dei nostri desideri”, ha affermato Marco Tarquinio Direttore di Avvenire. Tuttavia, “un figlio arriva quando arriva ed è risposta ad una domanda di umanità piena”. Coloro che adottano: “completano la loro umanità specchio della pienezza che accolgono, non scegliibile né assemblabile”. La Giornalista Elsa di Gatti, madre adottiva ha parlato della sua esperienza e delle lungaggini burocratiche che accompagnano l’iter di adozione. Si genera in moti modi; con una immagine di armonia ha coniugato il verbo generare: “Io e mio marito abbiamo sentito la necessità di non essere strumenti isolati ma diventare una orchestra”. La provocazione giuridica è stata accolta dal Senatore Giovanardi rappresentante della CAI che gestisce gli enti autorizzati all’adozione. Tanti, ma ognuno con la sua peculiarità ed il suo carisma. Ha affermato: “i figli non si pagano; è necessaria una battaglia politica e culturale contro chi contrasta le adozioni internazionali”. D’altro canto, ha proseguito: “Il sistema italiano è buono quest’anno sono stati adottati 4000 bambini con 63 enti di adozione, una ricchezza del sistema che non va marginalizzata, ma valorizzata”.