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Giovedì, 23 Febbraio 2012 21:28

Il P. Generale: “Un cammino per entrare nel mistero di Cristo”

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generaleIl P. Generale P. Francesco Petrillo, ha celebrato il rito delle ceneri nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma. Durante l’omelia ha ricordato ai confratelli e fedeli radunati che: “la ‘fedeltà del Signore resta in eterno’; che Egli è Grazia che si comunica immutabilmente in eterno. Ma dal punto di vista nostro, di noi abitanti del tempo, c’è un cammino per entrare nel mistero di Cristo: non tutti i giorni sono uguali. Ora uno dei tempi più ricchi di grazia, anzi il tempo più ricco di grazia, è quello che inizia questa sera e terminerà la sera di Pentecoste. Come allora dobbiamo entrarvi?

La santa Liturgia che stiamo celebrando ce lo insegna. La Quaresima inizia con un rito severo: l’imposizione delle ceneri. Esse al contempo ci ricordano la verità ultima della nostra condizione creaturale e, come significa presso ogni religione il gesto di cospargersi il capo di cenere, sono segno di grave pentimento. Le due cose sono strettamente connesse. La prima e fondamentale conversione è la conversione alla verità di se stessi; è il voler vivere non nelle illusioni di ciò che pensiamo di essere ma non siamo, ma nella luce della nostra reale condizione.”.  Inoltre,  ha proseguito il Padre: “Oggi la Chiesa annuncia pubblicamente il ‘mistero di iniquità’ ed il ‘mistero della pietà’ nella loro indissolubile connessione. Connessione che è stata costituita nel sacrificio di Cristo: trattato da peccato [ecco il ‘mistero di iniquità’], in nostro favore [ecco il ‘mistero della pietà’]. ‘Perché noi potessimo diventare per mezzo di lui giustizia di Dio’. Nel sacrificio di Cristo è posta la possibilità di una nuova umanità, della rigenerazione della nostra persona. Nel vocabolario cristiano si chiama ‘conversione’. Oggi noi iniziamo ‘un cammino di vera conversione’.

Durante queste settimane di quaresima, dobbiamo uscire da noi stessi, dalla falsità cioè del nostro modo di essere, per entrare nel mistero redentivo di Cristo, che la Chiesa rende attuale nella sua Liturgia: entrarvi con tutto se stessi, appropriarsi della giustizia di Dio in Cristo Gesù.”.

23 febbraio 2012

 
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