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Con Cristo
misurate le cose
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Con Cristo
misurate le cose
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“Nelle gioie e nelle afflizioni del tempo presente” non dubitate che “la kenosi di Cristo è già vittoria pasquale”. Lo ha detto Benedetto XVI nell’omelia alla Messa celebrata questo pomeriggio nella Basilica vaticana, nella festa della Presentazione del Signore. Oggi è anche la XVII Giornata mondiale della Vita Consacrata e ai religiosi e alle religiose presenti, il Papa ha rivolto un invito ad alimentare la fede e a non unirsi "ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni".Ai consacrati presenti Benedetto XVI ricorda che con i molteplici carismi di vita contemplativa e apostolica cooperano alla missione della Chiesa nel mondo e rivolge tre inviti. Prima di tutto, ad alimentare la fede, a fare memoria “del ‘primo amore’ con cui – dice - il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il vostro cuore”. Da questo incontro d’amore, nell’adorazione, “voi lasciate ogni cosa per stare con Lui e mettervi come Lui al servizio di Dio e dei fratelli”. Quindi, l'esortazione ad una fede "che sappia riconoscere la sapienza della debolezza" : “Nelle gioie e nelle afflizioni del tempo presente, quando la durezza e il peso della croce si fanno sentire, non dubitate che la kenosi di Cristo è già vittoria pasquale”. “Nelle società dell’efficienza e del successo”, prosegue il Papa, la vostra vita segnata “dalla debolezza dei piccoli, dall’empatia con coloro che non hanno voce, diventa un evangelico segno di contraddizione”. Infine, l’invito a rinnovare la fede che “fa essere pellegrini verso il futuro”. La vita consacrata è infatti pellegrinaggio alla ricerca di un Volto che talora si manifesta e talora si vela: questo sia l’anelito costante del vostro cuore nei piccoli passi quotidiani e nelle grandi decisioni: “Non unitevi ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni; piuttosto rivestitevi di Gesù Cristo e indossate le armi della luce – come esorta san Paolo – restando svegli e vigilanti”. 2 febbraio 2013
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Omelia del Papa 2 febbraio 2013