Concluso a San Giovanni Decollato, sede dell’Arciconfraternita Giovedì 26 giugno il ciclo di Conversazioni in Oratorio: “Vangelo e Arte”. Luogo poco conosciuto e affascinante”, lo ha definito il prof. Antonio Paolucci Direttore dei Musei Vaticani, accolto tra gli scranni dell’antica sede arciconfraternale, dal Governatore dott. Francesco Scalia e dal Parroco P. Davide Carbonaro. Qui nel cuore di Roma, ha proseguito nella sua conversazione il prof. Paolucci, il condannato faceva esperienza del “conforto e della riconciliazione”. Un percorso umano e religioso “arduo” , condotto dalla sapiente esperienza dei “Confratelli” che con parole e immagini mostravano la sorte dei due celebri condannati raffigurati nel ciclo iconografico: Gesù e il Battista. “Una tecnica psicologica straordinariamente efficace”. Il ciclo iconografico di San Giovanni Decollato “è variante specificamente romana del manierismo di metà cinquecento. L’opera si trova tra gli esempi raffaelliani ed il Michelangelo della cappella Sistina e Paolina”. Il progetto figurativo dell’Oratorio, prende corpo con probabilità, dietro indicazione artistica di Giorgio Vasari anch’egli appartenente alla fratellanza come fiorentino. Ed è lui “a consigliare gli artisti più giovani come Francesco Salviati, Iacopino dal Conte, Pirro Ligorio e Battista Franco” che rappresenteranno con maestose pennellate l’intero ciclo iconografico dedicato al Vangelo del Battista. L’occhio dell’osservatore giunge davanti all’altare e si concentra sulla pala di Iacopino rappresentante la deposizione di Gesù, “dalle tonalità scure e protomanieriste una religiosità dolente dai caratteri contraddistinti dalla controriforma romana”. Qui si raccolgono: “le storie dei drammi passati negli occhi e nelle menti dei condannati che chiedono di non essere giudicati quando Cristo verrà sulla terra. perche a suo tempo lo hanno fatto gli uomini”.
27 giugno 2014