Con le riflessioni di P. Amedeo Ferrari ofm Cap., hanno avuto inizio le riflessioni per gli esercizi dei padri Capitolari dell'Ordine della Madre Dio riuniti a Fosciandora Lucca per il 111 Capitolo Generale. Con lo sguardo a San Giovanni Leonardi che pose a fondamento della sua istituzione la riforma, P. Amedeo ha proposto alcuni atteggiamenti per accostarsi a questi giorni di grazia. Innanzitutto fare posto a Dio piu' che alle umane convinzioni. Insomma, niente mezze misure, ma fare spazio all'irruzione della grazia senza, come direbbe San Giovanni Leonardi: "Porre ostacoli allo Spirito". Solo con questo atteggiamento di possibile ed evangelica conversione, "si potrà ritrovare la significatività del Carisma nel nostro tempo". Ora perché il carisma possa splendere, ha proseguito P. Amedeo, occorre partire da questa nostra realtà, segnata da una sorta di "notte culturale e collettiva". Citando alcune suggestioni di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha ricordato che in questo nostro tempo: "Dio brilla per la sua assenza". Ora questa "notte": " è nata nella Chiesa; la crisi è maturata dentro il cristianesimo". Questa notte è entrata anche nella vita consacrata creando spesso una "dicotomia tra dottrina e vita personale". Così capita che: "per dire chi siamo occorre dire cosa facciamo". Pertanto è necessario che sia lo Spirito Santo quella luce senza ostacoli di sorta, il quale: "illumina la nostra notte e non permette di restarci". Solo attraverso : "la voce dello Spirito è possibile lasciar cadere le altre voci" che nei soliloqui dell'esistenza ci affascinano e spesso paralizzano. Lo Spirito dunque richiede come ai nostri fondatori di partire: "non dalla teologia, ma dalla vita". Spesso nelle nostre istituzioni: " le attività apostoliche hanno preso il posto di Dio, ma se si desidera tornare al carisma di origine, occorre fare oggi una seconda scelta di Dio"; ed egli diventi, come avrebbe affermato San Giovanni Leonardi : "il motivo per cui vivo".