Meeting OMD
CONSIGLIO e DelegatI GENERALI
Roma, S. Maria in Campitelli, 17-22 settembre 2018
In un contesto di fraternità, sincero, collaborativo, con la curiosità di chi fa una cosa per la prima volta, il 17 settembre 2018, si è aperto il” Meeting Consiglio- Delegati Generali OMD” a Roma nella Curia Generalizia di Piazza Campitelli. Seguendo le indicazioni del Capitolo Generale 111°, l’incontro è stato preparato nel corso dei mesi estivi. Purtroppo, considerando le restrizioni e l’allungamento dei tempi di rilascio del visto per l’Italia, P. Stephen Oduh Delegato della Nigeria, non l’ha ricevuto in tempo e ha dovuto rinunciare.
Uno sguardo d’insieme
A uno sguardo dall’alto, vedo tante cose belle e promettenti nell’Ordine. Vedo tutte le Delegazioni impegnate progettualmente in crescita multiforme. Vedo alcune fragilità su cui si sta lavorando, vedo grandi potenzialità e volontà di crescere nelle Delegazioni più giovani e promesse che sbocciano in Colombia e Indonesia. Vedo anche i rischi legati alle difficoltà di carattere finanziario che potrebbero rallentare sia l’India che la Nigeria. Vedo la lenta ma sicura nuova consapevolezza che anima la Delegazione italiana. Vedo la vivacità mostrata sui temi comuni a tutti: il Direttorio per l’Interculturalità, gli Aggiornamenti della Ratio Formationis, l’Economia di comunione, le Comunicazioni e il Direttorio.
Avvicinando la lente (ma sempre in generale) devo dire che il tema “marianizzare” finora non ha trovato idee brillanti da cui cominciare. Speriamo che nella programmazione ormai prossima dell’Anno Mariano, con il contributo del gruppo di lavoro appositamente nominato, vengano delle proposte che risultino affascinanti per tutto l’Odine. Questa mia richiesta avanzata nella relazione introduttiva, credo abbia titolo per ottenere delle risposte adeguate.
Ora avvicinandomi ancora alla finalità del nostro meeting, posso dire che ha riproposto dettagliatamente la realtà dell’Ordine della Madre di Dio. Esso ha ribadito un carisma vibrante nella linea della evangelizzazione, nella centralità dell’Eucaristia, nell’azione pastorale, nel desiderio e nell’impegno della vita fraterna, in una economia di comunione che finora solo l’Italia e il Cile sono state in grado di assicurare ma per ragioni storiche. Infatti, è un momento delicato nel quale il riconoscimento della identità carismatica dovrebbe sostenere l’autorità del P. Generale e della sua Curia per evitare che le Delegazioni si ripieghino a coltivare il proprio orticello. Sarà di vitale importanza che l’aureola spirituale che incornicia il P. Generale e il suo Consiglio abbia un collegamento giuridico ed economico indissolubile con le Delegazioni. Ciò vuol dire adottare strumenti forti, autorevolezza che dia garanzia di intervento al P. Generale. Questo ha il suo punto forza nelle nomine che sono di spettanza del P. Generale, alle quali non si dovrà rinunciare, per evitare che il suo ruolo sia solo di rappresentanza. Nel frattempo, con la crescita, e con lo studio preparatorio sulle future province, si sceglieranno i modi di regolare i rapporti tra le nuove entità e il simbolo della continuità nella figura del successore di San Giovanni Leonardi.
La Delegazione Cilena
Ora voglio dire una parola per le singole Delegazioni. Il Cile, la prima Delegazione alla quale oggi ci rivolgiamo con timore e tremore per quello che la chiesa cilena sta attraversando e con riconoscenza sia per il sostegno dato alla Amministrazione Generale e tramite essa alle giovani Delegazioni, sia per il farsi carico della missione in Colombia e infine per la disponibilità manifestata ad accogliere i candidati novizi dell’Indonesia. Alla Delegazione cilena voglio rinnovare l’invito a superare il divario tra vita apostolica e vita comunitaria. So che è una sfida che cercano di superare, è l’equilibrio proposto dalle nostre Costituzioni che va raggiunto. Non vi stancate. P. Alejandro, oltre all’esempio, suggerisco anche ai confratelli troppo impegnati, di prendersi ogni tanto quel riposo, al quale Gesù stesso invitava gli apostoli. Da parte delle altre Delegazioni, rispetto a quella cilena, mi aspetto una disponibilità grande delle persone nel momento in cui ci fosse bisogno di inviare confratelli in Colombia o nello stesso Cile.
25 anni in terra indiana
La Delegazione indiana sta per compiere 25 Anni. Il 2019 sarà anno di festa e di consuntivi. Come di progetti, di visione di futuro. Si aprirà con l’ordinazione di 8 candidati al presbiterato. Dei risultati raggiunti a livello vocazionale, di parrocchie, di scuole, ringraziamo davvero il Signore e chiediamo sempre la protezione della vergine Assunta in Cielo.
Abbiamo ascoltato le loro esigenze, sono quelle di consolidare i traguardi raggiunti. Servono mezzi che non abbiamo all’esterno. Speriamo anzi che la Delegazione comprenda le necessità dell’Ordine e possa con le sue risorse di persone e di opere soddisfare non solo alle proprie necessità, ma anche quelle di altre Delegazioni, cominciando ovviamente dalla Indonesia.
In questo momento mi piace immaginare l’India come un immenso bacino, che sta raccogliendo l’acqua da vari anni perché quando sarà pieno possa riversarsi sulle terre assetate. L’ambizione sia soprattutto quella di portare il vangelo. Lo chiedo a P. Manohar e a tutti i confratelli. Fate che questo desiderio cresca in ognuno dei fratelli sacerdoti, dei diaconi e dei professi. E che tutti si preparino in maniera intensa e generosa a rinnovare il proprio sì. Sarà bello, se tutta la Delegazione cominciasse il cammino del 25° con una professione di fede evangelizzatrice per rinnovare il seme gettato da p. Bruno e dagli altri fratelli come P. Santi.
Diciamo un grazie alla St. Leonard matriculation school, alla intuizione che le ha dato vita, alla costanza che l’ha fatta giungere al suo completamento. Ancora non è finita, e non lo sarà mai del tutto. Ma il lavoro di quest’ultimo anno è decisivo. Questa opera diffonde educazione e cultura nelle giovani generazioni ed è anche una benedizione per le nostre comunità. L’augurio che sia guidata sempre con la stessa professionalità e competenza, quelle che hanno portato ai risultati odierni.
Le prossime ordinazioni sacerdotali, numerose come non mai, sono la benedizione del Signore per la Chiesa e per l’Ordine. A questi fratelli dico che il mondo sta davanti a loro con la sua sete di Cristo, unica fonte a cui dissetarsi. Se al tempo del Fondatore, l’India era il sogno della evangelizzazione, oggi le rotte sono invertite ma le vie del mondo aspettano il loro entusiasmo e la loro giovinezza.
Delegazione italiana
La Delegazione italiana deve essere incoraggiata perché sta affrontando un percorso impegnativo non solo dal punto di vista giuridico istituzionale, ma direi a livello umano e interculturale. In Italia vari fratelli anziani non amano i cambiamenti, si sentono un po’ destabilizzati a causa delle altre Delegazioni che crescono. Diciamo che è una delegazione sperimentale, sta trovando la nuova via, modificando abitudini e tradizioni. Mi pare che l’andamento sia dinamico, senza essere soffocante, né si lascia bloccare dalla carenza di risorse specifiche. Voglio quindi rinnovare il mio augurio più sincero, che essa sia ancora una volta scuola di fraternità e di comunione, l’interculturalità trovi il terreno propizio non solo per la sperimentazione, ma diventi spazio vero di fraternità carismatica prima ancora di ricevere il Direttorio.
Se la fraternità è la grande profezia, davvero la delegazione, vivendola, darà la testimonianza indispensabile e sufficiente per far partire l’annuncio. Le richieste puntuali per favorirne la stabilizzazione troveranno il sostegno pieno del Consiglio Generale.
Nigeria, delegazione personale
La Delegazione nigeriana non ha avuto, purtroppo, la partecipazione del delegato. P. Stephen non conoscendo le complicazioni per ottenere il visto si è mosso in ritardo. Ha mandato però la sua relazione che abbiamo ascoltato attentamente.
Emerge da quelle pagine, una grande vitalità, prima di tutto nelle due case di formazione quindi nella pastorale, sia parrocchiale sia nella scuola, sia nelle attese per stabilizzare il nostro insediamento e il nostro servizio.
A livello formativo, possiamo dire che oggi sono molto influenti le disposizioni dei vescovi locali. Periodi di studio, di apostolato, di vacanza, tutto strettamente regolamentato e uniformato per gli aspiranti al sacerdozio. Bisogna chiedersi se tutto questo è in linea con la nostra Ratio oppure se essi creano corti circuiti da risolvere.
Riguardo alla pastorale, che è il terreno propizio anche per il sostentamento, i confratelli chiedono aiuto per l’acquisto del terreno necessario per la costruzione della chiesa. Ne possediamo la metà per adesso. Poi viene l’esigenza educativa: una scuola più grande che possa soddisfare le esigenze delle famiglie. Anche qui, una parte del terreno è stata acquistata. La Delegazione è in crescita a livello vocazionale, e anche il mantenimento dei giovani candidati richiede uno sforzo economico. I piccoli progetti, a cominciare dal frantoio di olio di palma, danno una mano ma non bastano a soddisfare tutte le esigenze. Oggi è stato presentato alla CEI per il finanziamento un ambizioso progetto per una farm solidale. Questo ci aprirebbe la strada anche in una diversa diocesi…quella di Enugu dal cui vescovo abbiamo ricevuto l’invito a operare nella sua diocesi.
Interculturalità
Il Direttorio approvato ad experimentum dal 111° CG, viene riletto ed esaminato in una ampia disanima e si giunge alla conclusione che ha bisogno di altre limature, una prima della commissione (che accoglierà i suggerimenti dei partecipanti al Meeting) e poi sarà inviato a tutti i confratelli prima di procedere all’approvazione finale.
Anche il percorso del Direttorio Generale è frastagliato, serve un lungo lavoro della Commissione ma servono anche gli apporti die singoli. P. Domenico segue, stimola e incoraggia.
Ratio Formationis
Il P. Beno Vaz segretario della omonima commissione presenta lo status quaestionis. Mette in rilievo, purtroppo, le mancate risposte alle sue domande per avviare il processo di modifica della Ratio a 20 anni dalla sua approvazione. La conclusione è questa: senza un apposito Meeting dedicato alla formazione, non si fanno passi avanti. Si tratta quindi di valutare se ci sono i mezzi e i tempi per indire un nuovo Meeting Formatori.
Amministrazione
Un tema molto caldo, di fronte al quale cadono tanti progetti o sogni. La situazione economica è davvero precaria. Le entrate servono a coprire i mutui, e quello che rimane non è sufficiente alle spese vive delle comunità, in particolare quelle di formazione.
Le proposte sono diverse, riguardano la tenuta dei libri contabili, i contributi percentuali sulle entrate da versare alla amministrazione generale (per l’Italia saranno versate all’amministratore della Delegazione che in seguito le consegnerà all’Amministratore Generale), la stesura del testamento, la regolamentazione dei conti correnti personali…Tutte indicazioni valide per vivere la virtù della povertà nella vita comunitaria.
Comunicazione
Le comunicazioni all’interno dell’Ordine e tra la Curia Generale e le Delegazioni vengono proposte dal P. Segretario, P. Ani Kenneth. Si propone l’adozione di strumenti moderni, come posta certificata e firma elettronica per superare alcune difficoltà nella trasmissione dei documenti. Ad ogni modo viene ribadita l’importanza di conservare negli archivi i documenti originali. Si parla anche della urgenza di riattivare il sito dell’Ordine e di mantenere il buon livello di Notiziario. Per gli Annales saranno necessari dei fondi, si sollecita la collaborazione di tutti.
Conclusione
Prima di lasciare un po’ di tempo a uno scambio di idee sull’Anno Mariano, che saranno inviate alla commissione preparatoria, il P. Generale dà una valutazione d’insieme ma raccoglie anche suggerimenti dai partecipanti. A partire dalla vitalità che l’Ordine esprime in questi anni e dei tentativi di risolvere con varietà di strumenti gli ostacoli che trova nel suo cammino, il P. Generale manifesta la sua fiducia e positività nelle risorse spirituali e umane dell’Ordine stesso. Quindi l’incoraggiamento a fare tutti la nostra parte con senso di responsabilità e generosità. Nessuno deve tirarsi indietro, ma siamo certi che gli sforzi dei singoli saranno il successo dell’Ordine. Viene recepito il suggerimento di mettere sempre le persone al centro, di parlare con i confratelli e di dar loro fiducia e renderle partecipi anche delle decisioni che vengono prese. Vanno affrontate in pratica le proposte per chiudere con i Direttori e la Ratio attraverso incontri come questo. Così si raccomanda di non aumentare il numero degli aspiranti in Indonesia mentre si trova la migliore soluzione per i futuri novizi. L’India che vuole espandersi ha solo da scegliere se nello Sri Lanka oppure in Europa o in Colombia. Per la formazione dei futuri formatori, si valutino le altre proposte, ma si sappia che la comunità di Campitelli è sempre disponibile.
8 ottobre 2018, vigilia della solennità di San Giovanni Leonardi, nostro Padre Fondatore
P. Vincenzo Molinaro
Rettore Generale OMD