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Martedì, 02 Agosto 2022 05:03

Appunti di Storia OMD la Congregazione mariana delle Nevi

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Una riforma dei cuori nel nome di Maria, diede origine alla Congregazione mariana delle Nevi a Lucca. L’uso delle Congregazioni mariane nate nell’ambiente formativo della Compagnia di Gesù durante la seconda metà del XVI secolo, ispirò forme di aggregazione giovanile anche nelle nuove istituzioni sorte nel tempo della Riforma, come i Chierici Regolari della Madre di Dio fondati a Lucca da San Giovanni Leonardi (1574). Ancora oggi nella Chiesa di Santa Maria Corteorlandini a Lucca, Casa madre dell’Ordine, si conserva la Cappella detta delle Nevi; luogo dove generazioni di giovani guidati dai chierici leonardini, diedero forma evangelica alla loro vocazione umana e cristiana. Molti di loro furono a servizio della Chiesa e dello Stato, alimentando la vita religiosa del tempo e la cultura. Tra gli ultimi appartenenti alla congregazione mariana lucchese vi fu il grande compositore Giacomo Puccini. La pala d’altare presso la Cappella delle Nevi, celebra la Madonna di Santa Maria Maggiore, Santa Maria della Neve, la cui memoria liturgica il 5 agosto, ricorda la prodigiosa nevicata sull’esquilino all’origine della Basilica liberiana a Roma. Una significativa scritta campeggia sull’altare della cappella lucchese: Ut eius nive dealbemur una sorta di programma spirituale che avrebbe guidato i congregati, chiamati a  rivestirsi del niveo candore del Figlio di Maria. L’assunzione della forma di Cristo, l’unico necessario, fu per il Leonardi il perno su cui riferire tutto il processo di una riforma ecclesiale dal sapore evangelico. Le origini della Congregazione mariana lucchese le troviamo proprio nel Santo Fondatore. Afferma lo storico e biografo Carloantonio Erra (XVIII sec.) che il Santo mise: “Tutte le diligenze per l’aiuto spirituale della Congregazione”; ed inoltre: “Affinché avessero luogo capace per farvi le loro religiose adunanze, fece fabbricare due oratori i quali…da lui medesimo con i consueti riti della Chiesa furono dedicati”. Tuttavia, l’istituzione fu animata dai primi compagni del Leonardi. Il Venerabile Cesare Franciotti, che ne scrisse le Regole; e il Beato Pietro Casani, passato in seguito agli Scolopi, ne fu il primo istitutore  e la guida spirituale più autorevole. E’ ancora lo storico Erra a riferire nella sua Cronaca (XVIII sec.) degli inizi della Congregazione mariana lucchese: “Il P. Pietro Casani esperto devotissimo della gran Madre di Dio, e considerando i gran vantaggi spirituali che si sarebbero potuti ritrarre da una Congregazione nella quale convenissero giovanetti, e vi si esercitassero in atti di pietà e di Religione, nel mese di luglio dell’anno 1604, nella nostra casa di Lucca, diede principio a sì degna opera, dedicandola alla Madonna della Neve”. Erra motiva il raduno sotto la protezione della Vergine Maria, affinché i congregati:  “Avessero da avanzarsi sempre più nella purità del cuore, e nell’ innocenza dei costumi, doti tanto proprie della più tenera gioventù”. L’edificazione di due oratori ed in seguito di un terzo, fu necessaria per il fatto che: “Essendo cresciuti in gran numero, si divisero i grandi dai piccoli, e se ne formarono due Congregazioni nell’ anno 1609; e radunandosi in distinti Oratori, ai grandi presiedeva lo stesso P. Casani, e ai piccoli il P. Baldassare Guinigi. Successivamente si smembrarono in tre Congregazioni, per i piccoli, per i mezzani e per i più avanzati”. Erra scrivendo quasi centocinquant’anni dopo la fondazione dell’istituto mariano, riferisce a mo’ di elogio che: “Queste Congregazioni sono poi state come il Seminario, d’ onde sono usciti molti soggetti di valore e di merito, che con la loro Dottrina e pietà hanno illustrato non solo la nostra Congregazione, ma molte altre Religioni”. Il modello della Congregazione mariana delle Nevi, come accadde per quella dei gesuiti, si diffuse nelle comunità leonardine, dando origine a forme creative. Nell’anno 1613 P. Domenico Spinetti ripropose la formula lucchese nella Chiesa di Santa Maria in Portico a Roma. Su consiglio del P. Bernardini Rettore Generale, chiese l’unione con quella lucchese per poter partecipare dei “privilegi e indulgenze” concesse a questa dalla Sede apostolica. Nel 1625 la Congregazione fu istituita nella vicina chiesa di Campitelli sede del teologato. Fu il P. Dario Castiglioncelli a scrivere tre libri di regole: sia quelle Comuni, sia quelle per gli Ufficiali di Congregazione. Tali Regole, furono riviste ed approvate dal Generale P. Domenico Tucci. Lo storico Erra riferisce nella Cronaca che: “Chi voleva entrare in questa Congregazione doveva prima, per sei giorni festivi, intervenire all’ Oratorio, confessandosi e comunicandosi, con fare gli altri esercizi di pietà che vi si praticavano. Questa era una prova e primo noviziato; dopo il quale, ascrivendosi in Congregazione, entravano nel secondo noviziato che abilitava a una specie di Professione con stabilirsi nel numero degli altri Fratelli”. Particolare cura avevano i congregati romani nel celebrare la Festa della Madonna delle Nevi e del santo Natale. Per tali solennità venivano eseguiti mottetti in musica e recitati poemi sui misteri di Maria e del Verbo incarnato. Nascono da queste esperienze  le Accademie. Nel 1632 su richiesta di alcuni congregati al P. Ippolito Marracci, le riunioni romane divennero più frequenti e diedero origine all’ “Accademia degli infecondi”, detta anche “Nevosa” o degli “imperfetti”. Tale istituzione ebbe il plauso del Papa Innocenzo X . Ricorda Erra: “Quei Fratelli univano meravigliosamente le lettere alla pietà”. Tra gli accademici della Congregazione delle Nevi di Campitelli vi presero parte numerosi cardinali tra cui Benedetto Odescalchi futuro Innocenzo XI. La ricca produzione letteraria nata appunto dall’unione della “pietà e delle lettere” diede origine verso la seconda metà del XVII secolo ad una delle aggregazioni più rinomate in campo letterario: l’Arcadia, circolo umanistico che preservò l’arte dell’oratoria e della poesia.

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