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Martedì, 20 Dicembre 2022 20:05

Affidato alle cure pastorali dei leonardini l’Ospedale dell’Isola Tiberina

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Il Padre Generale ha celebrato nella mattinata del 20 dicembre la messa presso la Chiesa di san Giovanni Calibita all’Isola Tiberina per uno scambio augurale con la Direzione e il personale medico e paramedico del nuovo Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina – Gemelli Isola. Dal 13 dicembre con la firma della convenzione tra il P. Generale e la Direzione del Gemelli, rappresentata dal Dott. Daniele Piacentini amministratore delegato, l’Ospedale dell’Isola Tiberina è affidato alla cura pastorale dell’Ordine della Madre di Dio. E’ dei mesi scorsi la notizia del passaggio di gestione dalla Casa Generalizia dell’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio al Gemelli Isola, società creata dalla Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs. Dal 1 Gennaio solennità della Madre di Dio, titolo dell’Ordine, comincerà la collaborazione pastorale con la struttura sanitaria.

Il P. Generale durante l’odierna celebrazione eucaristica, sostando sulla Parola di Dio del giorno ha esortato i presenti a ricordare come: “La  storia non può precipitare verso il male perché è nelle mani di Dio. C’è un momento, allora, nel quale la storia riprende il suo cammino verso il bene. Dio raddrizza le vie storte che il genere umano ha deciso di percorrere. Egli stesso entra in questa storia di male e la trasforma, facendosi vittima per un’alleanza che metta pace nella relazione con l’umanità. La storia si rinnova, prende una nuova direzione. In Maria, Dio rinnova il suo amore per l’umanità. Dice alla sua sposa: ricominciamo da capo. E in Cristo la storia sarà ricapitolata! L’annuncio dell’angelo a Maria non è un mero privilegio per lei, bensì è l’annuncio che Dio fa all’umanità di voler ricostituire l’alleanza tradita. In Cristo l’alleanza è rinnovata, in Maria l’alleanza è proclamata. In Maria è anticipata perciò quella liberazione che, dopo la risurrezione di Cristo, si compie in ogni persona per mezzo del battesimo. Maria è nuova creatura in vista di Cristo, come ogni individuo che viene battezzato in Cristo”.

La presenza dell’Ordine della Madre di Dio in questo luogo ha ricordato P. Piccolo rinnova gli eventi della storia alla luce dello Spirito: “Questo luogo, questo ospedale è un segno eloquente di quanto e come  Dio intervenga nella storia che prosegue nel tempo e chiede a qualcuno di investire tutto di sè per risollevare le sorti dell’umanità almeno in una sua porzione . L’ospedale sorge accanto alla Chiesa dedicata a san Giovanni Calibita, un uomo che ha scoperto la bellezza e la ricchezza del vangelo e solo di questa si è rivestito e solo questa ha ricercato e per questo ha condiviso con Cristo la sorte di non trovare spazio nella casa, nella propria casa, ma solo in un tugurio. Ma questa sua conformazione a Cristo varrà la salvezza dei suoi genitori. Ricorda ieri e oggi a noi che Cristo è spesso escluso nella persona del mendico, del povero, dell’ammalato che si offrono al nostro sguardo e al nostro cuore. C’è però chi si lascia afferrare da quel Cristo mendico, povero o ammalato e si mette al servizio dell’uomo per dire che c’è speranza, c’è vita c’è futuro quando è rispettata la dignità di ogni uomo. Bernardo Cirillo, un commendatore di Santo Spirito del XVII sec. Scrive che “in quell’ospedale ci sono più di 300 letti”, con ammalati ammucchiati in condizioni pietose. Il pane e il vino, come le medicine – scrive – non sono un problema perché possono acquistarsi con una manciata di soldi, ma è il “servizio pessimo e abominevole!” In quel contesto Dio attraverso persone come Giovanni di Dio, Giovanni Leonardi, Camillo de Lellis che sono la risposta di Dio alle ferite dell’umanità egoista e indifferente o dalla fede solo nominale! 

Nel manicomio in cui fu rinchiuso dagli abitanti di Granada, Giovanni  di Dio, soldato di ventura, bracciante venditore di paccottiglia e poi libraio, un uomo inquieto, disperso ma poi credente fervoroso e perciò ritenuto pazzo, si rese conto della colpevole ignoranza di quanti pretendevano curare le malattie mentali con metodi degni di un torturatore. Così, appena poté liberarsi da quell'inferno, fondò, con l'aiuto di benefattori, un suo ospedale. Pur completamente sprovvisto di studi di medicina, Giovanni si mostrò più bravo degli stessi medici, in particolar modo nel curare le malattie mentali, inaugurando, con grande anticipo nel tempo, quel metodo psicoanalitico o psicosomatico che sarà il vanto (quattro secoli dopo ... ) di Freud e discepoli. La cura dello spirito, l’empatia della relazione umana, era la premessa per una proficua cura del corpo.

Nell’ospedale di san Giacomo degli incurabili qui a Roma, Camillo de Lellis viene salvato dalla sua turbolenta vita interiore e diviene il fondatore dei ministri degli infermi. Nel lungo tempo vissuto da farmacista Giovanni Leonardi comprende bene che ci sono malanni che una medicina non può guarire perché sono malanni dell’anima, e si darà da fare come presbitero a riformare una Chiesa attenta a tutta la persona, mente cuore e corpo fondando la Congregazione dei Preti Riformati della Beata Vergine Maria. Operò qui a Roma nell’Ospedale di Santo Spirito e in quello della Consolazione, morì di influenza maligna contratta sul campo!”. Infine, P. Generale rinnova a tutti gli auguri ricordando: “Che servire la Chiesa e gli uomini, come affermava il Leonardi, significa unire le forze nel fare la carità! Essere disposti a dare tutto addirittura a perdersi, purché valga la vita di un altro, purché Cristo sia annunciato! 

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