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Sabato, 05 Ottobre 2013 13:04

Un granellino di fede

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253Gli apostoli dissero al Signore: accresci in noi la fede. Nel Vangelo tutte le preghiere, di uomini donne malati peccatori discepoli, stanno dentro due sole domande. La prima: Signore, abbi pietà; la seconda: aumenta la nostra fede. Qui è riassunto l'universo del cuore, il nostro mondo di dolore e di mistero. Aumenta la fede: perché senza fede non c'è vita umana. Come sarebbe possibile vivere senza fidarsi di qualcuno? Noi ci umanizziamo per relazioni di fiducia, a partire dai genitori, a co­minciare dalla madre. Fede che una forza immensa penetra l'universo. Se aveste fede quanto un gra­nellino di senape. Un granellino microscopico, basta pochissima fede, quasi niente: è questione di qualità, non di quantità. Non una fede sicura e spavalda, ma quella che nella sua fragilità ha ancora più bisogno di Dio, che nella sua piccolezza ha ancora più fiducia in Lui, e si abbandona, si affida. Potrete dire a questo gelso sradicati e vai a piantarti nel mare. Ho visto il mare riempirsi di alberi. Fuori metafora: ho visto missionari vivere in luoghi impossibili; ho visto uomini e donne di fede, nella loro casa, portare problemi senza soluzione, con un coraggio da leoni; ho visto mura invalicabili di odio dissolversi. Ho visto gelsi volare sul mare, e non attraverso miracoli spettacolari, ma con il miracolo quotidiano di un amore che non si arrende. Anche voi, quando avete fatto tutto dite: siamo servi inutili. Una parola che sembra contraddire altri passi del Vangelo ( beato quel servo... il padrone lo metterà a tavola e passerà a servirlo), che ci sorprende con l'aggettivo «inutili». Inutile in italiano significa che non serve a niente, incapace. Ma non è questo il senso della parola originaria: servi non tanto inutili, ma che non si aspettano un utile, che non ricercano un vantaggio; servi senza pretese, né rivendicazioni, né secondi fini, che di nulla hanno bisogno se non di essere se stessi, che agiscono senza un fine che non sia la sola motivazione d'amore. Scrive Madre Teresa di Calcutta: nel nostro servizio non contano i risultati, ma quanto amore metti in ciò che fai. Il servizio è più vero dei suoi risultati, più importante della ricompensa e dei successi. Fede vera non è piantare alberi nel mare, neanche Gesù l'ha mai fatto. Fede vera è nel miracolo di dire: voglio essere semplicemente servitore di quelle vite che mi sono affidate: mio marito, mia moglie, i miei figli, l'anziano che ha perso la salute, e non avanzo neppure la pretesa della sua guarigione. Servitore come il mio Signore, venuto per servire, non per essere servito. Mi bastano allora grandi campi da arare, un granellino di fede, e occhi nuovi di speranza.
 
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