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Con Cristo
misurate le cose
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Con Cristo
misurate le cose
Dal Sermone sulla mansuetudine (C. 299)
“E volle regolare i conti con loro” (Mt 25,19) Proprio perché la mansuetudine ci è indispensabile, ho pensato di ragionare sopra di essa, persuadendomi che tutti ne abbiamo non solo bisogno, ma necessità. Due in fondo, sono le sorti della mansuetudine: una vera, l’altra falsa, una simulata, l’altra sincera […]. Dell’autentica e sincera mansuetudine pochi possono onorarsi. E la ragione è data dal fatto che, occore lottare con se stessi e pochi sono coloro che in questo modo vogliono agire con se stessi e quindi pochi sono i veri mansueti. E affiché, scaturisca in noi il desiderio di ottenere la mansuetudine dalla grazia divina, occorre riflettere sui mirabili effetti che questa opera nelle nostre anime. Innanzitutto ci rende ben disposti verso Dio; conserva la nostra anima; ci permette di gustare la pace nel nostro cuore; agisce per il buon frutto della correzione fraterna. Per mezzo suo, le nostre preghiere sono gradite a Dio, il quale ci salverà nell’ultimo giudizio. Inoltre, la mansuetudine rende gli uomini amabili; permette di ottenere la divina grazia. A coloro che sono mansueti Dio rivela le sue vie e visita l’intimità del loro cuore. Per mezzo di lei siamo fatti imitatori di Cristo e ci è aperta la via della salvezza, il modo di ricevere frutto dalla Parola di Dio che si manifesta. La mansuetudine ci rende simili a Dio il quale ogni cosa con tranquillità governa e giudica. Per mezzo di lei Cristo abita nelle nostre menti e ci fa beati. Questa virtù ci permette di dominare il nostro corpo, l’anima e il cielo. Oh virtù santa ed eccelsa! Chi non si prodigherà ad amarti? […]. Per mezzo della mansuetudine ci prepareremo alla presenza dello Spirito Santo e per mezzo di lei, lo Spirito verrà a noi e riposerà su di noi (Cf. Nm 11,26).