Da un Sermone sull’Avvento (C. 492)
L’intenzione della Santa Chiesa in questo tempo di Avvento altra non è se non quella di svegliare gli animi di noi suoi figli nel preparare la via alla missione di Gesù nostro Signore.
E questo incominciando nella prima domenica dal timore dell’ultimo giudizio e poi proseguendo giorno per giorno con l’invito a preparare la strada al Signore (Lc 3,4). E tanto più ci si accosta al Natale, tanto più rinnova i motivi del suo avvento tra noi. […]
Ora tra le virtù di questo tempo santo consideriamo quella della prudenza che, muta i sentimenti e illumina i sensi attraverso la ragione ed il consiglio. Questa riguarda tre tempi. Il passato il presente ed il futuro. I pittori la dipingono con due facce; una davanti ed una dietro. Con la memoria del passato essa regola il presente, aiutando a schivare il peccato. Così, gioverà, nel ricordare il passato, il male che altre volte è accaduto e ci si ricorderà di dover scegliere nel presente purificando gli occhi, confessando le proprie colpe, ricevendo la comunione, pregando e mortificandosi.
La prudenza in effetti, regola tutte le virtù, porta in sé la fede e la carità ed è moderatrice di tutte le potenze dell’anima dei sensi e del corpo. Insomma, rende all’uomo la giusta forma, e lo fa esperto nel bene.