San Giovanni Leonardi, Da un Sermone sulle quarant’ore (C. 134v)
Ognuno si sforzi di ravvedersi con il suo spirito e a Dio elevi gli occhi del cuore. Dica con il salmista: A te levo i miei occhi a te che abiti nei cieli (Sal 122,1).
A te non al mondo che non può darmi che fatiche; a Te mio liberatore; a Te ogni pensiero, non più ai sensi e alla carne che stringe, impiglia e inganna. A Te non più agli amici, perché non c’è nessuno che fa il bene (Sal 52,2); non più al possesso delle cose che ti possono recare offesa; A Te non più alle creature, a Te che sei il mio creatore. A Te vita mia, mia luce, mia verità, mia guida, mia speranza.
A Te che mi hai donato quest’anima. Alla tua grandezza e santità. Tu che sei sovrano di tutto l’essere, governi ogni cosa, e distribuisci i tuoi doni. Tu che contieni tutto ed ogni cosa riduci al nulla. […]
Restituisci a noi i nostri sensi, perché possiamo vivere come uomini e non come ignoranti. Solo fissando gli occhi a te, potremo gustare la libertà da ogni affanno.