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Sabato, 09 Dicembre 2023 12:42

9 dicembre memoria del Ven. Cesare Franciotti

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Il Venerabire Servo di Dio Cesare Franciotti OMD nasce a Lucca il 3 luglio1557 da Michele Franciotti e da Maria Bertolini. La nobile famiglia vantava relazioni parentali con papa Sisto IV Della Rovere (1414-1484) e con il cardinale Galeotto Franciotti (1471-1507) che, sotto il pontificato di Giulio II (1443-1513) diede nobile lustro al casato. Il servo di Dio visse l’infanzia nell’agio nobiliare, ma anche nel rigore e nell’esercizio dei sani principi evangelici. I testimoni descrivono Cesare «di indole buona e di carattere vivace», tuttavia legato da soggezione e rispetto alla sua famiglia. Si distinse fra i figli di Michele Franciotti per l’ingegnoso acume e la profonda preparazione umanistica. Le prime testimonianze lo ritraggono assorto contemplatore del divino mistero eucaristico, oggetto della sua futura riflessione teologica e spirituale. Alla regola di San Domenico Cesare desiderava legare la vocazione che sentiva sorgere nell’animo. All’età di quindici anni il 2 Luglio 1572, il padre lo indirizzò presso i domenicani del Convento di S. Romano a Lucca sotto la guida di P. Paolino Bernardini (1518-1585), nobile lucchese e riformatore dell’Ordine negli Abruzzi. La vocazione del servo di Dio fu saggiata dalla prova per il rifiuto paterno e per i progetti che altri avevano su di Lui. In questi anni è decisivo l’incontra con San Giovanni Leonardi (1541-1609) fu lo stesso Michele Franciotti a sceglierlo come precettore per il figlio. Presso il Leonardi, Cesare apprese l’esercizio delle virtù cristiane, l’orazione mentale, la contemplazione affettiva dei misteri divini, l’umiltà, la mortificazione, l’obbedienza, la povertà; ma sarà l’assidua frequenza dei sacramenti: la confessione e la comunione, allora concessa di rado, che  forgeranno il teologo e l’apostolo dei Chierici Regolari della Madre di Dio fondati a Lucca dal Leonardi il 1 settembre 1574. Cesare divenuto sacerdote nel 1581 fu apprezzato per la finezza della sua predicazione. La sua voce richiamò le coscienze e fece risuonare la bellezza del Vangelo e la devozione eucaristica nei borghi sperduti, tra gli ultimi, ma anche fra i nobili pulpiti delle cattedrali italiane: Lucca, Siena, Firenze, Roma, Napoli. Una «predicazione che rigenera il cuore e lo prepara alla conversione» testimoniò il Cardinale Cesare Baronio (1538-1607) con il quale il servo di Dio strinse amicizia e al contempo, ricevette la personale stima  di San Filippo Neri (1515-1595) che lo accolse insieme al Leonardi nella Chiesa di San Girolamo della Carità nel 1584. La fama del mite e coraggioso predicatore cresceva, e riceveva la stima di numerosi ecclesiastici impegnati nell’ambito della Riforma Cattolica tra i quali il Vescovo di Rimini Giovanni Battista Castelli (+1583) discepolo di San Carlo Borromeo (1538-1584) e Visitatore Apostolico; l’Arcivescovo di Bologna Alfonso Paleotti (1531-1610) ed altri. Nel 1588 studia teologia presso il Collegio Romano. Di ritorno a Lucca nel 1591 il servo di Dio fu eletto Rettore della Casa Madre al posto del Leonardi a causa delle numerose persecuzioni e vessazioni che la piccola Congregazione subiva dai concittadini. La recente esperienza dell’oratorio filippino di Roma, lo spinse  a fondare la «Scuola di Santa Maria Corteorlandini a Lucca», che gli costò numerose tribolazioni. Sono frutto di questa esperienza di pedagogia cristiana i saggi composti  dal Franciotti per l’educazione della gioventù. Nel 1594 accolse fra i postulanti il beato Pietro Casani (1572-1647) che in seguito passò alla Congregazione delle Scuole Pie di san Giuseppe Calasanzio (1557-1648) dopo la breve unione dei due istituti (1614-1617). Gli ultimi anni del cinquecento vedono il Franciotti accanto al Leonardi nell’opera di visitatore e riformatore a Siena, Aversa e Napoli nel celebre santuario della Madonna dell’Arco. Il servo di Dio con la sua «opera spirituale» rispose al ristagno dell’ignoranza biblica e agli estremismi della riforma protestante con «la Parola meditata». Esempio sono i «soliloqui» e le «pratiche spirituali» editi fin dal 1600, strumenti ascetici con i quali prepararsi a ricevere il corpo eucaristico del Signore e prolungare nell’intimo colloquio la contemplazione adorante del mistero. Cesare nelle sue «pratiche devote» ha come sfondo la dottrina eucaristica tridentina e nello stesso tempo, il patrimonio spirituale e ascetico che segna questo singolare tempo a cavallo tra il XVI e il XVII secolo, caratterizzato dall’«ascesi volontaristico-affettiva» e dall’«umanesimo devoto». L’opera coniuga catechesi liturgica e  spiritualità eucaristica. Il continuo ricorso alle fonti scritturistiche, le numerose citazioni dei Padri della Chiesa e le note storico-liturgiche, si mescolano con esempi nati dalla vivace trasmissione della «Dottrina Cristiana» sperimentate sul campo durante l’instancabile predicazione. Le diverse edizioni e traduzioni soprattutto in tedesco, testimoniano che si tratta di un’opera in costruzione e di notevole interesse spirituale che ebbe diffusione nell’Europa del XVII e XVIII secolo, le ultime edizioni sono del XIX secolo. Fu lo stesso Leonardi che ingiunse al Franciotti di pubblicare la gran mole di riflessioni e meditazioni per un servizio maggiore al processo di riforma degli animi e dei costumi. Il servo di Dio morì a Lucca il 9 dic. 1627 il processo ordinario fu aperto nel 1641 e introdotto a Roma l’11 lug. 1898 la causa per l’approvazione delle virtù eroiche è ancora in corso presso la Congregazione  per le Cause dei Santi.

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