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Mercoledì, 05 Giugno 2024 21:34

Osservatore Romano: Protagonisti del cambiamento

pag osservatore romanoL’edizione di Osservatore Romano di mercoledì 5 giugno ha presentato in un articolo di ANTONIO TARALLO, i progetti che EsseGiElle, onlus legata ai Chierici regolari della Madre di Dio, sta realizzando in Nigeria. Di seguito proponiamo l’articolo titolato:“Protagonisti del cambiamento”.

«Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo»: così santa Teresa di Calcutta spiegava la carità fatta di piccole, grandi cose. E una piccola, ma grandissima cosa, è il Progetto Farm che l’Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio — attraverso la onlus EsseGiElle e il contributo della Conferenza episcopale italiana — sta portando avanti da tempo in uno dei paesi africani più martoriati: la Nigeria, più precisamente lo stato di Enugu, che si affaccia sul golfo di Guinea. In questo territorio che, secondo l’ultimo censimento ufficiale (del 2006), registra una popolazione di 3.267.837 abitanti con una densità media di 456 unità per chilometro quadrato, si sta lavorando per costruire un futuro più giusto per tutti.

La vicepresidente di EsseGiElle (Solidarietà, giustizia e libertà), Cecilia Meloni, spiega a «L’Osservatore Romano» che la «ong è nata nel 1990 con lo scopo di promuovere e gestire interventi di cooperazione al progresso umano, economico e sociale dei paesi in via di sviluppo. Fu padre Vincenzo Molinaro, all’epoca rettore generale dei Chierici regolari della Madre di Dio, a coinvolgermi nei primissimi progetti della neonata associazione. Ricordo con commozione il primo programma che si stava sviluppando in Cile: riguardava la ristrutturazione di una casa per ragazze madri. Tanto tempo è trascorso da quel primo progetto e tanta strada abbiamo percorso fino a oggi, grazie soprattutto al sostegno economico della Cei e all’importante contributo dell’istituto che fin dall’inizio ci sta accompagnando nel cammino. Oggi — sottolinea Meloni — i nostri sforzi sono rivolti al Progetto Farm: dopo due anni di studi sul territorio, la EsseGiElle è impegnata in Nigeria nella promozione della piccola imprenditorialità agricola e dello sviluppo sostenibile. Il nostro progetto vuole realizzare una cooperativa agricola, interamente gestita da personale locale che attraverso lo studio e la pratica di tecniche moderne e sostenibili sia in grado di migliorare la produttività delle terre rendendo più agevole la commercializzazione dei prodotti e potenziando il livello tecnico e gestionale dei contadini».

L’iniziativa nasce nel 2019 a seguito di una donazione all’ordine religioso, controparte locale del progetto, di un terreno di circa 13 ettari nel villaggio nigeriano di Umudim a Imezi-Owa (stato di Enugu). L’obiettivo è quello di avviare un processo organizzativo di tipo solidale, i cui guadagni abbiano ricadute benefiche all’interno della comunità stessa. Oltre alla produzione e alla commercializzazione di prodotti agricoli, il piano avrà, infatti, un rilievo sociale notevole, rispondendo alle esigenze primarie della popolazione a cominciare dal garantire la sufficienza alimentare e dall’offrire uno sbocco occupazionale. Continua la vicepresidente di EsseGiElle: «Dopo aver realizzato, nel corso del primo e del secondo anno, le attività legate alla sistemazione dell’area e alla realizzazione delle strutture necessarie allo sviluppo della Farm, le azioni in questa ultima fase si stanno concentrando sulla parte più prettamente agricola e produttiva. Le piantagioni di cassava — un arbusto che viene coltivato per le sue radici tuberizzate commestibili, molto ricche di amido e prive di glutine, che costituiscono una parte importante della dieta quotidiana di molte popolazioni africane — sono quasi giunte a maturazione e, una volta effettuato il raccolto, il tubero verrà lavorato per la sua trasformazione in farina di garri».

Così facendo, i prodotti agricoli, una volta imbustati, saranno pronti per essere trasportati e venduti presso i mercati locali. La speranza è di incrementare la produzione agricola in modo da estendere la commercializzazione al mercato internazionale e porre le basi per la messa a reddito del terreno che assicurerebbe la sostenibilità del progetto a lungo termine. Il piano è ambizioso ma non impossibile: è stato già creato, infatti, un centro di formazione tecnico-agraria al quale oggi partecipano una trentina di operatrici e operatori del luogo.

Ma nella visione della EsseGiElle non c’è spazio solo per questo programma. L’associazione è una vera e propria fucina di idee come la St. John Leonardi Missionary Clinic, un ambulatorio istituito presso la St. John Leonardi Nursery and Primary School di Amakohia, che nasce come centro di assistenza sanitaria a domicilio nei villaggi limitrofi alla città di Owerri, capoluogo dello stato di Imo, sempre in Nigeria. Il piano ha lo scopo di garantire il diritto alla salute degli abitanti dei villaggi alla periferia di Owerri, assicurando assistenza medica a tutti coloro che versano in condizioni di disagio economico. Un team di medici, infermieri e farmacisti mensilmente mette a disposizione le proprie competenze per distribuire medicinali ed effettuare cure mediche di base a domicilio, vista la difficoltà delle vie di trasporto locali che non permettono alla popolazione del luogo di recarsi presso strutture ospedaliere cittadine. Altro progetto è l’ampliamento della stessa St. John Leonardi Nursery and Primary School di Amakohia (nome di quattro differenti villaggi situati vicini a Owerri), inaugurata nel 2014.

Spinta missionaria legata alla capacità di comprendere i bisogni reali del luogo: questo, in estrema sintesi, si potrebbe definire il “programma nigeriano” dell’Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio. Padre Antonio Luigi Piccolo, attuale rettore generale, ci spiega che «fin dalle origini del nostro istituto, fondato nel 1574 da san Giovanni Leonardi (uno dei fautori di Propaganda Fide), siamo stati spinti dal sacro fuoco dell’evangelizzazione: l’impegno in terre lontane è stato da sempre un caposaldo della nostra istituzione religiosa. Oggi, con questi progetti di aiuto in loco delle popolazioni bisognose, cerchiamo di portare avanti ciò che il nostro fondatore ci ha insegnato: essere vicini a chi è nella sofferenza. Da quando è nata EsseGiElle grazie alla grande intuizione dell’allora rettore generale, padre Molinaro, questo impegno si sta consolidando ancora di più: il nostro sforzo, soprattutto, è quello di coinvolgere gli abitanti del luogo dove operiamo, dove ci troviamo, a essere loro stessi protagonisti del cambiamento. Di un cambiamento che vuol dire speranza di lavoro senza lasciare il proprio paese. Sono le diverse sinergie messe in campo a determinare migliori condizioni di vita: è questo ciò che stiamo attuando in nazioni come la Nigeria, l’India, il Cile e l’Albania», conclude padre Piccolo.

Il respiro è internazionale e le esigenze economiche per poter far fronte a tutti questi progetti sono tante. Al riguardo, allora, entra in gioco soprattutto la solidarietà grazie anche ad alcune iniziative culturali finalizzate alla raccolta fondi per gli impegnativi programmi portati avanti dagli enti attori dei programmi. Così come accaduto il 28 maggio scorso quando si è tenuta nella Sala Baldini a Roma una lezione-concerto dal titolo Da Liszt a Bach. La musica come espressione della creatività e dei valori umani, tenuta da Diego De Blasi e organizzata dall’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Sezione di Roma) e dal Rotary Club Roma Capitale per poter sostenere economicamente il Progetto Farm. Alla serata sono intervenuti fra gli altri Giorgio Gulienetti, presidente dell’Ucid Roma, Renato Boccia, presidente del Rotary Club Roma Capitale, Andrea Monda, direttore de «L’Osservatore Romano», e Lino Piacentini, consigliere di Ucid Roma. Ha portato il suo saluto anche padre Antonio Luigi Piccolo. Tante voci, accompagnate dalla musica immortale di Liszt e Bach, per un solo unico scopo: contribuire alle iniziative della EsseGiElle onlus.

 

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