La stanza superiore
Gli apostoli vanno a fare i preprativi, per mangiare la Pasqua, ma in effetti è Gesù dietro di loro che predispone l’occorrente. L’uomo con la brocca d’acqua, il padrone di casa condiscendente, la casa grande a due piani, una sala che piace a Gesù per l’arredamento. È in questo luogo così ricercato che avviene il grande dono. Come succede sempre, avviene quello a cui non si pensa. Il gesto del dono, lo fa Gesù, nessuno lo costringe, è così imprevedibile, coglie tutti di sorpresa. Eppure è tutto fatto in casa. Ha il profuno della casa e come tale va vissuto. Deve conservare il profumo di cosa familiare, che non si trova a ogni angolo della strada.
L’Eucaristia
Questa è un po’ la celebrazione della Eucaristia, che Gesù affida agli apostoli: fate questo in memoria di me. Gli apostoli l’hanno consegnata a noi. E noi la ripetiamo ogni giorno. E non ci stanchiamo, ci piace ripetere il gesto perché sappiamo cha a ogni gesto corrisponde la sua presenza, pronto a donarsi, pronto a morire per noi. Celebrare vuol dire rivivere quella presenza di Gesù che lava i piedi, serve, perdona a Pietro, perdona i crocifissori, ma chiede a noi di ricordarlo mentre sta celebrando la Pasqua, mentre si fa riferimento agli antichi riti e lui ne propone uno nuovo. Pane e vino e servizio. Fino alla morte.
Signore Gesù, che ti sei fatto obbediente
fino alla morte di croce,
aiutaci a non chiuderci in noi stessi perchè, fedeli
al nostro carisma, possiamo donarci fino in fondo
nel tuo servizio.