Durante i primi dei Vespri che inaugurano la solennità di Santa Maria in Portico nel 1500° anniversario dall’apparizione, martedì 16 luglio si è rinnovato l’antico rito dell’ostensione dell’icona di Santa Maria in Portico. Dopo l’antica orazione che ricorda come l’immagine della Madre di Dio è stata “in questo luogo” esaltata dagli Angeli, il Rettore Generale dell'Ordinde dei Chierici Regolari della Madre di Dio, P. Antonio Piccolo ha aperto le quattrocentesche porticine che custodiscono l’icona, rendendola manifesta ai fedeli al suono festante delle campane e dell’organo. Di seguito il canto dei Vespri presieduti da S. E. Mons. Davide Carbonaro, Arcivescovo Metropolita di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo, già parroco di Santa Maria in Portico, e animati dalla Cappella musicale di Campitelli diretta dal M° Vincenzo Di Betta.
Durante la riflessione Mons. Carbonaro ha ricordato la gratitudine che dobbiamo alla Madre di Dio, per la predilezione che ha per la Chiesa e per questa nostra città di Roma.
La presenza di Maria ci è significata da una piccola icona, quasi una carezza calda e materna. Fra Mariano da Firenze già nel 1517 definiva questa icona ‘Pietra di Zaffiro nella quale si vede miracolosamente impressa l’immagine della Vergine e di Gesù bambino’. Da secoli il Popolo romano viene qui per scaldarsi al cuore, al focolare della Madre invocando con fede "Santa Maria in Portico, Porto della Romana Sicurezza".
Da Gerusalemme, con Maria, nel cenacolo, a Roma nella casa di Galla, ancora oggi si perpetua il dono della presenza della Madre di Dio, degli Apostoli e della carità di Cristo.