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Sabato, 09 Settembre 2017 14:12

UNO SGUARDO AVANTI

Luce di_speranzaSiamo tutti  pellegrini e dobbiamo continuare i nostro cammino
verso la destinazione, la forza non viene da noi ma da Colui che 
ci ha preparato un casa e ci guida verso la nostra casa. La fatica
del cammino della vita e della fede non ci bloccherà da continuare 
a vivere con la speranza di cantare un giorno nella vita che non 
finisce mai la gloria di Dio, solo se in ogni nostra condizione cerchiamo 
di mantenerci calmi ed ottimistici che dopo la notte arriva il giorno, carissimi 
guardiamo avanti, fissiamo lo sguardo su Colui, Cristo che guida i nostri passi.

                                                                              P. Kenneth Ani
Sabato, 09 Settembre 2017 12:22

ASSUNTA 2017

03
E' con gioia grande e con grande tremore che mi appresto a scrivere questa lettera a tutte le nostre comunità in occasione della solennità dell’Assunzione della vergine Maria. Secondo lo spirito dell’ultimo CG questo è un momento favorevole in cui si deve manifestare la paternità del Generale e la sua cura delle comunità. Un po’ di tremore viene dal fatto che la lettera vi giunge dopo le notizie riportate nella precedente e potrebbe dare l’idea di una forzatura ad alcuni fratelli che si aspettavano tutt’altro. Ricordo quindi che il servizio dell’autorità non si può fare pensando ai gusti e alle vedute personali e neppure si può accogliere o rifiutare secondo i nostri personali convincimenti. L’autorità è come la spada della parola di Dio, quando tocca taglia o brucia. O risana. Accettarla è la nostra pace. Il fine che l’autorità si propone è quello di far crescere religiosi e comunità disponibili per il regno nello stile di San Giovanni Leonardi, quindi pronti all’annuncio e alla partenza, radunati nella vita comunitaria per servire e non per essere serviti. La comunità dunque deve essere composta da uomini che sanno diventare generosi nel lavoro quotidiano fianco a fianco con i fratelli. Le inevitabili difficoltà, prevedibili e imprevedibili, vanno affrontate all’interno delle comunità, con la presenza attiva del Rettore e la collaborazione di tutti. Tutti devono lavorare sul proprio carattere e portarlo all’accettazione definitiva delle diversità, senza chiudersi nel mutismo o nell’isolamento. Il tono della vita comune si deve sentire proprio dalla capacità di mantenere vivo il dialogo di fronte a divergenze anche notevoli. Mai si deve chiudere, come se avessimo l’ultima parola. Lasciare un margine, sfumare il dissenso, lanciando il salvagente del dialogo, della convinzione che non è detto che io sia sempre quello che ha ragione. Quindi attivare il confronto, salvo quei rari casi di insopportabilità documentata…per i quali non bisogna gridare allo scandalo, ma attivare i mezzi straordinari per riportare ogni esasperazione entro i confini della fraternità accettata e vissuta.

Il tema del mio messaggio, però, questa volta riguarda un aspetto specifico della nostra devozione mariana. Intanto mi piacerebbe cercare un altro nome invece di devozione: imitazione, ispirazione, desiderio, sempre per dire che il nostro cuore dovrebbe guardare a Maria come alla Madre della Grazia dalla quale ci si deve attendere un riversamento della stessa grazia in ciascuno.

Il CG al n. 2 ci ricorda: “Guardiamo alla roccia da cui siamo stati tagliati”…cioè a Giovanni Leonardi nostro Fondatore. A imitazione di così grande padre, sforziamoci di amare, venerare e onorare con tutto il cuore e il più profondo affetto la Vergine Madre di Dio. E’ stata lei infatti ad amarci per prima e a prendersi cura di noi”. Il n. 3 comincia così: “Questa esortazione è un chiaro invito a riscoprire la forma mariana della nostra vita da declinare in percorsi teologici, formativi, culturali, fraterni, apostolici, missionari”. Ancora al n. 6 dopo le citazioni delle CC. e RR. più importanti per noi, aggiunge: “Nella vivente tradizione dell’Ordine, la coscienza mariana più fondamentale del prete riformato voluto dal Fondatore, l’intuizione più essenziale riguardo Maria…è il mistero dell’Assunzione di Maria in corpo e anima al cielo: trahe nos post te, o mater sancta…”

Il percorso che voglio declinare è quello apostolico e missionario. Il binomio inscindibile contemplazione e missione, preghiera e apostolato, che ritorna tante volte nelle Costituzioni, può ispirarsi facilmente a quella presenza materna di Maria che a cominciare dal Vangelo dell’Annunciazione, passando per Cana e fino al Cenacolo della Pentecoste e attraversando tutta la storia e tutte le storie personali e di gruppi, ce la mostra nel duplice atteggiamento dell’accoglienza, della preghiera e della donazione e dell’offerta.

Ecco allora si disegna la Pasqua quotidiana del religioso OMD: egli ammira la esperienza della morte e della risurrezione di Cristo che ha trovato in Maria di Nazaret la discepola vigile e generosa, ella ha accolto ogni parola di Cristo e l’ha trasformata nella sua vita. Il religioso OMD si pone davanti a Maria e la contempla nella gloria dell’Assunzione e ne assume ogni tratto perché informi la sua giornata, le sue attività, la sua preghiera, il suo servizio di apostolo.

Il n. 31 del DF indica un sentiero sul quale il nostro cammino deve inoltrarsi senza paure, anzi con la gioiosa aspettativa di andare sempre oltre: “Il cammino verso gli altri, dice la fretta di Maria per aiutare gli altri senza indugio. In Maria ognuno di noi, sospinto dal vento dello Spirito e senza opporgli resistenza, vive la vocazione leonardina ad andare incontro al fratello di comunità come all’umanità desiderosa di speranza e di gioia”.

Ispirati dalla fretta con cui Maria affronta il viaggio verso il prossimo spinta dall’amore di Cristo, non indugiamo nelle nostre incertezze e meno ancora nelle nostre pigrizie, ma lanciamoci al servizio con slancio e gioia. Il servizio quotidiano è il nostro contributo all’avvento del Regno, attraverso di esso noi guadagniamo l’alloro di combattenti oltre al pane quotidiano per noi e per i fratelli malati, per i poveri…Servi buoni e fedeli, non servi infingardi, ecco le parole che aspettiamo dalla bocca del nostro Redentore. Quando leggiamo la descrizione della giornata tipo di Gesù, ci accorgiamo che non trovava riposo finché l’ultimo malato non fosse stato guarito…

Possiamo chiederci quale sia il nostro contributo quotidiano al Regno di Dio e se il confronto con gli operatori della malvagia ricchezza non debba inquietare il nostro sonno. Se questi non trovano pace, alla ricerca di un benessere effimero, se sono pronti a tutto, anche alla violenza, …pur di far crescere il tesoro che perisce, possiamo noi nasconderci dietro un malinteso orario d’ufficio o dobbiamo aprirci alla umanità che aspetta impotente l’annuncio?

Il fratello di comunità è la prima persona che ha diritto a ricevere la nostra testimonianza. Non è vero che a volte diciamo anche noi del fratello: “E’ maggiorenne, se la sbrighi, non mi ha mai rivolto la parola perché adesso dovrei occuparmi di lui?” Il metro del nostro interessamento è la sua generosità o capacità di restituire, oppure il suo bisogno e la sua condizione? Da questo punto di vista è indispensabile attuare un nuovo metro di comunicazione. Quello che attiva Maria partendo da lontano per prendersi cura di chi ha bisogno. Noi dentro casa troviamo il coraggio di prenderci cura non solo in senso materiale, nella malattia, ma in senso spirituale, con l’intento di far crescere la fraternità e il dialogo. Chissà quando troveranno spazio di riflessione e di attuazione le esperienze vissute durante la formazione permanente. Mettiamo a disposizione degli altri i talenti ricevuti. Ovvio, cominciamo dalla preghiera, ma non fermiamoci lì. C’è tanto spazio nella pastorale, nello scambio e nel suggerimento e nel raccontare le proprie esperienze.

E’ vero però che noi siamo chiamati a uscire di casa, a varcare l’oceano, ad andare in mare aperto. E qui credo che incontriamo quella umanità desiderosa di speranza e di gioia. Siamo noi quelli che possono limitare l’oceano, che possono rimpicciolire l’impegno, navigare costa costa per paura, per pigrizia, per mancanza di uno sguardo profondo?

Questo mi sembra opportuno ribadirlo con forza. Noi stiamo camminando con la chiesa, stiamo cercando le periferie del mondo, stiamo uscendo dalle nostre sicurezze…una casa degna, un lavoro tranquillo, d’ufficio, ripetitivo, retribuito. Forse non ce ne siamo resi conto ma siamo usciti fuori e ora vorremmo tornare indietro. Non è certamente questo il senso del cammino di una famiglia religiosa. Se una scelta è stata fatta, va portata avanti, specialmente se ha trovato il consenso durante un Capitolo Generale. Lo dico esplicitamente della missione in Indonesia. E’ vero che è faticoso, è vero tutto…ma è anche vero che al Capitolo Generale non c’è stato nessun ritrattamento, quindi bisogna dare dignità e attenzione a una realtà dell’Ordine e della Chiesa e non solo perché ci sono vocazioni ma perché ci sono poveri, perché è un luogo senza troppi svaghi e per questo merita la presenza  gioiosa dell’apostolo. Rileggersi le fatiche di San Paolo e anche quelle del Fondatore nostro, inviato presso diocesi e congregazioni al limite della dispersione e del suo impegno a ricomporne lo spirito …a rimetterle nel retto cammino!

Ci sono difficoltà a comprendersi, ci sono anche segni caratteriali di una nazione, di un popolo che forse non ci piacciono. Sono buone ragioni per rinunciare oppure per opporsi, per tirarsi indietro, per dimettersi? Possiamo forse dimetterci da battezzati o da consacrati?

Ecco dunque, fratelli, davanti a noi, il mare aperto, il mondo con la sua attesa di apostoli. Ecco le nostre parrocchie, le nostre scuole, i nostri seminari, sono il mondo che tende le braccia verso di noi in attesa della parola che salva. Questo può accadere nella più antica delle nostre chiese o comunità, come a Lucca o Diecimo, oppure nell’ultima delle parrocchie, vedi India o Nigeria. Il campo al quale siamo stati inviati e che ha sentito la nostra voce squillante che diceva: eccomi, Signore, continua a implorare la nostra presenza e la nostra opera che porta la salvezza di Gesù cristo. La nostra disponibilità su che cosa si deve misurare? Sulla distanza della nazione? Sulla difficoltà di lavorare? Sulla qualità dell’accoglienza? Nostra unica guida sia il senso profondo della fede di Maria di Nazaret che attraversa tutto il vangelo con la sua incondizionata adesione al progetto del Figlio e sfocia nella sua Assunzione in corpo e anima, Questa è il segno indiscusso di una fedeltà che premia sì Maria, ma apre a tutti noi il medesimo vasto orizzonte. L’eternità, il mistero di Dio.

Celebriamo dunque la grande festa, essa rappresenta la nostra consacrazione al mistero del regno, ce ne rende operatori partecipi, attivi, instancabili. Non saranno le distanze a fermarci, non saranno le fatiche, non saranno le divergenze. Davanti a noi brilla in tutto il suo splendore la stella luminosa della umanità redenta, salvata in Maria. Entriamo in questo percorso dove solo la fedeltà è richiesta. Il nostro cammino come singoli e come comunità è tracciato, visibile, invitante. Spesso, le persone, i giovani, le anime…si aspettano un nostro intervento deciso e gioioso. Chi potrà soddisfare la loro sete di conoscenza e di comunione? Potremmo noi restare rinchiusi nel nostro cerchio, nella nostra sicura piccolezza mentre intorno a noi l’umanità grida il suo bisogno di Cristo? La Madonna Assunta in cielo accompagni maternamente i nostri primi passi e li rafforzi e imprima all’opera apostolica la delicata tenerezza della Madre che mai abbandona i suoi figli.

Dalla Calabria, 1 agosto 2017                        

 

P. Vincenzo Molinaro

Rettore Generale OMD
Mercoledì, 06 Settembre 2017 20:28

IL SECONDO NOVIZIATO IN NIGERIA

Secondo noviziato_in_nigeria
Il giorno cinque di agosto 2017 nella nostra Delegazione nigeriana, due chierici dell'Ordine; Iheme Emmanuel e Manu Christogonus hanno iniziato il secondo noviziato per l'uitimo discernimento verso la vita la totale consacrazione delle loro vite al Signore per il Regno di Dio.
Il Delegato di questa Delegazione Rev.do P. Stephen Oduh ha presieduto la celemonia, in presenza erano alcuni membri della comunità di Mgbahiri e il Rettore di questa casa di formazione.
Accompagniamo questi nostri fratelli con le nostre preghiere perché questo periodo di secondo noviziato possa aiutarli a fare chiarezza della loro chiamata per poter consacrarsi totalmente al Signore.

Lunedì, 21 Agosto 2017 16:03

Il Dono della Vocazione

novitiate-2017-cL'ingresso nel Noviziato

Il 14 agosto 2017, durante i primi Vespri della Solennità dell'Assunzione, due fratelli Isthakki e Vivek della nostra Delegazione indiana sono entrati nel Noviziato secondo le nostre Costituzioni e Regole. La Celemonia è stata presieduta dal Rev.do P. Beno Vaz OMD, membro del Consiglio Generale dell'Ordine. Padre Beno ha spiegato ai Candidati e a tutti presenti il significato del Noviziato e la necessità di questa fase nel processo di formazione alla vita religiosa. Il Maestro del Novizio, Rev.do P. Leo Antony Manohar OMD ha ricevuto calorosamente i nuovi novizi e ha invitato tutti a pregare per loro affinché questa esperienza possa aiutarli a continuare bene nel loro cammino verso la consacrazione totale a Dio nell'Ordine.


Entrance in the Novitiate

On the 14th August 2017, during the first Vespers of the Solemnity of the Assumption, two brothers, Isthakki and Vivek in our Indian Delegation had their entrance into the Novitiate in accordance with our Constitutions and Rules. The Ceremony was presided over by Rev. Fr. Beno Vaz OMD, member of the General Council of the Order. During this celebration, he explained to the candidates and to the entire community what novitiate is all about and the need for this stage in the formation process to a religious life. The Novice Master Rev. Fr. Leo Antony Manohar OMD warmly received the new novices and invited all to be praying for them so that this period of their novitiate may help them continue well in their journey towards a total consecration to God in the Order.

Lunedì, 21 Agosto 2017 15:54

Professione Temporale 2017

first-prof-2017-aProfessione Temporale

Il 15 agosto, in giorno della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, tre novizi, Fredin, Agostino e Sajan hanno fatto la loro Professione Temporale nella nostra Delegazione indiana, i loro voti sono stati ricevuti dal Delegato della Delegazione indiana Rev.do P. Leo Antony Manohar Raj OMD. Erano presenti duranti la celebrazione i genitori e i parenti dei candidati, rappresentanti da tutte le comunità della Delegazione indiana dell’Ordine, sacerdoti e religiosi dalle diverse Congregazioni e diocesi, i fedeli e popoli di buona volontà. 



Temporal Profession

On the 15th August, the Solemnity of the Assumption of the Blessed Virgin Mary, three Novices; Fredin, Augustine and Sajan made their First Simple Religious Profession in our Indian Delegation, the vows were received by the Delegate Superior of the Indian Delegation Rev. Fr. Leo Antony Manohar Raj OMD. In attendance were the parents and relatives of the candidates, representatives from all the communities of the OMD in Indian Delegation, priests and religious from different Congregations and dioceses, the faithful and the people of good will. Newly professed brothers expressed their joy for the immense grace of God and asked for the prayers of the People of God that they may be faithful to the vows they have taken.

Lunedì, 21 Agosto 2017 15:36

Our Lady of Snows


our-lady-of snow-2Festa della Madonna delle nevi

Il 5 agosto, la Delegazione indiana di OMD ha celebrato la festa della Madonna delle Nevi, Patrona della nuova parrocchia data all'Ordine a Pattarivilai in India.


Questa festa della Madonna delle Nevi è una festa ben nota in questo villaggio, i fedeli sono ben devoti alla Madre di Dio sotto il titolo: "Nostra Signora delle Nevi". La festa è iniziata il 4 agosto e si è conclusa il 13 agosto.


Nei giorni di questa festa, sono stati organizati diversi incontri nei quali alcuni pastori hanno condiviso con i fedeli delle loro riflessioni sul tema; "La Madonna e la Famiglia". Maria Madre di Dio è stata presentata ai fedeli come modello da emulare da tutte le famiglie cristiane. I fedeli hanno partecipato attivamente e numerosamente durante la festa specialmente per la processione del Rosario tenutosi il 12 agosto e durante la messa di chiusura celebrata il 13 agosto in presenza di tutti i preti OMD della Delegazione, insieme alla celebrazione annuale del catechismo. I fedeli hanno espresso la loro gioia per la nostra presenza nella loro comunità e hanno ringraziato la Famiglia OMD per aver dato loro pastori attenti e preparati.


The Feast of Our Lady of Snows

On the 5th August, the Indian Delegation of OMD celebrated the feast of Our Lady of Snows, the Patroness of the new parish given to the Order in Pattarivilai in India.
The feast of Our Lady of Snows is a well-known feast in this community; the faithful are well devoted to the Mother of God under the title: "Our Lady of Snows". The feast started on the 4th August and ended on the 13th August.
During these days of the feast, many talks were given to the faithful by different pastors on the theme; "Mother Mary and Family". Our Mother Mary was presented to the faithful as a model to be emulated by all the Christian families. The faithful participated actively and in number during the feast, especially during the Rosary procession held on the 12th August, and during the closing Mass celebrated on the 13th August in the presence of all the OMD priests of the Delegation, together with the annual day celebration of the Catechism. The faithful expressed their joy for our presence in their community and thanked the OMD family for having giving them caring and prepared pastors.

Mercoledì, 28 Giugno 2017 13:06

Si Conclude Bene Per Ripartire Bene

I Seminaristi della Delegazione nigeriana hanno partecipato alla Messa di chiusura presieduta dal Delegato Nigeriano P. Stephen Oduh per l'anno accademico 2016/2017, presso la nostra comunità di Mgbahiri, erano presenti il rettore del seminario P. Francis Enyi e gli altri padri della stessa comunità.

È stato un anno di studio, di lavoro e di preghiera. Durante questo anno accademico, i nostri fratelli hanno concluso tante attività in diversi settori: l’insegnamento del catechismo, la preparazione di diversi gruppi per i sacramenti, l’organizzazione dei concorsi di quiz e gli incontri vocazionali per i giovani. Anche la partecipazione a tornei di calcio tra i diversi istituti religiosi durante la quale hanno vinto una coppa. Lavori agricoli e altri lavori sono stati avviati. Molti di loro sono pronti per il pieno inserimento per esperienze pastorali in diverse parrocchie durante questo periodo di vacanza.

Durante questa cerimonia di chiusura sono stati invitati alcuni fedeli laici di questo villaggio di Mgbahiri. Il nostri seminaristi si sono esibiti in molte presentazioni tra cui rappresentazione drammatica, numeri speciali, e danze.

Sabato, 08 Febbraio 2014 22:15

Lucca saluta Nunzia

s mariaAl secolo Giovanna di Nunno: Nunzia, è deceduta lunedì 4 febbraio all’età di 84 anni nella Comunità di Santa Maria Corteorlandini a Lucca. Originaria di Canosa, già tra le suore della Madre di Dio, per tanti anni ha servito le comunità leonardine di Fosciandora e Lucca. Mentre un sincero cordoglio sale, l’Ordine si unisce nella preghiera di suffraggio per questa sorella in Cristo. I funerali sono stati celebrati mercoledì 6 febbraio nella Chiesa di Santa Maria Corteorlandini a Lucca Casa Madre dell’Ordine, dove Nunzia ha vissuto questi ultimi anni della sua vita.

8 febbraio 2014
 





SGL nelle note gregorianePer la canonizzazione di san Giovanni Leonardi nel 1938 si provvide alla produzione del materiale liturgico necessario per il culto. In effetti, con il rito della canonizzazione il culto riservato ad un santo è per la Chiesa universale. Tracce di alcune composizioni liturgiche in onore di san Giovanni Leonardi approvate dalla Congregazione per i Riti, sono tuttora reperibili nel Liber Usualis Missae et Officii pro dominicis et festi cum cantu gregoriano ex editione Vaticana adamussim excerpto, del 1957 pagine 1681/1-4. La prima redazione dei testi, risale a dopo la beatificazione, avvenuta nel 1861, mentre la partitura musicale è del 1940.

Il lettore troverà di seguito le note puntuali e non quelle figurate della musica dei nostri giorni. In effetti, dall'inizio del Cristianesimo il canto rappresentava un momento molto importante e particolare di preghiera collettiva. Il canto gregoriano era il canto cristiano in lingua latina adottato dalla Chiesa d'Occidente e si contrapponeva a quello bizantino della Chiesa d'Oriente. Con tale termine ci si riferisce alla musica creata nel periodo che va dai primi anni di diffusione del Cristianesimo (313 d.C.) sino all'anno 1000 circa. Il nome deriva dal Benedettino Gregorio Magno (papa dal 590 al 604) che si impegnò ad accrescere il prestigio della chiesa nei confronti dei Longobardi. Egli raccolse e ordinò i canti sacri in un volume detto Antifonario. Infatti, fra le sue numerose riforme ci fu anche quella che riguardò il canto religioso: per dare maggiore unità alla chiesa si preoccupò di fondere i numerosi canti di preghere che venivano usati nei centri già raggiunti dal Cristianesimo. Raccolse i brani che dovevano essere utilizzati in tutti i centri europei; riorganizzò il complesso di regole e di tradizioni che sarebbe stato rafforzato durante il regno di Carlo Magno nella sua opera di unificazione, nota come rinascita carolingia e attuata all'inizio del IX secolo. Papa Gregorio impose ufficialmente il canto gregoriano in tutte le province del Sacro Romano impero che si diffuse così nelle abazie e nei conventi. Solo Milano ebbe il permesso di continuare ad eseguire i canti ambrosiani cioè quelli voluti da S. Ambrogio vescovo di questa città nel IV sec.

Il canto gregoriano non aveva finalità artistica, ma il solo scopo era quello di unire i fedeli nella preghiera. Era un canto monodico in lingua latina, e se ne distinguevano due forme: l’accentus e il concentus. Tipica della prima forma fu la salmodia, cioè il canto biblico quello che ritroviamo nei testi che seguiranno; della seconda fu invece l'innodia, cioè il canto di inni anche questi su testi biblici. La teoria musicale si basò su scale che conservarono il nome delle antiche scale greche, otto tipi di scale che furono chiamati modi ecclesiastici e formarono il complesso della modalità gregoriana.

Quello di seguito è un repertorio classico composto per la celebrazione della messa secondo il rito tridentino, ma siamo ormai alle soglie del Concilio Vaticano II. La dicitura della memoria liturgica è Duplex ovvero di seconda classe. L’introito che corrisponde all’antifona d’ingresso dell’attuale Messale romano, ha come inizio le parole In sermonibus tratte dal capitolo 42 versetti 15- 16 del Siracide: “Con le parole del Signore sono state create le sue opere. Il sole con il suo splendore illumina tutto, della gloria del Signore è piena la terrà”. Il canto dei versetti biblici individua subito le caratteristiche spirituali di san Giovanni Leonardi: le opere da lui compiute raccontano la gloria di Dio.

Segue il Graduale. Con queste parole la liturgia della Chiesa designava il salmo responsoriale che veniva proclamato sul gradus (scalino). Il termine indicava sia lo spazio liturgico, distinto dal luogo dove si proclammava il Vangelo, sia la tonalità che diceva il tempo liturgico celebrato.

Il nostro responsorio Posuit os meum è un intreccio dei salmi 73 (72),21 e 69 (68), 10: “Quando si agitava il mio cuore e nell’intimo mi tormentavo mi divorava lo zelo per la tua casa”. Ora, l’antifona descrive l’esperienza spirituale del Leonardi: esiliato, calunniato, la sua risposta è la medesima del salmista che invitaa gustare quanto è buono il Signore e lasciare risuonare nell’intimo l’affetto per la casa e per le cose di Dio. Ad esso fa eco il versetto 2 del capitolo 49 di Isaia il secondo carme del Servo del Signore: “Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra” (così il testo della Cei) ma la Vulgata propone l’espressione “sagictam electam”. Giovanni come il Servo di Isaia, come Gesù, come Paolo, è “strumento di elezione” nelle mani di Dio. Il canto al Vangelo, propone il Salmo 71 (70) versetto 7: “Sono parso a molti quasi un prodigio: eri tu il mio rifugio sicuro”. Attraverso il versetto che la Chiesa pone sulle labbra del Leonardi, è celebrata quella speranza che egli sperimentò nel tempo della prova e la sua riconoscente dipendenza creaturale da Dio.

L’antifona offertoriale Christi factus sum, è tratta da Colossesi 1,25. Afferma Paolo: “[Della Chiesa di Cristo] sono diventato ministro secondo la missione affidatami da Dio presso di voi di realizzare la sua parola”. In effetti, nel versetto 24 Paolo ha affermato, che con “le sue sofferenze completa nella carne quello che manca ai patimenti di Cristo a favore della sua Chiesa”. Egli si presente alla comunità di Colossi come ministro del “mistero nascosto nei secoli”. Ecco cantato dalla liturgia l’altro aspetto del carisma del Leonardi egli è ministro e missionario del Verbo che rivela il mistero dell’amore di Dio per l’umanità intera.

Infine l’antifona di comunione Quae mihi, raccoglie ancora le parole di Paolo che scrive ai Filippesi: “Quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo”. (3,7). E’ l’esperienza “perdente” della santità dei discepoli del Signore. L’opposizione perdita-guadagno si iscrive nella logica del Vangelo di Gesù il quale afferma: “chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà (Mt 10,39).

Padre Davide Carbonaro OMD

Mercoledì, 26 Ottobre 2011 17:38

Archivio musicale

 

 


Inno "Soffia vento d'umiltà" del 110° Capitolo Generale OMD

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Inno RALLEGRATI, composto interamente dai ragazzi.
   Festa Giovani OMD San Ferdinando di Puglia 30 aprile - 2 maggio 2010

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La Messa in gregoriano in onore di San Giovanni Leonardi (1940)

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Clicca qui per l'Introduzione generale

 


Canti Leonardini (Andrea Casole)

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A Te affidò Download (157 KB)

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San Giovanni Leonardi "La luce della fede" (L. De Angelis)

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Inno del Giubileo Leonardino - in italiano

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Inno del Giubileo Leonardino - in spagnolo

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Inno a San Giovanni Leonardi di P. Barsocchi

Eseguito dagli alunni della scuola Papa Giovanni XIII di San Ferdinando di Puglia (FG).
Parrocchia Maria SS. del Rosario, 13 maggio 2009

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