Il XV centenario di Santa Maria in Portico che si aprirà il prossimo 1 di febbraio 2024, sarà un giubileo mariano che: “prepara e affianca quello più grande della Chiesa Universale che si svolgerà nel 2025. Maria attirandoci a sé, coinvolgendoci nel suo meditativo silenzio, ci prepara a incontrare e imboccare la Strada della salvezza, il Figlio Gesù che ella ci porge come dono del Padre celeste” Con queste parole il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma e P. Antonio Piccolo, Rettore Generale dell’Ordine della Madre di Dio, in un messaggio congiunto, hanno voluto esprimere la comune memoria e gratitudine per questo anno dedicato a Maria. Le celebrazioni precedono l’anno giubilare del 2025, che come più volte ha affermato Papa Francesco, ci preparerà nella speranza ad accogliere con fede e con testimonianza sincera quanti giungeranno a Roma.
Ed è proprio legata all’accoglienza la storia dell’icona di Santa Maria in Portico conservata da quindici secoli nel territorio di Campitelli tra le falde del Campidoglio e il porto di Roma sul Tevere. Fu la nobile Galla, il 17 luglio del 524, che nella sua casa alla presenza del Papa Giovanni I, ricevette il segno della luce dal cielo che manifestò una immagine di Maria Madre di Dio. Le tracce di questa antica narrazione, sono ancora visibili come una sorta di memoriale, nell’icona oggi venerata nel santuario di Campitelli. In essa sono incisi tra preziosi smalti, il volto di Maria che indica la strada del suo Figlio tra due alberi di quercia, un portico e le figure degli apostoli Pietro e Paolo, che adornano la sommità delle colonnine doriche. La Madre di Dio, viene ricordato nel messaggio: “Appare là dove la Chiesa si mostra e rivela al mondo la carità di Cristo, là dove la Chiesa alimenta la carità fraterna”. A conferma di questo: “Nella dispensa dell’umile e timorosa Galla che serviva i poveri, appare Maria, dispensatrice della Grazia celeste, Madre di Dio, Madre della Chiesa, Madre della missione”.
San Giovanni Leonardi ereditò dalla chiesa di Roma per i suoi figli, questo tesoro spirituale, e: “Volle che i suoi religiosi posassero ovunque lo sguardo su Maria per divenire immagine di Cristo. Come lei, ora, in questo solenne anno, siamo invitati a sollevare i nostri occhi su questa immagine per scoprire la nostra più profonda identità di cristiani e di Chiesa”.
Dunque una Chiesa dalle porte aperte, con uno sguardo lungimirante e profetico, come fu quello del Leonardi e dei santi della Riforma, che pregarono davanti a questa immagine. Numerosi pontefici ricorsero con affetto filiale a Maria: “Porto della romana sicurezza”, soprattutto nei momenti di particolari difficoltà della Città. Per questo ancora oggi: “Maria si offre al nostro sguardo in un portico aperto. Quando le nostre porte si aprono all’accoglienza diventiamo porto di approdo, quando le porte delle nostre case, delle nostre vite, si aprono alla condivisione diventiamo porta del paradiso e la Chiesa un portico aperto sul mondo, pronto a dare sicuro riparo dalle onde della vita a quanti sono nel naufragio dell’esistenza”.
Le celebrazioni centenarie si apriranno nel santuario parrocchiale di santa Maria in Portico in Campitelli a Roma il prossimo 1 di febbraio ore 18,30 con una concelebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale Angelo De Donatis, dai sacerdoti dell’Ordine della Madre di Dio e con l’offerta del calice votivo da parte degli amministratori della Città di Roma.
Messaggio_in_occasione_del_XV_centenario_di_Santa_Maria_in_Portico.pdf
Immagine_Preghiera_S._Maria_Portico.pdf
ORACION_STA_MARIA_IN_PORTICO_Card_De_Donatis.pdf