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sila-FestivalAnche quest’anno sta per prendere il via il Roma Sila Festival, la manifestazione che, dal 23 al 29 gennaio 2012, presenterà a Roma una serie di impegni che promettono di interessare ed appassionare quanti vorranno partecipare ai numerosi appuntamenti, tra l’altro, tutti con ingresso gratuito per il Pubblico.Gli organizzatori, il Cav. Raffaele ALBERTO Presidente del festival e l’Avv. Domenico MONTELEONE Direttore Generale, spinti da inesauribile entusiasmo e voglia di confronto, hanno preparato un ricco calendario di eventi con l’ambizione di far diventare il Roma Sila Festival un Luogo simbolo dove far incontrare tutte le Discipline Artistiche ed anche un Palcoscenico virtuale dove promuovere, sperimentare e vivere un diverso modo di approcciare, discutere e divulgare l'Arte, e per questo sarà interessante registrare l’intima partecipazione degli ospiti, siano essi Artisti, Osservatori e soprattutto il Pubblico. Nel ricchissimo programma presentato, reso ancora più interessante dalla presenza di numerosi ed illustri ospiti, sono previsti ben sette Caffè Letterari, due Spettacoli Teatrali, sei Proiezioni di Film Lungometraggi con successivo Dibattito, quattro "One Man Show", un Concerto di Canto Lirico con Inserti di Recitazione, dieci Proiezioni di Film Cortometraggi, quattro Incontri a Tema, una Mostra di Alto Artigianato, tre Mostre di Pittura, una Mostra di Scultura, una Conferenza sul Tema dell'Anti Mafia, Spettacoli con il Mentalista, Intervalli Musicali ed un Talk Show Conclusivo di Gran Gala. Il Festival si svolgerà in più location nel cuore di Roma dalla Sala Baldini in piazza Campitelli 9, al Teatro dell'Istituto Scolastico Paritario Sacro Cuore, allo Studio Centrale di Radio Italia Anni 60,l’Aula Magna dell'Istituto Superiore Federico Caffè fino alla Sala del Carroccio in Campidoglio, occasione in più per visitare, spostandosi, angoli estremamente suggestivi del panorama capitolino. Spostandoci dal contesto artistico a quello più strettamente culturale, il Roma-Sila-Festival 2012 prevede anche un Grande Conferenza sul tema dell’Antimafia dal Titolo "Come la Gente Comune vede la Criminalità Organizzata" con l'Intervento di Personalità che si sono distinte nella lotta alla Mafia e tra gli ospiti confermati si annoverano il Dott. Rocco COSENTINO (Magistrato presso la Procura di Reggio Calabria e Scrittore), l’On. Angela NAPOLI (Parlamentare e Vicepresidente della Commissione Antimafia), l’On. Domenico NACCARI (Giurista e Consigliere Comunale di Roma), il Dott. Erminio AMELIO (Magistrato presso la Procura di Roma). Infine, per aggiungere un tocco di fashion e glamour alla Manifestazione, sfileranno in passerella con le Loro creazioni numerose e prestigiose Case di Moda, grazie alla disponibilità offerta dalla Camera Regionale della Moda. Insomma, il ROMA-SILA-FESTIVAL 2012, offre una enorme varietà di iniziative finalizzate ad allietare questo inizio di anno ma offre anche tantissimi stimoli per confrontarsi, mettersi in discussione, riflettere, vivere e sentire la società moderna, stuzzicando la curiosità di quanti vorranno prendere spunti di riflessione per affrontare diversamente la vita quotidiana! (Ufficio Stampa Roma-Sila-Festival)

 


ROMA-SILA-FESTIVAL
Rassegna di Cinema, Arte, Cultura e Spettacolo



Programma in Sala Baldini

Lunedì 23 Gennaio
Sala Baldini (Piazza Campitelli, 9)

15.30 Inaugurazione Mostre, incontro con l’Artista MARILENA CARROZZA

16.45 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

17.00 Caffè Letterario con DANIELA MOLINA + recitazione brani a cura di ANTONELLA CIVALE

19.15 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

19.30 Incontro a tema “L’Africa: suoni e cultura”

20.30 Proiezione film + dibattito “Anna, Teresa e le resistenti” di MATTEO SCARFO’

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Martedì 24 Gennaio
Sala Baldini (Piazza Campitelli, 9)

15.30 Incontro con l’artista PASQUALE RESTUCCIA

16.45 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

17.00 Proiezione cortometraggi


Scuola Federico Caffè (via Fonteiana, 111)

17.00 Proiezione film + dibattito “Liberarsi” di SALVATORE ROMANO


Sala Baldini (Piazza Campitelli, 9)

19.15 Momento Mentalista con GIANLUCA LIGUORI

19.30 Incontro a tema “Gli ebrei in Calabria”

20.30 Proiezione film + dibattito “18 anni dopo” di e con EDOARDO LEO + MINI SHOW dell’attore/regista

 
Sabato, 28 Gennaio 2012 13:01

Nel breve sabato

179Nell’ economia spirituale dell’Antico Testamento l’esercizio della profezia può certamente permettersi di stare sempre un gradino sopra le altre grandi istituzioni del popolo. Il sacerdozio e la regalità sono costantemente sottomesse al suo caustico potere di discernimento. Come una spada a doppio taglio la parola del profeta sa disinnescare il delirio di onnipotenza del re, come smascherare il formalismo rituale del sacerdote. Il profeta è la voce con cui Dio diagnostica attimo per attimo lo stato di salute dell’alleanza. Ma persino il primato della profezia è giustamente condizionato al suo grado di alta fedeltà all’intenzione teologale che la fonda. Il serrato dialogo dell’altissimo con il grande Mosé, profeta dei profeti prima del Figlio, mette in scena la giusta subordinazione della voce profetica  alla sua fonte divina , paventando persino la morte a fronte di una trasgressione tanto grave. In fondo anche il profeta ha le stesse tentazioni del re e del sacerdote. Sono del resto sempre le stesse. Una sta nell’impadronirsi della voce di Dio per trasformarla in veicolo di preoccupazioni troppo umane. L’altra addirittura mette la presunzione profetica a servizio di idoli lontani dallo spirito dell’alleanza . L’essere umano, specie se religioso, sa fare mercato di tutto, persino della voce di Dio. Ma essa possiede anche sempre le sue strategie di riscatto. I falsi profeti, prima o poi, vengono alla luce. Quando un giovane rabbino di provincia entra nella sinagoga della sua città e si mette a insegnare, il bagliore di un’autorevolezza inaudita invade di colpo la storia. E tutti sono immediatamente capaci di riconoscere la differenza. Succede anche semplicemente nell’incessante mormorio della comunicazione umana. Quando in mezzo a mille quaquaraqua da marciapiede si alza la voce della persona che sa quel che dice, chiunque se ne accorge. Persino che sono in malafede. Ma nel caso del rabbino Gesù di Nazareth, questa elementare prova di umana eloquenza mostra di avere radici dalle profondità inimmaginabili. L’autorevolezza capace di emanare dall’eloquio di Gesù riguarda gli orizzonti sfuggenti e gli abissi impenetrabili delle questioni teologali. Quando Gesù parla delle cose di Dio, mostra di sapere quello di cui parla. Letteralmente. Non con la sapienza indiretta del fariseo che ha setacciato con la fatica degli anni un piccolo tesoro di convinzioni dentro la rete misteriosa della Scrittura, ma con la scienza di prima mano di qualcuno che parla di qualcosa di proprio. Di questa autorevolezza gli ascoltatori hanno subito un’immediata sensazione. Essa è persino capace di risvegliare l’inquietudine dei demoni, figure dell’irreligione, sempre molto a loro agio con la lingua convenzionale del formalismo religioso, ma sempre in difficoltà con la parola di fuoco della fede profonda. E con studiata nonchalance Marco la mette subito a confronto con la parola opaca dei farisei, umiliata un istante, archiviata in un battere di ciglia, messa ai margini da un atto di rivelazioni di un sabato come gli altri.
Giovedì, 26 Gennaio 2012 21:56

Lettera del Vicario Generale

VicarioCon una lettera rivolta ai confratelli dell’Ordine il Vicario ha annunciato che il P. Generale dopo, il periodo di convalescenza a causa del suo malore, ha ripreso le facoltà di Governo a norma delle Costituzioni. Nella missiva si fa anche  riferimento agli ultimi eventi della vita dell’Ordine.

27 gennaio 2012
Not-home-1-okSantiago-Chile. Con el lema “Porque te quiero te vengo a ver” ´jóvenes de la Parroquia de Nuestra Sra. del Carmen de Rancagua, de San Lázaro y Nuestra Sra. de Guadalupe de Santiago llevaron adelante la Misión Juvenil  Leonardina en la localidad de Quilimarí, de la Diócesis de Illapel. Desde el 13 al 22 de Enero, los jóvenes misioneros compartieron con los lugareños, entregando toda su  juventud y esperanza a través de la Palabra de Nuestro Señor Jesucristo, acompañados por Padre Oscar Blanco y Padre Eduardo Winser, también por los seminaristas Javier González y Claudio Godoy. La principal actividad fue conocer a la familia quilimarina, divida en tres grandes sectores: La Estación, El Esfuerzo y Los Loros. Durante la mañana realizaron un puerta a puerta, donde los jóvenes pudieron llevar una palabra de amor y de esperanza ante las particularidades de cada hogar. Y por la tarde se concentró la actividad en  Talleres Bíblicos para los adultos y  Talleres de la Paz para los jóvenes y niños, siendo estos últimos la gran alegría de la Misión. Para los Misioneros la experiencia ha sido inolvidable, cargada de emotividad y de sacrificio por estar ler2t6q de sus familias y también de sus comodidades, ya que cambiaron sus vacaciones, la playa, el sol y las amistades por las exigencias de la Misión, como lo es levantarse temprano, caminar bajo el sol, dormir poco y la inevitable visita de los zancudos (mosquitos) que generó varios dolores de cabeza. Sin embargo, ninguno de estos factores que para otros jóvenes pueden resultar incómodos, gracias a la constante oración para ellos fue sólo parte de una hermosa labor que lleno sin duda alguna sus corazones, reflejo de esto fue su responsabilidad y compromiso con cada familia visitada y en cada actividad realizada. Nos vamos convencidos de que hemos sido llamados a anunciar la Buena Noticia a nuestros hermanos, que los queremos y por eso los hemos venido a ver, con el compromiso de volver en una próxima misión.

 

23 gennaio 2012
Napoli-Santa-Maria-in-Portico-Facciata-sec“…in un mondo lacerato da lotte e discordie rendi l’uomo disponibile alla riconciliazione”. Questo è il tema con il quale la comunità parrocchiale di Santa Maria in Portico a Napoli rifletterà attraverso alcuni appuntamenti settimanali nella Catechesi degli Adulti. I cinque nuclei tematici tratteranno della riconciliazione attivando “l’ascolto della Parola”; “l’ascolto della vita”; “l’ascolto del silenzio” e la “condivisione”. I partecipanti rifletteranno su “Riconciliazione è danzare alla vita”; “Riconciliazione è rispettare il creato”; “Riconciliazione è sedere alla stessa mensa”; Riconciliazione è essere creatura nuova in Cristo”; “Riconciliazione è Cristo, morto e risorto”. Il percorso, ha affermato il parroco P. Michele Lopopolo: “Vorrei che diventasse lo sfondo e il ritornello di tutto l’anno pastorale con l’intento di raccogliere le indicazioni offerte dal capitolo generale dell’Ordine della Madre di Dio, per i suoi religiosi e per le comunità parrocchiali loro affidate, sul tema della Riconciliazione con il creato e con gli altri”.

27 gennaio 2012
Giovedì, 26 Gennaio 2012 18:46

Formazione Permanente OMD

formazione-permanenteProsegue il percorso di Formazione Permanente OMD gli incontri si sono svolti a Lariano (RM) rispettivamente nei giorni 17-18 e 24-25 gennaio, guidati dall’equipe formativa del cappuccino Giovanni Salonia. Due obbiettivi sono stati affrontati sulla tematica della “Riconciliazione”: la risoluzione dei conflitti e “la revisione di vita”. Proprio perché “il cuore dell’uomo non è un cuore cattivo, ma ferito, è possibile la salvezza-guarigione” che richiede la “circolarità della relazione” per “ristabilire la giustizia”; riprendere “la strategia di comunicazione”; “mettersi nei panni dell’altro”; considerare la ricchezza di “un mediatore”. In effetti, la soluzione dei conflitti e lo strumento della revisione di vita non sono ne immediati né magici, ma “hanno bisogno di ascolto delle parti e di un clima di libertà e apertura”.

25 gennaio 2012
Venerdì, 20 Gennaio 2012 21:08

Dio inedito

178La Scrittura, timori non ne ha. Sa ospitare la sacrosanta indignazione di Giobbe, il relativismo secolare di dell’Ecclesiaste, l’aperto erotismo del Cantico. Nel libricino di Giona, di cui qui la liturgia ci apparecchia giusto il bel finale, la Scrittura mette in scena tutta la pusillanime e riottosa grettezza di una religione dell’appartenenza che si rovescia in una pratica dell’esclusione. Giona è quello che, prima di piegarsi al mistero della divina grazia, fin che può si tiene lontano da questo Dio assurdo che intende reclutarlo come supino strumento di un invito alla conversione  che – così pensa Giona-, anziché in un atto di reale e puntigliosa resa dei conti, finirà a tarallucci e vino. L’ostacolo più consistente al lavoro della grazia non è mai la resistenza del miscredente ma il risentimento dell’appartenente. Eppure il Dio dell’Alleanza, esattamente come fa con l’ultimo peccatore smarrito, ricorre fino in capo al mondo anche il credente immusonito. Se è necessario gli fa provare il buoi degli abissi e il furore della canicola per fargli capire che nemmeno per lui stare nel perimetro delle relazioni vitali è cosa scontata una volta per tutte. Allora il missionario Giona va. Ma come tutti i pretoriani di parrocchia, attraversa la città con profondi dubbi su quel Dio che ha tanto a cuore gente come questa. Quanti Giona si costringono anche oggi a sorridere all’indifferente e svagato uomo della città contemporanea rimpiangendo i tempi in cui si poteva ecclesiasticamente più ultimativi! Eppure è da moto tempo che la testimonianza del Regno non sopporta più di interpretarsi come perentorietà giudiziaria. Il tempo si è fatto breve. La storia è cambiata. Giacché il Figlio ha chiarito ogni dubbio. Il Dio tanto incompreso da Giona ha trovato in Gesù di che mostrare un volta per tutte il suo volto più radioso e convincente. Il suo Regno è prossimo. Non per approssimazione temporale (non significa tra un attimo), ma per immediatezza storica (significa il suo “essere qui”). Il Dio/Samaritano si è finalmente chinato, da prossimo impeccabile, sulla storia umana. Si potrebbe anche semplicemente tradurre: Io(ci) Sono). Di questa stratosferica novità Gesù va cercando consapevoli e partecipi divulgatori. Va a pescarli in riva a un lago, ai margini dell’operosità rurale, alla periferia della coscienza spirituale. Gente semplice, reclutata da una misteriosa forza d’attrazione, destinata a trasformare in carne e sangue della propria esistenza la straziante passione di questo strano rabbino di passaggio per l’immagine di una Dio misericordioso. Marco ne mete in mostra la prontezza. La risolutezza di questi Giona dei tempi nuovi manifesta appunto tutta la proporzione  dell’inedito che con il Dio di Gesù si appropria della storia. Modellati ad immagine e somiglianza del loro maestro essi, che non mancheranno (nemmeno loro) di rimanere confusi di fronte alla sua radicalità spirituale, lo seguiranno sulla strada di un sogno universale. Quando Dio sceglie qualcuno è sempre per poter amare tutti.

 
Sabato, 14 Gennaio 2012 13:35

Cile: Missioni giovani a Quinta e Quilimari

Not homeUna missione giovanile si svolgerà a Quinta de Tilcoco in Cile ed a Quilimari tra gennaio e febbraio sono coinvolti i giovani delle parrocchie di san Lazzaro (Santiago) e dell’Assunzione (Quinta) guidati dai sacerdoti e chierici e volontari della Delegazione cilena. Il tema: “Dove è il tuo cuore” guiderà l’annunzio e l’animazione.

 

14 gennaio 2012
Sabato, 14 Gennaio 2012 11:47

Un nuovo inizio

177Dio parla sempre con parole umane. Abbiamo dovuto faticosamente riscoprirlo dopo secoli di ombrosa dimenticanza. Eppure era persino scritto nelle sublimi vocazioni dei grandi uomini di Dio. Anche a Samuele non arrivano le sommesse parole dell’Altissimo se non attraverso l’ascolto illuminato di Eli. Pieni di immaginazione per un sacro che comunica attraverso fenomeni paranormali restiamo sordi alla vera voce di un Dio che chiede ascolto attraverso l’elementare parola della prossimità. Solo quando si capisce che la sua sapienza  si mette silenziosamente in cattedra nelle scelte di ogni giorno e nei legami quotidiani, come Samuele, finalmente ci si sveglia e si comincia a crescere. Prima si resta nel sonno di un autismo senza vie di uscita. Nemmeno l’incontro fra Gesù e i suoi discepoli è scoccato a qualche segno di natura paranormale. Esso tuttavia non ha mancato di straordinarietà. Deve essere stato a suo modo così folgorante che Giovanni, pura dalla distanza del tempo e dalla trasfigurazione letteraria, non si trattiene dal registratore la memoria esatta dell’orario. Erano circa le quattro del pomeriggio. Come dimenticarsi? Sembra la memoria trafitta di un innamorato che del primo sguardo conserva intatto ogni dettaglio. L’incontro con il Maestro, destinato a portare queste ancora ignare vite dove forse esse non avrebbero voluto arrivare, affiora dal terreno fecondo della testimonianza del Battista, questo nuovo intransigente Elia, che sveglia dal loro sonno i propri discepoli indicando loro la vera fonte della voce che da tempo credono di ascoltare. Io vi ho parlato ma è lui che vi chiama. La sequela nasce sempre dall’umile ritrarsi di qualcuno che accetta di aver esaurito il suo compito. Non diventiamo nemmeno grandi se chi ci ha messo al mondo non è capace di farlo. Da questo primo atto di referenza, una sorte di morte simbolica, la catena degli incontri entra in un vortice di impressionante efficienza, con una progressione simile al dilagare del male dopo la menzogna dei progenitori, ma in senso opposto, come la scintilla di un nuovo inizio innescata dall’indice del profeta che fa segno sul figlio. Apparentemente il dialogo è quello della prosa da ascensore, ovvietà da semaforo, battute in codice da incontro all’angolo di una strada. Che sorpresa, come va, che mi dici. Dove abiti. Niente di che. Ma qui è già tracciato il criterio della sequela, precisamente attraverso questa esausta lingua della strada, meraviglioso sedimento della parola elementare, dentro la quale conserva le sue radici l’unica forma umana della vera conoscenza, dell’autentica prossimità dell’affidabile relazione: per sapere dove uno è, in quale punto della vita risiede, occorre seguirlo precisamente lì. Lo sanno tutti quelli che hanno avuto la grazia di amarsi. Legarsi significa rendersi domestici. Diventare di casa. Ma in questo caso la sottile ironia vale già tutto il vangelo. Giacché la dimora del Figlio è il grembo eterno di Dio. Battute a parte, è lì che egli ci invita ad andare. (Giuliano Zanchi).
1Nel giorno dell’ Epifania i novelli sacerdoti p. Antony Sellan, p. Antony Cruz, p. Sekar e p. Santhiyagu sono stati invitati dalla parrocchia di Maria santissima del Rosario in San Ferdinando di Puglia per celebrare la loro prime Eucaristia per questa comunità. E’ stato un bellissimo momento per tutti quanti. Insieme a p.Raffaele rettore e parroco, p. Luigi Murra vice parroco, le madrine e tutti i fedeli hanno partecipato alla solenne celebrazione. I novelli sacerdoti hanno indicato nell’ omelia che tutti siamo stati chiamati ad essere il quinto Vangelo attraverso le nostre  vite. In effetti, l’Epifania del Signore manifesta, rivela il mistero di Dio in noi. Tale mistero ci invita a vivere il quotidiano con slancio. Dio è nato  umile, questa umiltà ha cambiato il mondo, l’ umiltà  del Figlio di Dio ha portato la salvezza per tutti. Anche noi da discepoli siamo chiamati a rivelare il Signore Gesù Cristo attraverso la nostra esistenza. La celebrazione si è ripetuta nella comunità di Gallipoli domenica 8 gennaio festa del Battesimo del Signore. I padri sono stati accolti con entusiasmo e gioia dai confratelli e fedeli della Parrocchia del Sacro Cuore.

11 gennaio 2012

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