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chile-visitaDal 24 marzo a 27 aprile il Padre Generale, P. Francesco Petrillo, è in visita alla nostra Delegazione cilena. Anche se il primo giorno del suo arrivo si è verificato un terremoto di 7,1 richter, possimo dire che la sua visita è stata molto celebrata da  tutti i confratelli, amici e conoscenti del Cile, dopo la sua malattia. In questa prima settimana di presenza ha incontrato l'arcivesco di Santiago, Mons. Ezzati Riccardo, le  nostre comunità, il Consiglio di Delegazione, il Direttorio della Fondazione ICYS, L'Agora, La Fundazione per la Dignità dell'uomo. In tutti i suoi incontri ha potuto notare molta vivacità e voglia di spendersi per il Signore e per i confratelli. Auguriamo ogni bene alla comunità cilena e buona visita al Padre Generale.

3 marzo 2012






Franco02Si sono svolti nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma venerdì 23 marzo le esequie di Fra Franco Aguglia nato a Roma il 1 agosto del 1918 ed entrato tra i figli di San Giovanni Leonardi nel 1939. Durante l’omelia il P. Generale partendo dalla Parola di Dio che in questi giorni accompagna Gesù verso il compimento della Pasqua, ha affermato che: “la vita di Fra Franco è un dono per l’Ordine e per tutta la Chiesa”.  Tu ci sei caro,  Fra Franco, ha proseguito il Padre:  “Perché nella tua lunga storia di consacrazione e di servizio e di silenzio, hai reso evidente che la fecondità della nostra vita è tutta racchiusa  in una parola: ‘dono’. È Dio stesso  che ce lo insegna, facendosi  dono per la nostra vita, e per la felicità di tutti. Mentre intorno a noi si spengono i segni della gratuità, della capacità di relazione autentiche che non strumentalizzano di altri, la tua storia personale è come un balsamo che rinfresca e riconcilia. Sì, veramente la tua vita di ultimo dei fratelli laici, di questa speciale consacrazione  a Cristo anche nel nostro Ordine che con te è temporalmente  finito, siamo ricollocati nel sentiero della gratuità  che fin dall’inizio il primo dei fratelli laici, Giorgio Arrighini, come ci dice il biografo  Bonafede, ‘si  mise a servizio loro. Il fervente fratello si dedicò con tanto affetto alla casa che, come una madre per ciascuno servì sempre con amore e fedeltà fino alla sua vecchiaia. Fu uomo di preghiera per perseverare  nella vocazione che Dio gli aveva dato’.  Caro Fra Franco, oggi anche potremo dire le stesse parola: ci hai amati come madre, sei sempre perseverante nella preghiera, nel servizio fatto con umiltà e fervore. Nei tuoi 80 anni di fratello laico, dei 94 che il Signore ti ha dato,  hai reso testimonianza che chi da a Cristo e ai fratelli non perde nulla, assolutamente nulla, ma ritrova moltiplicato quello che  ti ha dato.

 28 marzo 2012



 
Not-home-1Due giornate di celebrazione nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma per ricordare la Madonna che ha protetto Roma e  che da diversi secoli ha il titolo di “Porto della Romana sicurezza”. L’icona custodita nello scrigno dell’altare maggiore è una sorta di ostensorio barocco che mostra una luce arcana segno di quel “bagliore” che illuminò la casa di Galla patrizia romana il 17 luglio del 524 e dall’ora in poi, fu acclamata dai fedeli: “la madonna dei romani”. E come da tradizione anche quest’anno il sindaco dell’Urbe Gianni Alemanno, nella festività del 2 febbraio, ha voluto rendere omaggio a Maria con una ghirlanda di fiori portati da una rappresentanza di vigili urbani. La celebrazione solenne del ringraziamento è stata presieduta dall’Arcivescovo Gioia Delegato del Papa per la Basilica di Padova. Durante l’omelia mons. Gioia ha ricordato gli anni della sua presenza nel territorio di Campitelli e quante volte si è soffermato orante davanti all’insigne icona. “Il popolo non dimentica –ha affermato- quella donna che nel rituale antico presenta suo figlio, è accanto agli uomini quando si ‘appestano’, a lei ci rivolgiamo –ha proseguito il presule - perché ci guarisca dalle odierne piaghe dell’egoismo e ci aiuti a stare accanto a coloro che hanno accolto Cristo, la Salvezza”. Al termine della liturgia, il P. Generale ringraziando il Vescovo Gioia, ha offerto una medaglia commemorativa con l’effigie di Santa Maria in Portico. Il 1 febbraio La comunità religiosa di Campitelli insieme ai religiosi e alle religiose della parrocchia ha cantato il vespro della Presentazione al Tempio presieduto da S. Ecc.za Mons. Edmond Farhat. Che nell’omelia ha proposto il paragone tra la luce apparsa nel tempio di Gerusalemme ed il “bagliore” manifestato tra le mura del portico di Galla. In effetti: “al Tempio di Gerusalemme Giuseppe e Maria presentarono Gesù per adempiere la legge di Mosè. In Santa Maria in Portico il Signore si presentò lui stesso portato nelle braccia di sua Madre per salvare la città dalla peste e per confermare i fedeli nella fede e nell'opera del bene che stavano facendo”. Oggi  – ha proseguito mons. Farhat - forse Roma, non bada al bagliore che Dio manda. La nostra città forse è troppo stordita dal suo proprio rumore. I suoi adulti sono troppo presi dalla frenesia dell'agitazione. I suoi vecchi hanno paura di fermarsi per non essere abbagliati. I giovani si turano gli orecchi per non sentire provocazioni diverse. Ma Dio paziente è presente in mezzo a loro, vive nella nostra città, chiama tutti in qualsiasi ora, alla sua sequela. Tiene molti focolari di santità e di carità, di evangelizzazione, di catechesi, di vita sacramentale e di cultura, come faceva San Giovanni Leonardi, e come fanno i suoi figli, nella continuazione moderna dell'antico operato di Galla romana. Dopo il Vespro si sono elevate suppliche per la città di Roma e per quanti la governano chiedendo che: “ci si ispiri ai grandi testimoni che con la saggezza del vivere e la testimonianza evangelica hanno segnato i tratti dell’autentica ‘forma urbis’. Si guardi al bene, alla tutela ed alla crescita della cittadinanza. Non agli interessi personali, ma si faccia attenzione ai bisogni delle persone più fragili e indifese, si sostengano la creatività e la lungimiranza, e si abbia  a cuore un’equa distribuzione delle sostanze”.

 

4 febbraio 2012

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Benvenuti nel nuovo spazio di comunicazione OMD
sito ufficiale dell’Ordine della Madre di Dio www.omdei.org

Nigeria-okSabato 03 dicembre 2011 alle ore 20.45 presso la Chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli, Roma un concerto Gospel organizzato dalla EsseGiElle cooperazione internazionale Onlus con il Patrocinio  dell’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico del Comune di Roma.

L’evento è dedicato al progetto “Una scuola per i bambini di Amakoia, Owerri –Imo State, Nigeria”,  in fase di avvio con la costruzione di una scuola per l’istruzione  primaria, la formazione professionale  di giovani disoccupati e quella del personale educativo. La creazione di un polo sanitario di primo intervento e per il monitoraggio delle condizioni di salute dei bambini,  consentirà l’accesso all’istruzione nelle migliori condizioni. Il Progetto è realizzato con il sostegno della Cei, Comitato per gli Interventi Caritativi in favore del Terzo Mondo.

Il cammino della EsseGiElle incrocia ancora una volta quello del coro seguito dal Maestro Franco Riva, impegnato con i suoi 40 elementi e la Band, a lanciare un messaggio di solidarietà. “E’ un coro che canta con gioia, che si diverte, che cerca il contatto con il pubblico, ma che sente anche il dovere sociale di aiutare chi è sofferente, chi è bisognoso, chi è emarginato” secondo le parole del Maestro. Lo spirito dei Soul Singer è del tutto originale: gli Spirituals e i Gospel  hanno una nuova veste che è stata liberata dal cupo lamento di un popolo oppresso dalla schiavitù, per sottolineare l’anelito di libertà e speranza per un futuro migliore. Il ritmo è il più vario: dal dixieland allo swing, al boogie woogie, al rock end roll, al rythm in blues, fino al jazz e al sudamericano. La gioia di cantare insieme unirà tutti sotto le volte della splendida Chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli.

Prof-3-copyNella solennità liturgica di Cristo Re dell’Universo domenica 20 novembre i fratelli Cesar e Bastin hanno emesso i voti solenni nella Chiesa di Santa Maria in Portico a Chiaia. A ricevere i voti il Rev.mo P. Generale. La sua prima apparizione pubblica, dopo il malore avuto la scorsa primavera, è stata salutata con un caloroso applauso che ha sugellato l’affetto e il sostegno che l’Ordine e i fedeli manifestano per il suo pronto recupero. Durante l’Omelia il Padre, ha ricordato come il segno della regalità coincide con la professione religiosa ed il servizio che i figli di San Giovanni recano, “alla Divina Maestà”, come amava riferire il Santo. P. Francesco ha ripercorso le sette opere di Misericordia elencate nell’odierna pagina del Vangelo, additando il percorso iconografico del dipinto del Caravaggio, conservato a Napoli al Pio Monte della Misericordia. L’icona è stata scelta dalla Diocesi Partenopea per celebrare un particolare anno giubilare. In tale prospettiva, ha suggerito il Padre, si tratta di: “Una scena che si può vedere anche nei più oscuri vicoli di Napoli, ma che si trasforma in una bella storia umana, in un vedere il regno di Cristo, non solo della sua realtà futura, ma anche un regno presente in mezzo a noi per la potenza dello suo spirito. È il regno di Gesù è un regno che senz’altro viene, ma che diventa operante già fin da ora, nei gesti umili di Gesù che i suoi discepoli fanno in mezzo alla città”. Il P. Generale rivolgendosi ai neo professi ha detto: “Voi siete qui per affermare con forza il vostro desiderio di essere  ‘suoi’; di non diventare come ‘re’ umani, ma di diventare servi per amore, servi che sanno fare quello che Gesù ha fatto. Se Gesù regna su di voi suoi discepoli, non è esercitando un potere coattivo. Regna mediante la rivelazione della verità di cui è testimone, che viene accolta da tutti coloro che sono dalla verità. La sua regalità non è come quella del mondo; essa consiste nella vostra sottomissione  alla sua parola, nell’assenso dei suoi discepoli alla verità”. Cosa si attende Cristo da chi professa i Consigli evangelici, si è domandato il P. Generale citando un sermone di san Giovanni Leonardi: “Nient’altro che una risposta d’amore, come quella che fece Lui, casto, povero e obbediente, la quale deve concretizzarsi nell’attenzione al prossimo; sarà, infatti, l’amore, il metro di giudizio alla fine della vita, alla fine del tempo e della Storia”.


P-paginaCon motivo del año de la reconciliación la comunidad parroquial “El Carmen” ha peregrinado a los santuarios de San Alberto Hurtado, La Beata Laura Vicuña y Santa Teresa de los Andes.
El reconocernos necesitados del perdón en una experiencia fraterna y el sentirse acogido por la comunidad nos ha ayudado a superar algunos prejuiciosa personales y comunitarios, y se han dado pasos de  de relaciones  más reconciliadas y fraternas  como nos  pide Jesús. 
Esta actividad se realizó el día 12 de Nov. Una comisión de sacerdotes y laicos prepararon un programa con el que se trabajó durante la peregrinación para terminar con la celebración de la Santa Misa en el Santuario de Santa Teresa de los Andes. La Virgen María y los Santos visitados fueron nuestros referentes como ejemplos de reconciliación con Dios, con nosotros y con los demás.

Not-home-1-okSantiago-Chile. Con el lema “Porque te quiero te vengo a ver” ´jóvenes de la Parroquia de Nuestra Sra. del Carmen de Rancagua, de San Lázaro y Nuestra Sra. de Guadalupe de Santiago llevaron adelante la Misión Juvenil  Leonardina en la localidad de Quilimarí, de la Diócesis de Illapel. Desde el 13 al 22 de Enero, los jóvenes misioneros compartieron con los lugareños, entregando toda su  juventud y esperanza a través de la Palabra de Nuestro Señor Jesucristo, acompañados por Padre Oscar Blanco y Padre Eduardo Winser, también por los seminaristas Javier González y Claudio Godoy. La principal actividad fue conocer a la familia quilimarina, divida en tres grandes sectores: La Estación, El Esfuerzo y Los Loros. Durante la mañana realizaron un puerta a puerta, donde los jóvenes pudieron llevar una palabra de amor y de esperanza ante las particularidades de cada hogar. Y por la tarde se concentró la actividad en  Talleres Bíblicos para los adultos y  Talleres de la Paz para los jóvenes y niños, siendo estos últimos la gran alegría de la Misión. Para los Misioneros la experiencia ha sido inolvidable, cargada de emotividad y de sacrificio por estar ler2t6q de sus familias y también de sus comodidades, ya que cambiaron sus vacaciones, la playa, el sol y las amistades por las exigencias de la Misión, como lo es levantarse temprano, caminar bajo el sol, dormir poco y la inevitable visita de los zancudos (mosquitos) que generó varios dolores de cabeza. Sin embargo, ninguno de estos factores que para otros jóvenes pueden resultar incómodos, gracias a la constante oración para ellos fue sólo parte de una hermosa labor que lleno sin duda alguna sus corazones, reflejo de esto fue su responsabilidad y compromiso con cada familia visitada y en cada actividad realizada. Nos vamos convencidos de que hemos sido llamados a anunciar la Buena Noticia a nuestros hermanos, que los queremos y por eso los hemos venido a ver, con el compromiso de volver en una próxima misión.

 

23 gennaio 2012

Giovedì, 26 Gennaio 2012 22:00

Lettera del Vicario Generale

VicarioCon una lettera rivolta ai confratelli dell’Ordine il Vicario ha annunciato che il P. Generale dopo, il periodo di convalescenza a causa del suo malore, ha ripreso le facoltà di Governo a norma delle Costituzioni. Nella missiva si fa anche  riferimento agli ultimi eventi della vita dell’Ordine.

27 gennaio 2012

Giovedì, 26 Gennaio 2012 21:37

Formazione Permanente OMD

formazione-permanenteProsegue il percorso di Formazione Permanente OMD gli incontri si sono svolti a Lariano (RM) rispettivamente nei giorni 17-18 e 24-25 gennaio, guidati dall’equipe formativa del cappuccino Giovanni Salonia. Due obbiettivi sono stati affrontati sulla tematica della “Riconciliazione”: la risoluzione dei conflitti e “la revisione di vita”. Proprio perché “il cuore dell’uomo non è un cuore cattivo, ma ferito, è possibile la salvezza-guarigione” che richiede la “circolarità della relazione” per “ristabilire la giustizia”; riprendere “la strategia di comunicazione”; “mettersi nei panni dell’altro”; considerare la ricchezza di “un mediatore”. In effetti, la soluzione dei conflitti e lo strumento della revisione di vita non sono ne immediati né magici, ma “hanno bisogno di ascolto delle parti e di un clima di libertà e apertura”.

25 gennaio 2012

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