Curia Generale dell'Ordine
Rev.mo Padre Generale P. Luigi Antonio Piccolo OMD
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Quinta de Tilcoco, Cile. Sabato 24 dicembre nel vespro del ricordo della nascita di nostro Signore, le comunità parrocchiali di S. Lazzaro e di Nostra Signora di Guadalupe, hanno fatto un viaggio per celebrare il Natale insieme ai bambini della “Villa P. Alceste”. Ad accogliere il singolare pellegrinaggio P. Guillermo Arceu OMD (parroco) mentre il gruppo è stato accompagnato dal P. Delegato, Alejandro Abarca OMD. La giornata è stata marcata dai giochi,dai balli, e dalla fraterna condivisione. Significativa la consegna dei regali che i piccoli ospiti della “Villa” avevano chiesto al “Bambino Gesú”. Un centianio tra laici, religiosi e padri, hanno potuto sperimentare in pieno l’esperienza della “Villa”, è come ha testimonianto uno dei convenuti: “il regalo più valido è stato percepire il volto del Bambino Gesù in quello di questi piccoli”.
27 dicembre 2011
Nella notte santa P. Francesco Petrillo Rettore Generale ha celebrato la solenne liturgia di Natale nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli a Roma. Dopo aver accolto e mostrato ai fedeli l’immagine del divino Bambin Gesù, ha pronunziato l’omelia ricordando che: “La luce vista rifulgere dal profeta Isaia ‘su coloro che abitavano in terra tenebrosa’, è l’apparizione della ‘grazia di Dio’.Questa espressione significa che nel cuore di Dio dimora un’attitudine di benevolenza verso l’uomo, che si rivela mediante il dono del suo Figlio unigenito: ‘Egli ha dato se stesso per noi’, dice ancora l’Apostolo. La luce di questa notte santa è dunque la manifestazione della salvezza donata all’uomo in Cristo. È questa infatti la notizia dell’angelo ai pastori: Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore”. Inoltre, ha proseguito il Padre affermando che: “La luce apparsa questa notte illumina anche il mistero dell’uomo. Essa lo rende consapevole della sua dignità. Se Dio si prende cura dell’uomo fino al punto di condividerne la condizione, quale valore deve avere ai suoi occhi ogni uomo! Veramente in questa notte è stata affermata per la prima volta l’infinita preziosità di ogni singola persona umana.”
25 dicembre 2011
P. Generale omelia notte di natale 2011
La “luce” è uno dei simboli originali delle Sacre Scritture. Essa annuncia la salvezza di Dio. Non è senza motivo che la luce è stata la prima ad essere creata per mettere un termine alle tenebre del caos (Gen 1,3-5). Ecco la professione di fede dell’autore dei Salmi: “Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò paura?” (Sal 28,1). E il profeta dice: “Alzati, Gerusalemme, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te” (Is 60,1). Non bisogna quindi stupirsi se il Vangelo di san Giovanni riferisce a Gesù il simbolo della luce. Già il suo prologo dice della Parola divina, del Logos: “In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (Gv 1,4-5). La luce è ciò che rischiara l’oscurità, ciò che libera dalla paura che ispirano le tenebre, ciò che dà un orientamento e permette di riconoscere la meta e la via. Senza luce, non c’è vita.
Il racconto della guarigione del cieco è una “storia di segni” caratteristica di san Giovanni. Essa mette in evidenza che Gesù è “la luce del mondo” (v. 5, cf. 8, 12), che egli è la rivelazione in persona e la salvezza di Dio - offerte a tutti.
UN NUOVO CANDIDATO ALLA FEDE
Il Vangelo della terza Domenica di Quaresima, ci presenta l’incontro di Gesù con la donna Samaritana. Il brano presenta una missionaria che ha portato la fede ai suoi cittadini. Gesù ha scelto questa donna samaritana, una peccatrice a portare il Vangelo. Questo donna è stata come antiprima di Maria Maddelna, che portera’ la buona notizia della risurrezione di Gesù ai suoi discepoli. In questo brano del vangelo, l’evangelista Giovanni mette in luce, la rivelazione sempre piu profonda del mistero di Gesù, prima alla donna, poi ai discepoli, ed infine ai samaritani. L’annuncio che è stato portato dalla donna, sopratutto il racconto della sua espereinza personale con Gesù, ha fatto scattare l’ora della salvezza e della riconciliazione tra Dio e i samaritani. Non c’è bisogno di fatti clamorosi per credere in Dio, basta la parola di Dio, perche la fede nasce dalla predicazione e dalla testimonianza. E’ l’ascolto semplice e confidente della Parola che fa sbocciare in noi il Regno di Dio.
P. Beno, omd.
Dal Sermone sulla grandezza e piccolezza di Cristo (C. 249 v.)
Vedi quanto è grande tanto che i cieli e la terra non possono contenerlo […]
Vedi la grandezza che ha fatto tutte le cose belle e ricche, vedi la piccolezza che ha bisogno di vestire poveri panni. Vedi la grandezza che regge l’universo, la piccolezza che è retta dalle braccia di una Vergine. Vedi la grandezza che pasce e nutre l’anima, vedi la piccolezza che è nutrita dal seno della Vergine. Vedi la grandezza che con la sua sapienza genera tutte le cose, ma la piccolezza è generata da una volontà. La grandezza non dorme mai (Cf. Sal 120,4). la piccolezza dorme nella povertà.