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ArulSantiago del Cile. La scorsa domenica, 18 dicembre, il Chierico Arulraj Christu Nayagam OMD a fatto la sua professione perpetua nel nostro istituto nelle mani del nostro Padre Delegato, Alejandro Abarca OMD. Nella Eucaristia, celebrata nella parrocchia San Lazaro, il nostro fratello e stato accompagnato da tutti i membri delle comunità religiose e parrocchiali dell’Ordine in Cile, anche degli amici, laici, religiosi e religiose più vicini. Durante la liturgia, sono state molto emozionanti le parole rivolte al neoprofesso da parte del Padre Delegato, che hanno sottolineato come lui “non si trova da solo”-facendo ricordo del dono della vocazione, della sua famiglia e della sua terra- “…ma, che qui ha una gran famiglia che lo accompagna e gli vuol bene”. Poi nel ringraziamento Arul, ha fatto notare la gioia dell’ azione di Dio nella sua vita e anche nell’itinerario percorso fin ad ora in Cile.  Arul, trascorrerà un tempo in India, per visitare la sua famiglia e i fratelli delle comunità dell’Ordine. A lui i nostri auguri e le nostre preghiere.

21 dicembre 2011
la-cantoriaIl Festival di musica Rinascimentale Barocca “La Cantoria” ha voluto domenica 11 dicembre commemorare il centenario della nascita dell’Architetto Carlo Rainaldi. La serata ha visto un intreccio di parole e musica, nella Chiesa di Campitelli sistemata appositamente per il concerto svolto dalla Cantoria centrale sulla controfacciata. Il festival ideato dal Maestro di Cappella Vincenzo Di Betta che ha diretto i Vespri di de Victoria ed il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi. Le partiture sono state eseguite dall’Ensamble Campitelli, dal Coro da Camera Italiano e dall’Ensamble Bernini. Un canto sublime e armonico che è nato in questi spazi per la vita liturgica e la celebrazione del Mistero. In effetti, il festival ha questo obiettivo, consegnare una comunicazione musicale intreccio di suoni, emozioni e musica così come è stata percepita da coloro che l’anno ideata e prodotta. E’ un “cadere” della musica (Cf. T. Scarpa, Stabat Mater) ed un accadere di eventi che educano all’ascolto e alla interiorità. Ben venga questa esperienza nel vasto panorama della spiritualità e cultura romana. “La cantoria è un luogo altro già per la sua collocazione architettonica, non più chiesa e non ancora cielo” , ha affermato Anna Elena Masini presentando la serata patrocinata dall’Ordine della Madre di Dio e onorata da una medaglia commemorativa offerta dal Signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Così, “la musica come evento non tangibile”, traccia per i fedeli la strada del suono: si ascolta ma non si vede, preludio del Mistero celebrato. L’esecuzione vera e propria è stata preceduta da due autorevoli interventi. L’architetto Paolo Portoghesi  che ha presentato le forme rainaldine della chiesa di Campitelli.  La trasformazione della città ad opera delle tre figure di spicco, Bernini, Borromini e Piero da Cortona costringono il Rainaldi in questa fioritura architettonica, a creare una “quarta via”. Alessandro VII che commissionò l’opera accogliendo il voto di Roma liberata dalla pestilenza per intercessione della prodigiosa immagine di Santa Maria in Portico, ebbe a cuore la trasformazione della città, egli –ha proseguito Portoghesi- “si occupò di Roma come ci si occupa di una donna amata. Nella sua camera da letto aveva da una parte la bara, dall’altra il modello dell’Urbe”. Il Rainaldi in un primo tempo realizza un progetto ovale di stampo borrominiano, ma l’obiettivo della chiesa-santuario implicò l’idea “del pellegrinaggio”. Così, utilizzando l’ordine classico della Roma imperiale, impresse nell’elemento prospettico “un impianto scenografico che controlla lo spazio attraverso la luce”. La colonna simbolo della Chiesa “indipendente dalla struttura” diventò il modella della “quarta via” architettonica offerta dal Rainaldi. Di seguito l’intervento del Prof. Claudio Strinati ha evidenziato il senso e l’uso della Cantoria. Nella struttura architettonica e simbolica di una Chiesa “il cielo è la cupola e la cantoria è in una posizione intermedia”.  Rainaldi era anche musicista e questo, “ non deve stupire perché la sua formazione si svolge negli anni 20 del seicento dove Roma era la capitale della musica”. In effetti, “il cantare in cantoria è nato in Italia. Un canto che piove dall’alto, non collegabile al dato visivo. Questa fu una concezione mirabile sviluppatasi nel Centro Nord Italia. Il suono che viene dall’alto è portato a salire, caratteristica tipica del Barocco, il cielo che canta la suprema dolcezza della musica che acquieta le passioni che si scatenano nella vita terrena”. Il modello musicale rainaldiano fu quello dell’Oratorio di Carissimi nato nell’ambiente filippino che inventò l’oratorio sacro: “racconto misto tra recitativi e ariosi”.

15 dicembre 2011
GiacomettiAlle due di notte nella seconda domenica di Avvento, il Buon Pastore ha accolto fra le sue braccia P. Mauro Giacometti sacerdote religioso dell’Ordine della Madre di Dio, nato a Napoli il 12 maggio 1940 e ordinato presbitero a Santa Maria in Campitelli il 18 dicembre 1965. Attualmente Rettore di Villa Mater Dei a Lariano (RM). Le esequie sono state celebrate nella Chiesa parrocchiale di Santa Maria intemerata martedì 6 dicembre. Durante l’omelia il Vescovo di Velletri-Segni Mons. Vincenzo Apicella, ha ricordato che la numerosa presenza di fedeli e confratelli, è il riconoscimento dell’affetto che lega ciascuno a Padre Mauro, il quale si è distinto per la sua semplicità e generosità. La sua, ha proseguito il vescovo, è stata una “testimonianza alla portata di tutti, egli realizza la parola ascoltata nel Vangelo, figura del Pastore che va in cerca delle pecore”. Quanti ha segnato di umanità, di amicizia e di amore, costituiscono “il corteo che oggi lo accompagna davanti al Signore”. D’altro canto, “le nostre lacrime sono un legame di amore, ma occorre avere attenzione a versarle alla luce del mistero che celebriamo”. Così, ogni qualvolta il mistero della morte colpisce una persona cara, ci viene spontaneo dire “povero!”. “Poveri noi!” poveri nella nostra fede, ha aggiunto Mons. Apicella, “se non entriamo in sintonia con il distacco della morte apparentemente insormontabile”. P. Mauro ha vissuto il tempo della malattia con grande consapevolezza sicuro del fatto che tale “abbandono lo portava nelle braccia del Buon Pastore”.  Strana la malattia, ci accompagna fino alla morte “e poi muore lei per prima”. P. Mauro è stato sacerdote fedele alla Parola e ai Sacramenti li ha dispensati con generosità e costanza per ben quarantasette anni, ora è accolto dal Pastore che porta in sé il premio. “Beato P. Mauro che ricevi oggi quanto hai seminato!”. Al termine della liturgia il saluto ed il commiato del Reverendissimo P. Generale P. Francesco Petrillo che ha portato ai familiari l’affetto di tutto l’Ordine. P. Mauro è stato accompagnato dai confratelli con il segno della candela pasquale al canto mariano del Sub tuum praesidium.

6 dicembre 2011
ok-1Si conclude in questi giorni a Lariano (Roma) il III Meeting dei Formatori OMD. Iniziato il 5 dicembre con la prolusione del Rev.mo P. Generale che ha affermato: “Costituisce una ulteriore possibilità di scambio e verifica, ma anche grande opportunità di comunione per condividere nelle comunità italiane ed estere il medesimo “Progetto formativo”. L’assise è composta dai formatori dell’Ordine provenienti dall’Italia, dal Cile, dall’India e dalla Nigeria. Dopo una verifica sul lavoro svolto nei diversi percorsi formativi, i padri si sono soffermati a considerare, partendo dalla Ratio Formationis: “Gli strumenti da approntare nella tappa che prepara alla Professione Solenne nell’Ordine. Si tratta di un evento che investe l’intera vita della persona e proprio per questo va preparata a fondo, in maniera consapevole”. Grande spazio le sessioni di lavoro hanno dato alla “chiara determinazione del periodo formativo e quando considerare terminato il tempo della Formazione Iniziale”. Infine, si sono prese in considerazione la verifica dell’inculturazione della Ratio ed altri aspetti metodologici per l’accompagnamento agli Ordini Sacri e al conferimento dei ministeri. “ Una esperienza bella e completa,- ha affermato il P. Generale concludendo il Meeting-   ben organizzata. Si è compiuto un passo avanti sia nella programmazione sia nel chiarimento degli obbiettivi.  Nella misura in cui noi prendiamo parte di questo processo come formatori entriamo nel linguaggio della formazione  prendendone sempre più coscienza. Un vero e proprio cammino di grazia!”.

10 dicembre 2011
SB-Espressione di fede e condivisione di gioia a S. Brigida per la Festa Liturgica di S. Giovanni Leonardi, Fondatore dell’Ordine della Madre di Dio e  Patrono dei Farmacisti. Al Triduo di preparazione  tenuto  dal vice parroco della Parrocchia, P Seelan ,omd, è seguita la celebrazione della giornata festiva di Venerdì 9 ottobre con le messe del mattino e la messa solenne concelebrata nelle ore pomeridiane. Ma il momento più solenne è stato Domenica 11 ottobre  con la presenza di Sua Em.za Rev.ma il Cardinale Sepe, che ha presieduto la Messa solenne della sera, cui hanno partecipato vari Religiosi Leonardini e Confratelli delle Parrocchie del III Decanato con Il Decano Don Giuseppe Carmelo. Sentita e partecipata la presenza di numerosissimi Farmacisti appartenenti all’Ordine con il Presidente, Dott. Vincenzo Santagada e all’Unione Cattolica Farmacisti Italiani di Napoli con la Presidente  Dott.ssa Angela Lupoli.

Nell’Omelia il Cardinale con la sua calorosa parola ha messo in evidenza l’attualità della figura e dell’insegnamento di S. Giovanni Leonardi, specialmente in relazione alla professione del farmacista cristiano, che sa trasmettere all’ammalato oltre alla medicina del corpo le medicine del medico celeste. Il Leonardi  giovane farmacista, che trova il tempo da dedicare all’approfondimento della propria fede, il fantasioso sacerdote, che nell’insegnamento del catechismo fatto con vivacità vede la chiave per un rinnovamento della fede nei più giovani, il riformatore santo che comincia da se stesso per proporre agli altri un serio lavorio interiore di cui tutta la Chiesa ha bisogno. Poche pennellate per rendere la figura del Leonardi amabile  e perciò attualissima oggi, per la ricca eredità di opere da lui compiute e che hanno lasciato il segno nella Chiesa.
Lunedì, 12 Ottobre 2015 21:14

I sogni dell’Africa diventano realtà

Nig-2015-«I have a dream» («Io ho un sogno») è il titolo del discorso tenuto da Martin Luther King il 28 agosto del 1963 davanti al Lincoln Memorialdi Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili: in esso esprimeva la speranza che un giorno la popolazione di colore avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi. Anch’io ho avuto dei sogni con l’Africa da quanto mi sono arrivato in Nigeria nel 2005. Vedevo un bosco, una foresta che incuteva timore e preoccupazione, ma sognavo con un giardino! Vedevo dei seminaristi spauriti e fragili, sognando di vederli un giorno forti e maturi religiosi dell’Ordine della Madre di Dio.  Vedevo bambini che cercavano qualcuno che volesse aprire il cammino della vita, dandogli educazione e futuro, sognando di offrire una  scuola, una  casa di affetto e di rispetto. Mi sono svegliato ed era realtà.

Si, ieri, mi sono svegliato e ho visto tutto quello che il sogno aveva di concreto. Ieri era il giorno di san Giovanni Leonardi, il 9 ottobre. Mi sono svegliato nel nostro seminario intitolando al santo in Nigeria e ho potuto lodare il Signore in un bellissimo  giardino che fino a pochi anni fa era la foresta. Poi sono andato a Amakoia, un villaggio poco distante, dove anche i primi seminaristi dell’Ordine avevano una casa d’affitto, sono stato ricevuto da centinaia di bambini  nella scuola “St. Leonardi Nursey & Primary School” che l’Ordine della Madre di Dio ha costruito con l’appoggio della  Conferenza Episcopale Italiana, con l’aiuto della EsseGiElle.  È stato fantastico vedere quei volti piccoli e occhi grandi che sprizzavano gioia. Lì, con il visitatore P. Lourdu, abbiamo fatto la prima Vista Canonica alla casa dell’assunta inaugurata il 15 agosto del 2014. Li c’erano due religiosi sacerdoti, un professo semplice, sette postulanti. Era una bella comunità.

Sono ritornato al seminario di San Giovanni Leonardi e il giorno dopo, il 10 ottobre, ho visto religiosi giovani e forti che hanno detto “Si” a Cristo con la Professione Solenne. Erano Eneji Emmanuel ed  Ajogo Michael che si sono consacrati a Dio seguendo l’esempio del loro fondatori. È stata una mattina indimenticabile. Piena di colori, di canti, di danze per dire a tutto il mondo che il sogno è realtà.

P. Francesco Petrillo
SGL-“Amici in Cristo”. Così il Vescovo di Ivrea Aldo Edoardo Cerrato ha ricordato ai Chierici della Madre di Dio e ai seminaristi del Propaganda Fide, ciò che accomuna la vita di San Giovanni Leonardi e di San Filippo Neri. Il Vescovo Cerrato dell’Oratorio del santo fiorentino, di cui quest’anno ricorre il quinto centenario della nascita, ha celebrato i vespri del transito di San Giovanni Leonardi giovedì 8 ottobre nella Chiesa di Campitelli che ne conserva le reliquie. I due amici in Cristo hanno espresso la radicalità di una vita evangelica vissuta perché egli fosse al centro di tutto, cercato, amato servito. Al termine del Vespro animato dalla Cappella musicale di Santa Maria in Campitelli e aperta dalle note del “Salve Joannes legifer” del Gardella, i seminaristi del Collegio Urbano di Propaganda Fide accompagnati dal Rettore Mons. Vincenzo Viva, hanno condotto in processione una reliquia del Santo che ideò verso gli inizi del sec. XVII la celebre istituzione missionaria.

9 ottobre 2015
9-otto-15Durante la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Signor Cardinale Giovanni Battista Re prefetto emerito della Congregazione per i Vescovi è stato ricordato il Fondatore dei Chierici Regolari della Madre di Dio nel giorno in cui la Chiesa ne celebra la memoria liturgica. “Luminosa figura di sacerdote che ci fa respirare quel rinnovamento spirituale che è anelito del popolo di Dio di ogni tempo”. Così il presule durante l’omelia della messa celebrata nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli che venera le spoglie di San Giovanni Leonardi. “Egli seppe coinvolgere ed attira a sé gli altri per condurli a Cristo” e fondando l’Ordine della Madre di Dio intuì che con tale istituzione “Dio avesse più diritto nella società degli uomini”. Aiutato da grandi santi come Filippo Neri si spese perché “Dio fosse al centro della vita”: Era possibile percepire nel santo lucchese, i tratti di “una grande umanità animata dal desiderio per il bene”. L’affermazione della centralità di Cristo nella sua vita rivelò: “una spiritualità segnata da una profonda amicizia con lui che fece crescere anche negli altri”. Nel suo servizio di riformatore e visitatore apostolico: “cercò di migliorare le strutture della Chiesa, puntando sempre a migliorare il cuore umano”. Oggi ricordiamo il Leonardi in un tempo in cui la crisi morale e dei valori sembra prevalere, ma “al di sotto di questa crisi ce n’è una che è alla radice di tutte: la mancanza di fede in Dio.” In effetti: “gli uomini e le donne del nostro tempo non trovano più orientamento e devono guardare al cielo superando il loro egoismo”. Al termine della liturgia eucaristica animata dalla Cappella Musicale di Santa Maria in Campitelli diretta dal M° Di Betta, il Cardinale accompagnato dai sacerdoti celebranti e da un gruppo di farmacisti cattolici, ha reso omaggio alle reliquie del Santo.

10 ottobre 2015
concentusL’evento spirituale è promosso dalla Cappella Musicale di Santa Maria in Campitelli in ambito dei festeggiamenti liturgici di San Giovanni Leonardi eseguito dalla Cappella Musicale di Santa Maria in Campitelli diretta dal M° Vincenzo di Betta. Esso si ispira ad una espressione che a detta del primo biografo del Santo, il Leonardi pronunciava spesso come giaculatoria e segno di singolare invocazione alla Madre di Dio: “Trahe me post te Mater sancta”. Sappiamo che il santo frequentò da giovane sacerdote l’Oratorio di San Filippo Neri ed ebbe a ricevere la personale amicizia del santo fiorentino, il quale volle che abitasse le sue stanze presso San Girolamo della Carità durante la sua permanenza romana. Così le parole del biografo: “Andò ad abitare in San Girolamo della Carità, accoltovi da San Filippo Neri, il quale egli elesse ancora per Confessore, et il Santo mostrò verso di lui così grande dimestichezza e confidenza che gli consegnò la chiave della sua propria camera”. Negli stessi anni lo spagnolo Tomàs Luis de Victoria ricevette gli ordini sacri in  San Girolamo ed entrò a far parte dell’Oratorio di San Filippo. E’ verisimile essendo che il Leonardi frequentava quella comunità negli stessi anni il Leonardi ed il celebre compositore filippino si siano conosciuti e che il motto ripetuto dal Leonardi abbia ispirato la Missa a 5 voci del De Victoria “Trahe me post te, virgo Maria”. Il testo si riferisce ad uno dei primi versetti del Cantico dei Cantici uno dei libri biblici più belli nel quale viene cantato l’amore di Dio per il suo popolo Israele e che la Chiesa nella successiva interpretazione ha visto l’immagine della Chiesa e di Maria. La Missa del De Victoria accompagnata da testi del Leonardi proclamati dalla voce narrante di Giulia Russo, è stata eseguita giovedì 7 ottobre 2015 presso l’altare di San Giovanni Leonardi nella Chiesa di Campitelli a Roma.

9 ottobre 2015
Venerdì, 09 Ottobre 2015 10:36

Peregrinaggio della famiglia leonardina

caminadaTutte le parrocchie dal Cile se riuniranno il sábto 17 di ottobre a Quinta de Tilcoco per fare un peregrinaggio per la memoria del nostro santo e anche per comininciare l´anno preparario perche il 2016 l' OMD compie 70 anni di presenza a Cile.

 
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