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Con Cristo
misurate le cose
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“Benedetto sei tu, Signore, Padre santo, che hai mandato il tuo Figlio nel mondo… e lo hai costituito pastore e porta dell'ovile, perché chi entra sia salvo, e chi entra ed esce trovi i pascoli della vita”. Queste parole del Benedizionale ben commentano l’inaugurazione della porta in vetro per l’accesso riservato ai disabili che ha avuto luogo il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, nella Parrocchia B V Maria del SS Rosario. La Solenne Concelebrazione Eucaristica vespertina ha avuto inizio con i fedeli radunati all’esterno dell’edificio sacro in raccoglimento prima e poi nel canto a Cristo Porta della salvezza. Il parroco, p. Raffaele Tosto, ha poi pronunciato la parole proposte dal Benedizionale ed ha asperso con l’acqua benedetta l’artistica porta sabbiata a due ante raffigurante l’episodio dell’incarnazione del Verbo nella visita dell’angelo a Maria, da qui tutti hanno fatto ingresso nell’aula liturgica e si è sciolto il canto di gloria Dio per i suoi innumerevoli benefici elargiti in Cristo Gesù fatto uomo per la nostra salvezza. La porta dischiude allo sguardo del passante l’altare cosiddetto del Sangue Sparso riservato alla custodia della SS Eucaristia e invita a sosta privilegiata di fronte all’Eucaristia quanti si recano nel Santuario Mariano per la preghiera personale. Un segno ulteriore dell’azione premurosa di Maria porta del cielo che guida i fedeli all’incontro reale col suo Figlio Gesù pastore e porta del gregge. 3 aprile 2014
Lo scorso 16 marzo il P. Generale accompagnato dal Delegato del Cile sono stati ricevuti dal Cardinale di Bogotà S. E.za Ruben Salazar che ha concesso l’apertura di una Comunità dell’Ordine della Madre di Dio dedicata a San Giovanni Leonardi a Bogotà Colombia, affidando una parrocchia. Di seguito pubblichiamo la lettera del P. Generale. 22 marzo 2014
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Lettera del P. Generale apertura comunità in Colombia
Yes, it is true what we experienced on 19st March 2014. On this day the Biara Bundah Allah community, at Kupang celebrated the Parents day of our Brothers. A whole day program was arranged for them. Parents of our brothers came around 10 o’clock, Around 11.30 noon the Holy Eucharistic celebration was celebrated. The Rev.Fr. Justin christu raj and Rev. Fr. Arul james OMD , brothers and their family members were participated. Fr. James, welcomed the gathering the people. During the Homily, Rev. Fr. Justin, insisted the importance of this period in this formation and love our family( Mencintai Keluarga). He also mentioned that the parents also must love their sons who are in seminary, After mass we had small program arranged by our brothers..after that we had dinner.. after dinner around 3.00 o’clock we fathers (James and Justin) met their parents without brothers..after that around 4.30 pm they went back their house.
20 marzo 2014
How Good, and pleasant, it is to live as brothers, sisters all together – Ps 133:1 Yes, it is true what we experienced on 1st March 2014. On this day the Amalagam community, at Madurai celebrated the Parents day of our Brothers. A whole day program was arranged for them. After the morning breakfast parents met the formator and asked about their sons progress towards the consecrated life. Around 12 noon the Holy Eucharistic celebration was celebrated. The Very Rev.Fr. LourduRajan OMD, Indian Delegate, presided over the celebration. Rev. Fr. Manohar, Vice Delegate, Rev. Fr. Francis , Regent brothers, Aspirants ,Novice along with the local community, Rev. Fr. Beno, Rector, Rev. Fr. Baskar, Vice Rector, Rev. Fr. Starlin Consultor , brothers and their family members were participated. Fr. Beno, welcomed the gathering and introduced the Delegate council and the entire fathers to the gathering. Quoting our constitution no.29, he point out the relationship between parents and the students during their period of formation. During the Homily, Rev. Fr. Delegate, insisted the importance of this period in this Amalagam house. He also mentioned that the parents are the role models, and have more responsibility; support of the parents is much more needed in this crucial stage for the candidates to decide their vocation towards this life. He asked the parents to develop good circumstances and to create good situation for the process of their own children. Fr. Starlin thanked everyone. In the evening before tea, a small game was conducted for the parents. Around 6.15, the cultural extravagant was performed by our brothers. Rev.Fr. Delegate and Fr. Vice Delegate and all the parents were welcomed by a flower bouquet. During this one and half hour program, lighting of lamp by the fathers and parents, dances, comedy programs, songs, mime, prize distribution for the best performance in the last academic year, felicitation by the fathers and sharing of the parents, were staged. During the program, Rev. Fr. Delegate released the “Leo Creation”, -collection of articles, poems and essays both in Tamil and English written by our brothers and he also released “Mater Dei”, a journal of Leonardians which the community want to bring out once in 3 months, which contains articles from various disciplines like, Philosophy, Formation, Rural development, Economics, Social, Spiritual etc. Fr. Manohar, Vice Delegate released the “Leo Arts” - the drawing of our brothers. Everything was appreciated by all. The parents and relatives of our brothers were happy to participate in this unforgettable event. With the supper the day’s program came to an end. 17 marzo 2014
A Santa Maria in Portico, il vescovo Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, ha presieduto la veglia: «Con la preghiera si cambia il mondo». Domenica 9 marzo, a Sebastopoli, nel corso di una manifestazione pro-Ucraina un centinaio di dimostranti filo-russi ha attaccato a calci e pugni diverse persone che manifestavano per opporsi all'adesione della penisola ucraina a Mosca. Poche ore dopo - rispondendo ad un appello di Papa Francesco durante l’Angelus del 2 marzo, di pregare per il «dialogo e la concordia» in Ucraina - nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli, il Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese e l’Ufficio per la pastorale delle migrazioni della diocesi di Roma, in collaborazione con la parrocchia di Campitelli e la comunità greco cattolica ucraina di Roma, hanno organizzato una veglia di preghiera per affidare l’Ucraina «alla Madonna porto di sicurezza», l’icona mariana custodita nella chiesa di piazza di Campitelli, tra le più antiche di Roma «In questo luogo si venera da tanti secoli la maternità di Maria - ha detto il vescovo Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, che ha presieduto la veglia - e si capisce perché hanno sistemato la sua icona così in alto. Perché ci aiuta ad alzare lo sguardo e a guardare lontano, ci aiuta ad avere speranza. Qualche volta pieghiamo la testa e ci sembra che di fronte a problemi così grandi non ci sia nulla da fare. Maria ci aiuta a trovare forza, speranza e convinzione». Le armi per ora tacciono in Crimea, ma la tensione sale. «È molto vicino il rischio che una situazione come questa - ha proseguito il presule - possa precipitare in una guerra civile. L’Europa, come purtroppo in altre situazioni, dimostra debolezza e ritardo e invece dovrebbe giocare un ruolo. Del resto l’Ucraina richiede un legame più stretto con l’Europa. Questo deve avvenire nell’interesse di tutti, senza confliggere con gli interessi della Russia». Nelcaso di un innalzamento delle tensioni tra Russia ed Ucraina, Roma è pronta a pregare insieme al Papa e a tutto il mondo, come già accadde il 7 settembre, a piazza San Pietro, in favore della Siria. «Come il Papa è stato tempestivo e sensibile alla tragedia della Siria, credo che lo ripeterà per altre situazioni. La Chiesa di Roma - ha concluso monsignor Zuppi - deve aiutarlo in questa sua coraggiosa attenzione. La preghiera e il digiuno sono la prima vera risposta per cambiare il mondo». Alla veglia, animata dai canti della comunità di Taizé, hanno partecipato - oltre al parroco di Santa Maria in Portico, padre Davide Carbonaro - don Ivan Kulyk, parroco di Santi Sergio e Bacco degli Ucraini, e il coordinatore nazionale degli ucraini greco cattolici in Italia, don Marco Semehen, insieme a numerosi membri della comunità greco cattolica ucraina di Roma. «Noi speriamo e affidiamo nelle mani del Signore tutta la situazione. La Russia - ha detto don Semehen - sta giocando forte e non sappiamo quali scenari potranno aprirsi, però noi speriamo che Dio ci darà saggezza. L’Ucraina si aspetta aiuto dall’Europa e dall’Italia, un sostegno per conservare l’integrità del paese». «La comunità ucraina di Roma è molto vivace - ha detto infine monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle migrazioni - è una comunità bella e vera, che ci fa sentire nella preghiera il respiro di Dio. La Madonna si fa intercettrice per tutti. La fede ci rende tutti fratelli e ci fa condividere le pene, le gioie e le angosce di tutti».
10 marzo 2014
La Quaresima è un invito a tornare a Dio, perché “qualcosa non va bene in noi, nella società e nella Chiesa e abbiamo bisogno di convertirci”. Così il Papa celebrando questo pomeriggio presso la Basilica di santa Sabina sull’Aventino il mercoledì delle Ceneri. “Viviamo in un mondo sempre più artificiale dove - ha detto il Pontefice - senza accorgercene escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – è stata l’esortazione - viene a risvegliarci dall’inerzia e dalla routine per “andare oltre il nostro orticello”. Prima della Messa, la processione penitenziale dalla Chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino. Preghiera, digiuno, elemosina per non farsi dominare dalle cose che appaiono, perché “quel che conta – spiega Papa Francesco - non è l’apparenza o il successo, ma quanto abbiamo dentro”: questi tre elementi caratterizzano il cammino quaresimale che comprende la croce e la rinuncia. Il Papa li ha indicati invitando ad “aprirsi a Dio e ai fratelli” in un mondo sempre più artificiale, in “una cultura del fare e dell’utile”, dove senza accorgercene “escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – ha detto - ci chiama a riscuoterci, a ricordarci che siamo creature e non siamo Dio”. "Quando io guardo nel piccolo ambiente quotidiano alcune lotte di potere per spazi, io penso: 'Ma, questa gente gioca a Dio Creatore!'. Ancora non se ne sono accorti che non sono Dio!". La preghiera – ha spiegato il Santo Padre- è la forza del cristiano e di ogni credente. Nella debolezza e nella fragilità della vita possiamo rivolgerci a Dio con la fiducia di figli con una preghiera “capace di farsi carico delle necessità dei fratelli” in povertà o sofferenza. "Dinanzi a tante ferite che ci fanno male e che ci potrebbero indurire il cuore, noi siamo chiamati a tuffarci nel mare della preghiera, che è il mare dell’amore sconfinato di Dio, per gustare la sua tenerezza". “Il digiuno – ha proseguito Papa Francesco – comporta la scelta di una vita sobria, che non spreca, non scarta”. “Digiunare aiuta ad allenare il cuore all’essenzialità e alla condivisione: è un segno di presa di coscienza e di responsabilità di fronte ad ingiustizie e soprusi specialmente nei confronti dei poveri e dei piccoli; è segno della fiducia riposta in Dio e nella provvidenza. "Dobbiamo stare attenti a non praticare un digiuno formale, o che in verità ci “sazia” perché ci fa sentire a posto. Il digiuno ha senso se veramente intacca la nostra sicurezza, e anche se ne consegue un beneficio per gli altri, se ci aiuta a coltivare lo stile del Buon Samaritano, che si china sul fratello in difficoltà e si prende cura di lui".Espressione di quella gratuità che dovrebbe caratterizzare ogni cristiano che da Dio ha ricevuto tutto gratuitamente è, infine, l’elemosina: si da a qualcuno da cui non ci si aspetta di ricevere qualcosa in cambio. Un‘azione spesso estranea dalla vita quotidiana dove – ha constato il Papa - tutto è calcolo e misura, tutto si vende e si compra”. "L’elemosina ci aiuta a vivere la gratuità del dono, che è libertà dall’ossessione del possesso, dalla paura di perdere quello che si ha, dalla tristezza di chi non vuole condividere con gli altri il proprio benessere".Ma perché dobbiamo tornare a Dio come esortano le Scritture? “ Perché – è la risposta del Papa - qualcosa non va bene in noi, nella società e nella Chiesa e abbiamo bisogno di cambiare, di convertirci”. “La Quaresima – ha concluso – viene a ricordarci che è possibile realizzare in noi e attorno a noi qualcosa di nuovo, perché Dio è fedele e pronto a perdonare e a ricominciare da capo”.
6 marzo 2014
Alla presenza dei Cardinali Montezemolo, Sardi e Cottier e del gran Consiglio dell’Ordine di Malta si è tenuto lunedì 3 marzo un concerto di beneficenza per la Georgia a cura della Fondazione Cardinale Pio Laghi. E’ stata eseguita la Messa di Bonaventura Rubino a cinque voci concertata dallaCappella Musicale Santa Maria in Campitelli, l’Ensemble Antonio il Verso di Palermo e l’Ensemble la Cantoria diretta dal M° di Cappella Vincenzo Di Betta. Un saluto ai convenuti è stato espresso dal Parroco P. Davide Carbonaro che ha ricordato come: “In questo luogo la Madre di Dio da secoli è venerata nell’ambito del servizio della Carità che è peculiare per tutta la Chiesa ed in particolare per la Chiesa di Roma”. In tale prospettiva, il concerto è stato organizzato con una attenzione speciale ai poveri della Georgia. Lo scorso 31 gennaio è stata formalmente e giuridicamente istituita a Tbilisi, in Georgia, dall’ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom), Marcello Celestini, la “Cardinal Pio Laghi Foundation”, organismo con personalità giuridica non commerciale. Fondazione intitolata al porporato che fu Patrono del Smom a due anni dalla sua morte, ha nel logo il motto del suo stemma, “In verbo tuo”. Essa si ispira ai principi etici e morali dello statuto del Smom e alla sua regola: “Tuitio fidei, obsequium pauperum”. Membro del consiglio di amministrazione è il rettore della nuova università cattolica di Tbilisi, Vaja Vardizde. Il primo progetto operativo si occuperà, dal 1° marzo prossimo, di assistenza socio-sanitaria domiciliare per persone malate non autosufficienti e disabili poveri della città di Tbilisi, in collaborazione con l’assessorato dei servizi sociali del municipio. La fondazione - riferisce L'Osservatore Romano - sarà lo strumento migliore per incentivare una presenza istituzionale del Smom in Georgia. Essa costituisce un messaggio, a tutti accessibile, che meglio di ogni altro mostra il volto del cavaliere dell’Ordine di Malta, il quale non opera discriminazioni nel suo servizio ma opera dovunque il bisogno si manifesti.
3 marzo 2014
La formazione permanente in Italia è stata organizzata nei giorni 11 12 e 13 febbraio presso la casa delle suore del Divino Amore a Roma. In alcuni interventi guidati dal Prof. Tonino Solarino è stato riferito come nell’incontrare occorre: “Mettersi nei panni degli altri”. Tonino ha inoltre ricordato che, è necessario “ascoltare il cuore dell’uomo”. Altri interventi sono stati guidati dal Prof. Don. Nello dell’Agli, nei quali è stato sviluppato il tema della Lectio umana e della Lectio divina. Don Nello ha detto che: “Alla Parola di Dio va prestata obbedienza soprattutto nelle nelle lotte della vita quotidiana”. Poi i partecipanti hanno avuto modo di sperimentare il metodo della Lectio proposto. Sono stati tempi necessari nei quali i confratelli, si sono ritrovati insieme per dedicare il loro tempo e condividere. Il secondo guppo di confratelli si ritroverà nei giorni 18, 19 e 20 febbraio.
16 febbraio 2014
E’ già passato un anno da quel 2 febbrario del 2013 quando fu inaugurata la casa dell’Ordine della Madre di Dio in Indonesia. Oggi, un anno dopo, il P. Generale si eè recato nuovamente nell’ isola di Kupang per ringraziare Dio e quei fratelli che anche li’ svolgono il carisma di san Giovanni Leonardi. Nella domenica 8 febbraio il P. Generale ha voluto, in effetti, fossero maggiormente messo in evidenza il nostro Fondatore e la radice mariana che lo distingue. Nella celebrazione dominicale ha regalato alla comunita’ OMD il reliquario di san Giovanni Leonardi, fatto costruire per il 75 anno della sua canonizzazone. Il Papa Francesco lo aveva benedetto e venerato il 17 aprile del 2013, per l’anniversario, e oggi, è venerato dalla pietà e devozione della comunità indonesiana. Poi ha voluto regalare un quadro della Madonna di Guadalupe che il cardinale di Citta’ del Messico, Mons. Roberto Nivera, aveva consegnato nelle mani del P. Generale in occasione della sua vista a Messico per l’incontro con i vescovi latinoamericani. Il Padre Generale ha voluto dire con quei due gesti, come aveva scritto nell’editoriale del notizario n. 172, “state in buone mani: quelle di Maria, di san Giovanni Leonardi e del Papa Francesco. Alla comunita’ religiosa OMD, alla quale si aggiunto un piccolo gruppo di postulanti, (due), si è reunita la comunità Cristiana delle vicinanze con grande gioia a voglia di crescere nel carisma leonardino. 11 febbraio 2014
I brevi ma intensi canoni della comunità ecumenica di Taizé si intrecciavano con le antiche melodie arabe e greche della Chiesa melchita di Siria. La Chiesa non dimentica la Siria e la sua gente. E invoca la pace e la liberazione dei prigionieri. Una speciale Veglia di preghiera nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli, davanti all’antica e venerata icona della Madre di Dio particolare protettrice della città di Roma, domenica 9 febbraio ad un anno esatto dal rapimento dei sacerdoti padre Michel Kayyal e padre Maher Mahfouz. L’incontro è organizzato dal Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese e dall'Ufficio per la pastorale delle migrazioni della diocesi di Roma in collaborazione con l'associazione Finestra per il Medio Oriente, la comunità parrocchiale di Campitelli e la comunità melchita di Santa Maria in Cosmedin. Accolti dal Vescovo Ausiliare di Roma Centro Mons. Matteo Zuppi e dal Parroco di Campitelli P. Davide Carbonaro, l’arcivescovo Boutros Marayati dell’Arcieparchia di Aleppo e l’Arcivescovo Capucci emerito di Gerusalemme; insieme all’archimandrita P. Atonios Haddad di Santa Maria in Cosmedin a Roma e i Rettori del Collegio Armeno e Siro Antiocheno. La veglia ha ricordato il vescovo Zuppi : “è una nuova occasione di preghiera in sintonia con Papa Francesco e in profonda unione con tutti i cristiani del Medio Oriente perché non cessiamo di sperare che abbia finalmente termine il conflitto in Siria”. E aggiunge: “Seguendo l'invito di Papa Francesco continuiamo a pregare per la pace e per la liberazione di tutti i rapiti, in particolare dei sacerdoti padre Michel Kayyal e padre Maher Mahfouz a un anno dal loro rapimento avvenuto il 9 febbraio 2013, del vescovo siro-ortodosso di Aleppo, Gregorios Youhanna Ibrahim e del vescovo greco-ortodosso di Aleppo e Iskenderun, Boulos Yaziji, delle suore di Maalula e di padre Paolo Dall'Oglio, missionario gesuita romano. Preghiamo per non dimenticare e per far nostro il gemito del popolo siriano che aspira alla pace”. Durante la celebrazione la toccante testimonianza dell’Arcivescovo Marayati che portando il gemito dei suoi connazionali: “ringrazia il Signore perché in questa chiesa si prega per la pace”. Poi prosegue ricordando che ad Aleppo: “città ecumenica, in questi tempi duri lavoriamo insieme in modo solidale per aiutare le famiglie e in nome di Cristo mettiamo tutto insieme”. Sempre nella nostra città, “abbiamo convissuto con i musulmani, ma i fanatici hanno spaccato il nostro dialogo”. Come riprendere questo dialogo, si domanda Mons. Marayati. Prima del conflitto Aleppo era “un incrocio di culture”, ma “la guerra distrugge, la guerra fa male a tutti e tutti siamo perdenti”. Aleppo, ha ricordato, è stata “la culla del cristianesimo, i seguaci di Gesù qui sono stati chiamati cristiani per la prima volta”; e prosegue, “questi cristiani oggi stanno andando via!”. “Aleppo la mite” come fu descritta da scrittori e poeti, “la città dei sogni”, ma oggi questi sogni sono infranti. Tuttavia noi crediamo nella pace, ha concluso l’arcivescovo: “crediamo che Dio è con noi e non ci lascerà, noi crediamo nella forza della preghiera”. Congedandosi dall’assemblea promette che dirà ai suoi fedeli e agli uomini e donne di buona volontà: “siete nel cuore di tutti i cristiani!”. Al termine della celebrazione i Vescovi ed una rappresentanza di famiglie siriane e di fedeli hanno pregato davanti all’icona di Santa Maria in Portico. 10 febbraio 2014
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Il giorno della Presentazione del Signore al Tempio, il P. Generale, P. Francesco Petrillo ha celebrato la giornata della Vita Religiosa in India, dove si è recato dal 19 gennaio. La giornata è stata nella nostra Parrocchia di Alihzal, preceduta da una lunga “maratone” di rosari che i diversi gruppi parrocchiale hanno celebrato dalle ore 7,00 del mattino fino alle 18,00 del pomeriggio, per giungere a benedire la grotta di Nostra Signora di Lourdes all’ingresso del campo parrocchiale. La grotta di Lourdes è stata donata dalla famiglia del Parroco P. Donatius, in ricordo del suo padre Nicola. E’ stata una celebrazione ricca di spunti mariani che hanno fatto crescere in tutti noi il segno di appartenza al Signore che ci ha incontrati e che, grazia alla maternità di Maria, ci ha fatti suoi figli. La partecipazione della comunità cristiana è stata notevole e piena di spirito di fraternità.
2 febbraio 2014
Per la festa della Presentazione al Tempio, Francesco ha presieduto una Messa a San Pietro durante la quale ha pronunciato un’omelia sul rapporto di trasmissione della conoscenza tra giovani e anziani. “Al centro c’è Lui, Lui muove tutto». Ricorda l’affresco del “Giudizio Universale”, in Cappella Sistina, l’omelia di Papa Francesco in occasione della XVIII Giornata della vita consacrata. Nel capolavoro michelangiolesco tutto ruota intorno alla figura centrale del Cristo giudice delle anime; dal Gesù bambino, invece, parte l’omelia di Francesco. È il giorno, quello di domenica 2 febbraio, nel quale la Chiesa ricorda la Presentazione al Tempio, la «festa dell’incontro» tra Gesù e il suo popolo «rappresentato - ha detto il Papa - dai due anziani Simeone e Anna». Il figlio di Dio «viene a noi, portato da Maria e Giuseppe» e, ha aggiunto Francesco, «siamo noi che andiamo verso di Lui, guidati dallo Spirito Santo. Lui ci attira al Tempio, alla Chiesa, dove possiamo incontrarlo, riconoscerlo, abbracciarlo». Quello del Tempio è «un singolare incontro tra osservanza e profezia, dove i giovani sono gli osservanti e gli anziani sono i profetici. Ma sembra il rovescio, no?» ha chiesto il Pontefice per poi continuare «in realtà, se riflettiamo bene, l’osservanza della Legge è animata dallo stesso Spirito, e la profezia si muove nella strada tracciata dalla Legge. Chi più di Maria è piena dello Spirito Santo? Chi più di lei è docile alla sua azione?». Alla luce di questa scena evangelica «guardiamo alla vita consacrata come ad un incontro con Cristo che ci viene incontro nella Chiesa attraverso il carisma fondazionale di un Istituto». «Il nostro incontro con Cristo - ha aggiunto il Papa - ha preso la sua forma nella Chiesa mediante il carisma di un suo testimone, di una sua testimone. Questo sempre ci stupisce e ci fa rendere grazie. E anche nella vita consacrata si vive l’incontro tra i giovani e gli anziani, tra osservanza e profezia. Non vediamole come due realtà contrapposte!». Secondo Francesco bisognerebbe, invece, permettere allo Spirito Santo di «animare» entrambe le realtà attraverso il segno della gioia: «la gioia di osservare, di camminare in una regola di vita, di essere guidati dallo Spirito, mai rigidi, mai chiusi, sempre aperti alla voce di Dio che parla, che apre, che conduce, che ci invita ad andar verso l’orizzonte». Anziani e giovani ruotano intorno alla presenza di Gesù, come fu durante la Presentazione al Tempio anche oggi, ha concluso il Papa «fa bene agli anziani comunicare la saggezza ai giovani; e fa bene ai giovani raccogliere questo patrimonio di esperienza e di saggezza e portarlo avanti, non per custodirlo in un museo. No! Per portarlo avanti con le sfide che la vita ci pone. Portarlo avanti per il bene delle rispettive famiglie religiose e di tutta la Chiesa». 3 febbraio 2014
Nella luminosa festività del quarantesimo giorno dal Natale, mentre la Chiesa celebra la Presentazione del Signore al Tempio, la comunità parrocchiale di Campitelli ha rinnovato il secolare ringraziamento alla Madre di Dio per i benefici concessi alla città di Roma. La solenne eucaristia di Domenica 2 febbraio è stata presieduta da S.E. il Signor Cardinale Salvatore De Giorgi, mentre ha rappresentato il Sindaco di Roma per il tradizionale omaggio floreale l’On. Daniela Tiburzi. La liturgia odierna, ha ricordato il Cardinale annunzia: “La prima offerta di Gesù al Padre che si prolunga fino alla croce”. In fondo, “è la festa di noi che accogliamo il Signore con gioia in questo santuario romano di Maria e in questa icona che ha segnato la nostra città da Gregorio Magno fino al Beato Giovanni Paolo II” e che raccoglie il grido e la fede del popolo. “Porto dell’umana sicurezza, la invochiamo anche questa sera - ha proseguito il Cardinale - per tante persone che nella nostra città e nel mondo intero vivono in difficoltà”; mentre riconosciamo “l’amore del popolo romano per Maria”, professiamo davanti a questa prodigiosa immagine “che il suo Figlio è l’unico salvatore del mondo”. Già la fede, non basta conoscerla solo nel suo sviluppo dottrinale: “Occorre incarnarla nella vita” come è accaduto ai santi ed in questo luogo a San Giovanni Leonardi che ha amato e servito il popolo di Dio “con il cuore di Cristo”. Ai cresimandi, Alessandro Viola e Stefania il Cardinale ha ricordato che il Signore ci invita a vivere il Vangelo attraverso la grazia della preghiera e che, “accostandoci ai sacramenti diventiamo il Paradiso di Dio”. Solo amando e servendo la vita, ha concluso il Cardinale, e per alcuni di noi la scelta della vita di speciale consacrazione, lasceremo come per Maria che: “la vita sbocci in noi e così la nostra città diventerà migliore, più fraterna, più umana”. 3 febbraio 2014
Un cammino verso la bellezza che conduce a Dio il sommo bene per la strada della carità. In effetti, non si può amare Dio che non si vede senza il fratello che è visibile, ricordava Giovanni alle prime comunità. Ed è sul senso estetico e mistico dei cicli pittorici che tracciano le nostre Chiese e Oratori, che si è soffermato don Daniele Martinelli, responsabile dei Beni culturali dell’Arcidiocesi di Lucca, durante l’intervento di Giovedì 30 gennaio nella Chiesa di San Giovanni Decollato a Roma su Vangelo e Arte: Percezione estetica o via mistica?. Portando ad esempio il ciclo del diacono Lorenzo nella Cappella niccolina a Roma, ha ricordato che quel ciclo manifesta al Papa successore di Pietro, e a quanti fruiscono dell’opera, che quel luogo dove si celebra l’Eucarestia, prolunga l’atto di amore di Gesù nel gesto della Chiesa che serve i poveri. La statura ieratica di Lorenzo che da l’elemosina ai poveri radunati sulla soglia, mentre si staglia sullo sfondo della navata basilicale, dice di questo percorso pendolare che va dall’Eucarestia ai poveri e dai poveri all’Eucaristia culmine dell’amore di Dio. E questo, ha sottolineato don Martinelli, non è filantropia, ma esercizio dell’amore credente. Così, ha proseguito: “Le immagini hanno il compito dell’annuncio, un messaggio che ci viene donato e che conduce all’adorazione del Mistero”. Inoltre, “L’opera d’arte è diaconia, servizio ai ‘poveri’ per aiutarli ad entrare nella conoscenza; via mistica che conduce all’incontro con Dio”. In effetti, ha concluso don Martinelli, se da una parte il bello genera “lo stupore e il desiderio”, dall’altra, la via della bellezza è quella che “più unisce; mentre la verità e la morale spesso dividono”. Occorre allora sostare e addentrarci, per questa “porta che ci immette sulla soglia del mistero”.
31 gennaio 2014