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porta“Benedetto sei tu, Signore, Padre santo, che hai mandato il tuo Figlio nel mondo… e  lo hai costituito pastore e porta dell'ovile, perché chi entra sia salvo, e chi entra ed esce trovi i pascoli della vita”. Queste parole del  Benedizionale ben commentano l’inaugurazione della porta in vetro per l’accesso riservato ai disabili che ha avuto luogo il 25 marzo, solennità dell’Annunciazione del Signore, nella Parrocchia B V Maria del SS Rosario.

La Solenne Concelebrazione Eucaristica vespertina ha avuto inizio con i fedeli radunati all’esterno dell’edificio sacro in raccoglimento prima e poi nel canto a Cristo Porta della salvezza. Il parroco, p. Raffaele Tosto, ha poi pronunciato la parole proposte dal Benedizionale ed ha asperso con l’acqua benedetta l’artistica porta sabbiata a due ante raffigurante l’episodio dell’incarnazione del Verbo nella visita dell’angelo a Maria, da qui tutti hanno fatto ingresso nell’aula liturgica e si è sciolto il canto di gloria  Dio per i suoi innumerevoli benefici elargiti in Cristo Gesù fatto uomo per la nostra salvezza.

La porta dischiude allo sguardo del passante l’altare cosiddetto del Sangue Sparso riservato alla custodia della SS Eucaristia e invita a  sosta  privilegiata di fronte all’Eucaristia quanti si recano nel Santuario Mariano per la preghiera personale. Un segno ulteriore dell’azione premurosa di Maria porta del cielo che guida i fedeli all’incontro reale col suo Figlio Gesù pastore e porta del gregge.

3 aprile 2014
colombia-omdLo scorso 16 marzo il P. Generale accompagnato dal Delegato del Cile sono stati ricevuti dal Cardinale di Bogotà S. E.za Ruben Salazar che ha concesso l’apertura di una Comunità dell’Ordine della Madre di Dio dedicata a San Giovanni Leonardi a Bogotà Colombia, affidando una parrocchia. Di seguito pubblichiamo la lettera del P. Generale.

22 marzo 2014

pdf  Lettera del P. Generale apertura comunità in Colombia  
indonasiaYes, it is true what we experienced on 19st March 2014. On this day the Biara Bundah Allah community, at Kupang celebrated the Parents day of our Brothers. A whole day program was arranged for them. Parents of our brothers came around 10 o’clock, Around 11.30 noon the Holy Eucharistic celebration was celebrated. The  Rev.Fr. Justin christu raj and Rev. Fr. Arul james OMD , brothers and their family members were participated. Fr. James, welcomed the gathering the people. During the Homily, Rev. Fr. Justin, insisted the importance of this period in this formation  and   love our family( Mencintai Keluarga). He also mentioned that the parents also must love their sons who are in seminary, After mass we had small program arranged by our brothers..after that we had dinner.. after dinner around 3.00 o’clock we fathers (James and Justin) met their parents without brothers..after that around 4.30 pm they went back their house.

20 marzo 2014
 
Mercoledì, 19 Marzo 2014 11:42

India: Parents Day at Amalagam, Madurai.

amamlagamHow Good, and pleasant, it is to live as brothers, sisters all together – Ps 133:1

Yes, it is true what we experienced on 1st March 2014. On this day the Amalagam community, at Madurai celebrated the Parents day of our Brothers. A whole day program was arranged for them. After the morning breakfast parents met the formator and asked about their sons progress towards the consecrated life. Around 12 noon the Holy Eucharistic celebration was celebrated. The Very Rev.Fr. LourduRajan OMD, Indian Delegate, presided over the celebration. Rev. Fr. Manohar, Vice Delegate, Rev. Fr. Francis , Regent brothers, Aspirants ,Novice along with the local community, Rev. Fr. Beno, Rector, Rev. Fr. Baskar, Vice Rector, Rev. Fr. Starlin Consultor , brothers and their family members were participated. Fr. Beno, welcomed the gathering and introduced the Delegate council and the entire fathers to the gathering. Quoting our constitution no.29, he point out the relationship between parents and the students during their period of formation.

During the Homily, Rev. Fr. Delegate, insisted the importance of this period in this Amalagam house. He also mentioned that the parents are the role models, and have more responsibility; support of the parents is much more needed in this crucial stage for the candidates to decide their vocation towards this life. He asked the parents to develop good circumstances and to create good situation for the process of their own children. Fr. Starlin thanked everyone.

In the evening before tea, a small game was conducted for the parents. Around 6.15, the cultural extravagant was performed by our brothers. Rev.Fr. Delegate and Fr. Vice Delegate and all the parents were welcomed by a flower bouquet. During this one and half hour program, lighting of lamp by the fathers and parents, dances, comedy programs, songs, mime, prize distribution for the best performance in the last academic year, felicitation by the fathers and sharing of the parents, were staged. During the program, Rev. Fr. Delegate released the “Leo Creation”, -collection of articles, poems and essays both in Tamil and English written by our brothers and he also released “Mater Dei”, a journal of Leonardians which the community want to bring out once in 3 months, which contains articles from various disciplines like, Philosophy, Formation, Rural development, Economics, Social, Spiritual etc. Fr. Manohar, Vice Delegate released the “Leo Arts” - the drawing of our brothers.  Everything was appreciated by all. The parents and relatives of our brothers were happy to participate in this unforgettable event. With the supper the day’s program came to an end. 

17 marzo 2014
Taiz-per-lukrainaA Santa Maria in Portico, il vescovo Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, ha presieduto la veglia: «Con la preghiera si cambia il mondo». Domenica 9 marzo, a Sebastopoli, nel corso di una manifestazione pro-Ucraina un centinaio di dimostranti filo-russi ha attaccato a calci e pugni diverse persone che manifestavano per opporsi all'adesione della penisola ucraina a Mosca. Poche ore dopo - rispondendo ad un appello di Papa Francesco durante l’Angelus del 2 marzo, di pregare per il «dialogo e la concordia» in Ucraina - nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli, il Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese e l’Ufficio per la pastorale delle migrazioni della diocesi di Roma, in collaborazione con la parrocchia di Campitelli  e la comunità greco cattolica ucraina di Roma, hanno organizzato una veglia di preghiera per affidare l’Ucraina «alla Madonna porto di sicurezza», l’icona mariana custodita nella chiesa di piazza di Campitelli, tra le più antiche di Roma «In questo luogo si venera da tanti secoli la maternità di Maria - ha detto il vescovo Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, che ha presieduto la veglia - e si capisce perché hanno sistemato la sua icona così in alto. Perché ci aiuta ad alzare lo sguardo e a guardare lontano, ci aiuta ad avere speranza. Qualche volta pieghiamo la testa e ci sembra che di fronte a problemi così grandi non ci sia nulla da fare. Maria ci aiuta a trovare forza, speranza e convinzione». Le armi per ora tacciono in Crimea, ma la tensione sale. «È molto vicino il rischio che una situazione come questa - ha proseguito il presule - possa precipitare in una guerra civile. L’Europa, come purtroppo in altre situazioni, dimostra debolezza e ritardo e invece dovrebbe giocare un ruolo. Del resto l’Ucraina richiede un legame più stretto con l’Europa. Questo deve avvenire nell’interesse di tutti, senza confliggere con gli interessi della Russia». Nelcaso di un innalzamento delle tensioni tra Russia ed Ucraina, Roma è pronta a pregare insieme al Papa e a tutto il mondo, come già accadde il 7 settembre, a piazza San Pietro, in favore della Siria. «Come il Papa è stato tempestivo e sensibile alla tragedia della Siria, credo che lo ripeterà per altre situazioni. La Chiesa di Roma - ha concluso monsignor Zuppi - deve aiutarlo in questa sua coraggiosa attenzione. La preghiera e il digiuno sono la prima vera risposta per cambiare il mondo». Alla veglia, animata dai canti della comunità di Taizé, hanno partecipato - oltre al parroco di Santa Maria in Portico, padre Davide Carbonaro - don Ivan Kulyk, parroco di Santi Sergio e Bacco degli Ucraini, e il coordinatore nazionale degli ucraini greco cattolici in Italia, don Marco Semehen, insieme a numerosi membri della comunità greco cattolica ucraina di Roma. «Noi speriamo e affidiamo nelle mani del Signore tutta la situazione. La Russia - ha detto don Semehen - sta giocando forte e non sappiamo quali scenari potranno aprirsi, però noi speriamo che Dio ci darà saggezza. L’Ucraina si aspetta aiuto dall’Europa e dall’Italia, un sostegno per conservare l’integrità del paese». «La comunità ucraina di Roma è molto vivace - ha detto infine monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle migrazioni - è una comunità bella e vera, che ci fa sentire nella preghiera il respiro di Dio. La Madonna si fa intercettrice per tutti. La fede ci rende tutti fratelli e ci fa condividere le pene, le gioie e le angosce di tutti».

10 marzo 2014
 
ceneri1La Quaresima è un invito a tornare a Dio, perché “qualcosa non va bene in noi, nella società e nella Chiesa e abbiamo bisogno di convertirci”. Così il Papa celebrando questo pomeriggio presso la Basilica di santa Sabina sull’Aventino il mercoledì delle Ceneri. “Viviamo in un mondo sempre più artificiale dove - ha detto il Pontefice - senza accorgercene escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – è stata l’esortazione - viene a risvegliarci dall’inerzia e dalla routine per “andare oltre il nostro orticello”. Prima della Messa, la processione penitenziale dalla Chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino. Preghiera, digiuno, elemosina per non farsi dominare dalle cose che appaiono, perché “quel che conta – spiega Papa Francesco - non è l’apparenza o il successo, ma quanto abbiamo dentro”: questi tre elementi caratterizzano il cammino quaresimale che comprende la croce e la rinuncia. Il Papa li ha indicati invitando ad “aprirsi a Dio e ai fratelli” in un mondo sempre più artificiale, in “una cultura del fare e dell’utile”, dove senza accorgercene “escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – ha detto - ci chiama a riscuoterci, a ricordarci che siamo creature e non siamo Dio”. "Quando io guardo nel piccolo ambiente quotidiano alcune lotte di potere per spazi, io penso: 'Ma, questa gente gioca a Dio Creatore!'. Ancora non se ne sono accorti che non sono Dio!". La preghiera – ha spiegato il Santo Padre- è la forza del cristiano e di ogni credente. Nella debolezza e nella fragilità della vita possiamo rivolgerci a Dio con la fiducia di figli con una preghiera “capace di farsi carico delle necessità dei fratelli” in povertà o sofferenza. "Dinanzi a tante ferite che ci fanno male e che ci potrebbero indurire il cuore, noi siamo chiamati a tuffarci nel mare della preghiera, che è il mare dell’amore sconfinato di Dio, per gustare la sua tenerezza". “Il digiuno – ha proseguito Papa Francesco – comporta la scelta di una vita sobria, che non spreca, non scarta”. “Digiunare aiuta ad allenare il cuore all’essenzialità e alla condivisione: è un segno di presa di coscienza e di responsabilità di fronte ad ingiustizie e soprusi specialmente nei confronti dei poveri e dei piccoli; è segno della fiducia riposta in Dio e nella provvidenza. "Dobbiamo stare attenti a non praticare un digiuno formale, o che in verità ci “sazia” perché ci fa sentire a posto. Il digiuno ha senso se veramente intacca la nostra sicurezza, e anche se ne consegue un beneficio per gli altri, se ci aiuta a coltivare lo stile del Buon Samaritano, che si china sul fratello in difficoltà e si prende cura di lui".Espressione di quella gratuità che dovrebbe caratterizzare ogni cristiano che da Dio ha ricevuto tutto gratuitamente è, infine, l’elemosina: si da a qualcuno da cui non ci si aspetta di ricevere qualcosa in cambio. Un‘azione spesso estranea dalla vita quotidiana dove – ha constato il Papa - tutto è calcolo e misura, tutto si vende e si compra”. "L’elemosina ci aiuta a vivere la gratuità del dono, che è libertà dall’ossessione del possesso, dalla paura di perdere quello che si ha, dalla tristezza di chi non vuole condividere con gli altri il proprio benessere".Ma perché dobbiamo tornare a Dio come esortano le Scritture? “ Perché – è la risposta del Papa - qualcosa non va bene in noi, nella società e nella Chiesa e abbiamo bisogno di cambiare, di convertirci”. “La Quaresima – ha concluso – viene a ricordarci che è possibile realizzare in noi e attorno a noi qualcosa di nuovo, perché Dio è fedele e pronto a perdonare e a ricominciare da capo”.

6 marzo 2014
GeorgiaAlla presenza dei  Cardinali Montezemolo, Sardi e Cottier e del gran Consiglio dell’Ordine di Malta si è tenuto lunedì 3 marzo un concerto di beneficenza per la Georgia  a cura della Fondazione Cardinale Pio Laghi. E’ stata eseguita la  Messa di Bonaventura Rubino a cinque voci concertata dallaCappella Musicale Santa Maria in Campitelli, l’Ensemble Antonio il Verso di Palermo e l’Ensemble la Cantoria diretta dal  M° di Cappella Vincenzo Di Betta. Un saluto ai convenuti è stato espresso dal Parroco P. Davide Carbonaro che ha ricordato come: “In questo luogo la Madre di Dio da secoli  è venerata nell’ambito del servizio della Carità che è peculiare per tutta la Chiesa ed in particolare per la Chiesa di Roma”. In tale prospettiva, il concerto è stato organizzato con una attenzione speciale ai poveri della Georgia. Lo scorso 31 gennaio è stata formalmente e giuridicamente istituita a Tbilisi, in Georgia, dall’ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom), Marcello Celestini, la “Cardinal Pio Laghi Foundation”, organismo con personalità giuridica non commerciale. Fondazione intitolata al porporato che fu Patrono del Smom a due anni dalla sua morte, ha nel logo il motto del suo stemma, “In verbo tuo”. Essa si ispira ai principi etici e morali dello statuto del Smom e alla sua regola: “Tuitio fidei, obsequium pauperum”. Membro del consiglio di amministrazione è il rettore della nuova università cattolica di Tbilisi, Vaja Vardizde. Il primo progetto operativo si occuperà, dal 1° marzo prossimo, di assistenza socio-sanitaria domiciliare per persone malate non autosufficienti e disabili poveri della città di Tbilisi, in collaborazione con l’assessorato dei servizi sociali del municipio. La fondazione - riferisce L'Osservatore Romano - sarà lo strumento migliore per incentivare una presenza istituzionale del Smom in Georgia. Essa costituisce un messaggio, a tutti accessibile, che meglio di ogni altro mostra il volto del cavaliere dell’Ordine di Malta, il quale non opera discriminazioni nel suo servizio ma opera dovunque il bisogno si manifesti.

3 marzo 2014
formaz1La formazione permanente in Italia è stata organizzata nei giorni 11 12 e 13 febbraio presso la casa delle suore del Divino Amore a Roma. In alcuni interventi guidati dal Prof. Tonino Solarino è stato riferito come nell’incontrare occorre: “Mettersi nei panni degli altri”. Tonino  ha inoltre ricordato che, è necessario “ascoltare il cuore dell’uomo”. Altri interventi sono stati guidati dal Prof.  Don. Nello dell’Agli, nei quali è stato sviluppato il tema della Lectio umana e della Lectio divina. Don Nello ha detto che: “Alla Parola di Dio va prestata obbedienza soprattutto nelle nelle lotte della vita quotidiana”. Poi i partecipanti hanno avuto modo di sperimentare il metodo della Lectio proposto. Sono stati tempi necessari nei quali i confratelli, si sono ritrovati insieme per dedicare il loro tempo e condividere. Il secondo guppo di confratelli si ritroverà nei giorni 18, 19 e 20 febbraio.

16 febbraio 2014
Martedì, 11 Febbraio 2014 11:23

Kupang Indonesia: un anno dopo.

visita-InasiaE’ già passato un anno da quel 2 febbrario del 2013  quando fu inaugurata la casa dell’Ordine della Madre di Dio in Indonesia. Oggi, un anno dopo, il P. Generale si eè recato  nuovamente  nell’ isola di Kupang  per  ringraziare Dio  e quei fratelli che anche li’ svolgono il carisma  di san Giovanni Leonardi.  Nella domenica  8 febbraio  il P. Generale ha voluto, in effetti, fossero maggiormente  messo in evidenza  il nostro Fondatore e la radice mariana  che lo distingue. Nella celebrazione dominicale ha regalato  alla comunita’ OMD il reliquario di san Giovanni Leonardi, fatto costruire per il 75 anno della sua canonizzazone.  Il Papa Francesco lo aveva benedetto e venerato il 17 aprile del 2013,  per l’anniversario, e oggi, è  venerato dalla pietà e devozione  della comunità indonesiana. Poi ha voluto regalare un  quadro della Madonna di Guadalupe che il cardinale  di Citta’ del Messico, Mons. Roberto Nivera, aveva  consegnato nelle mani del P. Generale in occasione della sua vista a Messico per l’incontro con i vescovi latinoamericani. Il Padre Generale ha voluto dire con quei due gesti, come aveva scritto nell’editoriale  del notizario n. 172, “state in buone mani: quelle di Maria, di san Giovanni Leonardi e del Papa Francesco. Alla comunita’ religiosa OMD, alla quale si  aggiunto un piccolo gruppo di postulanti, (due),  si è reunita  la comunità Cristiana delle vicinanze con grande gioia a voglia di crescere nel carisma leonardino.

11 febbraio 2014
Per-siriyaI brevi ma intensi canoni della comunità ecumenica di Taizé si intrecciavano con le antiche melodie arabe e greche della Chiesa melchita di Siria. La Chiesa non dimentica la Siria e la sua gente. E invoca la pace e la liberazione dei prigionieri. Una speciale Veglia di preghiera  nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli, davanti all’antica e venerata icona della Madre di Dio particolare protettrice della città di Roma, domenica 9 febbraio ad un anno esatto dal rapimento dei sacerdoti padre Michel Kayyal e padre Maher Mahfouz. L’incontro è organizzato dal Centro per la cooperazione missionaria tra le Chiese e dall'Ufficio per la pastorale delle migrazioni della diocesi di Roma in collaborazione con l'associazione Finestra per il Medio Oriente, la comunità parrocchiale di Campitelli e  la comunità melchita di Santa Maria in Cosmedin.  Accolti dal Vescovo Ausiliare di Roma Centro Mons. Matteo Zuppi e dal Parroco di Campitelli P. Davide Carbonaro, l’arcivescovo Boutros Marayati dell’Arcieparchia di Aleppo e l’Arcivescovo Capucci  emerito di Gerusalemme; insieme all’archimandrita P. Atonios Haddad di Santa Maria in Cosmedin a Roma e i Rettori del Collegio Armeno e Siro Antiocheno. La veglia ha ricordato il vescovo Zuppi : “è una nuova occasione di preghiera in sintonia con Papa Francesco e in profonda unione con tutti i cristiani del Medio Oriente perché non cessiamo di sperare che abbia finalmente termine il conflitto in Siria”. E aggiunge: “Seguendo l'invito di Papa Francesco continuiamo a pregare per la pace e per la liberazione di tutti i rapiti, in particolare dei sacerdoti padre Michel Kayyal e padre Maher Mahfouz a un anno dal loro rapimento avvenuto il 9 febbraio 2013, del vescovo siro-ortodosso di Aleppo, Gregorios Youhanna Ibrahim e del vescovo greco-ortodosso di Aleppo e Iskenderun, Boulos Yaziji, delle suore di Maalula e di padre Paolo Dall'Oglio, missionario gesuita romano. Preghiamo per non dimenticare e per far nostro il gemito del popolo siriano che aspira alla pace”. Durante la celebrazione la toccante testimonianza dell’Arcivescovo Marayati che portando il gemito dei suoi connazionali: “ringrazia il Signore perché in questa chiesa si prega per la pace”. Poi prosegue ricordando che ad Aleppo: “città ecumenica, in questi tempi duri lavoriamo insieme in modo solidale per aiutare le famiglie e in nome di Cristo mettiamo tutto insieme”. Sempre nella nostra città, “abbiamo convissuto con i musulmani, ma i fanatici hanno spaccato il nostro dialogo”. Come riprendere questo dialogo, si domanda Mons. Marayati. Prima del conflitto Aleppo era “un incrocio di culture”, ma “la guerra distrugge, la guerra fa male a tutti e tutti siamo perdenti”. Aleppo, ha ricordato, è stata “la culla del cristianesimo, i seguaci di Gesù qui sono stati chiamati cristiani per  la prima volta”; e prosegue, “questi cristiani oggi stanno andando via!”. “Aleppo la mite” come fu descritta da scrittori e poeti, “la città dei sogni”, ma oggi questi sogni sono infranti. Tuttavia noi crediamo nella pace, ha concluso l’arcivescovo: “crediamo che Dio è con noi e non ci lascerà, noi crediamo nella forza della preghiera”. Congedandosi dall’assemblea promette che dirà ai suoi fedeli e agli uomini e donne di buona volontà: “siete nel cuore di tutti i cristiani!”. Al termine della celebrazione i Vescovi ed una rappresentanza di famiglie siriane e di fedeli hanno pregato davanti all’icona di Santa Maria in Portico.

10 febbraio 2014
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