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Il Vescovo leonardino di Punta Arenas (Cile), S.E. Mons. Óscar Hernán Blanco Martínez, O.M.D., in occasione del 450° anniversario di fondazione dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, ha inviato un videomessaggio augurale al Rettore Generale e a tutti i membri della famiglia leonardina. "Annunciare Gesù Cristo ai nostri fratelli e sorelle che sono relegati nelle periferie territoriali ed esistenziali" questo l'invito del presule. La famiglia leonardina si senta chiamata, sull'esempio del Santo fondatore, ad avere Cristo come misuta di tutto, in qualsiasi mare la "piccola barchetta" si trovi a navigare.

Seguono la trascrizione e la traduzione del video messaggio. 

 

 

Hoy, 1 de septiembre de 2024, llenos de agradecimiento celebramos 450 años de la nacimiento de la Orden de la Madre de Dios. Fundata por San Juan el 1 de septiembre de 1574. Esta es una hermosa y propicia ocasión para agradecer a Dios por el don dado a Juan Leonardi, para servir a su Iglesia.

Una larga historia de vida… llena de rostros humanos, rostros de vida consagrada, de comunidades religiosas, comunidades parroquiales, pastorales, de unidades pastorales. Todas realidades en donde se ha hecho presente el carisma de San Juan Leonardi. Ha sido una historia de hombres y mujeres que se han ido uniendo a este carisma y formando la gran familia Leonardina.

Este evento es un invito a renovar nuestra fè en Jesucristo, nuestro carisma leonardino y  nuestro amor a la Iglesia, tal como lo hizo san Juan Leonardi, junto a sus primeros compañeros y tantos otros hermanos a lo largo de esta historia de 450 años.

Como toda familias, también nosotros tenemos una historia que contar, una caminar que se ha ido abriendo paso entre luces y sombras,  penas y alegría, gozos y esperanzas. Es una historia digna de ser transmitida y testimoniada con nuestra propia vida, el contrario sería archivarla dentro de un corazón cerrado, por el contrario la actitud justa  es la generosidad, la creatividad y la pasión de seguir anunciando a Jesucristo en nuestro tiempo.

Hoy queremos pedirle a nuestra Madre Santísima que nos siga inspirando, para seguir siendo personas siempre listas a anunciar Jesucristo a nuestros hermanos, especialmente a aquéllos che se encuentran relegados en las periferias territoriales y existenciales. Che el don de 450 años de experiencia de servicio sean la fehaciente de la protección de María para seguir “navegando” juntos en esta pequeña barquichuela, donde se encuentra el aroma de la  leonardinidad y la vital y única esperanza de Jesucristo muerto y resucitado.

Desde Punta Arenas, en donde también està presente el carisma leonardino, sobre todo en el anuncio de  Jesucristo como medida de todo, saludo a todos mis hermanos leonardinos, al Padre General, al P. Luigi Piccolo, sucesor de san Juan Leonardi, para nuestro tiempo y a sus Delegados Generales, a todos los sacerdotes, religiosos y laicos leonardinos, todos miembros de esta gran familia.

¡Feliz aniversario! Que Dios nos bendiga y nos ayude a seguir caminando juntos, sigamos siendo sus discípulos y misioneros al estilo de san Juan Leonardi.

¡Muchas felicidades!


Oggi, 1° settembre 2024, celebriamo con gratitudine i 450 anni della nascita dell’Ordine della Madre di Dio. Fondato da San Giovanni il 1° settembre 1574. È un’occasione bella e propizia per ringraziare Dio per il dono fatto a Giovanni Leonardi di servire la sua Chiesa.

Una lunga storia di vita… ricca di volti umani, volti di vita consacrata, di comunità religiose, comunità parrocchiali, comunità pastorali, unità pastorali. Tutte realtà in cui il carisma di San Giovanni Leonardi è stato presente. È stata una storia di uomini e donne che si sono uniti a questo carisma e hanno formato la grande famiglia leonardina.

Questo evento è un invito a rinnovare la nostra fede in Gesù Cristo, il nostro carisma leonardino e il nostro amore per la Chiesa, proprio come fece San Giovanni Leonardi, insieme ai suoi primi compagni e a tanti altri fratelli e sorelle nel corso di questi 450 anni di storia.

Come ogni famiglia, anche noi abbiamo una storia da raccontare, un cammino compiuto tra luci e ombre, dolori, gioie e speranza. È una storia che merita di essere trasmessa e testimoniata con la nostra stessa vita, il contrario sarebbe archiviarla in un cuore chiuso, invece, l’atteggiamento giusto è la generosità, la creatività e la passione di continuare ad annunciare Gesù Cristo nel nostro tempo.

Oggi vogliamo chiedere alla nostra Madre di continuare a ispirarci, di continuare a essere persone sempre pronte ad annunciare Gesù Cristo ai nostri fratelli e sorelle, soprattutto a coloro che sono relegati nelle periferie territoriali ed esistenziali. Che il dono di 450 anni di esperienza di servizio sia la prova della protezione di Maria per continuare a “navigare” insieme in questa piccola barca, dove troviamo l'aroma della Leonardinità e la speranza vitale e unica di Gesù Cristo morto e risorto.

Da Punta Arenas, dove il carisma leonardino è presente, soprattutto nell’annuncio di Gesù Cristo come misura di tutto, saluto tutti i miei fratelli, il Padre Generale, Padre Luigi Piccolo, successore di San Giovanni Leonardi per il nostro tempo e i suoi Delegati Generali, tutti i sacerdoti, i religiosi e i laici leonardini, tutti i membri di questa grande famiglia.

Buon Anniversario! Che Dio ci benedica e ci aiuti a continuare a camminare insieme, a continuare a essere suoi discepoli e missionari nello stile di San Giovanni Leonardi.

Tanti auguri!

 

Pubblicato in 2024

Quest'anno, l'importante ricorrenza dei 450 anni dalla fondazione dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio ci invita a riflettere sulla storia e sull'impatto nella Chiesa e nella società. Ideato nel 1574 da San Giovanni Leonardi, questo Ordine religioso ha saputo mantenere viva la sua missione attraverso secoli di cambiamenti sociali, culturali e politici, continuando a svolgere un ruolo cruciale nella vita spirituale e comunitaria di molti.

L'Ordine nasce in un periodo di grande fermento per la Chiesa Cattolica, segnato dalla Riforma protestante e dalla Controriforma. Padre Giovanni Leonardi, insoddisfatto dell'andamento delle Istituzioni religiose, decise di intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale e di riforma. La sua visione era chiara: formare una comunità di chierici dediti all'educazione religiosa, all'assistenza spirituale e alla predicazione, con un forte legame alla figura della Genitrice di Dio.

L’affidamento alla Madre di Dio e la confidenza che il Leonardi vi riversava sono evocatrici non solo della materna fiducia alla quale deputava le sorti temporanee dei suoi figli, ma lo sguardo gettato sul futuro della nascente Congregazione che, non avrebbe dovuto temere perché posta sotto la protezione di “così gran Signora”. È il biografo Bonafede a consegnarci un episodio di normale quotidianità, divenuto il testamento fondazionale dei Chierici Regolari della Madre di Dio: “Una mattina in particolare celebrando Messa offerì tutto se stesso e tutti i suoi figliuoli presenti e futuri alla Beatissima Vergine Regina degl’Angeli, dicendo che li riponeva tutti sotto le braccia, e sotto il manto suo, e dopoi tornato in sagrestia rivolto al Padre Cesare Franciotti disse a lui, et in lui a tutti gli altri con ardore di parole che non temessero punto, perché esso gl’haveva offerti, e donati tutti alla Regina degl’Angeli, la quale in ogni luogo dove fossero andati haverebbero trovata in loro protettione, et il tutto poi maravigliosamente si haverò” (Bonafede, Vita 200v).

"Vi ho offerti alla Regina degli Angeli, poiché ovunque voi andrete, Ella sarà il vostro rifugio e protezione." Con queste parole, i primi biografi di San Giovanni Leonardi ci offrono una significativa istantanea della fondazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio, avvenuta a Lucca nel piccolo Oratorio di Santa Maria della Rosa il 1 settembre 1574. Successivamente, il Padre Ippolito Marracci, anch'esso originario di Lucca e noto scrittore mariano, tra i discepoli più illustri del Santo di Diecimo, annoterà: "Pose la Vergine Maria tra le fondamenta della sua istituzione". In una lettera indirizzata ai religiosi, egli sottolinea la spiritualità mariana di Leonardi, evidenziando come la preghiera dell'Angelus fosse tra le più gradite al Santo, il quale spesso lasciava che la memoria dell'Incarnazione illuminasse la sua mente e il suo cuore. Tra le giaculatorie a lui care vi era quella che, richiamando le parole del Cantico dei Cantici (1,3), esprimeva il profondo desiderio di seguire Cristo, partendo dal discepolato di Maria: "Attirami a te, o Madre Santa".

Da queste brevi annotazioni risulta evidente che la Vergine Maria rappresentò per Padre Giovanni la sua vera dimora, il luogo in cui egli sperimentò l'indissolubile primato di Cristo nella sua vita e l'appassionato amore per la Chiesa, immacolata e ferita. Se egli amava ripetere ai suoi confratelli: "Abbiate Cristo davanti agli occhi della vostra mente e misurate con Lui le cose", è evidente che alla "scuola" della Madre di Dio dovette la sua capacità di riflettere profondamente su tali verità nel cuore (Lc 2,51). La sua esistenza si trascorse "tra le Case di Maria".

Se da un lato Leonardi scelse di porre la sua dimora in colei che, nel suo grembo immacolato, aveva accolto l'Altissimo, la sua vita non fu soltanto influenzata dalla presenza di Maria; egli, simile all'apostolo Giovanni, la considerò tra le realtà più preziose della sua esistenza (cfr. Gv 19,27). Fin dalla gioventù, nel piccolo borgo di Diecimo e nella vicina frazione di Villa Basilica, nel silenzio delle antiche pievi dedicate all'Assunta, pose Maria quale custode della sua castità, scegliendola come sua celeste Patrona e, successivamente, dell'Ordine. Da giovane sacerdote, egli comprese che le istituzioni guidate dallo Spirito erano il riflesso del "sì" incondizionato pronunciato da Maria per la salvezza dell'umanità.

La prima regola che egli tracciò per i suoi compagni fu l'obbedienza, intesa come la capacità di porre mente e cuore alla volontà di Dio, servendolo in modo radicale. Quasi a voler confermare il suo desiderio di dimorare presso la Vergine e di costruire in mezzo agli uomini una casa per Lei.

Da Maria – scrive in una lettera l’Arcivescovo di Potenza, Davide Carbonaro - la nostra famiglia religiosa apprende quella compassione evangelica che indirizza la vita comune e il servizio apostolico nella Chiesa. Il Leonardi in uno dei suoi sermoni parlò proprio di “viscere della Madre”. In questa immagine profondamente umana, ma chiaramente evangelica, appare evidente l’unione di Maria con il corpo di Cristo. Sotto la croce, nel compimento del mistero pasquale lei è un tutt’uno con il Figlio. Allo stesso modo, nella Chiesa, “con viscere di Madre” è un tutt’uno con i figli del suo Figlio”.

Il Santo Padre Francesco, nel recente messaggio del 29 giugno, ha invitato i Chierici della Madre di Dio e i fedeli a loro vicini a promuovere la pace nella costruzione di comunità riconciliate e riconcilianti: “La vostra vita fraterna sia opera di evangelizzazione, segno efficace del mandato di Cristo all’amore vicendevole e gratuito, via maestra per mostrare l’appartenenza a Cristo e unica via per la pace perfetta e duratura”.

Oggi, a 450 anni di distanza, - affermano l’Arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, e il Rettore Generale O.M.D., Antonio Piccolo - ringraziamo il Signore per questa piccola barchetta che dalle mura di Lucca è giunta in diverse parti del mondo: in Europa, in America latina, in Africa e in Asia. I frutti sono stati abbondanti, maturi e dolci: in 450 anni di vita dell’Ordine tra i Leonardini non sono mancati vescovi, letterati, scienziati, teologi, catechisti, predicatori, missionari, archeologi, musicisti, che hanno offerto un contributo alla Chiesa e al mondo. Tanti religiosi e preti, consegnandosi a Dio e lasciando fare a lui, in una sottomissione piena di obbedienza, hanno offerto una testimonianza di come è possibile vivere il Vangelo ed essere felici. Ringraziamo il Signore anche per tutti i fratelli e le sorelle laici che hanno accolto con gioia la possibilità di vivere e lavorare nelle opere e istituzioni diverse e sempre nuove che l’Ordine ha compiuto, collaborando alla fatica e alla gioia di evangelizzare e partecipando di uno stesso carisma. Essi sono – ieri e oggi – come una sola famiglia con i religiosi dell’Ordine”.

Pubblicato in 2024
Mercoledì, 18 Aprile 2018 17:25

Il pellegrinaggio verso la Santità

Canonizzazione.pellegrini.1FESTEGGIAMENTI PER LA CANONIZZAZIONE DI S. GIOVANNI LEONARDI A FOSCIANDORA: 18 SETTEMBRE 1938

P. Domenico Cipollini, OMD,  ci Racconta

 Fin da ragazzo mi sentivo attratto alla vita sacerdotale .La chiamata interna crebbe con la presenza dei  nostri Chierici  di Migliano  al mio paese natale Vagli Sotto (Lucca) in occasione del 25° di sacerdozio del mio parroco  Don Pilade Guerrini: era il 22 febbraio del 1934

Rimasi colpito dalla serietà e compostezza di quei chierici  che già indossavano  la veste talare . E poi il servizio all'altare fatto con decoro  e amore mi attraevano,  ed io rimuginavo dentro di me: anche io voglio essere come loro.

Mi  colpì in modo particolare un chierico bassotto dai capelli rossicci. Quando sono entrato in Collegio l' ho rivisto cresciuto e siamo diventati amici fino al punto di seguirlo poi in Cile. Quel ragazzo, cresciuto,    era Padre Mario Feroci. 

Il  mio parroco vedeva in me segni di  vocazione sicura e mi insegnava il latino  e l' italiano per tenermi pronto per il possibile ingresso al Collegio di Migliano. Don Guerrini conosceva bene quei Religiosi ,ai quali indirizzò tutta la documentazione per essere accolto come aspirante.

La mia richiesta fu subito esaudita ed   io non vedevo l'ora di entrare o almeno di poter parlare quanto prima con il Rettore di allora, il Padre Nicolta d'Amato. Questa 'occasione si presentò con i festeggiamenti  che si tenevano   al Santuario della Madonna della Stella per la recente canonizzazione di  S Giovanni Leonardi .

In molte  parrocchie della Garfagnana furono inviati  dei manifesti con il programma dei solenni festeggiamenti . I nostri Sacerdoti del  Santuario della Stella da anni aiutavano i  vari parroci con i differenti ministeri pastorali,  compresa la devozione al Santo canonizzato da poco .

La festa veramente solenne  culminava  il 18 Settembre 1938 con la celebrazione del pontificale presieduto dal cardinale Ermenigilo Pellegrinetti . Dai vari  paesi accorrevano  gruppi parrocchiali, comitive spontanee e  singoli fedeli: Per  tutto il giorno le  arterie stradali che collegano al Santuario erano piene di fedeli. I canti di quelli che erano arrivati sulla collina si incrociavano con i pellegrini della valle: era una sinfonia di gioia.

Io e mia madre ci organizzammo da soli: a me premeva tanto rivedere quei chierici e parlare  con il Rettore di allora per presentarmi come nuovo aspirante  della comunità .Di buon mattino partimmo da Vagli Sotto con la corriera per Castelnuovo e poi a piedi fino Santuario: la voglia e la gioia superavano la fatica.

Con mia madre ci trovammo  immersi a una folla che  saliva verso il Santuario: tutti eravamo contenti di camminare  insieme, di cantare, di invocare e acclamare .

In  mezzo a tanta gente  io ero felice e mi ritenevo fortunato come uno che per la prima volta entra in una  nuova casa. dove mi aspettavano confratelli  con i quali  avrei condiviso tutta la vita. il piazzale del Santuario e del Collegio era un tappeto di gente. Molti stavano appollaiati sui poggi , sui sentieri .

Gli addobbi fatti di stoffe pregiate decoravano  non solo la chiesa ma tutto l'altare esterno situato davanti il portone di casa . Dentro la chiesa troneggiava una grande tela raffigurante S Giovanni Leonardi nella gloria dei Santi con la protezione della Madonna. . Il quadro della Madonna della Stella si trovava ancora sull'altare laterale. La scola cantorum era posizionata al lato destro del Santuario:   mi è rimasto impresso   nella mente e nel cuore  il canto latino "Exultate iusti in Domino"  a varie voci. Mi  sentivo felice  dietro quelle note che poi imparai bene nel Collegio. Io non  provavo stanchezza a stare tutto il tempo in piedi: tanto è vero che mia madre rimase  ammirata della mia attenzione e gioia.

            Dopo il pontificale i vari gruppi si sono sparpagliati nei vicini poggi e prati per il loro picnic.  Io con mia madre e qualche parente  ci siamo recati al ponte  di Ceserana da una  una famiglia conosciuta dove abbiamo consumato il nostro pasto . Mentre che stavamo li' abbiamo visto altri gruppi arrivare con il treno per salire al Santuario . Un gruppo numeroso era quello di Diecimo, paese natale del Santo appena canonizzato.

 L'entusiasmo di quei pellegrini mi spinse a risalire : volevo assolutamente rivedere e parlare con il Rettore per esprimergli la mia   di essere stato ammesso al Collegio. Dentro la così detta "galleria" (corridoio che collega il Collegio alla chiesa santuario)  vedevo un via vai di chierici. molto indaffarati. Ho chiesto a più di qualcuno di loro che volevo parlare con il P Rettore; ma ognuno mi rispondeva che egli era molto  occupato. Allora capii che quello non era il momento adatto, per cui con mia madre facemmo ritorno a Vagli Sotto. Però io  portavo a casa un bagaglio di entusiasmo sacro.

 Il  mio ingresso al Collegio di Migliano avvenne il  3  novembre del  1938, anno speciale  per la canonizzazione di S Giovanni Leonardi e anno  fortunato  per me:  mi ha dato l'occasione di stare nell'Ordine della Madre di Dio, da lui fondato ..

Ora che sono passati 80 anni da quel giorno , tutto mi ritorna nella mente  e ne ringrazio il Signore insieme al nostro Fondatore. Lo preghiamo che dal cielo continui a guidare la nostra famiglia religiosa dell'Ordine della Madre di Dio e interceda  per tutti i suoi devoti .

P. Domenico Cipollini
Napoli 01 Marzo  2018


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Pubblicato in 2018

80Messa.ReliL’Omelia 17 aprile 2018

80° Canonizzazione di S. Giovanni Leonardi

Se ci guardiamo intorno possiamo dire che la storia, l’arte, la bellezza che appunto è vicino a noi, ci guardano e magari un po’ ci sfidano. Se ci guardiamo indietro troviamo nella salma nel corpo del nostro Santo Fondatore quel mistero di amore di Dio che ha appunto preso possesso attraverso i doni dello Spirito Santo della sua vita e ne ha fatto una vita splendente di santità.

Se guardiamo alla nostra storia, vediamo appunto come questo fermento è cresciuto pian piano, si è diffuso proprio secondo la volontà del Fondatore fino ad arrivare in terre lontane e fino ad arrivare a tante persone, a tanti fratelli, a coloro che sono consacrati dentro la vita religiosa e anche ad altri che respirano lo stesso dono di Dio attraverso la nostra presenza, attraverso la nostra predicazione, attraverso la nostra testimonianza.

Ebbene, oggi è una giornata certamente da ricordare perché il Signore si manifesta con le nostre capacità, secondo le nostre capacità: si  manifesta nel tempo, e nel tempo ha rivelato la santità di Giovanni Leonardi, una rivelazione che come sempre poi si espande, si moltiplica attraverso il tempo e attraverso la nostra risposta e la nostra partecipazione.

Io vorrei arrivare appunto a questo momento nel quale dire un grazie profondo al Signore perché riconosciamo la sua mano nella vita del Fondatore, la riconosciamo perché nonostante tutti gli ostacoli che gli sono stati messi davanti lui ha superato ogni barriere e sempre si è fidato di Dio, messo nelle sue mani come strumento nelle mani del Signore. Questo è il riconoscimento che Il Signore non si lascia intimorire, non si lascia fermare dalla nostra umanità spesso fragile, a volte cattiva, che tende attraverso l’opera del diavolo, o anche attraverso la nostra povertà a impedire la crescita del Regno.

Ecco, nel nostro Fondatore si è rivelata la misericordia del Signore e la sua potenza, e di questo noi lo ringraziamo profondamente perché in questo modo ha dato alla Chiesa uno stimolo forte ad andare oltre.

Allora vogliamo domandarci qual è il nostro ruolo oggi dopo 80 anni dalla sua canonizzazione?

Cosa c’è di nuovo nella nostra famiglia religiosa, cosa c’è di antico, cosa c’è che continua, che continua e che cresce, sviluppa i doni che il fondatore ha seminato? I germi di santità che ha posto nel popolo di Dio.

Credo la prima risposta debba essere quella di noi religiosi, di noi consacrati, la prima risposta  debba essere necessariamente uno scavo dentro di noi, personalmente e dentro le nostra comunità per trovare lo spirito iniziale, quello della sorgente.

Forse ci accorgiamo che c’è un grande lavoro da fare, grande lavoro che faremo insieme, come comunità ma è altrettanto importante che lo facciamo come singoli, individualmente, che noi ci confrontiamo con il nostro Fondatore e chiediamoci se il nostro apporto alla vita della comunità è quello che lui desidera, è  nella sua linea, se la nostra presenza dentro una comunità sé una presenza costruttiva, una presenza che offre stimoli, che offre aiuto, che dà sostegno, che appunto incoraggia coloro che fossero in difficoltà nella comunità …. Credo che questo discorso della vita comune sia proprio per la storia della vita religiosa sia il primo punto per la storia della nostra comunità, perciò vi invito a pensarci un po’, a parlarne un po’.

A cosa ci chiama il nostro Fondatore? Al dialogo, a un impegno, a un confronto che è l’impegno peraltro sempre apprezzabile in un presbitero diocesano?? Sentiamo primariamente e direi totalmente questa gioia profonda dell’appartenenza alla vita religiosa, a san Giovanni Leonardi, questo credo debba essere prima, rendere la comunità un luogo di incontro di confronto, di crescita.

E poi guardiamo anche al di fuori, guardiamo al di fuori come il vangelo, come la prima lettura ci hanno ricordato e come sappiamo anche i testi eucologici, che ci hanno ricordato di questo suo grande desiderio di annunciare la parola dappertutto, di portare ai confini della chiesa, i confini del regno un po’ più avanti,  un po’ oltre.

Allora domandiamoci se noi appunto stiamo facendo questo cammino, se siamo fedeli non soltanto perché ci sono comunità nelle varie nazioni. Chiediamoci se dentro ogni comunità dove siamo, stiamo facendo questo processo, se noi accettiamo questo processo di crescita, se noi accettiamo di andare un po’ oltre, se non ci fermiamo dentro quello che è al sicuro...

Certamente c’è il dono di Dio, ma c’è anche la nostra risposta. Appunto, abbiamo sentito da S. Paolo, siamo amministratori, e dobbiamo seguire le indicazioni che ci sono state date, ci è stato consegnato un tesoro, e dobbiamo farlo crescere come i talenti del vangelo, perché questo tesoro sia sempre più ricco, per farlo sempre più bello, più attraente perché  esprima sempre più la gioia della santità

Noi abbiamo, oltre il santo Fondatore, abbiamo altri personaggi nella nostra storia, abbiamo quelli che aspettano il processo appunto di beatificazione ma credo che ne abbiamo molti di più e Dio li ha riconosciuti come buoni servitori del regno e della parola.

Dobbiamo camminare dietro queste orme, dobbiamo seguire questi esempi splendidi che abbiamo avuto di dedizione, di totale dedizione al regno di Dio, alla vita religiosa, alla chiesa.

Questa deve essere la nostra gioia, la nostra vera gioia, quando diciamo al Signore sono povero sono limitato ma quello che sono lo voglio vivere davanti a te, lo voglio impegnare, lo voglio  mettere come risorsa a servizio della chiesa.

Fratelli e sorelle, 80 anni di canonizzazione, sono un traguardo. Ma cosa sarà ai 100 anni? Ma nel frattempo ci sono tutti i giorni, e tutti i giorni devono essere riempiti dello spirito del Fondatore, deve esser profumo che si espande e che è la sua presenza, la presenza della chiesa che è misericordiosa, che accoglie come Dio è misericordioso.

Veniamo qui alla intercessione di san Giovanni Leonardi e alla mediazione della Vergine Maria, proprio in questa chiesa dove abbiamo l’immagine di Santa Maria in Portico, proprio questa chiesa, per questo motivo è luogo dello spirito, per noi, che non possiamo dimenticare un luogo dove tante volte il Fondatore è stato prostrato in ginocchio. A lei, alla Madre del Signore, chiediamo di fare da madre ancora una volta, alla nostra vita religiosa, chiediamo a lei di darle quella unità, quello spirito di famiglia che lei sa conservare.

Il nostro grazie dal profondo del cuore per tutte le vostre presenze e anche per la presenza di tanti altri confratelli che magari stanno pregando come noi. Questo è il nostro piccolo grazie, ma viene dal profondo del cuore e allora diciamo al Signore che lo faccia crescere dentro il nostro cuore fino alla sua pienezza, quella della santità alla quale il Signore ci chiama.

(P. Vincenzo Molinaro).



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Pubblicato in 2018
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