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Con Cristo
misurate le cose
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Si svolgerà sabato 16 marzo a Roma Sala Baldini Piazza Campitelli 9, l’annuale assemblea dei soci Essegielle, l’ONLUS che si ispira all’esperienza solidale del’Ordine e che costituisce una rete di conoscenza e di risposta fattiva alle emergenze dei paesi in via di sviluppo. Tra le iniziative proposte dall’Associazione in Italia quella del 5Xmille. 21 febbraio 2013
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Essegielle
“Le nostre Chiese siano centri animatori di vita liturgica e sacramentale secondo la spiritualità dell’Ordine” (Costituzioni OMD, 127). A partire da questa breve sintesi che possiamo definire a tutti gli effetti “carismatica” che il 19 ed il 20 febbraio 2013 il P. Generale ha radunato i parroci italiani OMD, per valutare “lo stato carismatico” della presenza pastorale OMD in Italia. Nelle settimane passate i consigli pastorali insieme al parroco e ai religiosi hanno potuto rispondere ad un questionario che filtrava la vita apostolica OMD in italia a partire da cinque dimensioni che nella loro unitarietà come ha avuto occasione di affermare il P. Generale, costituiscono il perno irrinunciabile sul quale si innesta l’agire ecclesiale del chierico regolare della Madre di Dio. Si tratta della:“Dimensione del Kerigma”, ovvero l’annunzio del Vangelo; della “Dimensione liturgica” la regola del celebrare la fede annunciata per la quale incontriamo il Cristo risorto; la “Dimensione della Diaconia”, la fede visibile nell’agire operoso e solidale; la “Dimensione della Koinonia”, la capacità di tessere, animare e vivere relazioni di comunione radicate non nell’individuo ma in Cristo; infine la “Dimensione del Carisma” più specifica che arricchisce la Chiesa per lo stile e la vita scaturita dal dono di San Giovanni Leonardi. I Padri radunati hanno potuto “vedere e giudicare” i dati pervenuti in prospettiva di ulteriori incontri che metteranno in luce, come chiesto dal 110° Capitolo Generale: “Un modo leonardino di vivere oggi la pastorale”. 21 febbraio 2013
Davanti a Dio mentre ci rivela la nostra verità e creaturalità. Con queste parole P. Francesco Petrillo Rettore Generale dell’Ordine ha iniziato la Quaresima a Santa Maria in Campitelli. Con l’austero segno delle ceneri ha ricordato: “che l’uomo è chiamato a vivere, ad agire ‘davanti a Dio’: è questa la posizione che impedisce all’uomo di ricadere in quel nulla da cui è stato tratto.
Gesù ci dice quale è il punto in cui le due vie, la via della menzogna e la via della verità, divergono: è quel momento della sua vita in cui l’uomo decide se vivere e agire ‘davanti agli uomini’ o ‘davanti a Dio’.
Come avete sentito Gesù contrappone un ‘davanti agli uomini’ ed un ‘davanti a Dio’. E’ questa contrapposizione che deve attirare la nostra attenzione, perché essa ci rivela che la nostra vita ha due possibilità radicalmente opposte di realizzarsi: o ‘davanti a Dio’ a ‘davanti agli uomini’. Può assumere una delle seguenti due direzioni fondamentali contrarie: ‘verso Dio’ o ‘verso l’uomo’.
Che cosa significa vivere ‘davanti agli uomini’? rinchiudere il senso e l’orientamento della propria esistenza dentro l’orizzonte del tempo e delle vicende umane: ‘per essere lodati dagli uomini’, dice il Signore. Vivere davanti agli uomini significa restringere quel desiderio immenso di felicità che dimora in ciascuno di noi, alla scelta dei beni mondani: carriera, scienza, piaceri, ricchezze.
Che cosa significa vivere ‘davanti a Dio’? mettersi in rapporto con Dio [e questo è il dono della Grazia], e vivere per Lui. In Cristo, Egli ha avuto una tale misericordia per ciascuno di noi da consentirci di entrare in un rapporto diretto, immediato con Lui. ‘E il Padre tuo che vede nel segreto’, dice Gesù. Che meraviglia cari fratelli! Dio ha voluto aver a che fare con ciascuno di noi, e ci dona la possibilità di entrare in una relazione immediata con Lui.”.
13 febbraio 2013
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Omelia del Rev.mo P. Generale P. Francesco Petrillo in occasione del Mercoledì delle Ceneri
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Homilía del Padre General
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Il Papa ha annunciato oggi la sua rinuncia al ministero petrino. Questa la sua dichiarazione stamani durante il Concistoro per tre canonizzazioni.
"Carissimi Fratelli,
vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino.
Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando.
Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.
Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice.
Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti.
Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice.
Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio."
11 febbraio 2013
Si sono compiuti cento anni dalla consacrazione della Chiesa di san Carlo a Monaco (Principato) avvenuta il 9 novembre 1912 per le mani del Vescovo J.C. Arnal du Curel. Dedicata nel quartiere di Montecarlo al Santo patrono San Carlo Borromeo, la chiesa fu edificata e aperta al culto il lunedì di Pasqua 26 marzo 1883 e fu elevata a parrocchia il 15 marzo del 1887. Ma è nel 1873 che il Principe Carlo III ricevette la lettera di P. Quirici Rettore generale dell’Ordine della Madre di Dio e, dopo il permesso accordato dal Beato Pio IX, chiese al Principe di aprire una casa dell’Ordine e ne ricevette benevola risposta. Il primo religioso ad essere accolto dal Principe di Monaco, dall’Abate Theuret e dal parroco Ramen dell’unica parrocchia di Monaco Saint Nicolas, fu nel 1875 P. Sante Sorini (1840-1905). Immediatamente nominato vicario parrocchiale, ebbe il compito di sostenere spiritualmente coloro che lavoravano per la costruzione del nuovo quartiere di Montecarlo e che alloggiavano nelle baracche. Ed è in questo quartiere che fu edificata la Chiesa di san Carlo ed offerta dal Principe ai Chierici della Madre di Dio. Gli altri religiosi leonardini giunsero nel 1877 e si istallarono provvisoriamente a Monaco-Ville presso la casa di M. le Comte Gastaldi ed il P. Sorini venne nominato superiore della comunità. Conquistò subito la stima degli abitanti di Monaco-Ville ed il suo intervento fu decisivo per la richiesta presso la Santa Sede dell’autonomia religiosa del Principato ricevuta in seguito dal papa Leone XIII il 15 marzo 1887 con la bolla Quemadmodum sollicitus. Così, l’Abazia nullius è eretta in Diocesi di Monaco dipendente da Roma e Mons. Theuret, finora amministratore, diviene primo vescovo di Monaco. La bolla inoltre affida all’Ordine in perpetuum la parrocchia di san Carlo, mentre i padri per riconoscenza si impegnano ogni anno ad offrire al Principe di Monaco per la festa della Presentazione un cero debitamente ornato e nella domenica delle Palme un ramo decorato. Il 10 ottobre 1887 il Vescovo Theuret erige la parrocchia di san Carlo e nomina P. Sorini primo parroco della stessa. In questo anno la prima comunità leonardina per esigenze di apostolato, lascia l’alloggio alla Rocher e si stabilisce nella Villa des Roses a Montecarlo. Ma solo il 1 luglio del 1900 i padri si stabiliranno nella nuova casa. Intanto nel 1891 padre Sorini era stato nominato canonico della Cattedrale di Monaco ed in questo stesso anno eletto Superiore Generale dell’Ordine. Egli tornerà spesso come visitatore dei suoi religiosi nella parrocchia di san Carlo e vi muore nel 1905 dove ancora oggi riposano le spoglie mortali. Gli succederà P. Francesco Accica (1854-1933) il quale era entrato nell’Ordine nel 1870. Ordinato sacerdote nel 1877 ricevette l’ubbidienza dai superiori per recarsi a Monaco in aiuto al P. Sorini. Scelto come segretario dal Vescovo di Ventimiglia lo sarà anche del primo vescovo di Monaco. Nominato maestro delle cerimonie e cappellano del Principe sarà parroco di San Carlo per 44 anni fino alla morte avvenuta nel 1933. Altra figura di rilievo nella comunità leonardina di Monaco fu il P. Donato Giannecchini (1837-1919) il quale inviato a Monaco nel 1881 come prefetto dei giovani aspiranti e Maestro dei novizi ebbe l’ufficio di Cancelliere del Vescovo (1891-1919) e per indulto del Pontefice nominato canonico della cattedrale di Monaco e pro-vicario generale. Muore a Montecarlo nel 1919. Dopo la morte di P. Accica viene nominato amministratore di San Carlo P. Giacomo Gazzano (1871- 1939) uomo di cultura e spiritualità già parroco di Santa Maria in Campitelli a Roma, incontrerà notevoli difficoltà nella Diocesi, perché il clero diocesano spingeva per avere in possesso la Parrocchia. P. Gazzano lascerà San Carlo nel 1935 e verrà presentato come Parroco P. Luigi Frolla monegasco e P. Ector Picard come vicario. Il Vescovo Clément si opporrà nel concedere la parrocchia ai suddetti religiosi e chiede al Generale del tempo e alla Santa Sede di soprassedere per qualche tempo alla richiesta della bolla leonina che lega in perpetuo la parrocchia all’Ordine. Tale ostilità del Vescovo metterà in serie difficoltà la piccola comunità del Principato. Le pressioni presso la Santa Sede operate dal presule ottennero la nomina a parroco di San Carlo nel 1935 al P. André Laurens già curato di San Paolo, noto ai padri di Roma e amico del Principe. Le difficoltà belliche acuiranno la separazione tra la parrocchia di Monaco e la curia generalizia di Roma. La parrocchia inoltre, si accomodò al nuovo parroco che era francese e molto vicino al Principe. Col passare del tempo la vita divenne difficile per i due religiosi rimasti ma anche il dialogo tra il vescovo di Monaco e Campitelli. Nel 1950 il Principe Ranieri III in visita a Roma, espone al pontefice Pio XII la questione della Parrocchia di Montecarlo e il papa gli assicura una pronta soluzione del problema incaricando il Sostituto della Segreteria di Stato Mons. Tardini. L’incontro di Tardini con un suo vecchio amico il P. Tucker degli Oblati di San Francesco di Sales fondati dal Beato Louis Brisson (1817- 1908), meritò a questa Congregazione la Parrocchia di San Carlo, la presenza degli Oblati per volere del Papa sarebbe stata confermata ogni 10 anni. 6 febbraio 2013
Nella recente visita fraterna del P. Generale in India, è stato benedetto il nuovo edificio scolastico nel nostro campus seminario a Samyapuram. Il P. Generale ha ricordato che la decisione di costruire una scuola in India è stata presa nel Capitolo Generale, ha affermato il Delegato P. Lourdu: “al fine di consentire una sicurezza economica per la Delegazione.Ora, il progettoè quasi realizzato ed il P. Generale ha chiesto al corpo docenti di offrire la formazione migliore equalificato per i bambini che vengono a studiare nella nostra scuola”. Inoltre, ha ricordato la generosità dei benefattori e ha chiesto ai sacerdoti indiani e seminaristi di pregare quanti con generosità contribuiscono al bene dell’Ordine. Infine Il delegato in India ha ringraziato il P. Generale, il suo Consiglio, e quanti hanno operato per la realizzazione del progetto.
6 febbraio 2013
Si è rinnovata sabato 2 febbraio la tradizionale memoria del patrocinio di Santa Maria in Portico sulla città di Roma. La festivitàè stata inaugurata dal solenne canto dei vespri presieduti da Mons. Pietro Bongiovanni Prefetto. Nei giorni festivi numerosi fedeli hanno avuto accesso al trono dell’altare maggiore dove è conservata la miracolosa immagine di Santa Maria in Portico. Prima dell’Eucarestia presieduta da S. E. Mons. Ennio Appignanesi Arcivescovo emerito di Potenza, una delegazione del Sindaco di Roma ha rinnovato il tradizionale gesto dell’omaggio floreale. 4 febbraio 2013
Con un incontro musicale in Sala Baldini domenica 3 febbraio è stata inaugurata l’Associazione musicale la Cantoria. L’Associazione diretta dal Maestro Vincenzo di Betta e patrocinata dall’Ordine ed in collaborazione con il Centro Studi OMD, nasce con l’intento di tutelare e far conoscere il patrimonio musicale OMD. Il patrimonio culturale documentario, di altissimo valore storico, oltre che religioso, conservato presso l’Archivio dei Chierici Regolari della Madre di Dio (OMD) e la Biblioteca Mater Dei, a Roma, comprende al suo interno anche un fondo musicale. Il fondo è costituito da manoscritti e stampe musicali di pregio, degni di grande considerazione, da un punto di vista archivistico, musicale e musicologico. Il materiale di proprietà della comunità religiosa dei Chierici Regolari della Madre di Dio fondata da San Giovanni Leonardi (1541-1609) era in uso per le attività liturgia, le accademie musicali e gli oratori come la tradizione dell’Ordine rileva fin dalle sue origini (1574). In effetti, esso comprende non soltanto opere sacre, ma anche secolari perlopiù provenienti dalla Casa sopressa di Monaco (Principato) nella metà del XX sec. E’ a seguito di tale circostanza che ritroviamo conservati nell’archivio musicale diversi volumi miscellanei di ariette francesi, curati da stampatori ed editori francesi, soprattutto parigini, della fine del XVIII secolo. Il fondo comprende circa 150 unità archivistiche di manoscritti musicali, per la maggior parte del XVIII secolo, di musica sacra e profana. Per la musica a destinazione liturgica è doveroso citare le numerose composizioni di Padre Francesco Giovannini, della metà del Settecento, che fu Prefetto della musica, ma anche opere di Giuseppe Iannacconi, Salvatore Meluzzi, Gaetano Capocci, compositori insigni di musica liturgica nel XIX secolo a Roma. Il fondo dei manoscritti comprende anche copie ottocentesche di opere di Saverio Mercadante, Giuseppe Anfossi, Domenico Cimarosa.
La festa della Presentazione del Signore al Tempio è stata scelta come il giorno più opportuno per inagurare la prima casa dell’Ordine della Madre di Dio in Indonesia.
Il giorno anteriore, il Padre Generale P. Francesco Petrillo insieme ai due confratelli omd indiani, destinati a questa missione, Padre Justino e il diacono James, hanno fatto visita al Vescovo di Kupang, per ottenere la sua benedizione e per presentargli il nostro carisma e lavoro apostolico nella sua Diocesi. Il vescovo si è mostrado assai benevolo verso i religiosi e si è interessato a conoscerli meglio con il tempo. Lo stesso giorno abbiamo salutato la comunità dei Missionari dei Sacri Cuore di Gesù e Maria, fondato da San Gaetano Errico, che nel loro seminario hanno accolto il primo sacerdote leonardino per un semestre e li abbiamo ringraziati dell’ospitalità ricevuta e del fraterno appoggio che ci è stato dato.
Il due febbraio si siamo spostati nella nuova casa di affitto che abbiamo sistemato nel migliore modo possibile, nonostante le difficoltà che si presentano ogni volta che si apre una nuova missione. I due giovani indiani OMD: P. Justino e il diacono James si sono molto adattati e contenti di essere i primi pionieri di quest’opera che lo Spirito ci ha mostrato in questo splendido Paese di 14.000 isole e di molte difficoltà religiose e sociali.
Il Padre Generale ha detto nel suo intervento durante l’atto di benedizione della casa religiosa, che noi siamo come i due piccioni che Maria e Giuseppe portano in dono per riscattare quel bambino. È vero, siamo poveri come Maria e Giuseppe. Non hanno altro che offrire due piccoli piccioni. Eppure sono stati sufficienti per dire a Israele che quel bambino è veramente la gloria del suo popolo, la luce del mondo. Al loro piccolo gesto di recarsi al tempio, hanno scatenato una rivoluzione così potente che i veri poveri d’Israele abbiano visto la luce in quel bambino. Che veramente l’arca è in mezzo al suo tempio, non più come cassa preziosa che portava i doni del Signore, ma il Signore stesso è entrato nel suo tempio.
I nostri due piccoli “piccioni”, P. Justino e diacono James, hanno lo stesso compito: di offrirsi in riscatto perchè avvenga il riconoscimento del Signore per la loro vita di consacrati nell’ Ordine di san Giovanni Leonardi e portare Cristo in mezzo al tempio che è l’Indonesia.
Alla cerimonia si sono uniti i nostri più cari amici: il provinciale dei Clarretani, i Padri del seminario dei missionari dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, il noviziato delle suore del Preziossimo Sangue di Gesù. Anche con loro abbiamo detto grazie al Signore per il dono della Vita Consacrata che propio il due febbraio si celebra.
Con un piccolo rinfresco, abbiamo detto a tutti i partecipanti, che la nostra fraternità è aperta e cordiale come loro ci hanno dimostrato in questo semestre.
Voglia la Vergine Madre di Dio, a cui è affidata questa piccola casa dell’Ordine di san Giovanni Leonardi, vegliare su chi entra in questa comunità in modo che siano come Lei, Giuseppe, Simeone e Anna, che lodino perchè il Signore chi ha visitato.
3 febbraio 2013
“Nelle gioie e nelle afflizioni del tempo presente” non dubitate che “la kenosi di Cristo è già vittoria pasquale”. Lo ha detto Benedetto XVI nell’omelia alla Messa celebrata questo pomeriggio nella Basilica vaticana, nella festa della Presentazione del Signore. Oggi è anche la XVII Giornata mondiale della Vita Consacrata e ai religiosi e alle religiose presenti, il Papa ha rivolto un invito ad alimentare la fede e a non unirsi "ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni".Ai consacrati presenti Benedetto XVI ricorda che con i molteplici carismi di vita contemplativa e apostolica cooperano alla missione della Chiesa nel mondo e rivolge tre inviti. Prima di tutto, ad alimentare la fede, a fare memoria “del ‘primo amore’ con cui – dice - il Signore Gesù Cristo ha riscaldato il vostro cuore”. Da questo incontro d’amore, nell’adorazione, “voi lasciate ogni cosa per stare con Lui e mettervi come Lui al servizio di Dio e dei fratelli”. Quindi, l'esortazione ad una fede "che sappia riconoscere la sapienza della debolezza" : “Nelle gioie e nelle afflizioni del tempo presente, quando la durezza e il peso della croce si fanno sentire, non dubitate che la kenosi di Cristo è già vittoria pasquale”. “Nelle società dell’efficienza e del successo”, prosegue il Papa, la vostra vita segnata “dalla debolezza dei piccoli, dall’empatia con coloro che non hanno voce, diventa un evangelico segno di contraddizione”. Infine, l’invito a rinnovare la fede che “fa essere pellegrini verso il futuro”. La vita consacrata è infatti pellegrinaggio alla ricerca di un Volto che talora si manifesta e talora si vela: questo sia l’anelito costante del vostro cuore nei piccoli passi quotidiani e nelle grandi decisioni: “Non unitevi ai profeti di sventura che proclamano la fine o il non senso della vita consacrata nella Chiesa dei nostri giorni; piuttosto rivestitevi di Gesù Cristo e indossate le armi della luce – come esorta san Paolo – restando svegli e vigilanti”. 2 febbraio 2013
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Omelia del Papa 2 febbraio 2013
Altro...
“Credo lo Spirito Santo che è Signore e dà la vita”. E’ a partire dal contenuto di queste parole dell’articolo di fede che il Prof. Salvatore Martinez, Presidente del Rinnovamento nello Spirito, ha condotto giovedì 31 gennaio la Catechesi nella Chiesa romana di Santa Maria in Portico in Campitelli. L’incontro organizzato dalla I e II prefettura della Diocesi di Roma è stato guidato dal Vescovo Matteo Zuppi Ausiliare per il settore Centro. “Strategica” la posizione di questa chiesa e della Catechesi oggi svolta nel cuore della Città di Roma. Così ha esordito il Prof. Martinez, ricordando che del dono dello Spirito “il grande sconosciuto”, dovremmo farne “un racconto continuo”. Ed è proprio su questo andamento narrativo e ricco di citazioni della Parola e del Magistero che Martinez ravviva il bisogno di verità che alberga nel cuore dei credenti come postulato dalla figura biblica di Nicodemo: “ Occorre passare le nostre notti e rinascere di nuovo; è questo lo spazio del miracolo e della nostra pentecoste personale. L’uomo spirituale, come dice l’apostolo Paolo, è colui che assume le sembianze di Cristo, e si lascia continuamente ricreare da Dio”. Così oggi: “La nuova evangelizzazione deve fare i conti con la potenza dello Spirito ed è triste vedere che i cristiani nel tempo della crisi, si dichiarano impotenti. E’ la potenza spirituale che ci rende capaci di fare cose nuove, ma solo se accettiamo di rinascere dall’alto”. Martinez ricorda le parole di Benedetto XVI : “La potenza dello Spirito e la vita stessa di Dio”, una forza che per certi versi, “ci fa trasferire di domicilio”; è amore in azione. Credere nello Spirito: “significa credere in questa potenza che non cesserà di riempire la vita della Chiesa”. Se c’è un protagonismo nella nuova evangelizzazione è da riservare allo Spirito Santo: “Evangelizzare è umanizzare; insegnare agli uomini l’arte di vivere”. Ecco perché quando diciamo: “Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita”, affermiamo non solo i valori non negoziabili, ma ciò che si sviluppa tra il nascere e il morire; il mondo del lavoro, dell’economia, della politica, dell’affettività: “è tutta vita, è spirito di vita, che esorcizza le tenebre, il male, tutto ciò che sfigura i figli di Dio”. In tali circostanze, lo Spirito addestra i discepoli di Gesù al “combattimento spirituale” nel quale sono chiamati a vivere una “secunda conversio”. Infatti, afferma il libro della Sapienza: “Lo Spirito se ne sta lontano dalla finzione ed è cacciato dal sopraggiungere dell’ingiustizia”. Così, prosegue Martinez: “Quanto amore umano non si traduce in carità, è lo spirito che dà la vita e arricchisce la vita della Chiesa con la conversione”. Senza la conversione del cuore, la fede non attrae le giovani generazioni, le chiese si spopolano, sono fredde “perché non rigenerate dall’amore dello Spirito”. I risultati: “razionalismo”, “intellettualismo”, “omelie che non vibrano”. La domanda urge e richiama la quotidinità: “Perché le culture sono così decadenti? I sistemi economici e politici così fragili?”. Perché spiritualmente infecondi, non illuminati “dalla cultura del sovrannaturale”. Allora, occorre “mettere più amore, più Spirito Santo nella liturgia, nella famiglia, nell’accompagnare i giovani, nel pregare, nell’intercedere per coloro che soffrono”; “non possiamo vivere un sonno spirituale davanti alle tragedie ed emergenze, alle sfide di questo nostro tempo”. Una comunità cristiana autentica: “deve essere alimentata dall’ascolto vero e profondo dello Spirito Santo, se no non potrà creare le condizioni ideali in cui la fede possa trasmettersi e manifestarsi”. C’è un modo per esperimentare l’intimità con lo Spirito “è la preghiera. Lo Spirito si riceve pregando, non parlando e suo vertice è il silenzio. Egli ci insegna a pregare, lui stesso prega con insistenza per noi e in noi. Sono buono quando prego e per fare cose buone devo pregare; più prego e più vedo il bene, mi preparo a compierlo e sono capace di compierlo; più prego e più dipendo dalla bontà di Dio; più prego e meno mi sento stanco, sono paziente e disponibile; più prego e più affiora in me il desiderio di compiere le opere del Signore e se si arresta la preghiera, l’anima si addormenta, il servizio appare anestetizzato e tutto intorno a me diventa stanco e sonnolento, ecco perché occorre liberare le sorgenti della preghiera. Gli uomini della preghiera hanno un grande potere spirituale da esercitare, hanno le chiavi del destino del mondo, essi sono i veri politici della storia. La censura interiore che si sta creando costringe gli uomini e Dio ad essere confinati in spazi sempre più privati ed insignificanti, mentre dobbiamo ripostulare la presenza dello Spirito come stile di vita e vita condivisa”. Occorre pertanto: “Respirare al ritmo della grazia e il nostro tempo non respira certo a tale ritmo, ecco perché vediamo molte disgrazie, ma siamo noi l’ossigeno, il ritmo, il respiro, e se aumenteremo l’intensità, la forza della nostra preghiera, troveremo il senso della nuova evangelizzazione il coraggio di essere testimoni fino in fondo di ciò che abbiamo ricevuto. Questo deficit di preghiera e di pensiero spirituale è la più grande infamia, manchevolezza e paura di questo nostro tempo”. Lo Spirito sollecita i credenti, li scuote dal torpore e dal veleno del mondo conclude Martinez: “ Nessuno si dica più ignorante”, lo Spirito insegnerà ogni cosa ed “il Vangelo è dato ai semplici”. “Nessuno si dica povero, la povertà è la veste di Cristo”. “Nessuno si dica smemorato” , lo Spirito ricorderà, egli è “la memoria vivente di Cristo”. “Nessuno si dica sfiduciato”. Lo Spirito guiderà alla verità tutta intera, “non ci fa mollare, soprattutto quando la fede implica il disagio della coscienza e della coerenza. In questo nostro tempo, sempre meno cristiano, nessuno si dica impotente, lo Spirito renderà testimonianza”. In definitiva: “Nella Chiesa non ci sono alibi se viviamo sotto l’effusione dello Spirito”. “Senza Lo Spirito Santo l’evangelizzazione sarà come un fiume che ristagna, la carità sarà un fuoco senza calore, la Parola sarà un verbo indeclinabile, l’Eucaristia un mistero impenetrabile, l’uomo non sarà mai il mio prossimo, il mondo sarà un inferno, il paradiso realtà dimenticata, lo stesso Spirito straniero inospitato, la Chiesa una madre senza amore”. Abbiamo una grande responsabilità per consegnare alle giovani generazioni queste parole preziose del deposito della nostra fede: “Credo nello Spirito Santo che è Signore e dà la vita”. 1 febbraio 2013
In una città come Roma dove tutto parla di cristianesimo cosa dicono i cristiani oggi? Come annunziano il Vangelo? Sono significativi mentre vivono una quotidianità che li omologa alle pretese del mondo. Sono alcune delle provocazioni che il Cardinale Agostino Vallini, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma ha offerto durante la visita pastorale avvenuta sabato 26 gennaio nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Campitelli a Roma. Accolto dal Parroco P. Davide Carbonaro e dai Confratelli del Collegio internazionale. Dopo aver sostato dinanzi alle reliquie del Santo Fondatore e all'icona di Santa Maria in Portico, il Cardinale ha condotto nella Sala Baldini l'incontro con gli operatori pastorali. Nell'indirizzo di saluto il Parroco ha ricordato che Campitelli, è: "Nel cuore della città di Roma, ai piedi del Campidoglio e sulle rive del Tevere ed è una delle 'Case di Maria' in mezzo alle case degli uomini, nel corso dei secoli luogo della manifestazione della grazia divina nei confronti di questa nostra Città e crocevia della carità e della santità. La nostra piccola famiglia parrocchiale intorno a questo programma evangelico vive il tempo di grazia che gli è dato nell'oggi. Gioisce, fatica, spera e desidera oggi da Vostra Eminenza di essere confermata nella fede trinitaria che il nostro Vescovo il papa Benedetto XVI indica quale comune 'coinvolgimento nella stessa gloria del Padre, Figlio e Spirito Santo per quanti credono'". Durante l'omelia il Cardinale raccogliendo le fila della Parola di Dio ascoltata ha ricordato "che questo nostro tempo rischia come il popolo di Dio al tempo di Neemia di perdere la propria identità. Solo rimanendo fedeli alla Parola è possibile anche per noi ritrovare la nostra originaria vocazione". Infine , ha invitato la comunità parrocchiale ad essere "un laboratorio per evangelizzare la Città" testimoni nel territorio alimentando gruppi della Parola nelle famiglia, in tal modo da risvegliare la fede soprattutto nelle nuove generazioni.
26 gennaio 2013
Nel pomeriggio di venerdì 25 gennaio l’epicentro dela scossa di terremoto avvertita nel nord Italia è stata localizzata a Pieve Fosciano, non si rilevano danni a persone o cose, il Rettore del Santuario della Stella a Fosciandora P. Paolo Biagi, dopo un’accurata ispezione ha constatato l’integrità dei locali. Invochiamo la Vergine della Stella che protegga quanti sono nel timore e nell’apprensione. 26 gennaio 2013
La delegazione indianaè stata benedetta dalla grazia dell’Ordinazione conaltri trediaconi. Il 19gennaio, pressoAmalagam-Madurai, nel corso di unamessa solennei ConfratelliJames, Ajine Francissono stati ordinatidiaconidall'Arcivescovo diMadurai Peter Fernando. Durante l’omelia tenuta da P.LourduRajan Delegato Generale OMDcitandoalcuni padridella Chiesa, ha elencato i compiti ed i servizio deidiaconinella Comunità ecclesiale. Il neo diaconoJamesha ringraziato tutti i convenuti. L’Arcivescovo, .p.FrancescoPetrilloRettore Generale, ilRev. P.. TommasoPetrongelli, ex Delegatoi padrie i fratellidelle comunità OMD in Indiae i familiarideinuovi diaconi.
23 gennaio 2013