Curia Generale dell'Ordine
Rev.mo Padre Generale P. Luigi Antonio Piccolo OMD
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P. Rafael Andres Pereira Barbato OMD
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Dopo la recente mostra “Roma medievale il volto perduto della città” presso il museo di Palazzo Braschi (2023-2024) che ha ospitato l’altarolo con il micromosaico del Cristo Pantocrator custodito nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma, l’opera è stata presentata dalla Dott.ssa Silvia Pedone ricercatrice presso l’Accademia Nazionale dei Lincei Redazione e Atti Accademici lo scorso 18 e 19 maggio a Washington in un’importante conferenza e un workshop presso il Dumbarton Oaks Center, dal titolo Piece by Piece: Mosaic Artifacts in Byzantium and the Ancient Americas e dedicato all’indagine su quel particolare tipo di manufatto che è il mosaico minuto.
L’occasione ha visto raccolti, in un dialogo costruttivo, studiosi d’arte bizantina e alcuni specialisti di arte mesoamericana provenienti da vari paesi (Italia, Russia, Armenia, Stati Uniti, Grecia, ecc.) riuniti per analizzare e presentare i risultati di ricerche autonome sulla preziosa tecnica del mosaico minuto e una tipologia di oggetti di cui esistono al mondo solo una cinquantina di esemplari, prodotti in particolare a Bisanzio. Le due giornate sono state ideate per presentare un patrimonio unico al mondo, fragile sotto molti punti di vista, ma ricco di significati storico-artistici, estetici e devozionali.
Le conferenze degli studiosi si sono tenute durante le due mattine, mentre il pomeriggio è stato dedicato alla tavola rotonda ospitata in una delle sale del Museo del Dumbarton Oaks, intesa ad approfondire la conoscenza e le tecniche di produzione e della conservazione. Per la circostanza il Museo ha concesso la possibilità di lavorare attivamente su due microicone bizantine raffiguranti San Giovanni Crisostomo e l’icona dei Quaranta martiri di Sebaste, entrambe datate al XIV secolo e acquistate nel Novecento dalla collezione Nelidov, ma prodotte in uno degli atelier della corte bizantina.
Tra gli studiosi presenti, Silvia Pedone (dell’Accademia Nazionale dei Lincei) – titolo dell’intervento The Icon of Christ at Santa Maria in Campitelli in Rome – ha presentato un lavoro di ricerca, avviato già da un decennio, sulla microicona bizantina del Salvatore, custodita nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli e inglobata in una tavola opistografa, tradizionalmente associata all’altarolo portatile di San Gregorio di Nazianzo (altare viaticum). La piccola e preziosa icona (19 x 11 cm), entrata nel Seicento in possesso della Congregazione dell’Ordine della Madre di Dio, è stata analizzata dettagliatamente e inserita in una linea di sviluppo stilistico di cui fanno parte alcuni esemplari coevi probabilmente usciti dalla stessa bottega: il Cristo in trono del monte Athos e l’icona con San Giorgio del Museo Statale di Tiblisi. L’intervento sull’icona di Campitelli, che è tra i micromosaici l’esemplare meno noto a livello internazionale, ha riscosso molto successo e ha suscitando un fruttuoso dibattito. Datato alla metà del XIII è tra gli esemplari meglio conservati, nonostante l’ampia lacuna che ne compromette l’integrità, già nota al momento della riscoperta dell’opera, avvenuta nel 1738 e ricordata da Padre Antonio Erra OMD. Scopo dell’intervento al convegno è anche servito a mettere meglio in luce le problematiche conservative e le ulteriori prospettive di intervento da condurre in futuro sulla piccola icona per una migliore conservazione e valorizzazione.
Il Dumbarton Oaks è ad oggi l’istituto più prestigioso e autorevole nel campo della bizantinistica e un centro di studi della Harvard University. Fondato nel 1940, si è distinto nel campo dell’archeologia, del restauro e della conservazione dei monumenti bizantini. Fra tutti i cantieri promossi e finanziati dal Dumbarton Oaks va ricordato il prezioso lavoro di documentazione e studio dei mosaici giustinianei e mediobizantini della Megale Ekklesia, ovvero della Basilica della Santa Sofia di Costantinopoli, riportati alla luce al di sotto degli intonaci ottomani all’indomani della trasformazione in Museo nel 1935, per volere di Atatürk.
“Corriamo insieme per annunciare il Vangelo”. Esce il numero 200 del Notiziario OMD. Le notizie dalle Delegazioni dell’Ordine per le recenti professioni religiose e ordinazioni trasmettono la gioia delle fraternità dell’Ordine in America Latina, India, Africa, Italia. La famiglia OMD cresce nel mondo a servizio della Chiesa. Le parole del P. Generale per la Pasqua 2023, ricordano l’urgenza dell’annuncio del Vangelo a partire dalla scoperta della tomba vuota che ha dato l’avvio della “corsa” evangelica, perché la buona notizia della salvezza raggiungesse gli estremi confini della terra. Il Messaggio pasquale giunge dalla Colombia e dal Cile, le comunità appena visitate. La voce di alcuni confratelli che presentano la loro esperienza di vita vissuta alla luce del carisma leonardino, chiude le pagine del Notiziario aperte da alcuni studi riservati alla memoria storica dell’Ordine.
Notiziario OMD 200
Nella solennità di Pentecoste a pochi giorni dalla Giornata delle Madrine OMD 31 maggio, si è svolto il IV Meeting delle Madrine delle Vocazioni OMD, giorno emblematico per un Meeting, lo Spirito Santo scende quando i discepoli sono radunati insieme con un medesimo progetto di vita, un medesimo desiderio di seguire Cristo via resurrezione e vita – ha ricordato il Padre Generale nell’omelia - e questo Spirito dona a ciascuno carismi utili al bene di tutti. In questo Meeting, le madrine OMD, hanno guardato a “Maria icona della missione”, o meglio sono entrate – sotto la guida di don Piero de Sanctis - nella vita e nella persona nel mistero di Maria per assimilarsi a lei.
Maria è figura della Chiesa, Maria è figura di ciascun fedele, e quindi di ogni Madrina OMD. Maria è donna feriale, ha ribadito don Piero, giovane ebrea di uno sperduto paese della giudea, una laica diremmo oggi con “Christifideles laici”, che ha trattato le cose del mondo secondo Dio. Questa è Maria, una laica doc che ha vissuto ogni cosa ordinandola secondo Dio. Maria è una donna estroversa, non è autocentrata, non autoreferenziale, così la Madrina OMD o è estroversa come Maria o non può essere Madrina. Come Maria la Madrina OMD non pone ostacolo alcuno alla grazia ma lascia a Dio dilatare la tenda del proprio cuore per fare spazio a Dio stesso e ad ogni uomo, a far che ognuno si senta di casa nel suo cuore. Chi è accogliente sa far funzionare il cuore, non soffre di sclerocardia, di cuore chiuso e duro, ma ha cuore libero di battere per gli altri. La dilatazione del cuore di Maria è stata resa possibile dall’ascolto, parola che ricorre in tutta la Bibbia, che è l’ascolto, shema Israel, ascolta Israele segna l’incipit del dono dei comandamenti, cosi la Bibbia si chiude con la frase di Apocalisse, ascolta ciò che lo Spirito dice alla Chiesa, e San Paolo quando dice ai cristiani da dove partire, dice: “fides ex auditu”, la fede, la missione, la testimonianza scaturiscono dall’ascolto. Maria è donna accogliente perché ha saputo ascoltare. Il verbo si è fatto carne perché Maria ha ascoltato!
Donna piena di Dio, ricolma della grazia non è donna statica, ma dinamica, attiva e sollecita verso gli altri così come la contempliamo nella visitazione alla cugina Elisabetta quando la vita è piena avverte una urgenza che non comandi più tu della tua vita ma chi la rende piena. C’è una pienezza da versare, da comunicare, da condividere per cui la vita diviene attiva e non perde tempo, non corre il rischio di diventare stantia e di abbruttirsi. Una Madrina non è tale se non sente la forza della sollecitudine di Maria. Se è piena di Dio non ha bisogno di qualcuno che le ricordi che è madrina, la sua vita è dinamica nell’azione dello Spirito per effetto di una presenza. Maria è così diventata la prima missionaria mossa da una presenza, mossa dalla presenza di Cristo, lo porta, nella vita di Elisabetta e dello stesso Giovanni Battista che danza nel grembo per la gioia dell’incontro con Dio. Guardando Maria la madrina vive l’urgenza del regno, il cammino richiede il sacrificio, che è scelto da chi ama. Scevro da un amore che non costa niente. Il vero credente, la madrina, vive l’amore a misura di croce che proviene da Gesù Cristo, l’amore non guarda al sacrificio. La madrina non deve mai fermarsi a quello che fa e cosa le torna: il calcolo è la negazione dell’amore! L’amore rende importanti gli altri e non si preoccupa che la propria persona passi in secondo piano, la madre non si preoccupa di sé stessa, pensa a mettere al primo posto la vita e il bene dei figli, la loro realizzazione, la pienezza della loro vita.
Ascolto, docile prontezza sotto l’azione dello Spirito, sollecitudine, estroversione, cuore battente per un amore a misura di croce: questo Maria, icona della missione dischiude ai credenti, ad ogni Madrina delle Vocazioni OMD.
Durante la visita al Fatebenefratelli Gemelli Isola, in occasione della presentazione del progetto “San Bartolomeo”, il Cardinale Pietro Parolin Segretario di Stato, ha incontrato il P. Generale P. Luigi Piccolo e la comunità OMD che dal 1 Gennaio di quest’anno presta servizio pastorale presso il nososcomio romano. Il progetto – presentato sabato 27 maggio presso l’Aula Magna del Gemelli in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e con la Fondazione Deloitte, ha come principi guida il diritto alla salute, l’equità nell’accesso alle cure, l’inclusione sociale e la solidarietà. L’obiettivo è quello di poter offrire servizi clinico-assistenziali; aumentare la platea dei beneficiari e coinvolgere nuovi potenziali sostenitori che condividano le stesse finalità e valori. La fase pilota del progetto è iniziata nel gennaio 2023 e da allora più di 170 persone con fragilità provenienti da circa 30 paesi diversi hanno avuto accesso agli ambulatori di Ginecologia, Ostetricia, Senologia e Odontoiatria, insieme a cittadini italiani che avevano difficoltà ad usufruire delle cure di cui avevano bisogno”.
Le Madrine OMD della Delegazione Italiana tornano a incontrarsi dopo una lunga pausa. Accogliendo l'invito del 112° Capitolo Generale di essere "Pronti e Apostolici" desiderose di approfondire il nostro singolare carisma guardano anch'esse a Maria, perfetta missionaria. A Maria, modello ed ideale, affidano ogni Leonardino, scelto da Dio, affinché realizzi pienamente il proprio “SI” alla chiamata ed alla missione di portare al mondo Gesù, ragione profonda della sua vita. L’incontro rivolto a tutte le madrine dell’Ordine in Italia si svolgerà nella giornata di Domenica 28 maggio presso la Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Gallipoli. Interverranno il P. Generale P. Antonio Piccolo e Don Piero De Santis Parroco della Parrocchia di Sant’Agata a Gallipoli.
Il P. Generale il suo Consiglio e l’Ordine tutto si stringe con affetto a P. Ignazio Miccolis OMD per la morte della cara mamma Dicorato Incoronata Ved. Miccolis madrina OMD di anni 85 L’affidano all’abbraccio misericordioso di Dio e alla preghiera fraterna. I funerali si terranno nella Chiesa del Rosario a San Ferdinando di Puglia sabato 20 maggio ore 16.00.
“Le discese ardite e le risalite, sul nel cielo aperto, e poi giù il deserto e poi ancora in alto con un grande salto…” Il testo di questa famosa canzone di Lucio Battisti, ben descrive il primo viaggio in visita fraterna appena compiuto dal Padre Generale e che ha avuto come meta la Delegazione OMD di Cile e Colombia.
I primi giorni in Cile sono stai caratterizzati da una immersione nella variegata realtà di apostolato della Delegazione, un incontro coi responsabili del centro Culturale Agora; del Collegio San Juan Diego de Guadalupe; del Collegio Primavera di Quinta de Tilcoco; della Clinica Familia per malati terminali di Santiago; delle attività spirituali e catechetiche realizzate nel complesso Maria Pinto. L’incontro ha bene evidenziato la plasticità del carisma OMD alle molteplici esigenze di evangelizzazione in tutti i campi dell’umano vivere con le sue periferie esistenziali.
Dopo la Professione Solenne dei voti del Ch. Will, p. Antonio ha nuovamente preso il volo per la Colombia verso la stupefacente novità di nuova realtà sociale ed ecclesiale, ma anche carismatica per la recente presenza dell’Ordine in questa nazione. “Colombia è stata per me un’esperienza della incredibile fedeltà di Dio, ho toccato altezze notevoli non solo altimetriche - 2600 metri sopra il livello del mare - ma anche altezze spirituali, quelle della chiesa colombiana tangibili nella paradossale discesa nelle viscere della terra della Cattedrale del Sale a Zipiquirà nelle profondità delle miniere, ma ancor di più nel fermento vocazionale dei nostri formandi, postulanti e chierici, che desiderano vivere all’apostolica sull’esempio di san Giovanni Leonardi.” E che dire del desiderio dei laici delle parrocchie B. Miguel Rua e N. S. de las Angustias di essere leonardini nella conoscenza del nostro singolare carisma? Dieci anni di presenza dei padri e già si annoverano Madrine delle Vocazioni, Laici OMD e Giovani Leonardini, oltre a sacerdoti, professi solenni, professi temporanei, pre-novizi e postulanti. Anche in Colombia il vertice dei giorni si è toccato il 25 marzo, Annunciazione del Signore, con la Professione Solenne del Ch. John Jairo e poi altri giorni di intensa fraternità e pellegrinaggio di ringraziamento e affidamento a Maria al santuario di N. S. del Rosario a Ciquinquirà, patrona di Colombia.
Il 28 marzo si ritorna in discesa verso Santiago de Chile e da lì 500 km a sud del paese, a Concepciòn, capitale della Regione del Bio Bio, consacrata a Maria Immacolata dalla fondazione nel 1550, regione mariana in cui è presente (caso o provvidenza?) il fondatore nelle reliquie deposte nell’altare di due parrocchie e quindi nella devozione di diverse migliaia di fedeli: un invito a una presenza fisica di una comunità OMD, ancora un segno dal cielo e un salto in alto, a gustare la fedeltà di Dio nella fresca attualità del nostro pur antico carisma.
Domingo de Ramos tra la folla esultante della capitale, passando tra bancarelle improvvisate presso cui approvvigionarsi di bouquet di palme intrecciate, rami di ulivo ed erbe officinali, da far benedire prima di ogni celebrazione e portare a casa gravidi di pace in questo delicato periodo per il paese scosso da tensioni sociali.
Santa settimana, il volo si fa ardito fino a raggiungere i quasi 3000 mt dell’altipiano andino nel deserto del nord, a Calama, per il triduo sacro nella più giovane comunità OMD del Chile nata due anni fa, poco prima della pandemia. Un tripudio di fede e pietà popolare, una coinvolgente partecipazione di giovani, adulti e anziani, nel tempo scandito dai riti sacri. Il momento molto suggestivo della Via Crucis animata dai giovani pienamente immedesimati nell’itinerario spirituale, complice anche la partecipazione corale della quasi totalità dei i fedeli, culminata poi con l’adorazione di Gesù, letteralmente schiodato dalla croce, con un corpo snodabile deposto e offerto allo sguardo dei tanti discepoli presenti con la Madre, Maria Addolorata ai piedi della croce. “Indimenticabile la Veglia nel freddo buio pesto del deserto, rotto dall’unica fiamma accesa del fuoco e del cero sacro e il calore di una fede mai sopita” questo un commento del P. Generale. La comunità OMD nella persona dei Padri Javier e Saul con la presenza del successore di San Giovanni Leonardi rinnova i voti nell’abbraccio festoso e commosso della famiglia parrocchiale che ha inserito nella chiesa locale il padre generale col dono di una tipica casula andina.
Riti sacri e luoghi sacri, alcuni antichissimi come la Chiesa di San Francesco in località Chiu Chiu, la più antica chiesa del Chile, ma anche quella di San Pedro de Atacama o quella della Vergine di Ayquina, bianchi capolavori di legno di cactus e cuoio di lama, terre promesse raggiungibili solo attraversando un deserto arido, tra le miniere di rame, appena rinverdito da una imprevista, provvidenziale e abbondante pioggia che ha attirato i lama al pascolo, sullo sfondo di montagne vulcaniche innevate. Di tanto in tanto una gola rocciosa o la sorpresa di una pozza di acqua affiorante: la sintesi del creato e delle stagioni a portata di sguardo e di stupito gaudio: opere tutte del Signore, benedite il Signore!
Lunedì dell’Angelo, si ritorna al centro, Santiago, esperienza di fraternità con tutti i confratelli delle comunità di Rancagua, Quinta, Guadalupe e Vergara nel rinnovo dei voti, nella convivialità e nel dialogo sereno alla ricerca di conferme sull’efficacia della nostra presenza in Cile e di un respiro più ampio ed entusiasta delle nostre Comunità.
Ultimi fervidi giorni di passaggio per ogni comunità, occasione di nutrirsi della fede e dell’affetto di ogni parrocchia e fraternità OMD per spiccare il volo di ritorno in Italia, con tanta gioia, qualche progetto e un po’ di nostalgia, quanto basta per contare i giorni di un nuovo volo!
Correre per vedere e credere. Si concentra dentro questa dinamica “relazionale” e al contempo rivelativa la lettura del vangelo pasquale, che P. Luigi Piccolo Rettore Generale OMD, propone per gli auguri pasquali all’intero Ordine della Madre di Dio. Tutti giungono al sepolcro, rispettando, “Il primato stabilito dal Signore”. Il ritmo incalzante dell’annuncio evangelico di Gv. 20,1-9, “guida l’emotività e l’affettività alla fede piena occorreranno l’intelligenza della Scrittura e la fede in essa, che sono fondamenta ineliminabili e oggettivanti della fede pasquale e della vita ecclesiale”.
Tutto questo ricorda P. Luigi fa appello alla “pronta apostolicità”, la quale, delinea il fatto che: “l’Ordine non è insieme di liberi battitori, una comitiva di amici, tantomeno gruppo di colleghi in competizione, se non addirittura in agonistica contrapposizione! Siamo famiglia di discepoli, porzione di Chiesa del Risorto, da Lui suscitata e compaginata. Allora il movimento pasquale descritto dal Vangelo risulta paradigmatico della nostra vita e dà senso alla rinnovazione dei voti compiuta in questo giorno solenne”.
Uno sguardo oltre la morte precede e accompagna questi giorni pasquali, nei quali: “L’itinerario interiore che condurrà al grido e all’annuncio ‘È risorto’ passa attraverso la presa di coscienza delle evidenze di morte: bisogna entrare nel buio sepolcro di lutti, separazioni, abbandoni, fine di relazioni e di amicizie, incomunicabilità, ma anche chiusura egoistica, arroganza, abuso, violenza, manipolazione, indifferenza, per poter giungere alla luce di una fede - quella cristiana – che non è semplice fiducia nella vita, ma certezza che la vita nasce dalla morte grazie alla forza dell’amore di Cristo”.
Anche per noi, conclude P. Generale, vale la regola evangelica che : “I fatti vanno accostati alle parole della Scrittura e da essi illuminati: solo allora essi daranno vita alla fede pasquale”. Infine, P. Piccolo si sofferma a rendere grazie al Signore in questi giorni di Viaggio in Cile ed in Colombia: “Per l’amore riversato nei nostri cuori in Cristo che ci guida a riconoscerlo e seguirlo per esserne testimoni” E per il: “Dono della professione solenne in Cile e Colombia dei Chierici John Jairo Pino e Will Rivera, nel dono del ministero ordinato nel grado del diaconato al Chierico Antony Jose Vivek”.