Curia Generale dell'Ordine
Rev.mo Padre Generale P. Luigi Antonio Piccolo OMD
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Segreteria di Curia
P. Rafael Andres Pereira Barbato OMD
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Piazza Campitelli 9, 00186 Roma
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Il Venerabile Servo di Dio Giovanni Battista Cioni compagno della prima ora di San Giovanni Leonardi (1541-1609) fondatore dei Chierici Regolari della Madre di Dio (OMD), nasce a Lucca l’11 novembre 1556 da Francesco Cioni e da Maddalena Bertolini, di nobile casato. La mamma e la nutrice fin da piccolo dalla finestra di casa, mostravano l’immagine del Cristo che ascende al Cielo dominante la facciata della Chiesa di San Frediano. A questa visione, affermano i testimoni, il piccolo si rallegrava. Nel fonte parrocchiale di San Frediano ricevette il sacramento del Battesimo ed apprese la conoscenza del dolce nome di quel volto che lo attraeva. Così lo splendore di Cristo redentore, quale nutrimento di bellezza, segnò la sua prima infanzia ed infiammò il suo nobile animo verso la virtù della purezza e l’umiltà di cuore. Furono i segni evidenti che lo indirizzarono sulla via della perfezione evangelica a cui il Signore da tempo lo chiamava. I domestici di casa Cioni, non potevano far meno di notare la profonda devozione del giovane Giovanni Battista, il quale manifestava il desiderio di ritirarsi in lunghe orazioni davanti al Crocifisso ancora oggi custodito nella chiesa di San Frediano, per meditare la Passione del Signore. Una vita spirituale così densa non poté sfuggire a due maestri dell’Ordine domenicano come Frà Francesco Bernardini e Frà Benedetto Onesti, sotto la cui disciplina spirituale e umanistica il Cioni, sentì confermati i segni della sua dedizione a Cristo. Frequentò così la Chiesa domenicana di San Romano a Lucca recitando i divini uffici e partecipando alla comunione eucaristica, cosa allora molto rara e riservata a pochi. I padri domenicani lo indirizzarono per apprendere le lettere e i rudimenti della teologia al P. Giovanni Leonardi che, a quel tempo, dimorava presso la chiesa lucchese della Magione, una Commenda dei Cavalieri di Malta. L’intesa tra i due servi di Dio fu immediata. Il Leonardi ebbe subito a cuore la figura del giovane, apprezzandone le spiccate virtù. Si accorse subito che, dietro il silenzio e l’austera riservatezza di Giovanni Battista, non vi era mediocrità d’ingegno, ma si nascondevano umiltà e discrezione. E così, gli diede l’incarico di dibattere con i propri compagni su questioni riguardanti la pietà e le altre virtù cristiane. Durante il tempo della sua formazione scolastica, chiese insieme al suo amico Giorgio Arrighini di entrare prima dai domenicani e poi dai Cappuccini. Ma altri disegni il Signore tracciava per i due giovani che su consiglio del confessore, fra Benedetto Onesti, si ritrovarono a Casa del Leonardi. Siamo ai primordi della congregazione: oggi l’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio. In un tempo di persecuzione da parte della Città, reticente alla nuova istituzione, il Cioni mostrò la sua fermezza e la profonda fiducia nell’opera di Dio. Ordinato sacerdote e parroco di Santa Maria Corteorlandini, rinunciò al titolo parrocchiale a favore della Congregazione della Madre di Dio appena approvata dalla Santa Sede. Promosse l’evangelizzazione della Città di Lucca e si prese cura delle anime attraverso la confessione e direzione spirituale, dettando gli esercizi e strappando dall’ignoranza della fede il popolo di Dio. Il Leonardi, nel frattempo, esiliato dalla sua Patria, vi ritornò come Visitatore Apostolico inviato dal papa Clemente VIII. Il Cioni con carità evangelica e profonda obbedienza, preparò gli animi dei religiosi e dei lucchesi all’accoglienza del Fondatore. In questi anni di capillare rinnovamento e fermento ecclesiale, Cioni prese parte insieme al Leonardi alla fondazione del Santuario della Madonna dell’Arco a Napoli e lo seguì in alcune visite per la riforma dei Benedettini di Montevergine ad Avellino. Si prese cura della formazione dei Novizi e fu più volte confermato Rettore della Casa Madre di Lucca. La profonda devozione mariana lo vide protagonista in una serie di itinerari spirituali che culminarono nei pellegrinaggi alla Santa Casa di Loreto. Insieme al Fronciotti, promosse la spiritualità lauretana nella Città di Lucca. Dopo la morte del Leonardi si adoperò perché la Congregazione da lui fondata fosse riconosciuta dalla Chiesa come Ordine. Morì il 31 marzo del 1623 circondato dai suo confratelli e dalla devozione dalla Città che accorse numerosa ai suoi funerali. Il suo corpo riposa oggi nella Chiesa di Santa Maria Corteorlandini a Lucca. Papa Leone XIII il 14 luglio 1895 ne approvò le virtù eroiche. E’ riconosciuto per la sua profonda carità evangelica, il consiglio spirituale al prossimo ed il dono del discernimento contro le insidie del maligno.
Nella solennità di San Giuseppe domenica 19 marzo il P. Generale ha presieduto in Cile la Professione Solenne del Chierico Will Rivera. La celebrazione partecipata dai religiosi della delegazione OMD cilena, dai fedeli e dai sacerdoti amici, si è svolta presso la chiesa parrocchiale di San Lazzaro a Santiago. Durante l’omelia Il Rettore Generale P. Luigi Piccolo, ha sottolineato le “Caratteristiche e la ricchezza della chiamata vocazionale che Dio fa ai suoi figli. Tali caratteristiche, egli stesso le sta tessendo con la risposta che ciascuno fin dal grembo materno, da al Signore”. Il canto alla Vergine Maria, ha raccolto il ringraziamento che Will ha elevato al Signore, per la sua adesione alla vita consacrata e alla famiglia di San Giovanni Leonardi.
San Giovanni Leonardi. Dal sermone sulla guarigione dal peccato (C. 219)
La miglior novità ed il maggior conforto che si possono dare ad un infermo gravemente ammalato, è dirgli che il medico gli ha ordinato un rimedio che lo farà guarire. In questo modo fratelli, anche noi infermi nella nostra anima, come non possiamo ascoltare che Cristo medico ci offrirà il migliore rimedio per noi? Dunque è Cristo la buona notizia! In Lui Dio ci vuole risanare. […]
Ditemi, quale infermo è così ostinato da essere nemico del proprio bene. E che nel suo male, vedendo il medico e con lui la medicina per guarirlo, anche se dolorosa, il malato non diventerà nemico di se stesso sforzandosi di applicare il medicamento consigliato? Vedete anche noi siamo infermi incerti. Dio ha tra le mani la medicina per la nostra salute: la penitenza e i mali che meritiamo. Saremo così insensati da non voler prendere tale rimedio? Cristiani i nostri rimedi sono la penitenza, il digiuno, la preghiera, la devozione. Ora come il Vangelo ci ricorda che il funzionario del re ottenne la guarigione per suo figlio (Cf. Gv 4,49) da Cristo medico, come non presentarci anche noi presso tale medico con maggiore fede e non ottenere lo stesso? Su cristiani con il cuore umiliato buttiamoci davanti al medico Cristo e con me pregate!
O Signore discendi in mezzo a noi con la tua grazia, sanaci con i tuoi doni. Per le tue sante piaghe, per i chiodi, per le spine trafitte sul tuo santo capo, prendi noi, queste tue anime, perché tornati a Te ci farai liberi dal male e compagni nella tua gloria.
Il Padre Generale il suo Consiglio e le Comunità dell'Ordine della Madre di Dio si uniscono al Rev.mo P. Vincenzo Molinaro per la morte della cara sorella Concetta di anni 87.
Mentre la raccomandano con i sugffraggi al Signore l'affidano all'abbraccio della Madre di Dio e di San Giovanni Leonardi, invocando la pace e la consolazione per tutti familiari.
Il P. Generale il suo Consiglio e l’Ordine intero si stringono a P. Arockia Ceril Delegato del P. Generale in India per la perdita del caro papà Mr. Maria Antony di anni 75 tornato alla Casa del Padre oggi 9 febbraio. Affidiamo Mr. Antony al Signore e alla Madre di Dio. Assicuriamo la preghiera e a tutta la famiglia di P. Ceril il fraterno cordoglio.
San Giovanni Leonardi. Dal Sermone per rimanere nella preghiera (C. 305)
Anche la preghiera deve avere il suo tempo! Al mattino offrite i vostri sacrifici ricorda, il profeta Amos! Come che voglia dirci che, se vuoi essere più accetto a Dio e più fruttuoso il tuo sacrificio, compilo la mattina, quando attraverso il silenzio tutte le cose ti spingono ad elevarti nella divina contemplazione. Ora questo considerate e quanto ciò sia pieno di buoni frutti.
Il mattino è il tempo più adatto per la preghiera, quando la mente è scarica dagli strepiti del giorno trascorso e dalle esasperazioni; quando il corpo non avverte la stanchezza essendosi riposato; quando lo stomaco non è aggravato dal cibo, quando il chiasso delle cose è quietato; quando la mente ancora non ha dato consenso agli impeti negativi; quando i tumulti del giorno ancora non l’hanno assalita.
Il Mattino dunque è il tempo più atto alla preghiera. Dà o cristiano queste primizie al tuo Dio, dà i primogeniti al tuo Creatore! Levati dal tuo riposo per entrare nel riposo di Dio! A questo fine t’invitano tutte le cose. Tutte le creature dei cieli che nel far del giorno si rallegrano! Considera poi i fiori che si aprono, i prati che gioiscono nel donare i loro frutti, gli uccelli che non appena appare la luce del giorno con il loro canto lodano il creatore.
Se desideri accendere il fuoco dell’amore di Dio; se desideri fare un vero sacrificio di te stesso e di tutte le tue cose; se desideri la benedizione di Dio, se desideri saziare la tua anima; se vorrai che la celeste manna scenda dal cielo; se vorrai piantare nella tua anima il seme della celeste luce;
se da Dio vorrai ottenere misericordia; se vorrai portare molto frutto. Prega di buon mattino! E questo per compiere il bene.
Il P. Generale ha presieduto l’ingresso al Noviziato per i Postulanti Roberto e Rupertus nella Casa di Noviziato di Gallipoli recentemente eretta. La celebrazione nella sua semplicità ha affidato i novizi al Maestro P. Rosario Piazzolla per questo anno di discernimento e di impegno nella sequela di Cristo sull’esempio di San Giovanni Leonardi.
San Giovanni Leonardi. Dal Sermone sulla conversione dell’Apostolo Paolo (C. 515)
Quel mare infinito della divina bontà sebbene in tutte le cose si mostra grande e senza limiti, non di meno nell’attrarre a sé le anime e sradicarle dal proprio peccato, e in questo mi sembra che ecceda più di tutte le altre cose […].
E se in alcune situazioni usa la sua altissima provvidenza e sapienza, in questo caso mi sembra che la mostri in modo straordinario, poiché non tutti cerca o chiama nello stesso modo, ma con criteri diversi. [
Così, oggi chiama San Paolo. E non essendo state sufficienti le dolcezze delle ispirazioni, la soavità della chiamata, né la vista dei miracoli, Egli si pone come ostacolo, come può accadere nei casi perversi, duri e ostinati. […]
Le Scritture osservano che Paolo fu sbattuto a terra e gli fu tolta persino la luce degli occhi. Reso pauroso e umile sentì pronunciare dall’alto il suo nome: “Saulo, Saulo” (At 9,4). E quando era con la faccia a terrà domandò “Chi sei Signore?” (At 9,5). Queste parole lo atterrirono profondamente che non gli rimase alito di voce e per questo con profonda umiltà affermò: “Signore che cosa vuoi che io faccia?” (At 9,6). E chi è oggi con Paolo che non dirà: Signore cosa vuoi che io faccia?
Ognuno di noi lo affermi! Anche se molestato dalla vanità, dalla reputazione del mondo, temendo di perderla o di perdere le amicizie, le cariche, la dignità, i favori del mondo, le ricchezze, il buon nome. Dica per favore: Signore che cosa devo fare? Desideri solo Cristo e che Cristo viva in lui e non i desideri e gli affetti che da Cristo ci separano. […]