Curia Generale dell'Ordine
Rev.mo Padre Generale P. Luigi Antonio Piccolo OMD
ordine.madredidio@libero.it
Segreteria di Curia
P. Rafael Andres Pereira Barbato OMD
omdcuria@gmail.com
Indirizzo
Piazza Campitelli 9, 00186 Roma
Tel. e fax: (+39) 06.31073632
CONTATTACI
Con il saluto a tutti i presenti da parte del Presidente Padre Vincenzo Molinaro sabato 15 giugno, presso la sede Avis di Lariano, ha avuto inizio l’assemblea annuale dei soci della EsseGiElle cooperazione internazionale. Un momento importante a livello motivazionale e per il confronto tra i soci presenti, espressione delle varie comunità in tutta Italia.
Riprendendo il discorso dove era stato lasciato lo scorso anno, il presidente, nella propria relazione annuale, ha comunicato come il trattore acquistato nel mese di giugno 2023 è stato subito ‘messo al lavoro’.
L’attività agricola, infatti, è entrata a regime grazie anche all’acquisto di cassava e noce di bambara (quest’ultima in sostituzione dello yam) destinati alla semina.
Contestualmente, lungo l’area destinata alla coltivazione, è stato realizzato l’impianto di irrigazione.
L’ultima fase della seconda annualità del progetto è stata riservata ai corsi di formazione per i giovani della comunità locale, volti all’acquisizione di nozioni necessarie per il futuro autosostentamento della Farm.
È stata quindi predisposta la rendicontazione, che dopo alcune integrazioni, è stata approvata dalla CEI, permettendo così di inaugurare la terza ed ultima annualità del progetto.
Per quanto riguarda il progetto sanitario, proseguono le visite all’interno della clinica e le giornate sanitarie itineranti, per raggiungere le sempre più numerose richieste dei villaggi limitrofi, attività rallegrate dalle nascite di bambini che in futuro frequenteranno la scuola “St. John Leonardi”, come Faustina e Tatiana, nate nella clinica di Owerri e oggi allieve delle scuola, grazie agli aiuti dei soci e sostenitori della EsseGiElle.
È divenuto sempre più impellente un ampliamento della stessa, per ospitare il ciclo di istruzione completo, ed in tal senso è desiderio presentare alla CEI una richiesta di aiuto entro la fine di quest’anno.
Un sostegno ai progetti sopra menzionati è stato fornito dalle diverse attività promozionali, alcune già consolidate, come la campagna FOCSIV “Abbiamo riso per una cosa seria…”, che nel corso del 2023 ha raccolto più di mille euro, tra le comunità e le parrocchie, prime fra tutte Lariano, San Ferdinando di Puglia e Roma.
Altre manifestazioni “storiche” sono state la Lotteria di beneficenza di Lariano, posticipata quest’anno di qualche mese e la stagione concertistica presso la sala Baldini di Roma
Tra le novità, nel periodo natalizio, la vendita di graziose candele artigianali donate da una volontaria che frequenta la comunità di S. Maria in Campitelli ed il concerto di Natale con il “Roma Gospel Choir” diretto dalla Maestra Mariangela Topa. L’esibizione del gruppo corale ha confermato questo genere musicale tra i preferiti dell’uditorio durante le festività.
Nell’Assemblea dei soci è emersa l’importanza di pubblicizzare il contributo volontario del 5 per mille, che sebbene in flessione, rappresenta una voce molto consistente per la l’associazione; l’impegno di allargare la cerchia dei sostenitori è fondamentale in questo senso con la distribuzione, cartacea o digitale, dei depliant con tutte le informazioni necessarie.
Oltre questi aspetti rilevanti, si è dato spazio agli interventi spontanei dei presenti, che sebbene abbiano significato le difficoltà proprie di ogni sede, hanno espresso la volontà di persistere nell’organizzazione di attività promozionali a favore della EsseGiElle.
Nel corso della sessione ordinaria della Conferenza episcopale di Basilicata (CEB) tenutasi lunedì 10 giugno, a Potenza, presso la sede del Seminario interdiocesano, i vescovi delle diocesi di Basilicata hanno proceduto all’elezione della presidenza della Conferenza episcopale.
Per acclamazione sono stati eletti: Presidente, S.E. Mons. Davide Carbonaro, Arcivescovo Metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo; Vicepresidente, S.E. Mons. Vincenzo Carmine Orofino, Vescovo di Tursi-Lagonegro e Segretario, S.E. Mons Francesco Sirufo, Arcivescovo di Acerenza. I Vescovi eletti resteranno in carica per un quinquennio.
L’edizione di Osservatore Romano di mercoledì 5 giugno ha presentato in un articolo di ANTONIO TARALLO, i progetti che EsseGiElle, onlus legata ai Chierici regolari della Madre di Dio, sta realizzando in Nigeria. Di seguito proponiamo l’articolo titolato:“Protagonisti del cambiamento”.
«Quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo»: così santa Teresa di Calcutta spiegava la carità fatta di piccole, grandi cose. E una piccola, ma grandissima cosa, è il Progetto Farm che l’Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio — attraverso la onlus EsseGiElle e il contributo della Conferenza episcopale italiana — sta portando avanti da tempo in uno dei paesi africani più martoriati: la Nigeria, più precisamente lo stato di Enugu, che si affaccia sul golfo di Guinea. In questo territorio che, secondo l’ultimo censimento ufficiale (del 2006), registra una popolazione di 3.267.837 abitanti con una densità media di 456 unità per chilometro quadrato, si sta lavorando per costruire un futuro più giusto per tutti.
La vicepresidente di EsseGiElle (Solidarietà, giustizia e libertà), Cecilia Meloni, spiega a «L’Osservatore Romano» che la «ong è nata nel 1990 con lo scopo di promuovere e gestire interventi di cooperazione al progresso umano, economico e sociale dei paesi in via di sviluppo. Fu padre Vincenzo Molinaro, all’epoca rettore generale dei Chierici regolari della Madre di Dio, a coinvolgermi nei primissimi progetti della neonata associazione. Ricordo con commozione il primo programma che si stava sviluppando in Cile: riguardava la ristrutturazione di una casa per ragazze madri. Tanto tempo è trascorso da quel primo progetto e tanta strada abbiamo percorso fino a oggi, grazie soprattutto al sostegno economico della Cei e all’importante contributo dell’istituto che fin dall’inizio ci sta accompagnando nel cammino. Oggi — sottolinea Meloni — i nostri sforzi sono rivolti al Progetto Farm: dopo due anni di studi sul territorio, la EsseGiElle è impegnata in Nigeria nella promozione della piccola imprenditorialità agricola e dello sviluppo sostenibile. Il nostro progetto vuole realizzare una cooperativa agricola, interamente gestita da personale locale che attraverso lo studio e la pratica di tecniche moderne e sostenibili sia in grado di migliorare la produttività delle terre rendendo più agevole la commercializzazione dei prodotti e potenziando il livello tecnico e gestionale dei contadini».
L’iniziativa nasce nel 2019 a seguito di una donazione all’ordine religioso, controparte locale del progetto, di un terreno di circa 13 ettari nel villaggio nigeriano di Umudim a Imezi-Owa (stato di Enugu). L’obiettivo è quello di avviare un processo organizzativo di tipo solidale, i cui guadagni abbiano ricadute benefiche all’interno della comunità stessa. Oltre alla produzione e alla commercializzazione di prodotti agricoli, il piano avrà, infatti, un rilievo sociale notevole, rispondendo alle esigenze primarie della popolazione a cominciare dal garantire la sufficienza alimentare e dall’offrire uno sbocco occupazionale. Continua la vicepresidente di EsseGiElle: «Dopo aver realizzato, nel corso del primo e del secondo anno, le attività legate alla sistemazione dell’area e alla realizzazione delle strutture necessarie allo sviluppo della Farm, le azioni in questa ultima fase si stanno concentrando sulla parte più prettamente agricola e produttiva. Le piantagioni di cassava — un arbusto che viene coltivato per le sue radici tuberizzate commestibili, molto ricche di amido e prive di glutine, che costituiscono una parte importante della dieta quotidiana di molte popolazioni africane — sono quasi giunte a maturazione e, una volta effettuato il raccolto, il tubero verrà lavorato per la sua trasformazione in farina di garri».
Così facendo, i prodotti agricoli, una volta imbustati, saranno pronti per essere trasportati e venduti presso i mercati locali. La speranza è di incrementare la produzione agricola in modo da estendere la commercializzazione al mercato internazionale e porre le basi per la messa a reddito del terreno che assicurerebbe la sostenibilità del progetto a lungo termine. Il piano è ambizioso ma non impossibile: è stato già creato, infatti, un centro di formazione tecnico-agraria al quale oggi partecipano una trentina di operatrici e operatori del luogo.
Ma nella visione della EsseGiElle non c’è spazio solo per questo programma. L’associazione è una vera e propria fucina di idee come la St. John Leonardi Missionary Clinic, un ambulatorio istituito presso la St. John Leonardi Nursery and Primary School di Amakohia, che nasce come centro di assistenza sanitaria a domicilio nei villaggi limitrofi alla città di Owerri, capoluogo dello stato di Imo, sempre in Nigeria. Il piano ha lo scopo di garantire il diritto alla salute degli abitanti dei villaggi alla periferia di Owerri, assicurando assistenza medica a tutti coloro che versano in condizioni di disagio economico. Un team di medici, infermieri e farmacisti mensilmente mette a disposizione le proprie competenze per distribuire medicinali ed effettuare cure mediche di base a domicilio, vista la difficoltà delle vie di trasporto locali che non permettono alla popolazione del luogo di recarsi presso strutture ospedaliere cittadine. Altro progetto è l’ampliamento della stessa St. John Leonardi Nursery and Primary School di Amakohia (nome di quattro differenti villaggi situati vicini a Owerri), inaugurata nel 2014.
Spinta missionaria legata alla capacità di comprendere i bisogni reali del luogo: questo, in estrema sintesi, si potrebbe definire il “programma nigeriano” dell’Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio. Padre Antonio Luigi Piccolo, attuale rettore generale, ci spiega che «fin dalle origini del nostro istituto, fondato nel 1574 da san Giovanni Leonardi (uno dei fautori di Propaganda Fide), siamo stati spinti dal sacro fuoco dell’evangelizzazione: l’impegno in terre lontane è stato da sempre un caposaldo della nostra istituzione religiosa. Oggi, con questi progetti di aiuto in loco delle popolazioni bisognose, cerchiamo di portare avanti ciò che il nostro fondatore ci ha insegnato: essere vicini a chi è nella sofferenza. Da quando è nata EsseGiElle grazie alla grande intuizione dell’allora rettore generale, padre Molinaro, questo impegno si sta consolidando ancora di più: il nostro sforzo, soprattutto, è quello di coinvolgere gli abitanti del luogo dove operiamo, dove ci troviamo, a essere loro stessi protagonisti del cambiamento. Di un cambiamento che vuol dire speranza di lavoro senza lasciare il proprio paese. Sono le diverse sinergie messe in campo a determinare migliori condizioni di vita: è questo ciò che stiamo attuando in nazioni come la Nigeria, l’India, il Cile e l’Albania», conclude padre Piccolo.
Il respiro è internazionale e le esigenze economiche per poter far fronte a tutti questi progetti sono tante. Al riguardo, allora, entra in gioco soprattutto la solidarietà grazie anche ad alcune iniziative culturali finalizzate alla raccolta fondi per gli impegnativi programmi portati avanti dagli enti attori dei programmi. Così come accaduto il 28 maggio scorso quando si è tenuta nella Sala Baldini a Roma una lezione-concerto dal titolo Da Liszt a Bach. La musica come espressione della creatività e dei valori umani, tenuta da Diego De Blasi e organizzata dall’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Sezione di Roma) e dal Rotary Club Roma Capitale per poter sostenere economicamente il Progetto Farm. Alla serata sono intervenuti fra gli altri Giorgio Gulienetti, presidente dell’Ucid Roma, Renato Boccia, presidente del Rotary Club Roma Capitale, Andrea Monda, direttore de «L’Osservatore Romano», e Lino Piacentini, consigliere di Ucid Roma. Ha portato il suo saluto anche padre Antonio Luigi Piccolo. Tante voci, accompagnate dalla musica immortale di Liszt e Bach, per un solo unico scopo: contribuire alle iniziative della EsseGiElle onlus.
Carissime Madrine,
vi giunga, in questo Anno Giubilare, nella Giornata delle Madrine OMD, il mio personale augurio e ogni benedizione in Cristo Gesù. È un anno doppiamente Giubilare. Ricorrono i 1500 anni dall’apparizione della Miracolosa Immagine di S. Maria in Portico e i 450 della Fondazione della nostra Famiglia OMD. La festa odierna della Visitazione di Maria ci presenta la Vergine come la prima discepola-missionaria del suo Figlio: a Nazareth ha accolto Gesù – Vangelo del Padre – per poi mettersi in viaggio per testimoniarlo e donarlo alla sua parente Elisabetta e a tutti noi, suoi figli. Dopo l’evento decisivo per la storia dell’umanità, Maria non si ripiega su sé stessa, ma si mette in cammino. La prima evangelizzata diventa anche la prima evangelizzatrice e proclama le meraviglie del Signore con il cantico di lode e l’amore servizievole. L’unione intima a Cristo nella sua condizione di madre dilata lo spazio del suo servizio missionario; afferrata da Cristo e conquistata dal suo amore, ne diviene il più fedele riflesso. Da Maria il Santo fondatore Giovanni Leonardi ha appreso il suo discepolato e lo ha trasmesso all’intera Famiglia OMD.
Maria Madre e Maestra, intrepida nella Visitazione, vi confermi nella materna sollecitudine verso la nostra Famiglia, vi conceda di fare sempre più spazio a Cristo e ad essere pronte evangelizzatrici nel servizio ai fratelli.
Roma, 31 maggio 2024
Dev.mo
P. Antonio Piccolo
Rettore Generale omd
Messaggio del Padre Generale alle Madrine delle Vocazioni
Pubblichiamo l'omelia del Cardinale Angelo De Donatis Penitenziere Maggiore già Vicario Generale per la Diocesi di Roma, per la Consacrazione episcopale di S. E.za Mons. Davide Carbonaro eletto dal Santo Padre Francesco Arcivescovo Metropolita di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo.
Carissimi, in questa sesta domenica di Pasqua non rimane che una sola parola: l'Amore. Il vangelo e la lettera di Giovanni infatti si richiamano a vicenda, come strofe di un unico ritornello: Dio è amore. Solo se rimaniamo in questo amore siamo nella gioia piena. Ogni celebrazione domenicale è intrisa di amore e di gioia, soprattutto nel tempo pasquale, ma oggi questa liturgia si arricchisce di una Gioia profonda, genuina, bella, che riunisce in questa Cattedrale le Diocesi di Roma e quella di Potenza in uno scambio originale di doni: noi romani accogliamo il desiderio forte di una comunità che attende il nuovo vescovo nella persona di Padre Davide e voi ricevete dalla nostra Chiesa un parroco benvoluto da tutti, un Chierico regolare della Madre di Dio cresciuto in questa nostra città, che tanto ha servito e amato.
Siamo, così, come gli apostoli nell'ora dell'ultima cena, con sentimenti diversi, a volte anche contrastanti, tra la gioia dell'accoglienza e il dolore del distacco, ma uniti e unificati dall'Amore. Intorno a quella mensa ci ritroviamo anche noi, stasera, per cogliere dal Signore una parola, un insegnamento, una testimonianza che ci rafforza, che ci fa sentire uniti, intimamente e profondamente amati.
E forse ci piacerebbe fare domande ai Dodici, le cui statue fanno da contorno nella navata dì questa basilica. Vorremmo chiedere a - ciascuno di loro: Come hai sperimentato quest'amore di cui parlava Gesù? Nella varietà delle risposte, avremmo probabilmente un sentire comune: "Gesù mi amato dando la vita per me. Mi ha perdonato anche se l'ho abbandonato. Mi ha sostenuto quando ero privo di forza. Mi ha sospinto ad annunciare il Vangelo senza paura, con la passione del suo Amore".
Carissimo Padre Davide, tu sai bene, anche grazie alle esperienze pastorali che hai vissuto, che l'umanità ha un'ardente sete di questo amore. Tu sai che la nostra Chiesa, oggi più che mai, vuole testimoni d'amore. Tu sai che la diocesi di Potenza desidera continuare a camminare nell'amore. Per questo siamo qui, per un dono d'amore!
Tra i tanti aspetti che possono descrivere il Vescovo, potremmo trovarne tre a partire dal vangelo di oggi.
Prima di tutto il Vescovo è colui che per primo rimane nell'amore del Padre. Il verbo rimanere, nel quarto vangelo, indica un'intimità profonda, una indissolubilità che abbiamo ritrovato anche nell'immagine dei tralci che rimangono nella vite e viceversa. Abbiamo bisogno di pastori che ci aiutino a "rimanere" in Dio, a porre le fondamenta su di Lui, a respirare il Vangelo. Il pastore è chiamato così a far gustare al gregge la gioia piena, la gioia sovrabbondante di chi abita non solo con Dio ma in Dio. Come sai, Padre Davide, in particolare ti sono affidati i sacerdoti. Con loro abbi il gusto di rimanere in Dio, ascoltandoli, incoraggiandoli in un cammino di corresponsabilità e di condivisione.
Rimanere in Dio porta al secondo aspetto: dare la vita per gli amici. E qui parlando di "amici", Gesù non indica solo una cerchia di persone, una stirpe eletta. Quando si vive di amore, tutti diventano amici, anche i nemici, coloro che si sono allontanati o che ci abbandonano. Il Signore, che non fa preferenze di persone, chiamerà "amico" anche Giuda nel momento del tradimento.
Facendo conoscere ai suoi tutto ciò che ha udito dal Padre, Gesù ci rivela il segreto della vera amicizia: trovare Dio dappertutto. Il Vescovo, trovando Dio in tutti, è colui al quale tutti diventano cari. Ti accorgerai, caro Padre Davide, che non sempre sarà facile. Pur distribuendo amore e accoglienza, ti capiterà di trovare chiusure e rifiuti. In questo modo farai l'esperienza della croce e solo affidandoti a Dio nella preghiera, potrai sperimentare che il bene donato non andrà mai perduto. Ricordati che per il cristiano il verbo "morire" si traduce sempre con "dare la vita".
Il terzo aspetto è "andare". Diceva don Tonino Bello che il vescovo è colui che fa suonare le campane, cioè colui che introduce la gioia nel cuore della gente. Carissimo Davide, il tuo sorriso contagioso e il tuo desiderio di portare il Vangelo con la vita sono noti a tutti noi e te ne siamo grati. Ricordati che è il pastore sta con il gregge a volte davanti, a volte dietro e a volte in mezzo. In ogni caso il pastore non sta fermo, è sempre in cammino, è chiamato ad andare, a confondersi con la vita delle persone, per parlare non dal pulpito della chiesa, ma per dare e ricevere testimonianza nella strada, nelle case, nella vita quotidiana, per portare così un frutto che sia duraturo. Nell'andare in mezzo alla gente troverai anche la grazia della vita donata da tanti religiosi e religiose, tanti laici che servono la chiesa con generosità e creatività, Abbi a cuore in particolare i piccoli e i poveri, i malati e i peccatori. Abbi a cuore soprattutto i giovani, che sono l'oggi della Chiesa, la nostra speranza.
Tra poco, nel momento della preghiera di consacrazione, ci sarà un gesto particolare: il libro dei vangeli sarà tenuto aperto sul capo di Padre Davide. Ci piace pensare che da quel momento il volto del consacrato scompare sotto la Parola posta su di lui, perché il vescovo non sia mai un capo per virtù propria, ma un servo incaricato da un Altro e per il quale egli garantisce. La Parola di Dio inoltre diventa come un riparo al vescovo, per proteggerlo da tutto ciò che potrebbe avvelenare l'Amore. Infine la Parola di Dio irradia, penetra nella vita, come succederà con l 'unzione crismale sul capo di Padre Davide, perché il Vescovo sia portatore di Cristo e mai di sé stesso. Come scriveva San Giovanni Leonardi: vivere sempre avendo davanti agli occhi della mente nostra solo l'onore, il servizio, la gloria di Cristo Gesù crocifisso". ··
Se la Parola di Dio continuerà ad essere la guida del tuo ministero, la gente che ti è affidata sentirà il respiro della Vita. Ricordaci sempre, Padre Davide, che alla Sua luce vediamo la Luce.
Domandiamo a Maria, Madre di Dio, che ti ha custodito in questi anni nell'immagine di Santa Maria in Portico, che tu possa essere pastore secondo il cuore del suo Figlio. Amen.
Il P. Generale, il suo Consiglio e l’Ordine della Madre di Dio tutto, si uniscono al P. Antony Esron OMD per la morte della sua cara mamma Signore Clora Mary di anni 60. E mentre affidano al Signore a Santa Maria in Portico e a San Giovanni Leonardi la sua anima benedetta, si uniscono a P. Esron assicurando il suffragio e la preghiera perché il Signore conceda la pace e il riposo a quanti con lui hanno portato il peso dell'umana sofferenza. I funerali saranno celebrati in India venerdì 10 maggio.
Nella basilica lateranense l’ordinazione episcopale di Davide Carbonaro. «Ho servito e amato la Chiesa di Roma, mia madre; da lei parto per sposare la Chiesa che è in Potenza Muro Lucano e Marsico Nuovo. Sarò carne della sua carne e ossa delle sue ossa». L’amore come base sicura su cui fondare la propria azione pastorale e, insieme, meta del cammino. È questa la sintesi delle indicazioni che il cardinale Angelo De Donatis, penitenziere maggiore, già vicario generale della diocesi di Roma, ha rivolto a padre Davide Carbonaro, dei Chierici Regolari della Madre di Dio, arcivescovo metropolita eletto di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo, che proprio dal porporato è stato consacrato vescovo sabato sera, 4 maggio, in una gremita basilica di San Giovanni in Laterano. Conconsacranti monsignor Salvatore Ligorio, amministratore apostolico di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo, e l’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice.
«Il vescovo è colui che per primo rimane nell’amore del Padre e il verbo rimanere indica una indissolubilità che abbiamo ritrovato anche nell’immagine dei tralci che rimangono nella vite e viceversa – ha detto infatti De Donatis, guardando al brano evangelico giovanneo della VI domenica di Pasqua -. Abbiamo bisogno di pastori che ci aiutino a “rimanere” in Dio, a porre le fondamenta su di Lui, a respirare il Vangelo», perché «la nostra Chiesa, oggi più che mai, vuole testimoni d’amore» e «il pastore è chiamato a far gustare al gregge la gioia piena, la gioia sovrabbondante di chi abita non solo con Dio ma in Dio». Essere radicato non equivale tuttavia a essere statico, anzi, «il pastore non sta fermo, è sempre in cammino, è chiamato ad andare, a confondersi con la vita delle persone per parlare non dal pulpito della chiesa ma per dare e ricevere testimonianza nella strada, nelle case, nella vita quotidiana, per portare così un frutto che sia duraturo», sono ancora le parole di De Donatis, che ha anche sottolineato come il vescovo «deve portare Cristo, mai se stesso».
Ancora, il monito del porporato al nuovo ordinato a «farsi guidare dalla Parola nel ministero di amore e servizio», rivolgendo un’attenzione speciale «ai piccoli, ai poveri, ai malati, ai peccatori e ai giovani, che sono l’oggi della Chiesa, la nostra speranza». E poi la cura dei sacerdoti: «Con loro abbi il gusto di rimanere in Dio, ascoltandoli e incoraggiandoli, in un cammino di corresponsabilità e di condivisione», sono le parole di De Donatis. Infine, l’invito a «suonare le campane», a dire, citando don Tonino Bello, che «il vescovo è colui che introduce la gioia nel cuore della gente», sapendo anche «dare la vita per gli amici», laddove è soltanto «Gesù che ci rivela il segreto della vera amicizia – ha chiarito De Donatis -: trovare Dio dappertutto». In virtù di questo speciale tipo di amicizia, allora, «il vescovo è colui al quale tutti diventano cari, anche se non sempre sarà facile perché pur distribuendo amore e accoglienza ti capiterà di trovare chiusura e rifiuti e così farai esperienza della croce – ha detto il cardinale rivolgendosi direttamente a Carbonaro -, ma nella preghiera potrai sperimentare che il bene donato non andrà mai, mai perduto».
Espressa la volontà di compiere il ministero a lui affidato davanti al popolo di Dio ed entrando così nel mistero della successione apostolica, dopo l’unzione crismale il nuovo vescovo ha ricevuto il libro della Parola, la cui consegna manifesta il compito a farsene custode e interprete autorevole; quindi l’anello episcopale, simbolo del legame di fedeltà alla Chiesa, la mitra, richiamo dell’impegno alla santità, e il pastorale, rimando al ruolo di guida e di pastore nella Chiesa.
Dopo il canto di lode del Te Deum – durante il quale il nuovo ordinato ha percorso la navata per benedire i fedeli e i confratelli, che lo hanno salutato con calorosi applausi -, Carbonaro ha portato il suo saluto. «Rivolgo il mio grazie carico di gioia al Padre e a tutto il popolo santo di Dio che invoca con me la luce pasquale del Signore risorto – ha detto -. Ho servito e amato la Chiesa di Roma che è mia madre, da lei parto per sposare la Chiesa che è in Potenza Muro Lucano e Marsico Nuovo rivestito della forza dell’unico Vangelo di Gesù Cristo. Sarò carne della sua carne e ossa delle sue ossa». ( Di Michela Altoviti- Roma Sette)
Si svolgerà sabato 4 maggio ore 16,00 presso l’Arcibasilica papale di San Giovanni in Laterano, l’Ordinazione Episcopale di S.E.za Mons. Davide Carbonaro O.M.D. eletto lo scorso 2 febbraio da Papa Francesco, Arcivescovo Metropolita di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo. Il rito di consacrazione sarà presieduto da S.E. il Signor Cardinale Angelo De Donatis Penitenziere Maggiore, già Vicario Generale della Diocesi di Roma. A coadiuvarlo nel rito di ordinazione l’Arcivescovo Mons. Salvatore Ligorio, Amministratore Apostolico di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo e l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice. P. Davide presiederà nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Campitelli la Concelebrazione Eucaristica Domenica 5 maggio ore 10.00.
Il Padre Generale il suo Consiglio e l'Ordine tutto, si uniscono con fraterno abbraccio a Padre Domenico Aiuto OMD per la morte della cara sorella Angela Aiuto avvenuta a Velletri il 19 aprile 2024. Al cordoglio uniscono la preghiera di suffragio, presentando l'anima di Angela all'intercessione della celeste Madre di Dio e di San Giovanni Leonardi nostro Padre.
In occasione dell'anniversario della canonizzazione del santo Fondatore, san Giovanni Leonardi, avvenuta il 17 luglio del 1938, il P. Generale P. Antonio Piccolo scrive uno speciale messaggio agli Affiliati dell'Ordine nel giorno a loro dedicato. Gli Affiliati OMD sono uomini e donne che si sono distinti per la loro vicinanza spirituale e solidale alla famiglia leonardina ad essi P. Piccolo così si rivolge: "in questo 86° anniversario della Canonizzazione di San Giovanni Leonardi, giorno a voi dedicato, rivolgo a ciascuno di voi l’augurio di abbondanti grazie celesti. È un anno doppiamente Giubilare. Ricorrono i 1500 anni dall’apparizione della Miracolosa Immagine di S. Maria in Portico e i 450 della Fondazione della nostra famiglia OMD. La miracolosa e taumaturgica immagine di Maria fu consegnata al Fondatore nel 1601 da Papa Leone XI ed egli se ne fece custode e banditore, mentre Maria, sin dai primi passi della nascente famiglia religiosa, è stata approdo sicuro del nostro Ordine e modello di carità per tutti i religiosi OMD cresciuti sotto il suo materno sguardo, accolti nel suo Portico, ingresso del claustro e uscio aperto alle necessità spirituali e corporali degli uomini. Anche Voi, carissimi Affiliati e Affiliate vivete in questa dinamica di intimità con Dio e prontezza missionaria di servizio al prossimo e della quale siamo noi sacerdoti e religiosi primi destinatari e beneficiari. Accogliete l’invito del Fondatore, guardate a Maria, affidate a Lei il vostro cuore, imitatene la solerte prontezza nel cogliere le necessità dei fratelli e presentarle a Cristo. Possa la Vergine Santissima vegliare su di voi, custodire la vostra vita, orientare il vostro cammino di fede sulle orme di Gesù Cristo, unica via di salvezza percorribile, bella fine della nostra peregrinazione terrena".