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Canonizzazione-1L’edizione de L’Osservatore Romano di giovedì 18 aprile 2013 pag. 4, riproduce un articolo di P. Davide Carbonaro Postulatore Generale OMD che ricorda il 75° anniversario della canonizzazione di San Giovanni Leonardi dal titolo “Gli occhi sul drappo”. L’intervento segue gli eventi accaduti il 17 aprile del 1938 quando il papa Pio XI elevò agli onori degli altari il santo fondatore dell’Ordine della Madre di Dio.

18 aprile 2013

  pdf  Articolo 75° Canonizzazione sgl

Pubblicato in 2013
Venerdì, 12 Aprile 2013 21:44

Dio abita il cuore dell'uomo

244Gesù e Pietro, uno dei dialoghi più affascinanti di tutta la letteratura.

Tre domande, come nella sera dei tradimenti, attorno al fuoco nel cortile di Caifa, quando Cefa, la Roccia, ebbe paura di una serva. E da parte di Pietro tre dichiarazioni d'amore a ricomporre la sua innocenza, a guarirlo alla radice dai tre rinnegamenti.

Gesù non rimprovera, non accusa, non chiede spiegazioni, non ricatta emotivamente; non gli interessa giudicare e neppure assolvere, per lui nessun uomo è il suo peccato, ognuno vale quanto vale il suo cuore: Pietro, mi ami tu, adesso?

La nostra santità non consiste nel non avere mai tradito, ma nel rinnovare ogni giorno la nostra amicizia per Cristo.

Le tre domande di Gesù sono sempre diverse, è lui che si pone in ascolto di Pietro. La prima domanda: Mi ami più di tutti? E Pietro risponde dicendo sì e no al tempo stesso. Non si misura con gli altri, ma non rimane neppure nei termini esatti della questione: infatti mentre Gesù usa un verbo raro, quello dell'agàpe, il verbo sublime dell'amore assoluto, Pietro risponde con il verbo umile, quotidiano, quello dell'amicizia e dell'affetto: ti voglio bene. Ed ecco la seconda domanda:

Simone figlio di Giovanni, mi ami? Gesù ha capito la fatica di Pietro, e chiede di meno: non più il confronto con gli altri, ma rimane la richiesta dell'amore assoluto. Pietro risponde ancora di sì, ma lo fa come se non avesse capito bene, usando ancora il suo verbo, quello più rassicurante, così umano, così nostro: io ti sono amico, lo sai, ti voglio bene. Non osa parlare di amore, si aggrappa all'amicizia, all'affetto.

Nella terza domanda, è Gesù a cambiare il verbo, abbassa quella esigenza alla quale Pietro non riesce a rispondere, si avvicina al suo cuore incerto, ne accetta il limite e adotta il suo verbo:

Pietro, mi vuoi bene?

Gli domanda l'affetto se l'amore è troppo; l'amicizia almeno, se l'amore mette paura; semplicemente un po' di bene.

Gesù dimostra il suo amore abbassando per tre volte l'esigenze dell'amore, rallentando il suo passo sulla misura del discepolo, fino a che le esigenze di Pietro, la sua misura d'affetto, il ritmo del suo cuore diventano più importanti delle esigenze stesse di Gesù. L'umiltà di Dio. Solo così l'amore è vero. E io so che nell'ultimo giorno, se anche per mille volte avrò sbagliato, il Signore per mille volte mi chiederà solo questo: Mi vuoi bene? E io non dovrò fare altro che rispondere per mille volte: Ti voglio bene. (E. Ronchi)
LeonardiIn occasione del 75° anniversario della Canonizzazione di San Giovanni Leonardi (Lucca 1541- Roma 1609) Fondatore dell’Ordine della Madre di Dio Cofondatore di Propaganda Fide e Patrono dei Farmacisti, mercoledì 17 ore 16,00 sarà celebrata una solenne Eucarestia nella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma dove riposano le spoglie del Santo canonizzato da Pio XI il 17 luglio 1938. L’Eucarestia sarà presieduta da S.E. Mons. Lorenzo Baldisseri Segretario della Congregazione dei Vescovi concelebreranno S.E. Mons. Italo Castellani Arcivescovo di Lucca,  S.E. Mons. Edoardo Cerrato Vescovo di Ivrea ed il Rev.mo P. Francesco Petrillo Rettore Generale dell’Ordine della Madre di Dio. In pellegrinaggio a Roma un migliaio di pellegrini per ricordare l’evento.

12 aprile 2013
 
Pubblicato in 2013
Giovedì, 11 Aprile 2013 20:23

Nigeria: Anno delle Costituzioni

Simposiam-NigeriaCon una celebrazione eucaristica giorno 10 aprile è stato vissuto dalla Delegazione nigeriana il ringraziamento al Signore per l’Anno delle Costituzioni OMD. L’Eucaristia è stata celebrata dal Delegato P. James Methos  insieme ai P. Charles Amadi CMF, P. Jesmith Raja, P. Susai Sekar e P. Jude Onouha. Al termine un Simposio ha inteso riflettere sul dono delle Costituzioni leonardine con una relazione di P. Charles Amadi dei clarettiani. Erano presenti insieme ai confratelli professi numerose Congregazioni religiose vicine.

11 aprile 2013
 
Pubblicato in 2013
Mercoledì, 10 Aprile 2013 13:16

Marracci su Civiltà Cattolica e Settimana

marracciCiviltà Cattolica la rivista dei Gesuiti e Settimana dei Dheoniani, ricordano la figura di P. Ludovico Marracci OMD nel quarto centenario della nascita. I contributi sono di Wafik Nasry S.I., “Ludovico Marracci (1612-1700) Breve introduzione alla sua vita e alla sua opera”; Quaderno N°3906 del 23/03/2013 - (Civ. Catt. I 531-636 ); e di Davide Carbonaro OMD, “Ludovico Marracci ponte tra cristiani e musulmani”, Settimana, 14 (2013) 12. Il Marracci, sacerdote dei Chierici Regolari della Madre di Dio, fu un uomo dai molti interessi e dai molteplici talenti. Fu sacerdote e padre spirituale, ricercato dalle più alte autorità ecclesiastiche del suo tempo. Fu un pensatore profondo e uno studioso completo, un linguista, versato in molte lingue, tra cui l’ebraico, il siriaco e l’aramaico. Fu autore prolifico, avendo lasciato 91 volumi di manoscritti, tra cui una traduzione latina del Corano in due tomi, con il testo arabo a fronte, e un ampio apparato di commenti e note. Per la prima volta in Europa, egli utilizzò le principali fonti arabe, presentando diversi aspetti della tradizione e della dottrina musulmana. A questo riguardo, inaugurò uno studio scientifico dell’islàm in Europa. Il volume si pone nella linea di una lunga tradizione apologetica e missionaria cristiana.

 
10 aprile 2013

Pubblicato in 2013
Martedì, 09 Aprile 2013 20:16

Italia: Formazione Permanente OMD

omd-ICon un pellegrinaggio sui  luoghi di San Giovanni Leonardi e dei suoi primi compagni, per rivivere “la memoria che rigenera la fede”, le Comunità italiane si sono ritrovate in queste prime settimane del tempo pasquale per un itinerario comune di formazione permanete. Mentre l’Ordine celebra l’Anno delle Costituzioni, questo speciale “pellegrinaggio leonardino” ha intrecciato visione, ascolto, preghiera, silenzio, fraternità.  “Se non è presenza viva e amica del Signore risorto che è in mezzo a noi – ha affermato il P. Generale – si tratta di un vuoto ricordo o di un codice di osservanza che non ci conduce al centro del nostro vivere da cristiani e da consacrati”. Il pellegrinaggio ha fatto tappa a Lucca, Diecimo, Fosciandora e Roma sostando sui luoghi che hanno visto l’azione carismatica di San Giovanni Leonardi, la sua maturazione umana e spirituale, il dono alla Chiesa del carisma incarnato nell’Ordine della Madre di Dio.

9 aprile 2013
 
Pubblicato in 2013
Martedì, 09 Aprile 2013 20:11

Il Numero 170 di Notiziario OMD

170Mentre l’Ordine si prepara a celebrare l’anniversario della canonizzazione del Fondatore escono in questi giorni le pagine del Notiziario OMD. Accanto alla “Ricetta della spezieria leonardina” con il quale si apre l’editoriale, il numero raccoglie alcuni eventi quali il convegno marracciano, i 350 anni della Cappella di Loreto a Lucca e le notizie dalle comunità OMD nel mondo.

8 aprile 2013

pdf  Notiziario - 170
 
Pubblicato in 2013
Sabato, 06 Aprile 2013 20:02

India: “Relationship with God”

Formazione-IndiaToday, on 5th April, all the fathers of the delegation came together in Madurai for the second session of permanent formation programme. The first five sessions are animated by a diocesan priest, Fr. Maria Antony. He is dealing the theme 'Reconciliation' against the background of relationship with God, nature and fellow human beings. In the first session he dealt the relationship with nature according to the vision of Raymond Pannikar. Today, the main theme was 'Relationship with God'. First, the importance and the need of relationship with God was clarified. Relationship with God is a must in order to lead a happy life, in order to do our priestly ministry effectively and to build up a deeper relationship with fellow human being. From this, the resource person proceeded to explain that our relationship with God should go beyond the personal realm, so that we establish a non-dualistic relationship with God, nature and fellow human beings. 


6 aprile 2013

Pubblicato in 2013
Sabato, 06 Aprile 2013 19:46

Pace che sgorga dalle ferite

243Venne Gesù, a porte chiuse. C'è aria di paura in quella ca­sa, paura dei Giudei, ma anche e soprattutto paura di se stessi, di come lo ave­vano abbandonato, tradito, rinnegato così in fretta.
Eppure Gesù viene. L'ab­bandonato ritorna da quel­li che sanno solo abbandonare, il tradito si mette di nuovo nelle mani di chi lo ha tradito.
«E sta in mezzo a loro». Ec­co da dove nasce la fede cri­stiana, dal fatto che Gesù sta lì, dal suo esserci qui, vi­vo, adesso. Il ricordo, per quanto appassionato, non basta a rendere viva una persona, al massimo può far nascere una scuola di pensiero. La fede nasce da una presenza, non da una rievocazione.
«Venne Gesù e si rivolge a Tommaso» Nel piccolo gregge cerca proprio colui che dubita: «Metti qua il tuo dito, stendi la tua mano, tocca!». Ecco Gesù: non si scandalizza di tutti i miei dubbi, non si impressiona per la mia fatica di credere, non pretende la mia fede piena, ma si avvicina a me. A Tommaso basta questo gesto. Chi si fa vicino, ten­de le mani, non ti giudica ma ti incoraggia, è Gesù. Non ti puoi sbagliare!
Tommaso si arrende. Si ar­rende alle ferite che Gesù non nasconde, anzi esibisce:
il foro dei chiodi, tocca­lo; lo squarcio nel fianco, puoi entrarci con una ma­no;
piaghe che non ci sa­remmo aspettati, pensava­mo che la Risurrezione a­vrebbe cancellato, rimargi­nato e chiuso le ferite del Venerdì Santo.
E invece no! Perché la Pa­squa non è l'annullamento della Croce, ma ne è la continuazione, il frutto maturo, la conseguenza. Le ferite sono l'alfabeto del suo amore.
Il Risorto non porta altro che le ferite del Crocifisso, da esse non sgorga più sangue, ma luce. Porta l'oro delle sue ferite. Penso alle ferite di tanta gente, per de­bolezza, per dolore, per di­sgrazia. Nelle ferite c'è l'o­ro. Le ferite sono sacre, c'è Dio nelle ferite, come una goccia d'oro.
Ciascuno può essere un guaritore ferito. Proprio quelli che parevano colpi duri o insensati della vita, ci hanno resi capaci di comprendere altri, di veni­re in aiuto. La nostra debo­lezza diventa una forza. Co­me dice Isaia: guarisci altri e guarirà presto la tua feri­ta, illumina altri e ti illumi­nerai.
Tommaso si arrende alla pace, la prima parola che da otto giorni accompagna il Risorto: Pace a voi! Non un augurio, non una sem­plice promessa, ma una affermazione: la pace è qui, è in voi, è iniziata. Quella sua pace scende ancora sui cuori stanchi, e ogni cuore è stanco, scende sulla no­stra vicenda di dubbi e di sconfitte, come una bene­dizione immeritata e felice.
 
Domenica, 31 Marzo 2013 23:15

Il Papa alla Veglia Pasquale

veglia-pasquale-1La Risurrezione del Signore ci permetta di accogliere senza paura le sorprese di Dio. Non abbiate paura delle novità! Non abbiate paura di affidarvi a Gesù! E’ quanto Papa Francesco ha chiesto ai fedeli nella sua omelia, nella Veglia Pasquale - ieri sera in San Pietro - aperta dalla benedizione del fuoco e dalla preparazione del cero pasquale, nell’atrio della Basilica. Durante la celebrazione, il Papa ha amministrato i Sacramenti di Battesimo, Cresima e Prima Comunione a quattro catecumeni.
Nella Basilica di San Pietro, il buio del dolore per la morte di Gesù viene squarciato dalla luce del cero pasquale, i fedeli accendono le loro candele, la navata si illumina, le tenebre del mondo sono sconfitte, e il canto dell’Exultet annuncia il Cristo Risorto. Ha inizio la “madre di tutte le veglie”. Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo: è l’immagine delle tre donne del Vangelo della Veglia Pasquale che Papa Francesco ci ripropone nella sua omelia. Il “gesto di compassione, di affetto, di amore”, il recarsi al Sepolcro per ungere con gli aromi il corpo di Gesù, che con la sua morte le aveva lasciate, testimonia il loro amore per Lui. La vista della pietra rimossa sconvolgerà la loro vita, l’assenza del corpo del Signore è una novità che le lascerà piene di domande. Ed è questo che capita anche a noi, spiega il Papa: guardare con dubbio alle novità che accadono “nel succedersi quotidiano dei fatti”. “La novità spesso ci fa paura, anche la novità che Dio ci porta, la novità che Dio ci chiede”.
"Siamo come gli Apostoli del Vangelo: spesso preferiamo tenere le nostre sicurezze, fermarci ad una tomba, al pensiero verso un defunto, che alla fine vive solo nel ricordo della storia come i grandi personaggi del passato. Abbiamo paura delle sorprese di Dio; abbiamo paura delle sorprese di Dio! Egli ci sorprende sempre!".
Il Papa ci chiede quindi di “non chiuderci alla novità che Dio vuole portare nella nostra vita!”:
"Siamo spesso stanchi, delusi, tristi, sentiamo il peso dei nostri peccati, pensiamo di non farcela? Non chiudiamoci in noi stessi, non perdiamo la fiducia, non rassegniamoci mai: non ci sono situazioni che Dio non possa cambiare, non c’è peccato che non possa perdonare se ci apriamo a Lui".
Le tre donne trovano la tomba vuota, Gesù non c’è, i due angeli ne annunciano la Risurrezione, le invitano a non cercare “tra i morti colui che è vivo”. Il gesto di recarsi al sepolcro – ci dice il Papa – “si trasforma in avvenimento, in un evento che cambia veramente la vita” delle donne e dell’intera umanità. Gesù è il Vivente, “non è più nel passato, ma vive nel presente ed è proiettato verso il futuro, è l’oggi eterno di Dio”. Ed è ecco la novità di Dio: “la vittoria sul peccato, sul male, sulla morte, su tutto ciò che opprime la vita e le dà un volto meno umano”:
"E questo è un messaggio rivolto a me, a te, cara sorella e caro fratello. Quante volte abbiamo bisogno che l’Amore ci dica: perché cercate tra i morti colui che è vivo? I problemi, le preoccupazioni di tutti i giorni tendono a farci chiudere in noi stessi, nella tristezza, nell’amarezza… e lì sta la morte. Non cerchiamo lì Colui che è vivo!".
E’ così che Papa Francesco chiede di far entrare Gesù Risorto nella propria vita, di accoglierlo come amico con fiducia, perché Lui è la vita:
"Se fino ad ora sei stato lontano da Lui, fa’ un piccolo passo: ti accoglierà a braccia aperte. Se sei indifferente, accetta di rischiare: non sarai deluso. Se ti sembra difficile seguirlo, non avere paura, affidati a Lui, stai sicuro che Lui ti è vicino, è con te e ti darà la pace che cerchi e la forza per vivere come Lui vuole".
Il Vangelo della Veglia Pasquale ci spiega come l’annuncio della Risurrezione venga accolto con fede dalle donne, che superano ogni timore seguendo l’invito degli angeli “a fare memoria” dell’incontro con Gesù e delle sue parole quando era ancora in Galilea. Ecco quindi, continua il Papa, che “questo ricordare con amore l’esperienza con il Maestro conduce le donne a superare ogni timore e a portare l’annuncio della Risurrezione agli Apostoli e a tutti gli altri”.
"Fare memoria di quello che Dio ha fatto e fa per me, per noi, fare memoria del cammino percorso; e questo spalanca il cuore alla speranza per il futuro. Impariamo a fare memoria di quello che Dio ha fatto nella nostra vita!".

Ecco quindi l’auspicio che Papa Francesco, in conclusione, regala ai fedeli: con la sua Risurrezione il Signore “ci apra alla novità che trasforma, alle sorprese di Dio; ci renda uomini e donne capaci di fare memoria” della Sua opera; “ci renda capaci di sentirlo come il Vivente, vivo e operante in mezzo a noi; ci insegni ogni giorno a non cercare tra i morti colui che è vivo”.
(Radio Vaticana)

Pubblicato in 2013
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