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Sabato, 22 Marzo 2014 18:54

Maestro di umanità

286Gesù attraversa il paese dei samaritani, forestiero in mezzo a gente d'altra tradizione e religione, e il suo agire è già messaggio: incontra, parla e ascolta, chiede e offre, instaura un dialogo vero, quello che è «reciproca fecondazione» (R. Panikkar). In questo suo andare libero e fecondo fra gli stranieri, Gesù è maestro di umanità. Lo è con il suo abbattere barriere: la barriera tra uomo e donna, tra la gente del luogo e i forestieri, tra religione e religione. È maestro perché fonte di nascite: - fa nascere un incontro e un dialogo là dove sembrava impossibile, e questo a partire dalla sua povertà: «Ho sete!». Ha sete della nostra sete, desiderio del nostro desiderio. Dobbiamo imparare a dare come dà Gesù: non con la superiorità di chi ha tutto, ma con l'umiltà di chi sa che può molto ricevere da ogni persona; - fa nascere una donna nuova. Quando parla con le donne Gesù va diritto al cuore, conosce il loro linguaggio, quello del sentimento, del desiderio, della ricerca di ragioni forti per vivere: «Vai a chiamare colui che ami». Perché l'amore è la porta di Dio, ed è Dio in ciascuno. Hai avuto cinque mariti. E quello di ora... Gesù non giudica la samaritana, non la umilia, anzi: hai detto bene! Non esige che si metta in regola prima di affidarle l'acqua viva, non pretende di decidere il suo futuro. È il Messia di suprema delicatezza, di suprema umanità, che incarna il volto bellissimo di Dio. Gesù raggiunge la sete profonda di quella donna offrendo un «di più» di bellezza, di bontà, di vita, di primavera: «Ti darò un'acqua che diventa sorgente che zampilla». L'acqua è vita, energia di vita, grazia che io ricevo quando mi metto in connessione con la Fonte inesauribile della vita. Gesù dona alla samaritana di ricongiungersi alla sua sorgente e di diventare lei stessa sorgente. Un'immagine bellissima: un'acqua che tracima, dilaga, che va, un torrente che è ben più di ciò che serve alla sete. La sorgente non è possesso, è fecondità. «A partire da me ma non per me» (M. Buber). La samaritana abbandona la brocca, corre in città, ferma tutti per strada, testimonia, profetizza, contagia d'azzurro e intorno a lei nasce la prima comunità di discepoli stranieri. La donna di Samaria capisce che non placherà la sua sete bevendo a sazietà, ma placando la sete d'altri; che si illuminerà illuminando altri, che riceverà gioia donando gioia. Diventare sorgente, bellissimo pro­getto di vita per ciascuno: far sgorgare e diffondere speranza, accoglienza, amore. A partire da me, ma non per me.
 
Venerdì, 21 Marzo 2014 14:17

Indonesia: Parents Day at Kupang Indonesia.

indonasiaYes, it is true what we experienced on 19st March 2014. On this day the Biara Bundah Allah community, at Kupang celebrated the Parents day of our Brothers. A whole day program was arranged for them. Parents of our brothers came around 10 o’clock, Around 11.30 noon the Holy Eucharistic celebration was celebrated. The  Rev.Fr. Justin christu raj and Rev. Fr. Arul james OMD , brothers and their family members were participated. Fr. James, welcomed the gathering the people. During the Homily, Rev. Fr. Justin, insisted the importance of this period in this formation  and   love our family( Mencintai Keluarga). He also mentioned that the parents also must love their sons who are in seminary, After mass we had small program arranged by our brothers..after that we had dinner.. after dinner around 3.00 o’clock we fathers (James and Justin) met their parents without brothers..after that around 4.30 pm they went back their house.

20 marzo 2014
Mercoledì, 19 Marzo 2014 11:40

India: Parents Day at Amalagam, Madurai.

amamlagamHow Good, and pleasant, it is to live as brothers, sisters all together – Ps 133:1

Yes, it is true what we experienced on 1st March 2014. On this day the Amalagam community, at Madurai celebrated the Parents day of our Brothers. A whole day program was arranged for them. After the morning breakfast parents met the formator and asked about their sons progress towards the consecrated life. Around 12 noon the Holy Eucharistic celebration was celebrated. The Very Rev.Fr. LourduRajan OMD, Indian Delegate, presided over the celebration. Rev. Fr. Manohar, Vice Delegate, Rev. Fr. Francis , Regent brothers, Aspirants ,Novice along with the local community, Rev. Fr. Beno, Rector, Rev. Fr. Baskar, Vice Rector, Rev. Fr. Starlin Consultor , brothers and their family members were participated. Fr. Beno, welcomed the gathering and introduced the Delegate council and the entire fathers to the gathering. Quoting our constitution no.29, he point out the relationship between parents and the students during their period of formation.

During the Homily, Rev. Fr. Delegate, insisted the importance of this period in this Amalagam house. He also mentioned that the parents are the role models, and have more responsibility; support of the parents is much more needed in this crucial stage for the candidates to decide their vocation towards this life. He asked the parents to develop good circumstances and to create good situation for the process of their own children. Fr. Starlin thanked everyone.

In the evening before tea, a small game was conducted for the parents. Around 6.15, the cultural extravagant was performed by our brothers. Rev.Fr. Delegate and Fr. Vice Delegate and all the parents were welcomed by a flower bouquet. During this one and half hour program, lighting of lamp by the fathers and parents, dances, comedy programs, songs, mime, prize distribution for the best performance in the last academic year, felicitation by the fathers and sharing of the parents, were staged. During the program, Rev. Fr. Delegate released the “Leo Creation”, -collection of articles, poems and essays both in Tamil and English written by our brothers and he also released “Mater Dei”, a journal of Leonardians which the community want to bring out once in 3 months, which contains articles from various disciplines like, Philosophy, Formation, Rural development, Economics, Social, Spiritual etc. Fr. Manohar, Vice Delegate released the “Leo Arts” - the drawing of our brothers.  Everything was appreciated by all. The parents and relatives of our brothers were happy to participate in this unforgettable event. With the supper the day’s program came to an end.

17 marzo 2014
 
Venerdì, 14 Marzo 2014 14:31

Un cuore di luce

285Dal deserto di pietre al monte di luce. Dalle tentazioni alla trasfigurazione. Il cammino di Cristo è quello di ogni discepolo, cammino ascendente e liberante: dal buio delle tentazioni attraversato fino alla luce di Dio. Cos'è la luce di Dio? È energia e bellezza. Per il corpo: sostiene la nostra vita biologica. Per la mente: sapienza che fa vedere e capire. Per il cuore, che rende capaci di amare bene. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Come il sole, come la luce. Quante volte nella Bibbia, nei salmi, Dio sorge glorioso come un sole: il sole chiama alla vita, a fiorire a maturare a dare frutto. Accende la bellezza dei colori e degli occhi. Come la pianta che cattura la luce del sole e la trasforma in vita, così noi, fi­li d'erba davanti a Dio, possiamo imbeverci, intriderci della sua luce e tradurla in calore umano, in gioia, in sapienza. Gesù ha un volto di sole, perché ha un sole interiore, per dirci che Dio ha un cuore di luce. Ma quel volto di sole è anche il volto dell'uomo: ognuno ha dentro di sé un tesoro di luce, un sole interiore, che è la nostra immagine e somiglianza con Dio. La vita spirituale altro non è che la gioia e la fatica di liberare tutta la luce sepolta in noi. Signore, Pietro prende la parola, che bello essere qui! Restiamo quassù insieme. L'entusiasmo di Pietro, la sua esclamazione stupita: che bello! Ci fanno capire che la fede per essere forte e viva deve discendere da uno stupore, da un innamoramento, da un «che bello!» gridato a pieno cuore. Come Pietro sul monte: è bello con te, Signore! Questo Vangelo è per dirci che la Quaresima più che un tempo di lutto e penitenza, è un girarsi verso la bellezza e la luce. Acquisire fede significa acquisire bellezza del vivere, acquisire che è bello amare, abbracciare, dare alla luce, esplorare, lavorare, seminare, ripartire perché la vita ha senso, va verso un esito buono, qui e nell'eternità. San Paolo scrive a Timoteo una frase bellissima: Cristo è venuto ed ha fatto risplendere la vita. Non solo il suo volto, non solo le sue vesti sul Tabor, non solo i nostri sogni. Ma la vita, qui, adesso, di tutti. Ha riacceso la fiamma delle cose. Ha messo nelle vene del mondo frantumi di stelle. Ha dato splendore e bellezza all'esistenza. Ha dato sogni e canzoni bellissime al nostro andare di uomini e donne. Basterebbe ripetere senza stancarci: ha fatto risplendere la vita, per ritrovare la verità e la gioia di credere in questo Dio. Allora tutto il creato si fa trasparente e il divino traspare nel fondo di ogni essere (Teilhard de Chardin) e gronda di luce ogni volto di uomo (Turoldo).
 
Taiz-per-lukrainaA Santa Maria in Portico, il vescovo Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, ha presieduto la veglia: «Con la preghiera si cambia il mondo». Domenica 9 marzo, a Sebastopoli, nel corso di una manifestazione pro-Ucraina un centinaio di dimostranti filo-russi ha attaccato a calci e pugni diverse persone che manifestavano per opporsi all'adesione della penisola ucraina a Mosca. Poche ore dopo - rispondendo ad un appello di Papa Francesco durante l’Angelus del 2 marzo, di pregare per il «dialogo e la concordia» in Ucraina - nel santuario parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli, il Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese e l’Ufficio per la pastorale delle migrazioni della diocesi di Roma, in collaborazione con la parrocchia di Campitelli  e la comunità greco cattolica ucraina di Roma, hanno organizzato una veglia di preghiera per affidare l’Ucraina «alla Madonna porto di sicurezza», l’icona mariana custodita nella chiesa di piazza di Campitelli, tra le più antiche di Roma «In questo luogo si venera da tanti secoli la maternità di Maria - ha detto il vescovo Matteo Zuppi, incaricato del Centro diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese, che ha presieduto la veglia - e si capisce perché hanno sistemato la sua icona così in alto. Perché ci aiuta ad alzare lo sguardo e a guardare lontano, ci aiuta ad avere speranza. Qualche volta pieghiamo la testa e ci sembra che di fronte a problemi così grandi non ci sia nulla da fare. Maria ci aiuta a trovare forza, speranza e convinzione». Le armi per ora tacciono in Crimea, ma la tensione sale. «È molto vicino il rischio che una situazione come questa - ha proseguito il presule - possa precipitare in una guerra civile. L’Europa, come purtroppo in altre situazioni, dimostra debolezza e ritardo e invece dovrebbe giocare un ruolo. Del resto l’Ucraina richiede un legame più stretto con l’Europa. Questo deve avvenire nell’interesse di tutti, senza confliggere con gli interessi della Russia». Nelcaso di un innalzamento delle tensioni tra Russia ed Ucraina, Roma è pronta a pregare insieme al Papa e a tutto il mondo, come già accadde il 7 settembre, a piazza San Pietro, in favore della Siria. «Come il Papa è stato tempestivo e sensibile alla tragedia della Siria, credo che lo ripeterà per altre situazioni. La Chiesa di Roma - ha concluso monsignor Zuppi - deve aiutarlo in questa sua coraggiosa attenzione. La preghiera e il digiuno sono la prima vera risposta per cambiare il mondo». Alla veglia, animata dai canti della comunità di Taizé, hanno partecipato - oltre al parroco di Santa Maria in Portico, padre Davide Carbonaro - don Ivan Kulyk, parroco di Santi Sergio e Bacco degli Ucraini, e il coordinatore nazionale degli ucraini greco cattolici in Italia, don Marco Semehen, insieme a numerosi membri della comunità greco cattolica ucraina di Roma. «Noi speriamo e affidiamo nelle mani del Signore tutta la situazione. La Russia - ha detto don Semehen - sta giocando forte e non sappiamo quali scenari potranno aprirsi, però noi speriamo che Dio ci darà saggezza. L’Ucraina si aspetta aiuto dall’Europa e dall’Italia, un sostegno per conservare l’integrità del paese». «La comunità ucraina di Roma è molto vivace - ha detto infine monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale delle migrazioni - è una comunità bella e vera, che ci fa sentire nella preghiera il respiro di Dio. La Madonna si fa intercettrice per tutti. La fede ci rende tutti fratelli e ci fa condividere le pene, le gioie e le angosce di tutti».

10 marzo 2014
 
Lunedì, 10 Marzo 2014 12:53

Cile: Professione temporanea

tre-noviziSabato 8  marzo tre novizi, due colombiani (Welver e Oney) e uno cileno (Alexis), hanno emesso i primi voti (con la professione temporanea) nell’Ordine. L’Eucaristia, è stata celebrata  nella capella della casa di formazione (Regina Apostolorum), Rettore Generale P. Francesco Petrillo, chi ha ricordato ai novelli religiosi “che poter vivere i consigli evangelici oggi è un dono del Signore e anche segno per ogni realtà, in più in questo tempo che Dio ci offre la Chiesa, perche possiamo riconoscere quelle risposte che Gesù fa nelle tentazione nel deserto. Non ricchezze, non potere e non possedere; ma autentica povertà, generosa castità e disponibile e volontaria obbedienza”. Inoltre, ha sottolineato che questo momento comporta anche un evento storico per l´Ordine, perché la prima volta che due colombiani fanno professione nell’ Ordine e questo segna l´inizio della missione che tra alcune settimane si inaugurerà in Bogotá.

9 marzo 2014
 
Domenica, 09 Marzo 2014 07:35

Dio non fa mercato dei suoi doni

284Il racconto delle tentazioni ci chiama al lavoro mai finito di mettere ordine nelle nostre scelte, a sce­gliere come vivere Le tentazioni di Gesù sono anche le nostre: investono l'intero mondo delle rela­zioni quotidiane. La prima tentazione concerne il rapporto con noi stessi e con le cose (l'illusione che i beni riempiano la vita). La seconda è una sfida aperta alla nostra relazione con Dio (un Dio magico a nostro servizio). La terza infine riguarda la relazione con gli altri (la fame di potere, l'amore per la forza). Dì che queste pietre diventino pane! Il pane è un bene, un valore indubitabile, ma Gesù risponde giocando al rialzo, offrendo più vita: «Non di solo pane vivrà l'uomo». Il pane è buono ma più buona è la parola di Dio, il pane dà vita ma più vita viene dalla bocca di Dio. Accende in noi una fame di cielo: L'uomo vive di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Parola di Dio è il Vangelo, ma anche l'intero creato. Se l'uomo vive di ciò che viene da Dio, io vivo della luce, del cosmo, ma anche di te: fratello, amico, amore, che sei parola pronunciata dalla bocca di Dio per me. La seconda tentazione è una sfida aperta a Dio. «Buttati e credi in un miracolo». Quello che sembrerebbe il più alto atto di fede - gettati con fiducia! - ne è, invece, la caricatura, pura ricerca del proprio vantaggio. Gesù ci mette in guardia dal volere un Dio magico a nostra disposizione, dal cercare non Dio ma i suoi benefici, non il Donatore ma i suoi doni. «Non tentare il Signore»: io so che sarà con me, ma come lui vorrà, non come io vorrei. Forse non mi darà tutto ciò che chiedo, eppure avrò tutto ciò che mi serve, tutto ciò di cui ho bisogno. Nella terza tentazione il diavolo alza ancora la posta: adorami e ti darò tutto il potere del mondo. Il diavolo fa un mercato, esattamente il contrario di Dio, che non fa mai mercato dei suoi doni. È come se dicesse: Gesù, vuoi cambiare il corso della storia con la croce? non funzionerà. Il mondo è già tutto una selva di croci. Cosa se ne fa di un crocifisso in più? Il mondo ha dei problemi, tu devi risolverli. Prendi il potere, occupa i posti chiave, cambia le leggi. Così risolverai i problemi: con rapporti di forza e d'inganno, non con l'amore. «Ed ecco angeli si avvicinarono e lo servivano». Avvicinarsi e servire, verbi da angeli. Se in questa Quaresima ognuno di noi volesse avvicinarsi e prendersi cura di una persona che ha bisogno, perché malata o sola o povera, regalando un po' di tempo e un po' di cuore, allora per lei sarebbe come se si avvicinasse un angelo, come se fiorissero angeli nel nostro deserto.
 
Giovedì, 06 Marzo 2014 15:02

Papa Francesco: Quaresima è ritorno a Dio

ceneri1La Quaresima è un invito a tornare a Dio, perché “qualcosa non va bene in noi, nella società e nella Chiesa e abbiamo bisogno di convertirci”. Così il Papa celebrando questo pomeriggio presso la Basilica di santa Sabina sull’Aventino il mercoledì delle Ceneri. “Viviamo in un mondo sempre più artificiale dove - ha detto il Pontefice - senza accorgercene escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – è stata l’esortazione - viene a risvegliarci dall’inerzia e dalla routine per “andare oltre il nostro orticello”. Prima della Messa, la processione penitenziale dalla Chiesa di Sant’Anselmo all’Aventino. Preghiera, digiuno, elemosina per non farsi dominare dalle cose che appaiono, perché “quel che conta – spiega Papa Francesco - non è l’apparenza o il successo, ma quanto abbiamo dentro”: questi tre elementi caratterizzano il cammino quaresimale che comprende la croce e la rinuncia. Il Papa li ha indicati invitando ad “aprirsi a Dio e ai fratelli” in un mondo sempre più artificiale, in “una cultura del fare e dell’utile”, dove senza accorgercene “escludiamo Dio dal nostro orizzonte”. “La Quaresima – ha detto - ci chiama a riscuoterci, a ricordarci che siamo creature e non siamo Dio”. "Quando io guardo nel piccolo ambiente quotidiano alcune lotte di potere per spazi, io penso: 'Ma, questa gente gioca a Dio Creatore!'. Ancora non se ne sono accorti che non sono Dio!". La preghiera – ha spiegato il Santo Padre- è la forza del cristiano e di ogni credente. Nella debolezza e nella fragilità della vita possiamo rivolgerci a Dio con la fiducia di figli con una preghiera “capace di farsi carico delle necessità dei fratelli” in povertà o sofferenza. "Dinanzi a tante ferite che ci fanno male e che ci potrebbero indurire il cuore, noi siamo chiamati a tuffarci nel mare della preghiera, che è il mare dell’amore sconfinato di Dio, per gustare la sua tenerezza". “Il digiuno – ha proseguito Papa Francesco – comporta la scelta di una vita sobria, che non spreca, non scarta”. “Digiunare aiuta ad allenare il cuore all’essenzialità e alla condivisione: è un segno di presa di coscienza e di responsabilità di fronte ad ingiustizie e soprusi specialmente nei confronti dei poveri e dei piccoli; è segno della fiducia riposta in Dio e nella provvidenza. "Dobbiamo stare attenti a non praticare un digiuno formale, o che in verità ci “sazia” perché ci fa sentire a posto. Il digiuno ha senso se veramente intacca la nostra sicurezza, e anche se ne consegue un beneficio per gli altri, se ci aiuta a coltivare lo stile del Buon Samaritano, che si china sul fratello in difficoltà e si prende cura di lui".Espressione di quella gratuità che dovrebbe caratterizzare ogni cristiano che da Dio ha ricevuto tutto gratuitamente è, infine, l’elemosina: si da a qualcuno da cui non ci si aspetta di ricevere qualcosa in cambio. Un‘azione spesso estranea dalla vita quotidiana dove – ha constato il Papa - tutto è calcolo e misura, tutto si vende e si compra”. "L’elemosina ci aiuta a vivere la gratuità del dono, che è libertà dall’ossessione del possesso, dalla paura di perdere quello che si ha, dalla tristezza di chi non vuole condividere con gli altri il proprio benessere".Ma perché dobbiamo tornare a Dio come esortano le Scritture? “ Perché – è la risposta del Papa - qualcosa non va bene in noi, nella società e nella Chiesa e abbiamo bisogno di cambiare, di convertirci”. “La Quaresima – ha concluso – viene a ricordarci che è possibile realizzare in noi e attorno a noi qualcosa di nuovo, perché Dio è fedele e pronto a perdonare e a ricominciare da capo”.

6 marzo 2014
 
Martedì, 04 Marzo 2014 18:30

Marracci al The Warburg Institute di Londra

Tottoli-1In occasione del Colloquio The Use of Tafsir in Translating the Koran organizzato lo scorso 28 febbraio dal Warburg Institute di Londra, tra gli interventi il prof. Roberto Tottoli dell’Università Orintale di Napoli ha presntato una relazione  sul The use of the Qur’anic commentaries in Marracci’s versions of the traslation and notes to sura 18.  L’intento del Colloquio è stato quello di valutare l'importanza di tafsir (interpretazioni musulmane del Corano) nelle traduzioni occidentali del testo sacro dell’Islam dal Medioevo alla fine del XIX secolo.

http://warburg.sas.ac.uk/events/colloquia-2013-14/use-of-tafsir-in-translating-the-koran/

4 marzo 2014
GeorgiaAlla presenza dei  Cardinali Montezemolo, Sardi e Cottier e del gran Consiglio dell’Ordine di Malta si è tenuto lunedì 3 marzo un concerto di beneficenza per la Georgia  a cura della Fondazione Cardinale Pio Laghi. E’ stata eseguita la  Messa di Bonaventura Rubino a cinque voci concertata dalla Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli, l’Ensemble Antonio il Verso di Palermo e l’Ensemble la Cantoria diretta dal  M° di Cappella Vincenzo Di Betta. Un saluto ai convenuti è stato espresso dal Parroco P. Davide Carbonaro che ha ricordato come: “In questo luogo la Madre di Dio da secoli  è venerata nell’ambito del servizio della Carità che è peculiare per tutta la Chiesa ed in particolare per la Chiesa di Roma”. In tale prospettiva, il concerto è stato organizzato con una attenzione speciale ai poveri della Georgia. Lo scorso 31 gennaio è stata formalmente e giuridicamente istituita a Tbilisi, in Georgia, dall’ambasciatore del Sovrano Militare Ordine di Malta (Smom), Marcello Celestini, la “Cardinal Pio Laghi Foundation”, organismo con personalità giuridica non commerciale. Fondazione intitolata al porporato che fu Patrono del Smom a due anni dalla sua morte, ha nel logo il motto del suo stemma, “In verbo tuo”. Essa si ispira ai principi etici e morali dello statuto del Smom e alla sua regola: “Tuitio fidei, obsequium pauperum”. Membro del consiglio di amministrazione è il rettore della nuova università cattolica di Tbilisi, Vaja Vardizde. Il primo progetto operativo si occuperà, dal 1° marzo prossimo, di assistenza socio-sanitaria domiciliare per persone malate non autosufficienti e disabili poveri della città di Tbilisi, in collaborazione con l’assessorato dei servizi sociali del municipio. La fondazione - riferisce L'Osservatore Romano - sarà lo strumento migliore per incentivare una presenza istituzionale del Smom in Georgia. Essa costituisce un messaggio, a tutti accessibile, che meglio di ogni altro mostra il volto del cavaliere dell’Ordine di Malta, il quale non opera discriminazioni nel suo servizio ma opera dovunque il bisogno si manifesti.

3 marzo 2014
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