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Sabato, 28 Giugno 2014 09:19

Le porte belle di Dio

editoriale 28-06-14Gesù interroga i suoi, quasi per un sondaggio d'opinione: La gente, chi dice che io sia? L'opinione della gente è bella e incompleta: Dicono che sei un profeta! Una creatura di fuoco e di luce, come Elia o il Battista; che sei bocca di Dio e bocca dei poveri. Ma Gesù non è semplicemente un profeta di ieri che ritorna, fosse pure il più grande. Bisogna cercare ancora: Ma voi, chi dite che io sia? Prima di tutto c'è un «ma voi», in opposizione a ciò che dice la gente. Voi non accontentatevi di ciò che sentite dire. Più che offrire risposte, Gesù fornisce domande; non dà lezioni, conduce con deli­catezza a cercare dentro. E in questo appare come un maestro dell'esistenza, ci vuole tutti pensatori e poeti della vita; non indottrina nessuno, stimola risposte. E così, feconda nascite. Pietro risponde: Tu sei il Figlio del Dio vivente. Sei il figlio, vuol dire «tu porti Dio qui, fra noi. Tu fai vedere e toccare Dio, il Vivente che fa vivere. Sei il suo volto, il suo braccio, il suo progetto, la sua bocca, il suo cuore».Provo anch'io a rispondere: Tu sei per me crocifisso amore, l'unico che non inganna. Tu sei disarmato amore, che non si impone, che mai è entrato nei palazzi dei potenti se non da prigioniero. Tu sei vincente amore. Pasqua è la prova che la violenza non è padrona della storia e del cuore, che l'amore è più forte. Oggi o in un terzo giorno, che forse non è per domani ma che certamente verrà, perché «la luce è sempre più forte del buio» (papa Francesco). Tu sei indissolubile amore. «Nulla mai, né vita né morte, né angeli né demoni, nulla mai né tempo né eternità, nulla mai ci separerà dall'amore» (Rom 8,38). Nulla, mai: due parole totali, assolute, perfette: mai separati. Poi i due simboli: a te darò le chiavi; tu sei roccia. Pietro, e secondo la tradizione i suoi successori, sono roccia per la Chiesa nella misura in cui continuano ad annunciare: Cristo è il Figlio del Dio vivente. Sono roccia per l'intera umanità se ripetono senza stancarsi che Dio è amore; che Cristo è vivo, vivo tesoro per l'intera umanità. Essere roccia, parola di Gesù che si estende a ogni discepolo: sulla tua pietra viva edificherò la mia casa. A tutti è detto: ciò che legherai sulla terra... i legami che intreccerai, le persone che unirai alla tua vita, le ritroverai per sempre. Ciò che scioglierai sulla terra: tutti i nodi, i grovigli, i blocchi che scioglierai, coloro ai quali tu darai libertà e respiro, avranno da Dio libertà per sempre e respiro nei cieli. Tutti i credenti possono e devono essere roccia e chiave: roccia che dà appoggio e sicurezza alla vita d'altri; chiave che apre le porte belle di Dio, le porte della vita intensa e generosa. 
 
28-06-14Concluso a San Giovanni Decollato, sede dell’Arciconfraternita Giovedì 26 giugno il ciclo di Conversazioni in Oratorio: “Vangelo e Arte”. Luogo poco conosciuto e affascinante”,  lo ha definito il prof. Antonio Paolucci Direttore dei Musei Vaticani, accolto tra gli scranni dell’antica sede arciconfraternale, dal Governatore dott. Francesco Scalia e dal Parroco P. Davide Carbonaro. Qui nel cuore di Roma, ha proseguito nella sua conversazione il prof. Paolucci, il condannato faceva esperienza del “conforto e della riconciliazione”. Un percorso umano e religioso “arduo” , condotto dalla sapiente esperienza  dei “Confratelli” che con parole e immagini mostravano la sorte dei due celebri condannati raffigurati nel ciclo iconografico: Gesù e il Battista. “Una tecnica psicologica straordinariamente efficace”. Il ciclo iconografico di San Giovanni Decollato “è variante specificamente romana del manierismo di metà cinquecento. L’opera si trova tra gli esempi raffaelliani ed il Michelangelo della cappella Sistina e Paolina”. Il progetto figurativo dell’Oratorio, prende  corpo con probabilità, dietro indicazione artistica di Giorgio Vasari anch’egli appartenente alla fratellanza come fiorentino. Ed è lui “a consigliare gli artisti più giovani come Francesco Salviati, Iacopino dal Conte, Pirro Ligorio e Battista Franco” che rappresenteranno con maestose pennellate l’intero ciclo iconografico dedicato al Vangelo del Battista. L’occhio dell’osservatore giunge davanti all’altare e si concentra sulla pala di Iacopino rappresentante la deposizione di Gesù, “dalle tonalità scure e protomanieriste una religiosità dolente dai caratteri contraddistinti dalla controriforma romana”. Qui si raccolgono: “le storie dei drammi passati negli occhi e nelle menti dei condannati che chiedono di non essere giudicati quando Cristo verrà sulla terra. perche a suo tempo lo hanno fatto gli uomini”.

27 giugno 2014
Giovedì, 26 Giugno 2014 15:18

Cile: P. Javier celebra la prima messa

26-06-14bNella solennitá di Corpus Domini, il neo presbítero P. Javier González ha celebrato la sua prima messa nel suo paese natale: Quinta de Tilcoco. Nella Parrocchia della Assunta, insieme ai sacerdote dell´Ordine ha ringraziato a Dio per il dono di questo ministero. Durante l’omelia il Padre Generale ha sottolineato che la presenza di Cristo, del suo corpo e sangue, è un memoriale e tutta la nostra vita anche è un memoriale. Dopo Padre Generale ha benedetto una imagine del Bambino Gesú di Praga che ha portato nella chiesa. Al termine, p. Javier, ha dato la benedizione finale, invitando i presenti a fare un po’ di adorazione Infine i ringraziamenti del Parroco del Sindaco e di alcuni laici con una condivisione fraterna a mensa.

26 giugno 2014
26-06-14aOn 21 June, in our Sminary at Samayapuram, India, our brother Arockia Samy was ordained as a deacon by Most.Rev.Dr.AntoniSamy, bishop of Kumbakonam. It took place during a liturgy, which was well arranged and participated by our all our OMD Indian fathers, many priests from the diocese and religious houses and relatives and friends. Bishop, during his homily, insisted that diaconate is to serve  and exhorted everybody to be aware of the elements,i.e., attachment with material things and persons, which can be very detrimental to our service to the Church and as minister of the Church. Desire makes the person unhappy and the minster of the Church should be a desire-less person to serve Her happily. Fr.Deleagte welcomed the gathering , Deacon Samy thanked everybody and the liturgy was well arranged by Fr.Beno and his community.

26 giugno 2014

 
Domenica, 22 Giugno 2014 10:55

Che tu viva!

22-06-14Io sono il pane vivo: Gesù è stato geniale a scegliere il simbolo del pane. Il pane è una realtà santa perché fa vivere, e che l'uomo viva è la prima legge di Dio e nostra. Il pane mostra come la vita dell'uomo è indissolubilmente legata ad un po' di materia, dipende sempre da un poco di pane, di acqua, di aria, cose semplici che confinano con il mistero e il sublime. Le cose semplici sono le più divine: questo è proprio il genio del cristianesimo. In esso Dio e uomo non si oppongono più, materia e spirito si abbracciano e sconfinano l'uno nell'altro. È come se il movimento dell'incarnazione continuasse ogni giorno. Non dobbiamo disprezzare mai la terra, la materialità, perché in esse scende una vocazione divina: assicurare la vita, il dono più prezioso di Dio. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Una parola scorre sotto tutte le parole di Gesù nel Vangelo di oggi, e forma la nervatura del suo discorso: la parola «vita». Che hai a che fare con me o Pane di Cristo? La risposta è una pretesa perfino eccessiva, perfino sconcertante, e tanto semplice: «io ti faccio vivere».
Gesù è nella vita datore di vita, come lo è il pane. Il convincimento assoluto di Gesù è quello di poter offrire qualcosa che noi prima non avevamo: un incremento, un accrescimento, una intensificazione di vita per tutti coloro che fanno di lui il loro pane quotidiano. Cristo diventa mio pane quando prendo la sua vita buona bella e beata, come misura, energia, seme, lievito della mia umanità. Mangiare e bere la vita di Cristo è un evento che non si limita alle celebrazioni liturgiche, ma che si moltiplica dentro il vivere quotidiano, si dissemina sul grande altare del pianeta, nella «messa sul mondo» (Th. de Chardin). Io mangio e bevo la vita di Cristo quando cerco di assimilare il nocciolo vivo e appassionato della sua esistenza, quando mi prendo cura con tenerezza di me stesso, degli altri e del creato. Quando cerco di fare mio il segreto di Cristo, allora trovo il segreto della vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. La parola determinante: io in lui, lui in me. Questa è tutta la ricchezza del mistero: Cristo in voi! (Col 1,27). La ricchezza del mistero della fede è di una semplicità abbagliante: Cristo che vive in me, io che vivo in Lui. Evento d'Incarnazione che continua: il Verbo di Dio che ha preso carne nel grembo di Maria, continua ostinato e infaticabile a incarnarsi in noi, ci fa tutti gravidi di Vangelo, incinti di luce. Dio in me: il mio cuore lo assorbe, lui assorbe il mio cuore, e diventiamo una cosa sola, un'unica vocazione: diventare, nella vita, pezzo di pane buono per le persone che amo. 
 
news 22-06-14Il 1° Giugno al Santuario di Santa Maria Madre della Chiesa in Jaddico (BR) si è svolto il 2° Meeting della Madrine delle Vocazioni OMD. Una giornata di comunione, formazione, preghiera e condivisione a cui hanno partecipato Madrine OMD di Gallipoli e San Ferdinando di Puglia.
L’incontro è avvenuto alle ore 9,30 con l’accoglienza e il saluto tra i vari partecipanti e Padre Generale Francesco Petrillo, P. Luigi Piccolo Delegato Generale Opera Madrine OMD e P. Luigi Murra che ha relazionato la catechesi: “Maria Madre e Maestra nella formazione dei Chierici OMD”.
P. Luigi Murra ha iniziato la catechesi partendo da un quadro la cui immagine ha destato, nei giorni precedenti al meeting, curiosità e stupore in quanto raffigura la Madonna che sculaccia Gesù, un quadro del 1926 del pittore tedesco Max Ernst che, quando dipinse questo quadro aderiva alla cultura francese del Surrealismo, un movimento culturale anticlericale in molte sue espressioni. Egli non voleva fare teologia, forse mirava a sottolineare l’umanità dei soggetti ritratti; è un modo di raffigurare una madre nel suo ruolo umano di educatrice di un bambino che ha combinato una marachella e viene punito per essere corretto.
Questa immagine destò indignazione da parte di molti.
Se Maria e Gesù furono immuni dal peccato originale, com’è possibile che il bambino abbia commesso un errore meritevole di tanta punizione e che la madre si sia arrabbiata al punto da sculacciare il frutto benedetto del suo seno? Può la disubbidienza di un bambino essere paragonata ad un peccato? O dobbiamo pensare che Gesù fin da piccolo giocava già a fare il Messia?
A tutti questi quesiti P. Luigi Murra ha cercato di dare risposte esaustive.
Il Figlio di Dio si è fatto uomo come noi e anche Lui è stato un bambino che, pur crescendo in sapienza e grazia, era pur sempre un bambino che commetteva marachelle come tutti i bambini, (non dimentichiamo quando lasciò i genitori per predicare nel tempio di Gerusalemme); di conseguenza dobbiamo immaginare anche Maria che lo rimproverava (in questo caso lo sculaccia) quando il piccolo Gesù sbagliava.
Proviamo ad immaginare che sulle ginocchia di Maria ci possa essere ciascuno di noi; non a caso l’artista ha raffigurato nel quadro l’aureola di Gesù per terra e in quell’aureola ha posto la sua firma come se volesse dire che quel bambino è lui stesso o ciascuno di noi e, nel gesto di Maria compiuto con fermezza, dobbiamo essere capaci di vedere Colei che ci accompagna nel nostro cammino e ci rimprovera quando sbagliamo, perché Maria è la madre nostra e si preoccupa di educarci nella nostra crescita spirituale.
Gesù stesso prima di ascendere al cielo ci ha affidati a Maria madre dei discepoli e guida nel cammino della Chiesa, la nostra madre spirituale verso la quale dobbiamo volgere il nostro sguardo  perchè ci indica la strada che porta a Cristo.
Ecco perché Maria è ritenuta anche madre e maestra nella formazione dei Chierici OMD  e  chi respira la spiritualità dell’Ordine deve essere concorde e perseverante come Lei ci insegna, nonostante le difficoltà.
Essere madrine dei Chierici OMD significa essere come Maria delle madri sante nella realtà quotidiana: la maternità di Maria deve continuare ogni giorno con ciascuno di noi; assumendo lo stile Mariano, in cui ogni uomo è figlio e fratello, deve pregare per la loro vita.
Questa è la spiritualità Mariana voluta da San Giovanni Leonardi il fondatore dell’OMD il quale diceva che ogni cristiano deve santificare la vita attraverso: la recita del Santo Rosario, la preghiera Sub Tuum Praesidium e con le Litanie mariane attraverso cui Maria ci viene presentata con titoli e appellativi bellissimi che ci fanno pregustare il Paradiso.
Al termine della relazione dopo che alcuni partecipanti hanno elogiato l’esaustiva spiegazione del quadro, abbiamo partecipato alla Celebrazione Eucaristica celebrata nel Santuario di Santa Maria Madre della Chiesa presieduta da P. Francesco, P. Luigi Piccolo e P. Luigi Murra.
All’ora di pranzo abbiamo vissuto un momento di convivialità anche con i Padri Carmelitani e dopo pranzo uno di loro, P. Enzo ci ha illustrato e spiegato l’origine del Santuario.
Subito dopo ci sono stati i saluti tra i partecipanti e il rientro. 
 

La giornata delle Madrine a Gallipoli

Quest’anno la giornata delle Madrine a Gallipoli è stata celebrata con una connotazione particolare. Dal momento che la nostra Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù ospita, nel suo territorio, il Santuario di S. Maria del Canneto col gruppo statuario della Visitazione, la solennità ha avuto inizio lì, in mattinata, con la S. Messa e la Supplica alla Vergine, quindi la statua è stata traslata nella nostra chiesa, dove ha fatto sosta. In serata ha avuto luogo una Solenne Concelebrazione Eucaristica con la partecipazione della nostra Venerabile Confraternita del S.S. Sacramento e delle altre comunità parrocchiali della città, quindi il simulacro è stato ricondotto al Santuario con la processione aux flambeaux. Le Madrine hanno partecipato a questo evento sino alla conclusione con l’atto di affidamento alla Madonna e la preghiera per le vocazioni. Al termine, ciascuna ha offerto un fiore alla Vergine in segno di omaggio, gratitudine e supplica.
 
Mercoledì, 18 Giugno 2014 10:01

Roma: Licenza in Teologia

Ceril1Martedì 17 giugno, presso la Facoltà di Teologia, Centro San Pietro Favre per i Formatori al Sacerdozio e alla Vita Consacrata della Pontificia Università Gregoriana, ha conseguito la Licenza in Teologia con specializzazione in Formazione Vocazionale P. Maria Antony Arockia Ceril OMD. Il Tema della Tesi “The religious formation towards transformation in the Order of the Mother of God”.

18 giugno 2014
Mercoledì, 18 Giugno 2014 09:58

Roma: Licenza in Teologia Morale

stiphen-1Lunedì 16 giugno presso L’Accademia Alfonsiana, Istituto Superiore di Teologia morale, ha conseguito la licenza specializzata in Teologia P. Stephen Oduh OMD con la tesi “Early chilhood moral upbringing a necessary remedy to global moral depravity” moderatore prof. Vimal Tirimanna.

18 giugno 2014
cile-ordiDomenica 15 giugno nella  Solennità de la Ssma. Trinità, sono stati cosacrati presbiteri due diaconi cileni Javier e Claudio. L’Eucaristia è stata celebrata nel Duomo di Rancagua il rito è stato officiato da Mons. Alejandro Goic Karmelic, vescovo di questa diocesi. Hanno concelebrato il Rettore Generale e il P. Delegato del Cile. Durante l’omelia Mons. Goic ha sottolineato sopratutto il dono e il centro della Trinitá: amore; questo amore che chiama e porta a farsi di Dio. Alla fine ha detto che “soltanto nella mano della Vergine, la Madre di Dio, possiamo andare avanti nel ministero sacerdotale”. In conclusione il Padre Generale ha ringrazio il vescovo ed anche  tutto il popolo di Dio, affermando che in questa solennità i neo sacerdote sono un dono per l’Ordine, ma anche per tutta la Chiesa. Dopo la celebrazione si è condiviso insiseme a tutti i partecipanti presso la Parrocchia N. S. del Carmine. 

Il Tema di P. Javier é: “Concedi al tuo servo un cuore docile” (1 Re 3,9),   e quello di P. Claudio é: “Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore” (Gv 10,11)


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News 2 

17 giugno 2014
 
new-parishOn 12th June, on the eve of the Soleminity of Antony, during the Eucharistic Celebration, presided over by Msgr. John Robert, the vicar General of the diocese of Vellore, OMD Indian delegation, after the approval and decree from General Council, has taken up its third parish, Sanipoondi, a newly bifurcated Parish. The Vicar General as the delegate of the Bishop, announced the creation of the parish and Fr.Jeyan Santhiyagu took the oath as the Parish Priest and then the contract between the diocese and the Order was signed by the Indian Delegate General. Fr.Kulandairaj is appointed as assistant parish priest and Rector of the community, which is named after our Patronesss, Mary, assumed into heaven. The rented house , which is at present for staying of our priests, is known as CASA ASSUNTA, was blessed by the Indian delegate on 13th June, on the feast of St.Antony and all the fathers and the brothers of the delegation came together to witness the function.

 The parish has around 200 families, one primary school, 3 acres of land around the Church. 90% of the people of the village are agricultural coolies, others are working as teachers, army men and cooks in hotels. This would be our third OMD parish in India and while the other two parishes come in Central (Samayapuram) and southern (Azhickal) part of Tamilnadu, this third one is in northern part of the state, thus making our Leonardian presence in Tamilnadu a more balanced one. This new parish is also different in its geographical nature because our first parish Samayapuram is on Trunk road from Trichy to Chennai, the capital of Tamilnadu, and the second parish, Azhickal, which is close to the city of Nagercoil whereas this is purely in a village atmosphere, having more huts than concrete houses, poor road system and very simple and naïve Church structure and without a house for priests. But what is outstanding is their faith and enthusiasm to collaborate. And this is giving us a hope on which we can really build up. Also people are not much organized and taken care of due to the absence of a priest, but once our presence is made permanently with them, they could be easily organized and nurtured.

15 giugno 2014
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