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stemma e nome

ConsacrazioneMartedì 18 dicembre nella zona di Moranina, Rancagua Cile, Mons. Alejandro Goic ha consacrato una nuova cappella. Costruita con l'aiuto della comunità e della famiglia Schmit Solar. E’ stato un momento particolarmente vissuto soprattutto quando durante la messa il vescovo ha deposto nell'altare la reliquia di San Giovanni Leonardi. In tale occasione il Vescovo ha approfittato di sottolineare il servizio apostolico che la OMD realizza nella Diocesi, tanto nella parrocchia del Carmine a Rancagua, quanto in quella della Assunzione a Quinta de Tilcoco.

20 dicembre 2012

 
creatore-1“Sentiamo il bisogno di una nuova creazione, per cambiare il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi”. Con queste parole si è aperta domenica 16 dicembre la Catechesi degli adulti nella comunità parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli. Il tema è affidato a Mons. Paolo Mancini prelato segretario del Vicariato di Roma: “Creatore del cielo e della terra”. Cercatori del volto di Dio. Con questo primo articolo della fede, inizia il pellegrinaggio catechetico dentro i passaggi nodali della professione che ogni domenica la Chiesa pronuncia per cantare e vivere la propria fede. Ogni volta che la comunità ridice quelle parole ritrova la propria immagine riflessa nel volto di Cristo origine e fine della creazione. Altri interventi durante l’Anno della fede, proposti nella comunità parrocchiale di Campitelli, aiuteranno a ravvivare la fede professata e a celebrarla in alcuni luoghi significativi della Città di Roma, dove la fede diventa incontro visibile e memoria vivente della salvezza accaduta nella storia.

18 dicembre 2012
pdf  Programma Catechesi degli Adulti Credo in un solo Dio  
Venerdì, 14 Dicembre 2012 14:49

La felicità è dono

225«Esulterà, si ralle­grerà, griderà di gioia per te, co­me nei giorni di festa». Nelle parole del profeta, Dio danza di gioia per l'uomo. Sofonia racconta un Dio fe­lice il cui grido di festa at­traversa questo tempo d'avvento e ogni tempo dell'uomo e ripete, a me, a te, ad ogni creatura: «tu mi fai felice». Tu, festa di Dio.

Dio seduce proprio perché parla il linguaggio della gioia, perché «il problema della vita coincide con quello della felicità» (Nietzsche). Mai nella Bibbia Dio aveva gridato. Aveva parlato, sussurrato, tuonato, aveva la voce dei sogni; solo qui, solo per amore Dio grida. Non per minacciare, solo per amare. Mentre il profeta intuisce la danza dei cieli e intona il canto dell'amore felice, il Battista risponde alla domanda più feriale, che sa di mani e di fatica e incide nei giorni: «che cosa dobbiamo fare?». E l'uomo che non possiede nemmeno una veste degna di questo nome, risponde: «chi ha due vestiti ne dia uno a chi non ce l'ha».

Colui che si nutre del nulla che offre il deserto, caval­lette e miele selvatico, risponde: «chi ha da mangiare ne dia a chi non ne ha». Nell'ingranaggio del mondo Giovanni getta un verbo forte, «dare». Il primo verbo di un futuro nuovo.

In tutto il Vangelo il verbo a­mare si traduce con il verbo dare (non c'è amore più grande che dare la vita; chiunque avrà dato anche solo un bicchiere d'acqua fresca; c'è più gioia nel da­re che nel ricevere...). È leg­ge della vita: per stare bene l'uomo deve dare.

Vengono pubblicani e soldati, pilastri del potere: «e noi che cosa faremo?». «Non prendete, non estorcete nulla, non accumulate». Tre risposte per un programma unico: tessere il mondo della fraternità, costruire una terra da cui salga giustizia. Il profeta sa che Dio si trasmette attraverso un atteggiamento di rispetto e di venerazione verso tutti gli uomini, e si trasmette come energia liberatrice dalle ombre della paura che invecchiano il cuore. L'amore rinnova ( Sofonia), la paura invec­chia il cuore. «E io, che cosa devo fare?». Non di grandi profeti ab­biamo bisogno ma di tanti piccoli profeti, che là dove sono chiamati a vivere, an­che non visti, giorno per giorno, siano generosi di giustizia, di pace, di onestà, che sappiano dialogare con l'essenza dell'uomo, portando se non la Parola di Dio almeno il suo respiro alto dentro le cose di ogni giorno.

Allora, a cominciare da te, si riprende a tessere il tessuto buono del mondo.
 
corteorlandini-1Commosso il saluto dell’Ordine e della Città di Lucca a P. Vittorio Pascucci, sacerdote leonardino. Nelle parole dell’Arcivescovo di Lucca Italo Castellani, che ha officiato il rito, sono stati evidenziati i tratti della figura di P. Vittorio ed assimilati a quelli del Fondatore.  In quell’immagine si è riflesso, quella immagine ora contempla per giungere alla pienezza del volto di Cristo. L’Arcivescovo ha espresso la gratitudine per i lunghi anni trascorsi da P. Vittorio nella Città, testimoniando persino aspetti personali che gli hanno permesso di accostare la figura garbata e profonda di questo figlio di San Giovanni Leonardi, apprezzato da uomini semplici e gente di cultura. Durante l’Omelia P. Francesco Petrillo, ha ripercorso i tratti dell’avventura umana e spirituale di P. Pascucci ed è con: “Immensa gratitudine che anche noi magnifichiamo il Creatore per i doni di cui ti ha colmato  e per il bene che hai profuso in questi fecondi anni di sacerdozio e con fedele dedizione  alla Chiesa  e al nostro Ordine. Come formatore e maestro di menti e di cuori hai sempre avuto Cristo come metro di giudizio e di azione, aiutando  a scoprire la Verità che si è fatta carne e le sue tracce seguendo la via della Bellezza della letteratura e dell’impegno culturale”. P. vittorio si è addormentato sussurrando il saluto angelico, quel saluto di cui sono intrise per fede e testimonianza le pareti della Casa lauretana. Così, ha proseguito P. Petrillo: “E’ bello immaginare lassù San Giovanni Leonardi e schiere di generazioni di ‘chierici regolari’, impegnati  a  recepire questo imponente suffragio convogliandolo opportunamente, con l’intercessione della splendida Madre di Dio – Figlia del Suo Figlio. Si, fino all’ultimo instante della tua vita, hai confidato alla Vergine Maria il tuo Amen, il tuo si a Cristo. ‘L’ave Maria’ è stata l’ultima parole che hai pronunciato e che gli assistenti alla tua morte non lo potranno scordare. Era mezzogiorno, mentre la chiesa fa memoria dell’Angelus, per il quale Maria ha detto si al Verbo che si fa carne. Era la festa che il giorno prima della tua morte, il nostro arcivescovo di Lucca ha celebrato con gioia nella tua chiesa: festa della Madonna di Loreto. Festa dell’Ave, feste del ‘Sì’ di Cristo e di Maria, festa della santa casa che il Signore ha voluto abitare fra noi. Ieri sera, andando un momento a pregare nella cappella di Loreto, fedeli riproduzione di quella di Nazareth ed è custodita nella nostra casa,  ho notato che essa è stata inaugurata 350 anni fa: il 1662. Nessuno lo aveva fatto osservare prima. Poi, sono andato sul libro del Marracci, in cui avevo scritto di quell’episodio: Era avvenuto l’11 dicembre del 1662! Era il giorno della tua pasqua l’11 dicembre 2012. Entra nella casa di  Gesù, entra nella dimora  di Maria: siate simile a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per aprirgli subito, appena arriva e bussa.” Il P. Generale ha concluso l’omelia proponendo alcune parole di P. Vittorio tratte dall’introduzione del Commento a Giobbe di san Giovanni Leonardi: “In questa percezione della vita i molteplici, spesso incomprensibile, accadimenti della quotidianità vengono rimirati alla stregua di tanti fogli di un grande  spartito musicale. È un succedersi variegato di tonalità e di colori; dall’andante, al largo, al maestoso, al fortissimo, o al piano con moto, in una ricca gamma da assaporare in tutte le sue diverse scansioni fino alla battuta finale. Solo allora, nella misura in cui saremo stati fedeli ai tempi segnati alla chiave di apertura, ci verrà pienamente  rivelata la nostra eterna vocazione. Ma già oggi, con infinito stupore, facciamo continua esperienza di essere chiamati a intervenire pienamente da partecipi, anzi quali responsabili protagonisti, nella stesura quotidiana di quell’affascinante poema sinfonico che è la vita. Perché Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi”.

14 dicembre 2012
  pdf  Omelia del P. Generale
Ecclesia-in-AmericaCon una Celebrazione Eucaristica nella Basilica di San Pietro, si è aperto domenica 9 dicembre, il Congresso Internazionale Ecclesia in America, organizzato dalla Pontificia Commissione per l’America Latina e dai Cavalieri di Colombo, con la collaborazione dell’Istituto Superiore di Studi Guadalupani.
Il cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione dei vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, ha invitato Il Padre Generale P. Francesco Petrillo,  a intervenire in detto convegno per il suo amore per l’America Latina e per aver partecipato alla V Conferenza dei vescovi latinoamericani ad Aparecida. (Brasile) 
Ouellet ha  affidato il congresso alla protezione di Nostra Signora di Guadalupe, patrona delle Americhe e Stella della Nuova Evangelizzazione.
Al termine della Santa Messa, papa Benedetto XVI ha raggiunto la Basilica per rivolgere il proprio saluto ai partecipanti. “I vostri volti – ha detto loro il Pontefice – mi riportano nella mente e nel cuore i palpiti del Continente americano, tanto presente nella preghiera del Papa, la cui devozione alla Sede Apostolica ho potuto sperimentare con gratitudine, non solo durante le mie visite pastorali in alcuni dei vostri paesi ma anche ogni volta che incontro qui i pastori e i fedeli di quelle care terre”.
Gli auspici di cooperazione tra le chiese americane da parte di Giovanni Paolo II “meritano di essere rinnovati, nella speranza che il messaggio redentore di Cristo sia messo in pratica con maggior serietà e produca abbondanti frutti di santità e rinnovamento ecclesiale”, ha affermato Benedetto XVI.
Lo svolgimento del congresso Ecclesia in America a due mesi dall’avvio dell’Anno della Fede e a poca distanza temporale dalla conclusione del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, è stato definito dal Papa un “regalo della Provvidenza”.
 Il Congresso internazionale organizzato dalla Commissione per l’America  ha convocato per i giorni 9-12 dicembre la partecipazione di più di 200 partecipanti. Sono stati invitati più di cento personalità del Nord, Centro e Sud America, tra i quali numerosi Prelati, che hanno già confermato la loro presenza. Ci saranno i Cardinali Thomas C. Collins (Toronto), Sean Patrick O’Malley (Boston), Juan Sandoval Íñiguez (emerito di Guadalajara), Nicolás de Jesús López Rodríguez (Santo Domingo), Oscar Rodríguez Maradiaga (Tegucigalpa) e arcivescovi e vescovi di molti Paesi del continente. Insieme a loro, l’invito è stato anche trasmesso ai Superiori dei diversi Dicasteri della Curia Romana.
Si può ben affermare che il programma del Congresso non manca di una certa originalità. È lontano dall’offrire una successione ininterrotta di conferenze e di interventi, come spesso succede. Sa combinare adeguatamente momenti accademici, di riflessione teologica-pastorale e di dibattito generale, con altri di condivisione in gruppi di lavoro tra i partecipanti, con conclusioni propositive e operative, insieme a fondamentali celebrazioni liturgiche e a significative espressioni di devozione.
Nella mattina di lunedì 10 dicembre, sotto la presidenza del Sig. Cardinale Marc Ouellet, Presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, nell’aula del Sinodo si sono tenute tre relazioni: "L’avvenimento guadalupano all’origine dell’evangelizzazione del Nuovo Mondo", pronunciata da Mons. Eduardo Chávez, Direttore dell’Istituto di Studi Guadalupani, "L’Esortazione apostolica post-sinodale: profezia, insegnamenti e impegni", a carico del Prof. Avv. Guzmán Carriquiry Lecour, Segretario della Pontificia Commissione, e "L’Esortazione Apostolica Ecclesia in America sotto l’intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, stella della nuova evangelizzazione e madre della civiltà dell’amore", che sarà presentata dal Prof. Carl Anderson, Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Colombo. Tutto il pomeriggio sarà dedicato allo scambio di esperienze, riflessioni e proposte in 8 gruppi di lavoro, sui temi fondamentali per la cooperazione tra le Chiese nel continente, introdotti da diversi Prelati e studiosi. In essi si affronteranno temi come la nuova evangelizzazione nel continente americano, esperienze di filiazione e discepolato nei popoli americani, la Chiesa come sacramento di comunione e di riconciliazione nel continente, le sfide che vi si pongono alla famiglia cristiana, alla dignità della donna e alla speranza dei giovani, l’impegno delle Chiese nel campo dell’educazione e specialmente nel mondo universitario, l’unità dei cristiani e la sfida delle sette, la carità e la solidarietà dall’amore preferenziale per i poveri e alcuni altri problemi sociali come la corruzione, le droghe, la corsa agli armamenti, la cultura della morte, la situazione degli indigeni e degli afro-americani, la problematica degli immigrati…Concluderà la giornata una Conferenza di S.E.R. Mons. Luis Francisco Ladaria Ferrer, S.I. sul "Significato dell’Anno della fede".
Nella giornata di martedì 11 dicembre sono da mettere in rilievo due preziosi gesti di devozione. Il primo sarà la recita del Santo Rosario nei Giardini Vaticani, alle ore 11.30, attorno alla statua che raffigura Nostra Signora di Guadalupe insieme con Juan Diego e l’Arcivescovo Juan de Zumárraga. La preghiera sarà guidata dalla lettura di testi ispirati dal "Nican Mopohua", primo documento che raccoglie i dialoghi della Santissima Vergine Maria con Juan Diego nella collina del Tepeyac. E alle 16.00, nell’Aula Pio X, in via della Conciliazione n. 5, si svolgerà un atto allo stesso tempo culturale, teologico e devozionale in cui si presenterà attraverso mezzi audiovisivi lo splendore della bellezza nell’immagine di Nostra Signora di Guadalupe, arricchito dalle più serie ricerche scientifiche sulla "tilma" e intercalato anche da inni guadalupani.
Nella mattina di mercoledì 12 dicembre i congressisti parteciperanno all’Udienza generale presieduta dal Santo Padre. Nel pomeriggio seguirà la conferenza propositiva sugli "Scenari e proposte per la comunione e la cooperazione tra le Chiese del continente americano e per la solidarietà tra i loro popoli", a carico del Sig. Cardinale Sean Patrick O’Malley O.F.M., arcivescovo di Boston, alla quale seguirà un dibattito generale e la sintesi conclusiva del Sig. Cardinale Marc Ouellet. I risultati del Congresso saranno poi comunicati ai Dicasteri della Curia Romana, alle Conferenze episcopali del continente e al CELAM.
Nella foto sono presenti: Il P. Generale P. Francesco Petrillo, il Prof. Guzmàn Carriquiry, Secretario della Pontifica Commissione per l’America Latina e Mons. Eduardo Chavez, Direttore dell’Istituto  Superiore di Studi Guadalupano.

11 dicembre 2012
Pascucci1Oggi 11 dicembre 2012 alle 12,00  mentre risuonavano i rintocchi dell’Angelus nella Clinica M.D. Barbantini di Lucca, è morto P. Vittorio Pascucci sacerdote professo dell’Ordine della Madre di Dio, Rettore della Casa Madre di Lucca, già Vicario generale e storico dell’Ordine. Dopo alcuni mesi di malattia, le forze di P. Vittorio si sono arrese all’abbraccio materno di Maria Madre di Dio contemplata nel mistero della Casa di Nazareth nella quale il Verbo si è fatto carne. In questa “Casa” che ha servito e raccontato, trovi oggi la sua dimora insieme a San Giovanni Leonardi di cui nella vita, è stato luminoso interprete e promotore con gli scritti e con la fedeltà all’Ordine. 
I funerali saranno celebrati Giovedì 13 alle ore 15,30 dall'Arcivescovo di Lucca Mons. Italo Castellani nella Chiesa di Santa Maria Corteolandini Lucca.

11 dicembre 2012

 
diaconato-ron-e-aniNella Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma sabato 8 dicembre nella solennità dell’Immacolata Concezione hanno ricevuto l’ordinazione diaconale i chierici Ani Kenneth ed Esron. Durante l’omelia il Vescovo Matteo Zuppi ha ricordato che gli ordinandi saranno abilitati al servizio nella Chiesa e nell’Ordine che da tanti secoli serve la comunità ecclesiale guardando alla figura di San Giovanni Leonardi che si spese per risanare la Chiesa del suo tempo. Il Vescovo citando un brano di un sermone del Santo ha sostenuto che: “Come per Maria che si è lasciata guardare da Dio, anche la nostra umanità e il nostro servizio alla Chiesa e ai poveri che sono il sacramento di Gesù, riflette quell’immagine originaria nella quale l’umanità ritrova i suoi tratti”. Il P. Generale ringraziando il Vescovo Matteo che viene a rinnovare nel gesto apostolico dell’imposizione delle mani il dono del servizio, ha augurato ai nuovi diaconi di essere fedele in quella Carità che li ha chiamati.

9 dicembre 2012

 
Domenica, 09 Dicembre 2012 11:29

The Soul Singers in concerto per la Nigeria

sggl-1Sabato15 dicembre alle ore 20.45 i Soul Singers si esibiranno nella Chiesa di S. Maria in Portico in Campitelli in un concerto di musiche natalizie dedicato  alla scuola in costruzione in Nigeria. Saranno eseguiti brani spiritual e gospel, soprattutto afroamericani sui quali il Maestro Franco Riva ha elaborato arrangiamenti esclusivi, inserendo tonalità Swing, Jazz e rap, sempre nello spirito della Black music.  Alla direzione c’è il maestro Danilo Valeau con circa 40 elementi e una piccola band. La EsseGiElle cooperazione int.le Onlus si unisce al Coro per lanciare attraverso la musica un messaggio di solidarietà in favore dei bambini che alla periferia di Owerri già beneficiano di borse di studio attivate con il Sostegno Scolastico a Distanza.  “Una scuola per i bambini di Amakohia” titola appunto il progetto realizzato in collaborazione con l’Ordine della Madre di Dio, l’aiuto di soci ed amici, e il contributo della CEI Comitato per gli interventi caritativi in favore del Terzo Mondo. Il cantiere è stato aperto lo scorso gennaio ad opera di una ditta locale. Il seminterrato, già completato, ospiterà il presidio sanitario di primo intervento.  Ora sono in corso i lavori per il completamento del primo piano, per poi proseguire con gli altri due. Tre piani che ospiteranno anche la formazione del personale docente interno esterno ed, oltre la formazione professionale di giovani nigeriani. L’istruzione di base e l’attenzione ai giovani rimangono gli obiettivi prioritari nel programma di interventi della EsseGiElle nei paesi del Sud del Mondo.
 
9 dicembre 2012
 
Sabato, 08 Dicembre 2012 10:32

Concerto di Musica Classica e Sufi

Ustad-Khan-IOrganizzato dall’Ambasciata del Pakistan a Roma e promosso da “Il Tempietto” il concerto di Musica Classica e Sufi del Maestro Ustad Shafqat Ali Khan. Sala Baldini venerdì 7 dicembre 2012 ore 19,30.

7 dicembre 2012
 
Sabato, 08 Dicembre 2012 10:27

L’eremo interiore

224Il Vangelo chiama a confronto storia e profezia. La grande storia è riassunta da Luca nell'elenco i­niziale di sette nomi propri che tracciano la mappa del potere politico e religioso. Sono sette, a simboleggiarne la pienezza e a convocare tutto il potere di ogni tempo e di ogni luogo. Alla geografia dei potenti sfuggono però un deserto, un uomo, una parola. Il quasi-nulla, quanto basta tuttavia a mutare la direzione della storia: mentre a Roma si decidevano le sorti dei popoli, mentre Pilato, Erode, Anna e Caifa si spartivano il potere su quella terra assolata e passionale, su questo meccanismo perfettamente oliato, cade un granello di sabbia del deserto, un granello di profezia: la Parola discese, a volo d'aquila, sopra la sua preda, Giovanni, figlio di Zaccaria e figlio del miracolo, nel deserto. La nuova capitale del mondo è il deserto di Giuda. Lontano dalle capitali e dagli imperi, da templi e da palazzi, la profezia è l'estasi di una storia che non basta a se stessa. Nel deserto, dove un uomo vale quanto vale il suo cuore, dove è senza maschere e senza paure, solo nel deserto la goccia di fuoco della profezia può dare il suo frutto.  «La Parola fu su Giovanni». In cinque semplicissimi termini è racchiusa la mia e la tua vocazione. Chiamati ad essere profeti: metto il mio nome al posto di quello del profeta, e so che molte volte ormai la Parola è venuta sopra di me, e non mi ha trovato. Ma so che deve venire, verrà, perché di me non è stanca. Ha bisogno non di grandi profeti, ma di piccoli e quotidiani che, là dove vivono, incarnino un progetto senza inganno o vio­lenza, facciano risuonare parole più profonde, orizzonti chiari, lealtà, coerenza, giustizia. E la misteriosa e mai revocata scelta di Dio: fare storia con chi non ha storia, scegliere la via della periferia, entrare nel mondo dal punto più basso, da dove l'uomo soffre. Ciascuno di noi può diven­tare voce di una Parola, di una sillaba di Dio. Ma prima deve essere raggiunto, afferrato, conquistato da Cristo. Per questo: «Preparate le vie del Signore», inventate vie attraverso le quali la Parola giunga fino al cuore; moltiplicate le strade della seduzione di Dio, date ogni giorno un po' di tempo e un po' di cuore alla lettura del Vangelo, lasciatevi affascinare. E poi, nel tuo eremo interiore, con perseveranza, rendi continuo come il respiro, normale come il pane, il dialogo del cielo.
 
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