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Con Cristo
misurate le cose
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Con Cristo
misurate le cose
La Comunità Parrocchiale di Santa Maria in Portico a Napoli, raccogliendo l’indicazione di Papa Benedetto, che ha voluto quest’anno come anno della Fede, la lettera pastorale dell’arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe, che invita nuovamente a riscrivere la fede nella città e infine la lettera del p. Francesco Petrillo, Rettore generale dell’Ordine della Madre di Dio, che ricordando i 25 anni dell’approvazione delle Costituzione e Regole, rivedute alla luce del Concilio Vaticano II° e i 75 anni della canonizzazione di S. Giovanni Leonardi, invita a prendere coscienza del dono fatto alla Chiesa e al mondo del suo carisma, propone un itinerario di catechesi degli adulti articolata in tre momenti: Il fondamento del racconto della Fede, attraverso la lettura del testo “Per una fede matura” di L. Manicardi (1° martedi); alla scoperta dei luoghi della Fede, presenti nella terra di Campania e/o quelli che appartengono alla spiritualità leonardina (3° martedi); alla ricerca dei segni della Fede, così come emergono nel moderno linguaggio della cinematografia (4° martedi). Icona unificante del percorso catechetico, ha affermato il Parroco P. Michele Lopopolo: “sarà il Volto Santo di Lucca, copia del quale è venerata nella nostra chiesa (entrando nella seconda cappella sulla destra), caro al nostro fondatore e per questo divenuto altrettanto caro alla famiglia religiosa da lui fondata, che proprio nell’ultimo capitolo generale, ha formulato una professione di fede, che costituirà il filo rosso di tutta la riflessione di quest’anno pastorale
che Tu, o Cristo, sei l’unico necessario, ascoltaci e confideremo solo in Te, guardaci e vedremo tutto in Te, toccaci e risorgeremo in Te.” 5 dicembre 2012
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Calendario catechesi
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manifesto catechesi
La parroquia Nuestra Sra. del Carmen de Rancagua – Chile, ha realizado su segunda peregrinación, llamada “Ruta de los Santos”. En esta oportunidad se visitó: El Santuario Nacional; Nuestra Sra. del Carmen de Maipú, Santuario de “La Purísima de Lo Vázquez” y El Santuario de San Expedito en Reñaca. Con un programa que ayudó a los laicos a vivir una experiencia espiritual en el año de la fe.
4 dicembre 2012
Il 30 novembre, per la prima volta i padri della Delegazione indiana si sono riuniti per la Formazione permanente. Il Consiglio di delegazione si è incaricato della programmazione ed è stato scelto Madurai quale luogo d’incontro. Le discussioni sono affidate a Fr.Maria Antony sacerdote diocesano molto noto nella Chiesa del Tamil Nadu, soprattutto per le sue apprezzate pubblicazioni. Attualmente ricopre riuoli di responsabilità nella casa di formazione diocesana, mentre compie il dottorato in spiritualità indiana con riferimento alla “mistica”. Per il 2012 - 2013 sono previsti cinque incontri. Ecco una sintesi del primo incontro nel quale è stato sviluppato il tema della Riconciliazione in un contesto di relazione. E’ stata riletta la visione “cosmoteandrica” descritta da Reimundo Panikkar , teologo indiano noto per il suo libri “The Unknown Christ of Hinduism”. Il percorso formativo riprenderà le grandi relazioni realizzate da Gesù: con il cosmo, con i propri simili e con Dio. Nel primo incontro, la relazione con la natura è stata presentata e discussa con alcune implicanze specifiche per la vita delle Comunità. 3 dicembre 2012
Nelle settimane scorse P. Lourdurajan delegato dell’India ha visitato la prima esperienza dell’Ordine in Indonesia unedosi a P. Justin che già dimora presso il Seminario dei Sacri Cuori di San Gaetano Enrico. Il Delegato grato al Signore e all’Ordine per tale esperienza, ha ricordato come un buon clima e una singolare accoglienza della nostra spiritualità ci prepara ad una presenza stabile dell’Ordine in Indonesia. Nell’attesa che un altro religiose si unisca a P. Justin che nel frattempo si impegna a conoscere la lingua e la cultura indonesiana, sarà sistemata una casa in affitto per accogliere la prima comunità OMD. 3 dicembre 2012
“In mezzo agli sconvolgimenti del mondo, o ai deserti dell'indifferenza e del materialismo, i cristiani accolgono da Dio la salvezza e la testimoniano con un diverso modo di vivere”. E' la riflessione che ha offerto oggi Benedetto XVI, nella prima domenica di Avvento. Prima della recita dell'angelus, in questo giorno che inaugura un nuovo anno liturgico, il Papa ha ricordato che la parola “avvento” significa “venuta” o “presenza”, e che “nel linguaggio cristiano è riferita alla venuta di Dio”. Un mistero, dunque, “che avvolge interamente il cosmo e la storia, ma che conosce due momenti culminanti”: la prima è l'Incarnazione in Cristo e la seconda è il ritorno glorioso alla fine dei tempi. 2 dicembre 2012
Il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha officiato il 2 dicembre la beatificazione di Devasahayam Pillai. Un "dono" per l'Anno della Fede, una "benedizione" e una "intensa esperienza di fede" per il popolo indiano: così mons. Peter Remigius, vescovo della diocesi di Kottar (Tamil Nadu), accoglie la beatificazione di Devasahayam Pillai, laico convertito del 18mo secolo. Per l'occasione, la diocesi di Kottar - dove nacque nel 1712 - organizzerà eventi speciali e servizi di preghiera. Devasahayam Pillai sarà il primo laico indiano a essere beatificato. Secondo mons. Remigius, il martirio dell'uomo "rappresenta una combinazione unica di devozione, coraggio e sofferenza", che darà impeto al "dialogo interreligioso e multiculturale" nella "pluralistica società indiana". Il dialogo interreligioso, spiega il vescovo, "richiede grande rispetto verso tradizioni religiose diverse dalla nostra; la libertà di praticare il proprio credo, e di seguire la propria coscienza, senza subire ostracismo o persecuzione. Anche dopo essersi convertiti". "Siamo tutti figli dello stesso Padre - aggiunge mons. Remigius -, e nessuno dovrebbe subire quanto patito da Devasahayam, martirizzato per aver voluto vivere la propria fede". Originario del distretto di Kanyakumari, Devasahayam Pillai nasce in una famiglia indù di casta nair (i guerrieri) ed entra presto nelle grazie della famiglia reale di Travancore (le attuali zone meridionali di Tamil Nadu e Kerala). In questi anni l'indiano conosce Eustachius De Lannoy, capitano della marina olandese. Imprigionato dal re, ma presto liberato e nominato comandante delle forze armate di Travancore, è attraverso De Lannoy che Devasahayam si interessa alla fede cristiana. Nel 1745 l'indiano riceve il battesimo, diventando cattolico. La sua conversione porterà altri membri della sua famiglia ad abiurare l'induismo: per questo, secondo la ricostruzione storica, un sacerdote indù lo accusa di tradimento, facendolo allontanare da palazzo e rendendolo vittima di torture e supplizi. Nel 1752, Devasahayam Pillai viene ucciso, forse da colpi di pistola esplosi da soldati del re. Oggi le sue reliquie si trovano vicino all'altare della cattedrale di St. Xavier, a Kottar.
“La Gioia di credere”. Nelle parole dell’editoriale del P. Generale, il tema del numero 169 di “Notiziario OMD” che annunzia l’anno della fede e lo sguardo su San Giovanni Leonardi “il legislatore”. Per l’Ordine un anno dedicato alla Costituzioni ed al ricordo del 75° anniversario della canonizzazione del fondatore. Il numero riporta le notizie dell’inaugurazione dell’aula liturgica dedicata al Santo presso Madonna dell’Arco; l’ordinazione presbiterale presieduta dal Cardinale Ravasi. Chiude la rivista il calendario del 2013 corredato dalle foto della canonizzazione di San Giovanni Leonardi “il santo di Diecimo il cui nome è scritto nel libro della vita (cf. Ap 7,9;13,18)”. 30 novembre 2012
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Notizario 169
L'Avvento è il tempo che prepara nascite, il tempo di santa Maria nell'attesa del parto, tempo delle donne: solo le donne in attesa sanno cosa significhi davvero attendere. Ma non si attende solo la nascita di Gesù. Ci saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia... Il Vangelo ci prende per mano, ci porta fuori dalla porta di casa, a guardare in alto, a percepire il cosmo pulsare attorno a noi, a sentirci parte di una immensa vita. Che patisce, che soffre, che si contorce come una partoriente (Is 13,8), ma per produrre vita. Il presente porta nascite nel grembo. Ma «quanto morir perché la vita nasca» (Rebora). È un tempo di crisi. C'è una crisi della Chiesa, diminuiscono le vocazioni, cresce l'indifferenza religiosa, l'istituzione ecclesiastica perde fiducia. Ma la fede ci permette di intravedere che la fine di un certo tipo di Chiesa può portare a un nuovo modo di vivere la fede, più essenziale, libero e convinto, pieno di cuore e di verità. È il nostro atto di fede: il regno di Dio viene, ed è più vicino oggi di ieri. Anche la crisi economica e finanziaria ci sta dicendo che dobbiamo cambiare strada e favorire un altro modello di economia, non fondato sulla logica della crescita infinita, che è insostenibile, ma su rispetto della natura, sobrietà e solidarietà. Il Vangelo d'Avvento ci aiuta a non smarrire il cuore, a non appesantirlo di paure e delusioni: «state attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano». Ci sarà sempre un momento in cui ci sentiremo col cuore pesante, scoraggiati. Ho provato anch'io lo scoraggiamento, molte volte, ma non gli tengo il posto, non gli permetto di mangiare nel mio piatto, non gli permetto di sedere sul trono del mio cuore. Il motivo è questo: fin dentro i muscoli e le ossa io so una cosa, come la sapete voi, ed è che non può esserci disperazione finché ricordo perché sono venuto sulla terra, di chi sono al servizio, chi mi ha mandato qui. E chi sta venendo: allora vedranno il Figlio dell'uomo venire con grande potenza e gloria. Questo mondo contiene Lui! Che Viene, che è qui, che è più grande di noi; c'è un Liberatore, esperto di nascite, in cammino su tutte le strade. Alzatevi, guardate in alto e lontano, perché la vostra liberazione è vicina. Uomini e donne in piedi, a testa alta, occhi alti e liberi: così vede i discepoli il Vangelo. Gente dalla vita verticale. Il Vangelo ci insegna a leggere il presente e la storia come grembo di futuro, a non fermarci all'oggi, ma a guardare avanti: questo mondo porta un altro mondo nel grembo. Un mondo più buono e più giusto, dove Dio viene, vicino come il respiro, vicino come il cuore, vicino come la vita. (E. Ronchi)
La Casa internazionale di studi OMD a Roma ha voluto che l’anno della fede e delle costituzioni partisse dalla grande esperienza di fede e di vita comune nata dalla testimonianza di San Benedetto Abate. Un pellegrinaggio a Montecassino dove riposano le spoglie del Padre del monachesimo occidentale. Così, durante la liturgia, ha ricordato il Rettore P. Davide Carbonaro: “Il cardine che permea l’esperienza spirituale di Benedetto proposta nella regola è :’il Cristo innanzitutto’ esperienza che risuona nel magistero e nella regola di San Giovanni Leonardi quando chiede ai religiosi di avere innanzi agli occhi della propria mente solo l’onore e la gloria di Cristo crocifisso e di misurare con lui la propria vocazione”. Altre vicinanze e reminiscenze tra la regola benedettina e quella leonardina sono state evidenziate da P. Bastin. Cosichè la struttura di fondo della regola che traduce il Vangelo: natura; consacrazione; preghiera e governo; gira intorno all’umile ricerca della volontà di Dio che è il desiderio primo del Monaco e del Chierico Regolare. 26 novembre 2012
Nel corso dell’80 Assemblea generale dell’Unione dei Superiori Generali (USG) di cui ha partipato il nostro Padre Generale P. Francesco Petrillo, è stato eletto Presidente Fr. r2t6qé Rodriguez Carballo, ofm, Ministro generale dei Frati Minori.
Fra r2t6qé è nato in Spagna l’11 agosto 1953 a Orense. Dopo aver studiato filosofia a Santiago de Compostela è stato mandato in Terra Santa per gli studi di teologia. Ha fatto la professione solenne nell’Ordine dei Frati Minori a Nazareth il 1° gennaio 1976 ed è stato ordinato sacerdote a Gerusalemme nel 1977. Si è specializzato in teologia biblica presso la Facoltà di Sacra Scrittura e Archeologia a Gerusalemme, nonché in Sacra Scrittura nel Biblicum di Roma.
Nella sua Provincia francescana di origine, Santiago di Compostela, Fra Carballo ha svolto vari servizi, tra cui maestro dei novizi e formatore per molti anni; è stato anche Segretario Provinciale per la formazione e per gli studi, Commissario di Terra Santa e Ministro Provinciale. Ha insegnato per 15 anni Sacra Scrittura nel Seminario maggiore di Tuy Vigo e nella Facoltà di Teologia di Santiago di Compostela. È autore di numerose pubblicazioni su temi biblici, francescani e di vita religiosa.
Prima di essere stato chiamato a Roma è stato Presidente dell’Unione dei Religiosi di Galizia (Spagna) e Presidente dei Ministri Provinciali OFM di Europa Nel 1997 è stato eletto Consigliere (Definitore) generale del suo Ordine e per sei anni è stato Segretario generale per la Formazione e gli Studi dell’Ordine dei Frati Minori.
Nel 2003 è stato eletto Ministro generale dei Francescani e nel 2009 è stato rieletto. Nell’USG è stato membro del Consiglio esecutivo negli ultimi sei anni, membro del Consiglio dei 16 durante lo stesso periodo, e Presidente della Commissione teologica negli ultimi tre anni. Nel corso degli ultimi sei anni è stato anche coordinatore degli ordini mendicanti a Roma.
Nella stessa assemblea è stato eletto come Vice-Presidente Padre Adolfo Nicolàs, Proposito Generale dei Gesuiti.
25 novembre 2012