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Sabato, 10 Novembre 2012 10:40

Centenario del Marracci: Annullo filatelico

prove-annullo-IPoste Italiane ha emesso un annullo filatelico in occasione del Convegno Internazionale che si svolgerà a Roma il 15 ed il 16 novembre per celebrare il IV Centenario della nascita di P. Ludovico Marracci (1612-1700). Durante le giornate del Convegno sarà a disposizione nella Sala Baldini (Piazza Campitelli 9) un servizio filatelico di Poste Italiane.

 10 novembre 2012

 
anno-della-fede-IE’ stato scelto il Santuario parrocchiale di Santa Maria in Campitelli tra le tappe che i pellegrini giungendo a Roma potranno percorrere per professare la Fede presso la tomba di Pietro in Vaticano. Quattro tappe per un cammino di fede che lascia il segno. L’Anno della Fede vissuto a Roma grazie all’ Opera Romana Pellegrinaggi ha il sapore della testimonianza dei martiri e dei grand santi a partire da Pietro e Paolo. I pellegrini che giungono a Roma  potranno così mettersi in cammino verso la “porta della fede che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa.” Durante l'Anno della Fede il Santo Padre Benedetto XVI concederà ai fedeli

l'Indulgenza plenaria che potrà essere acquisita dai fedeli anche “Ogniqualvolta visiteranno in forma di pellegrinaggio una Basilica Papale, una catacomba cristiana, una Chiesa Cattedrale, un luogo sacro designato dall’ Ordinario del luogo per l’Anno della fede (ad es. tra le Basiliche Minori ed i Santuari dedicati alla Beata Vergine Maria, ai Santi Apostoli ed ai Santi Patroni) e lì parteciperanno a qualche sacra funzione o almeno si soffermeranno per un congruo tempo di raccoglimento con pie meditazioni, concludendo con la recita del Padre Nostro, la Professione di Fede in qualsiasi forma legittima, le invocazioni alla Beata Vergine Maria e, secondo il caso, ai Santi Apostoli o Patroni”. Roma è la città che ha ricevuto la testimonianza offerta da grandi santi, primi fra tutti i Santi Pietro e Paolo, ed è stata eletta a sede della Cattedradi Pietro e custode della Tradizione Apostolica.La proposta di pellegrinaggio a Roma dell’ ORP è un cammino in quattro tappe: la preghiera e la riflessione sul tema della fede come preparazione prossima alla via da percorrere; la celebrazione del Sacramento della Penitenza e la celebrazione del Sacramento dell’Eucaristia; l’incontro con i Santi, testimoni della fede, e la loro spiritualità; la Solenne Professione di Fede nella Basilica di San Pietro e l’ascolto della parola del Successore di Pietro.

Sette itinerari proposti e chiese dove i fedeli trovano pannelli illustrativi della tappa, i fogli guida per la riflessione, un prezioso aiuto catechetico nel percorso a Roma lungo le Vie della Fede, tutto in quattro lingue. Le sette Vie della Fede porteranno i fedeli, secondo l’invito del Papa, a riscoprire i contenuti della fede pregata e meditata, celebrata, vissuta e professata. Il Credo, il simbolo nel quale la Chiesa ha raccolto il nucleo delle verità fondamentali della propria fede, guiderà i fedeli attraverso i diversi momenti di meditazione e di celebrazione in varie chiese e Basiliche romane, seguendola tradizione della redditio symboli delle prime comunità cristiane, con la

professione pubblica di fede sulla tomba di Pietro. Per rendere accessibile a tutti questo pellegrinaggio nel cuore della fede di Roma l’Opera Romana Pellegrinaggi ha individuato itinerari alternativi attraverso i quali seguire il cammino delle quattro tappe del Cammino del Credo. Diverse aree di Roma per convergere convergono tutti verso la  Basilica di San Pietro. Gli itinerari sono stati concepiti per facilitare il pellegrino negli spostamenti, permettendo di compiere a piedi il percorso e approfondire la conoscenza di quella particolare zona della città di Roma. Il pellegrino avrà così l’opportunità di scoprire o riscoprire tutta la bellezza dei luoghi visitati, segno e testimonianza della fede di tante generazioni di cristiani che hanno vissuto o si sono recate a Roma. Così si può partire da  Santa Prassede all’Esquilino e vistare  Santa Maria Maggiore, Santa Maria degli Angeli e Martiri fino a  San Pietro. Oppure da Santa Croce in Gerusalemme poi a  San Giovanni in Laterano, i Santi Quattro Coronati al Laterano, da Santa Maria in Portico in Campitelli, Santa Maria in

Aracoeli al Campidoglio , San Marco Evangelista al Campidoglio e i Santi XII Apostoli, o magari San Giovanni alla Pigna e poi  Santa Maria sopra Minerva e Sant’Ignazio di Loyola in Campo Marzio,  Sant’Agostino in Campo Marzio. Si può partire da San Salvatore in Lauro e poi Santa Maria in Vallicella e Sant’Agnese in Agone. Per chi preferisce Trastervere la partenza è da  Santa Cecilia, poi Santa Maria in Trastevere e San Bartolomeo all’Isola. Per chi invece preferisce rimanere nella zona di San Pietro si parte Da Santa Maria in Traspontina,  Santo Spirito in Sassia,  San Giovanni dei Fiorentini e in fine San Pietro. Proprio per vistare la basilica pregando e non come turista nel kit del pellegrino debitamente preparato c’è anche un braccialetto che permette ai fedeli di usufruire di un percorso apposito dedicato alla preghiera. Nei pressi della Piazza i pellegrini avranno modo di condividere i loro pensieri ed emozioni durante tale importante evento sul “Faith Scroll”, il luogo dove potranno scrivere i loro pensieri, insieme ai cattolici di tutto il mondo, sul tema “che cosa è la fede per voi”. Questa iniziativa permetterà diaccogliere in un unico posto (il Faith Scroll che sarà posizionato accanto a Piazza San Pietro) i pensieri di chi è venuto in pellegrinaggio a Roma durante l’Anno della Fede. Il risultato sarà una sorta di “collage” multiculturale che sarà condiviso con il resto del mondo tramite la rete. Inoltre il “Faith Scroll” sarà anche il luogo di “raccolta” delle intenzioni di preghiera per le quali una volta al mese verrà celebrata appositamente una messa nella Basilica di San Pietro.

 www.operaromanapellegrinaggi.org

9 novembre 2012
 
Sabato, 03 Novembre 2012 17:43

Amare Dio per amare l'umanità

219Amerai Dio con tutto il tuo cuore. Amerai il prossimo tuo come te stesso. Che cosa c'è al centro della fede? Ciò che più di ogni cosa dona felicità al­l'uomo: amare. Non obbedire a regole né celebrare riti, ma semplicemente, meravigliosamente: amare.

Gesù non aggiunge nulla di nuovo rispetto alla legge antica: il primo e il secondo comandamento sono già nel Libro. Eppure il suo è un co­mando nuovo. La novità sta nel fatto che le due parole fanno insieme una sola pa­rola, l'unico comandamento. L'averli separati è l'origine dei nostri mali.

La risposta di Gesù inizia con la formula: shemà Israel, ascolta popolo mio. Fa tenerezza un Dio che chiede: «Ascoltami, per favore. Voglimi bene, perché io ti amo. Amami!» Invocazione, desiderio di Dio. Cuore del comandamento, sua radice è un'invocazione accorata, non una ingiunzione. Dio prega di essere amato.

Amare «è tenere con tene­rezza e passione Dio e l'uo­mo dentro di sé: se uno ama, l'altro è come se dimorasse dentro di lui» (A. Casati). Amare è desiderio di fare felice qualcuno, coprirlo di un bene che si espande oltre lui, va verso gli altri, inonda il mondo... Amare è avere un fuoco nel cuore.

Ma amare che cosa? Amare l'Amore stesso. Se amo Dio, amo ciò che lui è: vita, compassione, perdono, bellezza. Amerò ogni briciola di cosa bella che scoprirò vicino a me, un atto di coraggio, un abbraccio rassicurante, un'intuizione illuminante, un angolo di armonia. Amerò ciò che Lui più ama: l'uomo, di cui è orgoglioso.

Ma amare come? Mettendosi in gioco interamente, cuore, mente, anima, forza. Gesù sa che fare questo è già la guarigione dell'uomo. Perché chi ama così ritrova l'unità di se stesso, la sua pienezza felice: «Questi so­no i comandi del Signore vostro Dio... Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice (Dt 6,1-3). Non c'è altra risposta al desiderio profondo di felicità dell'uomo, nessun'altra risposta al male del mondo che questa soltanto: amare.

Ama il tuo prossimo come te stesso. Quasi un terzo comandamento: ama anche te stesso, insieme a Dio e al prossimo. Come per te ami libertà e giustizia così le amerai anche per tuo fratello, sono le orme di Dio. Come per te desideri amicizia e dignità, e vuoi che fiori­scano talenti e germogli di luce, questo vorrai anche per il tuo prossimo. Ama questa polifonia della vita, e farai risplendere l'immagine di Lui che è dentro di te. Perché l'amore trasforma, ognuno diventa ciò che ama. Se Lo amerai, sarai simile a Lui, cioè creatore di vita, perché «Dio non fa altro che questo, tutto il giorno: sta sul lettuccio della partoriente e genera» (M. Eckhart). Amerai, perché l'amore genera vita sul mondo. (E. Ronchi)
Mercoledì, 31 Ottobre 2012 19:47

Beatitudini regola della santità

218Non ci stanchiamo mai di ascoltare le nove beatitu­dini, anche se le sappia­mo bene, anche se certi di non ca­pirle. Esse riaccendono la nostal­gia prepotente di un mondo fatto di bontà, di non violenza, di sin­cerità, di solidarietà. Disegnano un modo tutto diverso di essere uomini, amici del genere umano e al tempo stesso amici di Dio, che amano il cielo e che custodiscono la terra, sedotti dall'eterno eppu­re innamorati di questo tempo difficile e confuso: sono i santi.

La storia si aggrappa ai santi per non ritornare indietro, si aggrap­pa alle beatitudini. Beati i miti perché erediteranno la terra, sol­tanto chi ha il cuore in pace ga­rantisce il futuro della terra, e per­fino la possibilità stessa di un fu­turo. Nell'immenso pellegrinag­gio verso la vita, i giusti, coloro che più hanno sofferto conducono gli altri, li trascinano in avanti e in al­to. Lo vediamo dovunque, nelle nostre famiglie come nella storia profonda del mondo: chi ha il cuore più limpido indica la stra­da, chi ha molto pianto vede più lontano, chi è più misericordioso aiuta tutti a ricominciare.

Dio interviene nella storia, an­nuncia e porta pace. Ma come in­terviene?

Lo fa attraverso i suoi a­mici pacificati che diventano pa­cificatori, attraverso gli uomini delle beatitudini.

Il Vangelo ci presenta nelle beati­tudini la regola della santità; esse non evocano cose straordinarie, ma vicende di tutti i giorni, una trama di situazioni comuni, fatiche, speranze, lacrime: nostro pa­ne quotidiano. Nel suo elenco ci siamo tutti: i po­veri, i piangenti, gli incompresi, quelli dagli occhi puri, che non contano niente agli occhi impuri e avidi del mondo, ma che sono capaci di posare una carezza sul fondo dell'anima, sono capaci di regalarti un'emozione profonda e vera. E c'è perfino la santità delle lacrime, di coloro che molto han­no pianto, che sono il tesoro di Dio.

Le beatitudini compongono no­ve tratti del volto di Cristo e del volto dell'uomo: fra quelle nove parole ce n'è una proclamata e scritta per me, che devo indivi­duare e realizzare, che ha in sé la forza di farmi più uomo, che con­tiene la mia missione nel mondo e la mia felicità. Su di essa sono chiamato a fare il mio percorso, a partire da me ma non per me, per un mondo che ha bisogno di e­sempi raccontabili, di storie del bene che contrastino le storie del male, di cuori puri e liberi che si occupino della felicità di qualcu­no. E Dio si occuperà della loro: «Beati voi!». (E. Ronchi)

 
Giorgio-NapolitanoCon una lettera della Presidenza della Repubblica, è stata comunicata l’Adesione del Capo dello Stato On. Giorgio Napolitano alle celebrazioni per il IV Centenario della nascita di P. Ludovico Marracci (1612-2012), orientalista e traduttore del Corano e della Bibbia arabica.  Il Presidente, ha inoltre voluto destinare , quale suo premio di rappresentanza al Convegno internazionale, una medaglia e gli auguri per il successo dell’iniziativa.

31 ottobre 2012

 
mato-grosso-300x225Sabato 27 ottobre 2012 ore 18,30 il movimento Operazione Mato Grosso (O.M.G.) fondato dal salesiano p. Ugo De Censi, presenta: “Concerto per le missioni”. Saranno eseguite musiche di Beethoven e Stavinskij.

27 ottobre 2012
papa-ILa luce della fede è una ricchezza preziosa per la vita dell’uomo: così Benedetto XVI in San Pietro nella Messa conclusiva del XIII Sinodo generale dedicato alla nuova evangelizzazione. Nella sua omelia, il Papa ha ribadito che la Chiesa ha il compito di evangelizzare e che è dovere di tutti i cristiani annunciare il Vangelo con gioia. Tra le preghiere dei fedeli, anche una in arabo per la pace in Siria e in Medio Oriente.

28 ottobre 2012


pdf  Messaggio al popolo di Dio

pdf  OMELIA PER LA CONCLUSIONE DEL SINODO DEI VESCOVI  
Sabato, 27 Ottobre 2012 13:02

Mendicanti di luce

217La guarigione di Bartimeo è l'ultimo miracolo del Vangelo di Marco. Ultimo e necessario è questo bellissimo racconto, così scarno e vivo, pieno di movimento, di grida, di strade e di luce. Un mendicante cieco, icona di ogni uomo, mendicante di luce e di strade, di orizzonti e di compassione. Cosa c'è di più perduto, di più inutile, di più naufrago dell'esistenza di un mendicante cieco e solo?

Eppure questo naufrago non è perduto. Alza la voce sul rumore della folla che lo ignora, che lo oltrepassa e va; solo e al buio grida la sua disperata speranza. Un grido che è fisico ma si direbbe viscerale, che sembra salire da ciò che ogni essere ha di più di profondo e di più carnale. Il grido è più che la parola, c'è dentro corpo, energia, dolore, bisogno. È il grido del bambino che nasce, del morente in croce che urla al cielo e alla terra il buio che ha nel cuore. Finché c'è un grido, la speranza ha la sua casa.

Ed ecco dalla folla tre parole: coraggio, alzati, ti chiama: è il nostro triplice ministero. Coraggio! Incoraggiare innanzitutto, dare cuore e speranza, condividere la paura, e inoculare coraggio, frutto della fiducia in Dio, in tutti quelli che gridano dolore. Alzati! Rimettere in piedi, aiutare a ripartire, e mai gettare a terra nessuno, mai demolire nessuno. E io non so come farlo, non lo so davvero. Ma questo racconto mi aiuta: nominare Cristo, annunciare la compassione di Dio equivale a confortare la vita, a rimetterla in piedi.

Ed ecco il terzo ministero: ti chiama, ha ascoltato il tuo grido e ora pronuncia il tuo nome. È Lui che può dare luce, dare occhi profondi che vedono, che vedono il cuore di Dio e il senso della vita. Con una sola espressione Marco ci offre una delle sintesi più belle di cosa sia l'azione pastorale, non compito di esperti ma missione di ogni discepolo: coraggio, alzati, ti chiama. Ed ecco che si libera tutta una energia compressa, l'energia della vita, tutto sembra improvvisamente eccessivo, esagerato. Bartimeo non parla, grida; non si toglie il mantello: lo getta; non si alza in piedi, balza. La fede è moltiplicazione di vita, un eccesso illogico e bello, vita in pienezza.

Anche noi, mendicanti di luce, almeno una volta, dietro ad una parola del Vangelo, abbiamo lasciato i nostri angoli bui, la vita seduta, le vecchie strade e forse, quando ci siamo buttati nel volo, si sono aperte strade nel sole, ali che non sapevamo di avere. (E. Ronchi)
Venerdì, 26 Ottobre 2012 17:25

Gran Galà dell’Opera

gran-gal-dellopera-bigL’Associazione Culturale Maru-senza confini presenta venerdì 26 ottobre 2012 ore 18,30: “Gran Galà dell’Opera. Dalla lirica alla canzone d’autore”. Saranno eseguite musiche di Rossini, Tosti, Denza, Offenbach, Donizetti, Vedi, Gastaldon, Puccini, Bizet.

26 ottobre 2012

 
Martedì, 02 Ottobre 2012 17:21

Choro Romani Cantore

romani-cantores-IIl “Choro Romani Cantore Onlus”  presenta presso la Sala Baldini martedì 2 ottobre ore 20,30: “Sua eccellenza Reverendissima. Musiche e Danze nella corte Rinascimentale”. Complesso strumentale Armonia Antiqua Choro Romani Cantores diretto da Dario Paolini.

2 ottobre 2012

 
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