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Chile-GiovaniI religiosi dell’Ordine della Madre di Dio presenti nella Delegazione cilena inseme ad alcuni giovani, sono stati invítati a fare parte di un nuovo evento per la Chiesa di Santiago del Cile: “Encuentrate”. Questo incontro nasce della creativitá e dal bisogno dei giovani di alcune parrocchie della città di impegnarsi inanzitutto tra  i giovani cattolici tanti e pieni di speranza. Queste giornate sono appunto chiamate “Encuentrate”. Attraverso la preghiera (con la lectio divina, con l’adorazione permanente d’un giorno); di formazione con delle conferenze ed il dialogo sopra i temi che oggi fanno parte delle inquitudini giovanili; di conoscenza dei carismi e movimenti della Chiesa; di divertimento con i giochi ed altri intrattenimenti. I religiosi leonardini sono stati presenti con un stand che ha proposto la loro attività carismatica.

1 ottobre 2012

 
Lunedì, 01 Ottobre 2012 16:52

Il numero 168 di “Notiziario OMD

Notiziario168Il numero 168 del “Notiziario OMD” esce con un editoriale che presenta ai lettori il senso dell’Anno delle Costituzioni OMD. Tra gli altri contenuti del Sommario: “Le ricette della spezieria di San Giovanni Leonardi: l’ira”; l’inaugurazione del Santuario mariano della Stella in Garfagnana (Lucca); i 438 anni dalla fondazione dell’Ordine e l’incontro ei Delegati; e le diverse Notizie dalle comunità in Italia, Cile, India, Nigeria.

30 settembre 2012


pdf  Notiziario 168

 
Sabato, 29 Settembre 2012 14:04

Prima la persona

213«Non era dei nostri». Quell'uomo che pure cacciava demoni, uno straniero capace di miracoli, di vera lotta contro il male, viene bloccato e diffidato. Ed è Giovanni che parla, il prediletto, l'aquila, detto il «Figlio del tuono», ma qui ancora figlio di un piccolo cuore. Ai dodici non importa che un uomo sia liberato dalla morsa del demonio. Prima viene la difesa del gruppo, del movimento, del partito, l'istituzione viene prima della persona. E così impoveriscono il mondo: l'indemoniato può attendere. «Non ti è lecito guarire di sabato!» avevano intimato gli scribi a Gesù. «Niente miracoli di sabato! La legge vale più della salvezza. La felicità può attendere». Non importa se un malato ritrova il sorriso, il sole, il vigore, il canto. Per loro conta di più la regola astratta. La vita può attendere. E così impoverivano Dio. Gesù risponde con una delle sue rivelazioni capaci di cambiare il corso della storia: la persona viene prima della legge, prima anche della verità. Chiunque fa del bene, chiunque dà un sorso d'acqua, un sorso di miracolo, è dei nostri. Si può camminare sulla strada di Cristo, anche senza essere dei Dodici. Si può essere uomini di Dio anche senza essere uomini della Chiesa, perché il Regno è più grande della Chiesa. E mentre tutti, partiti, chiese, famiglie, classi sociali, etnie, nazioni, ripetono: non sono dei nostri, il progetto di Gesù Cristo, l'uomo senza frontiere, si riassume in una parola sola: comunione con tutto ciò che vive. Gli uomini sono tutti dei nostri, e noi siamo di tutti. Quanti sono di Cristo e forse neppure lo sanno. Lottano contro i demoni di oggi, ingiustizia violenza volgarità; sono capaci dei miracoli dell'amore, dare vita e libertà e futuro a uno solo, alla propria famiglia, a cento fratelli. Fuori dall'accampamento, eppure profeti. «Fossero tutti profeti», esclama Mosé. E profezia è lasciarsi colpire dal grido dei mietitori defraudati (Giudici 5,4); imparare a sentire la sinfonia del pianto di un bambino; ascoltare il mondo e ridargli parola, perché tutto ciò che riguarda l'avventura umana riguarda me. Perché tutti sono dei nostri e noi siamo di tutti. «Se il tuo occhio, la tua mano, il tuo piede ti sono di scandalo, tagliali...». Linguaggio estremo che ci ricorda la serietà della posta in gioco: è davvero possibile fallire la vita. Richiama ciascuno alla propria responsabilità: il «tuo occhio, la tua mano», «tu sei il tuo proprio rischio»; la colpa non è sempre degli altri, della società o della famiglia. Solo per le anime deboli la colpa è sempre altrove. La soluzione del male non è la mano tagliata, ma la mano convertita, mano di profeta dove Gesù pone un bicchiere d'acqua fresca anche per chi non era neppure dei nostri.

 
Venerdì, 28 Settembre 2012 13:31

OMD in Italia formazione permanente

Formazione-permanenteA Villa Mater Dei Lariano (RM) il 25 e 26 settembre si è svolto l’incontro di verifica della Formazione Permanente OMD in Italia. Il tema della riconciliazione voluto dal 110° Capitolo Generale in questi due anni si è snodato in percorsi sviluppati soprattutto con l’aiuto fomativo della equipe Kairos di P. Giovanni Salonia alla quale i Padri hanno espresso gratitudine per la consonanza dei contenuti e per il percorso metodologico che, utilizzando forme di “condivisione e laboratorio”, ha favorito la crescita personale e comunitaria. Rimane l’obiettivo più ambizioso quello rendere le comunità dell’Ordine: “Oasi di riconciliazione e di pace per tutti i feriti di cuore”.

25 settembre 2012

 
Alessandro-VIIEra il 29 settembre 1662 ed il Papa Alessandro VII della famiglia Chigi, ratificando il voto della città di Roma do po la terribile pestilenza degli anni cinquanta del XVII secolo, incaricò l’architetto Carlo Rainaldi di eseguire il monumentale progetto dell’attuale Chiesa di Campitelli abbattendo l’antica chiesa romanica edificata nel XIII secolo da Papa Onorio III. Con un decreto il Pontefice aveva ordinato la traslazione dell’icona di Santa Maria in Portico dalla vecchia chiesa situata dove oggi sorge l’Anagrafe di Roma (via Petroselli), nella Chiesa di Campitelli. L’icona fu traslata nel gennaio 1662 e sistemata in modo provvisorio nella vecchia chiesa di Campitelli, mentre il 5 maggio dello stesso anno venivano traslate le reliquie di San Giovanni Leonardi e deposte nel pavimento del presbiterio accanto alla venerata icona della Madre di Dio. In agosto con un altro decreto Alessandro VII ordinava che la comunità di Santa Maria in Portico vecchia e di Campitelli fossero unificate nella nuova Chiesa che ebbe il titolo di “Santa Maria in Portico in Campitelli”. Fu lo stesso Papa Alessandro VII il 29 settembre  del 1662, come affermano le cronache, accolto dalla comunità OMD unificata, a porre la prima pietra del nuovo santuario mariano, concedento all’icona di Santa Maria in Portico il titolo di Romanae Portus Securitatis.
Lunedì, 24 Settembre 2012 17:39

Il Vescovo di Thanjavur in visita a Campitelli

thangavurIn questi giorni è stato ospite della Curia Generalizia S.E. Rev.Mons Devadass Ambrose Mariadoss Vescovo di Thanjavur in India. Ha sostato davanti alle reliquie del Fondatore ed insieme agli studenti della Casa Internazionale OMD di Roma ha rinnovato l’affidamento a Santa Maria in Portico per tanti giovani in formazione ed in particolare ha pregato per la Chiesa che è in Tanjore.

24 settembre 2012

 
chile-farmacistiMercoledí 12 settembre presso il collegio dei farmacisti cileni a Santiago, si è insediato il nuovo presidente dei farmacisti cattolici la dott.ssa Maria Cecilia Lopez. Durante la ceremonia di insediamento i farmacisti hanno donato la medaglia del santo Patrono San Giovanni Leonardi come segno del cambio di consegne tra il presidente uscente, dott. Gonzalo González ed il nuovo presidente. Questa medaglia è stata offerta dal Padre Generale in ocassione del IV centenario della morte di san Giovanni Leonardi. D’ora in poi i futuri presidenti si scambieranno questa medaglia come segno dell’inizio del loro mandato.

22 settembre 2012
Lunedì, 24 Settembre 2012 06:55

Cile odinazione diaconale di Arul Christu

ArulDomenica, 16 settembre Arul Christu Nayagam  ha ricevuto per l’imposizione delle mani di Mons. Alejandro Goic, vescovo di Rancagua, l’ordinazione diaconale. La celebrazione è stata fatta nella parrocchia di S. Lazzaro con la partecipazione dei confratelli e di molti fedeli delle comunità cilene Il Vescovo ha rivolto delle parole in modo speciale al neo diacono chi ha lascito i suoi cari in India per diventare un uomo di Dio. In seguito ha proseguito affermando: “Caro Arul, oggi nel Vangelo Gesú domanda ai suoi: chi dice la gente che io sia? Cosa dite voi su di me? E oggi Lui stesso ti domanda “Che cosa dici tu, Arul, chi sono Io”… E oggi, nella tua ordinazione, tu dici con la tua vita: mio Signore, mio Salvatore”. Al termine della solenne liturgia nei giardini della comunità formativa di Santiago, abbiamo condiviso il pasto e alcune  danze proprie dal Cile. Auguri al neo diacono.

22 settembre 2012


 
Lunedì, 24 Settembre 2012 06:22

La misura del Regno

212"Per via avevano discusso chi fosse il più grande". Chi è il più bravo, il più capace, il migliore tra noi? È l'istinto primordiale del potere che si dirama dovunque, nella famiglia, nel gruppo, nella parrocchia, sul posto di lavoro, tra i ricchi e tra i poveri alle porte della chiesa, tra i potenti e tra gli schiavi. A questo protagonismo che è il principio di distruzione di ogni comunità, Gesù contrappone il suo mondo nuovo. «Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo, il servo di tutti». Il più grande è chi non si serve dell'altro, ma lo serve; chi non prende vite d'altri per i suoi scopi, ma suo scopo è la vita di qualcuno; chi saluta anche quelli che non lo salutano. Che il servizio sia la realizzazione più alta del vivere poteva essere vero per Gesù. Ma per noi? Servire: verbo dolce e pauroso insieme, che evoca sforzo e sacrificio, croce e sofferenza. La nostra gioia è comandare, ottenere, possedere, essere i migliori. Non certo essere i servi. E poi, servo "di tutti", senza limiti di gruppo, di etnìa, senza esclusioni, senza preferire i miei amici ai lontani, i poveri buoni ai poveri cattivi. La novità di Cristo: parole mai pensate, mai dette, liberate ora per raggiungere i confini del mondo intero. Sono quelle frasi abissali: o ti conquistano o le cancelli per paura che siano loro ad abbattere il tuo sistema di vita.

«Gesù prese un bambino, lo pose in mezzo e lo abbracciava dicendo: chi accoglie uno di questi bambini accoglie me». Accogliere un bambino significa entrare nel suo mondo, grande appena quanto lo spazio dove arriva il grido con cui chiama la madre; il bambino che non basta a se stesso e vive solo se è amato; che riceve tutto e può dare così poco; improduttivo eppure tranquillo davanti al futuro, sicuro non di sè, ma dei suoi genitori; forte non della propria forza, ma di quella con cui lo sollevano le braccia del padre. La sua debolezza è la sua forza. «Se non diventerete come bambini», se non ritroverete lo stupore di essere figli, figli piccolini che sanno piangere che imparano a ridere, figli la cui forza è il Padre, non entrerete nel Regno.

«Chi accoglie un bambino, accoglie me, accoglie il Padre». Mi commuove l'ottimismo di Dio: il bambino è sua immagine; non tanto l'uomo, ma proprio il bambino. L'eterno si abbrevia nel frammento, anche lui vive solo se è amato. L'immagine ultima del vangelo di oggi è Gesù abbracciato ad un bambino. In tutta la sua vita si è "affannato" ad annunciare che Dio è solamente buono, padre che scorge il figlio da lontano e gli si butta al collo, pastore in cerca della pecora perduta, che trova e se la pone sulle spalle. E che a noi non resta che farci prendere in braccio. (E. Ronchi)
Mercoledì, 19 Settembre 2012 17:54

Marianum: Licenza in Mariologia

Ignoto Annunciazione-1Ha conseguito in questi giorni presso la Pontificia Facoltà Teologica Marianum di Roma, la licenca con specializzazione in Mariologia P. Sekar Susai con un elaboratoscritto sul tema “Maria e la Parola di Dio nel Vangelo di Luca alcune prospettive teologiche-bibliche”. Ha moderato il lavoro e la discussione  il Prof. Valentini Alberto docente al Marianum.

19 settembre 2012
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