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Con Cristo
misurate le cose
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Con Cristo
misurate le cose
In occasione del Convegno Memoria fidei organizzato dalla Congregazione per la dottrina della Fede nel corso dell’Anno della fede, il Centro studi OMD ha presentato giovedì 24 ottobre l’Archivio storico dell’Ordine. Una sorta di percorso storico e documentale dentro il patrimonio che nasce per “conservare la memoria ed annunziare il Vangelo”. E’ essenzialmente questo il senso del convegno che da voce ad archivisti ed esperti nel settore. “Il Convegno – ha affermato Mons. Alejandro Cifres Direttore dell’Archivio della Congregazione per la dottrina della fede,- mira anzi tutto a mettere in evidenza il ruolo degli archivi ecclesiastici come luoghi di custodia della memoria della vita della Chiesa, nonché la loro funzione pastorale, nella prospettiva della Nuova Evangelizzazione, secondo la quale «la Chiesa contemporanea deve avvicinarsi agli uomini e alle donne del suo tempo e offrire l’acqua viva del messaggio cristiano» (dal Messaggio finale del Sinodo sulla Nuova Evangelizzazione)”. In effetti, la fruizione degli archivi ecclesiastici permette di attingere alla molteplicità e alla ricchezza delle esperienze del passato, con le loro luci e le loro ombre, quali fonti ispiratrici per un nuovo slancio nell’annuncio del Regno di Dio e come rimando imprescindibile di fede e di cultura, di storia e di arte, che va debitamente conosciuto e valorizzato. Al contempo, il Convegno si propone di offrire uno spazio aperto per il confronto di esperienze, problematiche e soluzioni condivise da tanti archivi di titolarità ecclesiastica (vaticani, religiosi, diocesani) presenti a Roma, diventando anche un’opportunità unica di fare conoscere la loro ricchezza e la varietà di risorse che essi possono offrire agli studiosi. Così facendo si vorrebbe pure propiziare la creazione di un foro stabile di collaborazione e aggiornamento con cadenza annuale, che possa rendersi utile alla vita e allo sviluppo di tali archivi, i quali, sebbene detentori di un ricchissimo patrimonio storico e culturale, sono spesso afflitti da scarsità di risorse. L’archivista dell’Ordine P: Davide Carbonaro ha presentato l’Archivio storico OMD come un viaggio dentro la vicenda nata dall’esperienza umana e spirituale di San Giovanni Leonardi ed i suoi figli in questi oltre quattrocento anni di storia. Attualmente il Centro Studi OMD, ha affermato P: Davide: “Avvalendosi della collaborazione di esperti nell’ambiente archivistico teologico, storico e musicale sta portando avanti i seguenti progetti. Inventariazione dei singoli fondi, conservazione, trascrizione ed edizione delle fonti; redazione del Bullarium dell’Ordine, descrizione del patrimonio musicale presso l’IBIMUS, edizione ed esecuzione del medesimo patrimonio tramite la ‘Cappella Musicale di Santa Maria in Campitelli’ e l’Associazione Musicale ‘La Cantoria’”. In questa prospettiva riconosciamo che siamo davanti ad un “patrimonio” vivo da consegnare e far rivivere. Ed ha concluso P. Davide: “Mentre con rigore e onestà scientifica siamo obbligati per quanto riguarda la legge archivistica al ‘vincolo’. L’uso delle fonti e del materiale documentale, concedetemi la metafora, potrà e dovrà essere ‘svincolato’ per un maggior servizio di annunzio e di fedeltà al Vangelo. Al termine della serata l’Ensemble vocale “La Cantoria” della Cappella musicale di S. Maria in Campitelli e l’Ensemble strumentale “La vertuosa compagnia de’ Musici di Roma” diretti dal M° Vincenzo di Betta, hanno presentato in prima esecuzione “Musica in Archivio” “Il Quarto Libro delle Muse”: (1574) Roma ed il madrigale nella seconda metà del cinquecento. Le musiche inedite sono state trascritte e presentate dalla Dott. Paola Ronchetti.
25 ottobre 2013
http://www.memoriafidei.it
Relazione Memoria Fidei 24-10-13 (101.66 kB)
Sabato 19 ottobre l’Ordine del S.S. Salvatore di Santa Brigida ha vissuto una celebrazione solenne nela Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli a Roma Sede della Curia generalizia OMD. Il P. Generale ha presieduto l’Eucaristia e sono stati accolti alcuni membri nell’Ordine brigidiano. Ha presenziato alla cerimonia S. E. il Signor Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo del titolo di Santa Maria in Portico.
22 ottobre 2013
Per mostrarci che bisogna pregare sempre senza stancarsi Gesù ci invita a scuola di preghiera da una povera vedova. Lungo tutto il vangelo il Maestro rivela come una predilezione particolare per le donne sole e le rende strumento di verità decisive. C'era un giudice corrotto in una città. E una vedova si recava ogni giorno da lui: fammi giustizia! Che bella immagine di donna forte, dignitosa; che non si arrende all'ingiustizia e nessuna sconfitta l'abbatte. In questa donna, fragile e indomita, Gesù mostra due cose: il modo di chiedere (con tenacia e fiducia) e il contenuto della richiesta. La vedova chiede giustizia a chi fa la giustizia, chiede al giudice di essere vero giudice, di essere se stesso. E così accade nel nostro andare da Dio: pregare è in fondo chiedere a Dio di darci se stesso. Ed è tutta la prima parte del Padre Nostro: sia santificato il tuo nome..., sia fatta la tua volontà. Che è come chiedere Dio a Dio: donaci te stesso! Il grande mistico Maister Eckart diceva: Dio non può dare nulla di meno di se stesso. E Caterina da Siena aggiungeva: ma dandoci se stesso ci dà tutto . Ma allora perché pregare sempre? Non perché la risposta tarda, ma perché la risposta è infinita. Perché Dio è un dono che non ha termine, mai finito. E poi per riaprire i sentieri. Se non lo percorri spesso, il sentiero che conduce alla casa dell'amico si coprirà di rovi. Vanno sempre riaperti i sentieri del Dio amico. Ma come si fa a pregare sempre? A lavorare, incontrare persone, studiare, dormire e nello stesso tempo pregare? Innanzitutto pregare non significa recitare preghiere, ma sentire che la nostra vita è immersa in Dio, che siamo circondati da un mare d'amore e non ce ne rendiamo conto. Pregare è come voler bene. Se ami qualcuno, lo ami sempre. Qualsiasi cosa tu stia facendo non è il sentimento che si interrompe, ma solo l'espressione del sentimento. «Il desiderio prega sempre, anche se la lingua tace. Se tu desideri sempre, tu preghi sempre. Quand'è che la preghiera sonnecchia? Quando si raffredda il desiderio» (sant'Agostino). Pregare sempre si può: la preghiera è il nostro desiderio di amore. Ma Dio esaudisce le preghiere? Sì, Dio esaudisce sempre, ma non le nostre richieste bensì le sue promesse (Bonhoeffer): il Padre darà lo Spirito Santo (Lc 11,13), io e il Padre verremo a lui e prenderemo dimora in lui (Gv 14,23). Non si prega per ricevere ma per essere trasformati. Non per ricevere dei doni ma per accogliere il Donatore stesso; per ricevere in dono il suo sguardo, per amare con il suo cuore.
In occasione del triduo di preparazione alla solennità del Santo Fondatore è stata esposta alla venerazione dei fedeli la reliquia di San Giovanni Leonardi nel nuovo e significativo reliquiario realizzato e donato alla parrocchia da Michele Todisco, valente artista del vetro e del mosaico in San Ferdinando di Puglia. Domenica 6 ottobre tutte le celebrazioni eucaristiche hanno avuto inizio con la processione di ingresso del reliquiario dal fondo della chiesa fino al presbiterio in un posto opportunamente previsto per la venerazione pubblica e personale dove è rimasta esposta la reliquia fino alla solennità del 9 ottobre quando tutti i fedeli convenuti per commemorare il santo farmacista hanno potuto venerare da vicino la reliquia al termine della celebrazione eucaristica. Il reliquiario fonde e compone in armonia alcuni tratti caratteristici del santo, che come olivo verdeggiante affonda radici nella terra dell’alleanza con Dio in Cristo fondata sull’obbedienza ai suoi comandi: di questo è simbolo il tronco del reliquiario, in legno di olivo con su incisa la parola obbedienza. Il vigore del giusto cresce lungo il cammino e porta frutti di vita eterna. È questo il segreto che rende stabile e inossidabile – proprio come il metallo di cui sono realizzate le fronde che coronano la teca vitrea - l’esistenza di San Giovanni Leonardi, tutta giocata e spesa per il Regno. È lo stesso segreto che dalle Costituzioni e Regole, al soffio dello Spirito, rifluisce alla famiglia religiosa da lui fondata e le consente di vivere e crescere e dare frutti nella Chiesa di oggi: frutti significati dalle tre drupe che imperlano le foglie di olivo a significare i tre voti di obbedienza, povertà e castità, che declinano la vita di santità pienamente offerta e spesa per il servizio delle anime: “L’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, che lo spirito Santo suscitò nella Chiesa per opera di S. Giovanni Leonardi, si propone come fine la santificazione dei propri figlie il generoso servizio delle anime, mediante la professione dei consigli evangelici e della vita comune, nella pronta disponibilità ai carismi dello Spirito” ( Cost. 1). Il giusto piantato nella casa del Signore fiorisce negli atri del nostro Dio e le sue foglie medicamentose non appassiranno mai e il suo frutto nutriente non verrà mai meno perché è fecondo dalla copiosa grazia che sgorga dal santuario del Dio altissimo. 19 ottobre 2013
Lunedì 11 novembre 2013, alle 20:45, presso la Basilica dei Santi XII Apostoli, Piazza Santi Apostoli, 51 in Roma, nell'ambito della III edizione del Festival di Musica Rinascimentale e Barocca, La Cantoria, in collaborazione con il Centro studi OMD dell’Ordine dei Chierici regolari della Madre di Dio e l’Ordine dei Frati Minori Conventuali e Casa Kolbe, presenta: Musica Sacra nella Sicilia del Seicento. Nell'occasione sarà eseguita una partitura sacra inedita di Fra Bonaventura Rubino OFMConv ( 1600- 1668): la Messa di morti a 5 Concertata dall’ Opera Quarta, edita in Palermo, Giuseppe Bisignani 1653. Gli interpreti saranno Cappella Musicale Santa Maria in Campitelli, Ensemble La Cantoria e lo Studio di Musica Antica Antonio Il Verso di Palermo, direttore il M° Vincenzo Di Betta. L’opera Inedita è una prima esecuzione moderna del patrimonio culturale seicentesco siciliano. Bonaventura Rubino nasce a Montecchio, frazione di Darfo Boario Terme, in Lombardia, ricoprì la carica di Maestro di Cappella presso la Cattedrale di Palermo, soggiornando nel capoluogo siciliano, dcumentatemente, dal 1643 ql 1665, anno a partire dal quale non si rinvengono notizie di attività musicale, pur non potendo escludere che la permanenza in Sicilia si sia protratta ulteriormente. Fu figura di primo piano della vita musicale palermitana nei decenni centrali del XVII secolo, insieme con Giovan Battista Fasolo e i palermitani Vincenzo Amato e Bonaventura Aliotti. Il catalogo di composizioni sacre di questi autori si incentrava intorno alla musica devota in onore della Santa patrona , Rosalia, eseguita durante gli imponenti festeggiamenti, di 'u fistinu, del 14 luglio, favoriti dalla qualità del clima, e ravvivati da una accesa devozione alla Santa. Di Bonaventura Rubino è un dialogo sacro, la cui musica non è arrivata a noi, composto nel 1652 in onore della patrona palermitana: La Rosalia guerriera. Il catalogo delle opere di Rubino consiste in Sette raccolte di musica sacra scritte tra il 1645 e il 1658, tutte composte e stampate a Palermo. Vi si annoverano i Salmi che compongono il Vespro per lo Stellario della Beata Vergine, del 1644, recuperato e ricostruito partendo da diverse fonti manoscritte, custodite a Malta e a Bologna oltre che a Palermo e riproposto nel 1990.
17 ottobre 2013
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MANIFESTO
In occasione dei settanta anni dalla razzia avvenuta nel ghetto ebraico il 16 ottobre 1943 il parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli p. Davide Carbonaro, ha scritto una lettera al Rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma Rav Riccardo di Segni. I tragici eventi furono vissuti in questo territorio nel quale la comunità ebraica e quella cristiana vivono da secoli. Durante il tragico inverno del 43 la comunità religiosa di Campitelli come numerosi altri conventi di Roma aprirono le porte agli ebrei che scappavano da improvvisi rastrellamenti. Diverse famiglie furono ospitate nella sagrestia della Chiesa di Campitelli oggi Sala Baldini, altri furono nascosti tra i chierici dello studentato OMD e persino nella cassa armonica dell’organo e nelle cantorie della Chiesa accolti, raccontano alcuni parrocchiani da P. Baldini poi Vescovo di Chiusi e Pienza. Il Rettore Generale di allora P. Giuseppe Forcellati, rischiò di essere deportato insieme alla Comunità religiosa. In seguito, nel 1955 le Comunità ebraiche d’Italia lasciarono un riconoscimento a P. Forcellati. Agli inizi degli anni 90 la prima giornata del dialogo ebraico cristiano stabilita dalla Conferenza Episcopale italiana fu celebrata nella Sala Baldini da Rav Elio Toaff e Mons. Clemente Riva. Il 16 ottobre non è una data da dimenticare, è una ferita aperta che interpella tutti. Nell’indirizzo di saluto a Rav Di Segni P. Carbonaro ricorda come “E’ d’obbligo per tutti noi fermarci in questo giorno e nella memoria di tanto evento tragico, innalzare preghiere per le vittime e per quanti ancora oggi portano i segni indelebili della Shoah, infame atto contro la dignità umana. Nel corso di questi anni anche noi abbiamo ricevuto dagli anziani della Comunità un ricordo sostanziale di quanto accaduto e di quanta solidale e coraggiosa attenzione fu riservata per le famiglie di religione ebraica che vivevano in questo territorio. Sono da ricordare P. Giuseppe Forcellati che ebbe un singolare riconoscimento dalle Comunità ebraiche italiane, P. Carlo Baldini, P. Lucio Migliaccio e Mons. Carlo Cingolani i cui ricordi ho potuto ascoltare dal vivo. Ora a noi il compito di consegnare alle nuove generazioni quanto accaduto e che eventi di un passato così pieno di dolore non si ripetano mai più”. 16 ottobre 2013
Nella rubrica il Santo del giorno pubblicata su Avvenire di mercoledì 9 ottobre, a cura di Matteo Liut, San Giovanni leonardi viene indicato come “Medico di Dottrina per la Riforma”. In effetti, si legge nel breve articolo, il santo famacista fu particolarmente dedito alla predicazione e alla catechesi realizzata con metodi innovativi”. 14 ottobre 2013
The celebration of St. Leonardi's feast was very well organised in out coastal parish at Azhickal with Novenas and Special Mass. The devotion to our founder is gaining ground here among the people with the testimonies some miracles through the intercession of our founder. It was good to see around 500 people to line up to kiss the relic of the Saint after the liturgy. On the same day, our religious community had also the blessing of the first floor constructed newly with three rooms and a hall. The project was realized with major contribution from Fr. General and with collaboration of the people at Azhickal. Fr. Delegate blessed the house and thanked the people who helped to realize the project and wished the community to have good experience of common living in this house. Fr. Donathius, the rector of the house, had arranged the well the celebrations.
14 ottobre 2013
Domenica 13 ottobre, in occasione della Giornata per le Vittime del Lavoro, l’ANMIL ha organizzato una celebrazione per ricordare tutte le vittime del lavoro nella Chiesa di Campitelli presieduta da S.E. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Durante l’omelia rivolta ai numerosi convenuti accompagnati dal presidente nazionale Franco Bettoni, l’Arcivescovo ha ricordato che: “non sempre la condizione di coloro che lavorano è sostenuta ed alimentata”. Come i lebbrosi della pagina evangelica quanta gente oggi: “ai margini della società non è amata né aiutata”. Allora in questa Eucaristia, ha affermato Paglia: “torniamo a ringraziare”. Ed è necessario per tutti “ricordarsi di Gesù” davanti a tale ricordo: “la cattiveria si arretra”. Chi si ricorda di Cristo: “si allontana dal privilegio del guadagno e del profitto”. In effetti, “è la dimenticanza di Gesù che è all’origine di tanti mali e disgrazie che segnano in maniera dura la vita di numerosi uomini e donne”. In tutto questo ha concluso l’Arcivescovo Paglia, “Maria continua a guardarci”. La piccola immagine della Madre di Dio posta al centro dell’altare di Campitelli è piccola perché vuole entrare in tutti i posti e non vuole abbandonare nessuno”. Lo sguardo della madre di Gesù: “da la forza di resistere alle disattenzioni verso i diritti negati”. Al termine della liturgia nell’indirizzo di saluto il Parroco, P. Davide Carbonaro, ha ricordato: “come è impossibile per chi entra nella Chiesa di Campitelli non alzare lo sguardo verso l’alto è questo è urgentemente necessario oggi in una società ripiegata su se stessa”. Il titolo che la chiesa ha dato alla “piccola” icona di Campitelli che oggi raccoglie questo singolare gruppo di pellegrini è: “porto di sicurezza”. In questa immagine “porto”, ha concluso p. Davide, c’è il desiderio di riconoscere nella Madre di Gesù colei che pone un confine, un limite al male che colpisce l’umanità.”. 13 ottobre 2013
Ordinato lo scorso 13 luglio in India P. Antony Esron ha celebrato l’eucaristia nella Chiesa di Campitelli domenica 13 ottobre. Durante l’omelia il P. Generale ha commentato il brano evangelico dei 10 lebbrosi utilizzando alcune suggestioni spirituali tratte da una traccia omiletica di San Giovanni Leonardi. Il Leonardi farmacista sa che “curare significa servire e onorare una persona”. Nei suoi gesti quando passa beneficando tutti coloro che erano sotto il potere del diavolo egli: “ci fa del bene e ci rivela il tesoro della vita”. Infine , afferma il Leonardi, l’incontro con Gesù: “è una giornata di sole per concepire il bene”. 13 ottobre 2013
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Omelia del P. Generale nella Prima Messa di P. Esron