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Con Cristo
misurate le cose
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Con Cristo
misurate le cose
Durante il Concistoro ordinario pubblico di lunedì 20 giugno 2016, il Santo Padre Francesco ha elevato il Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo a Presbitero concedendo alla diaconia di Santa Maria in Portico pro hac Vice il titolo presbiterale. In una lettera indirizzata al Cardinale Montezemolo il Parroco a nome della Comunità parrocchConcistoroiale, ha espresso la gratitudine a Papa Francesco e l’augurio al neo cardinale presbitero di sostenere il Santo Padre con il suo prezioso consiglio per il bene della Chiesa,, mentre chiede per tutti i devoti del santuario parrocchiale di Campitelli, raccolti in preghiera davanti alla veneranda icona di Santa Maria in Portico una speciale Benedizione.
Con le riflessioni di P. Amedeo Ferrari ofm Cap., hanno avuto inizio le riflessioni per gli esercizi dei padri Capitolari dell'Ordine della Madre Dio riuniti a Fosciandora Lucca per il 111 Capitolo Generale. Con lo sguardo a San Giovanni Leonardi che pose a fondamento della sua istituzione la riforma, P. Amedeo ha proposto alcuni atteggiamenti per accostarsi a questi giorni di grazia. Innanzitutto fare posto a Dio piu' che alle umane convinzioni. Insomma, niente mezze misure, ma fare spazio all'irruzione della grazia senza, come direbbe San Giovanni Leonardi: "Porre ostacoli allo Spirito". Solo con questo atteggiamento di possibile ed evangelica conversione, "si potrà ritrovare la significatività del Carisma nel nostro tempo". Ora perché il carisma possa splendere, ha proseguito P. Amedeo, occorre partire da questa nostra realtà, segnata da una sorta di "notte culturale e collettiva". Citando alcune suggestioni di San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ha ricordato che in questo nostro tempo: "Dio brilla per la sua assenza". Ora questa "notte": " è nata nella Chiesa; la crisi è maturata dentro il cristianesimo". Questa notte è entrata anche nella vita consacrata creando spesso una "dicotomia tra dottrina e vita personale". Così capita che: "per dire chi siamo occorre dire cosa facciamo". Pertanto è necessario che sia lo Spirito Santo quella luce senza ostacoli di sorta, il quale: "illumina la nostra notte e non permette di restarci". Solo attraverso : "la voce dello Spirito è possibile lasciar cadere le altre voci" che nei soliloqui dell'esistenza ci affascinano e spesso paralizzano. Lo Spirito dunque richiede come ai nostri fondatori di partire: "non dalla teologia, ma dalla vita". Spesso nelle nostre istituzioni: " le attività apostoliche hanno preso il posto di Dio, ma se si desidera tornare al carisma di origine, occorre fare oggi una seconda scelta di Dio"; ed egli diventi, come avrebbe affermato San Giovanni Leonardi : "il motivo per cui vivo".
6 Guigno, in Nigeria, The University Of The Calavar, Port Harcourt Catholic Institute Of West Africa, Owerri, ha conseguito il Dottorato con il massimo dei voti il nostro caro Padre Susai Sekar omd. Titolo della Tesi, “THE FAITH OF BLESSED VIRGIN MARY IN LUMEN GENTIUM 63” A Model For The Order of the Mother of God. Caro padre, Congratulazioni e auguri. Il tuo dottorato è onore per la nostra Chiesa e per il nostro Ordine e gioia per tutti i sacerdoti e confratelli. In questi anni P. Sekar di origine Indiano, aiutava per le missione OMD in Nigeria per formare i seminaristi dell’Ordine della Madre di Dio anche ha datto il suo contributo insegnando come professore In the Seat Of Wisdom Seminary, The University Of The Calavar, Port Harcourt Catholic Institute Of West Africa, Owerri.
Incontrando il corteo funebre, Gesù, che si trova sul suo tragitto, è commosso dal pianto inconsolabile della madre. “Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: Non piangere”. Due parole vere, di consolazione umana, che scaturiscono dal cuore colmo di misericordia dell’Uomo-Dio. Quale fiducia ci deve dare l’amore del Signore! Davanti alla nostra lotta per essere cristiani migliori, nella quale noi commetteremo talvolta degli errori e dei peccati, se questi ci fanno soffrire - come soffriva il cuore di quella madre -, il Signore avrà anche per noi misericordia. Dal canto nostro, dobbiamo imparare a guardarci intorno e ad accogliere le chiamate che Dio ci manda attraverso il nostro prossimo. Non possiamo vivere rinchiusi negli stretti limiti dell’egoismo, voltando le spalle alle situazioni di molte persone che hanno bisogno del nostro aiuto. Il giovane si alzò, e il suo corpo che era divenuto cadavere sentì che la vita scorreva nuovamente nelle sue vene. Capiterà lo stesso molto spesso nell’apostolato, perché il Signore è sempre disposto a rifare miracoli come quello di Nain: anime che “risusciteranno” alla vita cristiana. Quando Cristo passa tra gli uomini, se lo sappiamo portare con noi, molti occhi vedono di nuovo, molte orecchie ascoltano la parola di Dio e anime morte rinascono a una vita nuova per mezzo del sacramento della penitenza.
L’icona della Vergine Madre di Dio cara alla comunità cristiana di Roma dopo oltre 90 anni e scesa tra la sua gente, per camminare tra le strade nel cuore della città e ricevere l’omaggio dei figli e delle figlie che hanno cantato, supplicato, sostenuto il ritmo della vita e della fede nei passi sconnessi di quel selciato, che ricopre le strade dell’Urbe. Dal santuario di Campitelli per San Carlo ai Catinari, tra la curiosità della gente che attraversa via dei giubbonari composta e stupita. Passa la Madonna di Campitelli! Qualcuno intima, la protettrice della nostra città! Poi Campo dei fiori, piazza della Cancelleria e l’omaggio del parroco e dei fedeli di San Lorenzo in Damaso, della Trinità dei Pellegrini di Sant’Agostino in Campo Marzio, Poi giù per via del Pellegrino; quella strada racconta il cammino di fede e di speranza di tanti uomini e donne che si uniscono oggi allo sguardo di Maria, alla sua voce evangelica: “Fate quello che vi dirà!”. Come al tempo di Galla la nobile che ebbe il privilegio di contemplare la luce di Maria nella sua casa: “la pietas dei romani divenne la fede cristiana” ricorda l’Arcivescovo Sciacca ai sacerdoti, religiosi, religiose, fedeli che gremiscono il santuario di Campitelli. E quando è elevato il piccolo Quadro di santa Maria in Portico, nello stesso gesto che compì il papa Giovanni I quando con la piccola icona benedisse la città di Roma, si leva un grido di affetto e di devozione alla Madre di Dio. La processione giubilare giunge a San Salvatore in Lauro e la Vergine portata a turno dai Chierici dell’Ordine della Madre di Dio, dai Diacono e dai Sacerdoti; scortata dalle autorità cittadine e dalle forze dell’ordine, è accolta sulla soglia del santuario lauretano di Roma, dal Cardinale Angelo Comastri che accompagna l’ultimo tratto della processione fino all’altare. Durante l’Eucaristia citando le parole di Luigi Santucci ha ricordato come la madre di Gesù è “rifugio dalle nostre paure”. Sono tante le paure che segnano la società, la famiglia i nostri figli. “Se non si mette Cristo al centro l’intreccio delle relazioni paterne, materne e filiali, spacca lo specchio, facendo saltare il volto di Dio che vi è riflesso”. E Maria ci aiuta a superare le paure riportando l’uomo del nostro tempo a rispecchiarsi in Dio. Ed ha concluso con una piccola parabola: “Un giorno la paura bussò alla porta dell’uomo e rispose la fede”. Già, la fede di Maria questa donna che è “vetta della femminilità” che aiuta a “riportare Gesù nella famiglia umana”. Al termine della liturgia eucaristica l’icona di Santa Maria in Portico ha ricevuto l’omaggio dei numerosi fedeli accorsi.
Onoriamo e adoriamo oggi il “Corpo del Signore”, spezzato e donato per la salvezza di tutti gli uomini, fatto cibo per sostenere la nostra “vita nello Spirito”. Gesù ha moltiplicato i pani e i pesci per nutrire la folla che lo seguiva: il cibo fisico agisce in me anche quando non ci penso, anche quando dormo si trasforma in carne, sangue, energie vitali. Il cibo spirituale è diverso: è efficace se io collaboro con Cristo, che vuole trasformare la mia vita nella sua. L’Eucaristia è la festa della fede, stimola e rafforza la fede. I nostri rapporti con Dio sono avvolti nel mistero: ci vuole un gran coraggio e una grande fede per dire: “Qui c’è il Signore!”. Se guardo a me stesso, mi trovo sempre piccolo, imperfetto, peccatore, pieno di limiti. Eppure Dio mi ama, come ama tutti gli uomini, fino a farsi nostro cibo e bevanda per comunicarci la sua vita divina, farci vivere la sua vita di amore. L’Eucaristia non è credibile se rimane un rito, il ricordo di un fatto successo duemila anni fa. È invece una “scuola di vita”, una proposta di amore che coinvolge tutta la mia vita: deve rendermi disponibile ad amare il prossimo, fino a dare la mia vita per gli altri. Secondo l’esempio che Gesù ci ha lasciato.
Il Santo Padre per la traslazione della veneranda icona di Santa Maria in Portico ha concesso l’indulgenza giubilare (Iubilarem Indulgentiam) alle condizioni stabilite dalla Chiesa per i vivi e per i defunti a quanti prenderanno parte alla solenne processione per la traslazione di Santa Maria in Portico. L’indulgenza potrà essere ricevuta da coloro che pregheranno davanti all’immagine di Santa Maria in Portico e anche dagli ammalati che rivolgeranno suppliche alla Santa Madre di Dio. Il decreto è stato notificato dalla Penitenzieria Apostolica il 27 maggio 2016
è un anno speciale questo 2016, Anno del Giubileo della Misericordia che per l’Ordine della Madre di Dio diventa possibilità di celebrare, nel mese di giugno, il 111° Capitolo Generale con lo sguardo della mente e del cuore proteso a quello della Beata Vergine Maria per scoprirvi sempre il Volto di Cristo Misericordia del Padre e così conformarsi a Lui marinizzando cuore e mente .
E’ lei Maria, che avendo accolto la Buona Novella per l’annuncio dell’Angelo, nel Magnificat “canta la misericordia con cui Dio l’ha prescelta. La Vergine di Nazaret, promessa sposa di Giuseppe, diventa così l’icona perfetta della Chiesa che evangelizza perché è stata ed è continuamente evangelizzata per opera dello Spirito Santo, che ha fecondato il suo grembo verginale. […] la misericordia ha a che fare con le viscere materne e anche con una bontà generosa, fedele e compassionevole” (Papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2016).
il 5 giugno 2016 ci ritroveremo insieme sotto il manto di Maria Vergine per vivere il 3° Meeting delle Madrine delle Vocazioni OMD. Una giornata di comunione e formazione, preghiera e condivisione.
L’appuntamento è al Santuario di S. Maria di Picciano (Matera) affidato ai monaci Benedettini di Monte Oliveto.
P. Luigi Piccolo
Delegato Generale
Opera Madrine OMD
Il giorno di Pentecoste Gesù comunica se stesso ai discepoli per mezzo dell’effusione dello Spirito Santo. La piena rivelazione di Dio come Padre, Figlio e Spirito Santo si ha nel mistero della Pasqua, quando Gesù dona la vita per amore dei suoi discepoli. Bisognava che questi sperimentassero innanzitutto il supremo dono dell’amore compiuto da Gesù per comprendere la realtà di Dio Amore che dona tutto se stesso. Egli, oltre a perdonare i peccati e a riconciliare l’uomo con sé, lo chiama ad una comunione piena di vita (“In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me ed io in voi”: Gv 14,20); gli rivela la ricchezza dei suoi doni e della speranza della gloria futura (Ef 1,17-20); li chiama ad una vita di santità e di donazione nell’amore al prossimo (“Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati”: Gv 15,12). Anch’essi sull’esempio del loro maestro sono chiamati a dare la vita per i fratelli (“Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”: Gv 15,13). Per ora essi sono incapaci di accogliere e accettare tali realtà. Lo Spirito Santo farà entrare nel cuore degli apostoli l’amore di Cristo crocifisso e risuscitato per loro, li consacrerà a lui in una vita di santità e d’amore, li voterà alla salvezza delle anime. Non saranno più essi a vivere, ma Gesù in loro (cf. Gal 2,20). Ogni cristiano nel corso del suo cammino è chiamato ad arrendersi all’amore e allo Spirito di Cristo crocifisso e risorto. Oggi è il giorno della decisione.
È stato molto apprezzato e gradito l’opuscolo “Decoro e bellezza per il culto eucaristico nelle Comunità dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio” che il diacono Rosario Velonà ha scritto ed illustrato. Poche pagine, alcune immagini e brevi considerazioni quasi tutte inerenti lo “sguardo” dovuto al “Sole” indispensabile per la nostra vita.
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DECORO E BELLEZZA PER LEUCARESTIA